▪ DAL PROLOGO:« Signor Hidden, vuole invece rivelare ai telespettatori cosa dovranno aspettarsi i nuovi ventiquattro tributi di quest'anno dall'Arena? » [...]
« Ti dirò la verità, Flickerman: penso proprio nulla. » Il volto del conduttore era la sorpresa e la confusione fatta persona, così come tutte le altre facce che componevano la platea di quella sala.
Inaspettatamente, dopo essersi goduto la reazione che aveva suscitato, Frank Hidden continuò: « Perché potrebbero aspettarsi veramente di tutto. »
Un coro di espressioni sorprese - e desiderose di vedere quei secondi Hunger Games in azione - si sparse per tutto il pubblico. [...]
Il presentatore si alzò, spalancando le braccia ed annunciando a gran voce: « Signore e signori, che i secondi Hunger Games abbiano inizio! »
―
Ecco a voi, intrepidi capitolini, la seconda edizione dei Giochi della Fame. Chi saranno i ventiquattro tributi pronti ad uccidersi, vivere o morire per la vittoria? Sta a voi deciderlo; e tenete gli occhi bene aperti, avventurosi lettori, perché il pericolo, il sangue e la morte potrebbero essere proprio dietro l'angolo.

CAP. 7 «Allora in bocca al lupo, Roel Flos. C’è qualcosa che avresti voluto dire a Liv prima di andare?» gli chiese il presentatore, come a volergli dare un ultima chance, l’ennesima frase che avrebbe fatto andare in delirio il pubblico – che avrebbe permesso alla sua Mentore di trovare altri Sponsor.
Roel chinò il capo per qualche secondo.
Se Liv fosse stata ancora viva le avrebbe detto qualcosa come “Mi dispiace, piccola. Perdonami”, ma lei era morta, e con l’ennesima bugia mormorata avrebbe ferito solo se stesso. Avrebbe voluto dirle di aspettarlo a casa, che appena sarebbe tornato l’avrebbe sposata, e invece alzò gli occhi verso le telecamere con un sorriso.
«Ti amo, tigre… » sussurrò, «solo questo».
CAP. 8 Rimase lì, gli occhi spalancati ma stanchi, delusi e stufi di quella situazione, nauseati dal sangue che gli macchiava il cappotto e i guanti, dalle grida dei Tributi che aveva ucciso.
Era in momenti come quelli che avrebbe voluto morire, che il pensiero di tornare da lei lo consolava e cullava, facendogli implorare la fine.
▪ 73rd Hunger Games | ◊ Roel Flos ◊ DISTRETTO 2 |
▪ EDIT: revisionata in data 22/01/15

Un morto o un vivo.
Tutti meritano di avere qualcosa per ricordarli.
Un assassino o una vittima.
Le poesie non fanno differenza.
Pologo: Il libro.
#Haymitch: Il fantasma della morte.
#Madge: Tra me e te, due fragole e un arco.
#Faccia di Volpe: Non sarei mai potuta essere.
#Primrose: Paperelle.
#Snow: Condanne.
#Johanna: Un amore non suo.
#Cato: L'urlo.
#Cinna: Capirai.
#Boggs: Come un morto.
#Delly: Il ragno.
#Peeta: Non amarmi.
#Clove: Trifoglio.
#Tresh: Salvarla.
#Wiress: Tick tock.
#Chaff: Un altro sorso.
#Maysilee: Dal cielo.
#Martin: Solo un bambino.
#Enobaria: Sorridi di rosso.
#Pollux: .
#Glimmer: Vestita.
#Ceasar Flickerman: I Gladiatori.
#Mags: Nella storia.
#Finnick e Annie: Mare.
Epilogo: Il cannone.

Tuttavia, da quel giorno i suoi tramonti non furono più arancioni, ma neri e carichi di tristezza; le sue nuvole non furono più immacolate, ma dense e scure e troppo simili a quelle che avevano portato via sua madre; le sue rondini non furono più allegre e spensierate, ma predatrici e pericolose.
E la piccola Luna non divenne che un’ombra indistinta, un riflesso opaco, la pallida copia di se stessa, perché la sua vera lei era rinchiusa nella tomba di sua madre.
Luna Lovegood come non l'avete mai conosciuta.
Una bambina di nove anni che si trova faccia a faccia con la morte stessa. E sa di non poter vincere.

| Gale/Johanna | Post-Mockingjay | 975 parole |
Dal testo: "-E perché non saresti una ragazza qualunque, sentiamo, Mason.- sentenziò il ragazzo sfacciatamente.
Johanna sospirò. Sentiva le lacrime pungere agli angoli degli occhi, ma le ricacciò indietro. Avrebbe potuto benissimo alzarsi e andarsene, lasciandolo di nuovo da solo, ma qualcosa la spinse a rispondere. Orgoglio, forse.
-Tu non sai cosa si prova, vero Gale? [...]-

Durante gli Hunger Games, la buona sorte è stata raramente a favore di qualcuno. Questa è solo una delle tante storie di coloro che hanno vissuto in quel periodo, che non sono stati baciati dalla fortuna e che tuttavia, in mezzo all'odio, hanno avuto il coraggio di amare.
Perchè per dirsi certe cose, la voce non serve.
"La ragazza sciolse la presa delle loro mani e aprì il quadernino. Tirò fuori dalla tasca una matita rovinata e cominciò a scrivere."

Cinna, il grande stilista che ha pagato con la vita la sua fedeltà a Katniss.
Piccolo scorcio nei suoi pensieri, incentrato nel momento in cui decide di cucire il vestito da sposa che si trasforma in quello da Ghiandaia Imitatrice per Katniss, l'azione che lo portò a morire.

Breve one-shot dal sapore amaro. Insomma, una delle mie solite.
Qui l'amore è parte dell'odio, non suo nemico.
Il desiderio, la passione sono armi della vendetta.
L'ossessione è tormento, obbligo, infatuazione. E morte.