Gilles ricordava perfettamente quel sorriso, ed era convinto che non l’avrebbe mai dimenticato. Il sorriso più bello e più puro che avesse mai visto. Sembrava che niente potesse contaminarlo. E Gilles, lui viveva di luce riflessa, della luce emanata da quel sorriso. L’uomo credeva in lei, credeva nel suo sorriso, qualunque frase uscisse dalla bocca rosea e piccola di Jeanne, per lui, era la verità.

{KevinxRaguel. Lievi accenni alla KevinxWilliam.
Ciò che rendeva anormale la situazione, era la presenza di due voci al suo interno, che echeggiavano nel silenzio del luogo, che in quel momento era tutto tranne che sacro. Le due voci presenti nella sala si distinguevano senza problemi: una lasciava uscire gemiti di piacere sempre più acuti ed alti, l’altra sembrava fare di tutto per soffocarli e trattenerli.
Nel religioso ordine della chiesa, due banchi erano stati uniti quasi frettolosamente, in modo imperfetto, e distesi sopra essi vi erano i due uomini a cui appartenevano le voci.

«Ehilà!» lo salutò Sitri, entrando come se fosse niente nella stanza e mettendosi al suo fianco al balcone, con le braccia incrociate.
«Ti dispiace? Sono occupato.» gli disse piano il biondo, ancora senza girarsi. Non sembrava irritato, dal tono di voce, forse indispettito, o annoiato.
Allora il demone alzò piano il sopracciglio, si mise accanto a lui e lo baciò.
{6 colori. 6 storie.
Incentrate sulla coppia SitrixWilliam.

Breve centric su un Sanzo immerso tra i suoi pensieri in una notte di viaggio, dove la luna impera nel cielo e lo sconforto prende man mano più forza. Piccolo accenno alla 3x9.
"E finalmente senti il vento accarezzarti, scombinarti i capelli, svuotarti e riempirti contemporaneamente, intorno a te quasi il nulla, solo il buio della notte, la luce della luna e il silenzio tra di voi."

Questa Fan Fiction è nata per omaggiare i personaggi del Gaiden, tratta dei pensieri di Kenren riguardo gli altri personaggi. Tutto accade dopo la morte, i pensieri sono stati formulati dopo la morte, come a simboleggiare la loro eternità prima e dopo la morte.

Sanzo si voltò verso di lui, muovendosi sullo sgabello. Lo fissò a lungo con i suoi profondi occhi viola. Gojyo si sentì rubare l’anima da quello sguardo. Ormai aveva capito perfettamente le parole di Hakkai.
“Forse non sono bravo a controllare i miei istinti e credo di non essere neanche un granché con le parole. Ma ci so fare con i fatti.”

Ukoku nella sua desolazione profonda, dellìoscurità della quale è consapevole e della quale di ciba senza saziarsene mai. Ukoku seduto sotto un albero che parla alla luna, come stesse parlando a Komyo.

Nel buio gli occhi viola del monaco si spalancarono, abituandosi dopo qualche secondo all'oscurità. Non sapeva definire quel richiamo o le parole pronunciate. Come una sirena nella mente, a intervalli ripetuti, il richiamo si faceva più forte. Non poteva dire di non provare inquietudine a volte, specie quando l’urlo lo raggiungeva la notte, durante il sonno, e si fondeva con i suoi sogni. O con i suoi incubi.
C’è qualcuno là fuori?

Flashfic con personaggio a sorpresa... Brevi pensieri di qualcuno, riuscirete a scoprire di chi si tratta prima di arrivare alla fine?
Non avendo nulla da aggiungere metto una citazione:
"Regnava la calma, l'unica cosa che si poteva udire era il sibilo di quel leggero vento che portava con sè la malinconica aria di un rumoroso passato ormai perso, decorato dalla serenità di un presente migliore che sta finendo di esser plasmato. "

“Voglio scappare da qui, fingere che per un attimo siamo nella nostra città, nel nostro paese, lì, in mezzo a quella strada dove ti trovai mezzo morto e dove ti raccolsi, sotto una pioggia torrenziale come questa.”
“Perché?”
“Perché ti devo parlare.”

Tetsuya, vuoi conoscere il comando?
[KuroAka -ebbene si!-, possibile OOC -involontario-, con davvero poco senso.]

In una sera, appena il sole è calato, nella casa del tedesco Ludwig, si ritrova insieme a Feliciano a fare l'amore, bruciati dall'amore e dalla passione.

“Un ragazzo biondo? Sì, si è preso una camera di sopra, dopo aver ordinato una birra. Non aveva una bella cera e non ce l’hai neanche tu. È tuo amico, per caso?” (...) “Vi ho visto discutere fuori. Senti, ti do la copia della chiave solo se mi assicuri che non vi mettete a fare casino nella mia locanda.”
Gojyo fece un sorrisetto malizioso, alzando le sopracciglia: se la questione si fosse risolta come sperava sarebbe stato Sanzo a fare molto rumore.

-Che tu sia maledetto, rana. Tu e le tue dannate… ugh… perversioni-
Io ho un fetish per le mani. E voi?
[Francia/Inghilterra][pwp?]

"Enomoto-san, posso chiedervi cos'è?"
Enomoto gli dedicò l'ombra di un sorriso da sotto i baffi neri, portati alla moda occidentale, e posò sul tavolo da pranzo un vassoio d'argento: due piccoli calici calibrati tre a dieci sormontati da cucchiai bucherellati, una caraffa di ceramica di Gion e una ciotolina di zollette di zucchero.
Complici Poeti dall'Inferno, che mi ha ricordato come gli anni dei poeti maledetti siano all'incirca gli stessi della Repubblica di Ezo, ed un esame imminente di Storia del Giappone...ritorno dagli inferi (e ditelo che mi credevate morta!) ♥