Era stata violentata così in una stradina e poi lasciata lì.
Non ne aveva parlato a nessuno, Miko non ne aveva il coraggio, fino a che da quella violenza, non nasce qualcosa.
Un bambino, un altro mostro.
Miko è sul punto di abortire, ma poi si intenerisce nel vedere l'ecografia.
No, non è un mostro, è solo un bambino e non ha nessuna colpa.
Ma crescere un figlio da sola si rivela difficile e dispendioso, e trovare un lavoro altrettanto complicato.
E così si ritrova controvoglia a fare la escourt, la preferita dei signori Inazawa con la quale intrattiene un rapporto a tre,
ma in una delle loro feste libertine e trasgressive, incappa in un uomo ricco e affascinante, che lavora per la pubblicità. Lui cinico e disinteressato all'amore, tuttavia la sua azienda pubblicitaria è messa alle strette, con i finanziamenti, e suo nonno ormai troppo anziano sta per lasciare questo mondo, e potrebbe lasciargli una cospicua eredità, ma solo a patto che lui si sposi. Ma uno come lui, sposarsi per davvero? Allora decide di rivolgersi a Miko, per combinare un falso matrimonio con lei e riconoscere il figlio fingendo che sia suo.

«Io… ho fatto un sogno, Maestro».
Qui-Gon non batté ciglio. «Che genere di sogno?»
Lentamente, Obi-Wan si staccò dal parapetto, così da girarsi completamente verso l’uomo. «Penso che fosse… una visione».
«Vuoi parlarmene?»
Obi-Wan sbatté le palpebre. «Be’, c’era… un bambino. Che piangeva. Non si era spaventato o fatto male, stava solo… nascendo».

È passato poco tempo dalla battaglia di Naboo.
Per esaudire l’ultima richiesta di Qui-Gon, Obi-Wan ha preso Anakin come proprio Padawan, ma i dubbi sul loro legame e il dolore per la morte del proprio Maestro continuano a tormentarlo.
Una chiacchierata col neo-eletto Cancelliere Supremo, Palpatine, non farà altro che inasprire le sue insicurezze.