“Che bocca grande che hai, nonnina!” gli urlò dietro Scott, benché si trovassero in una biblioteca. Già, davvero non aveva tempo di dedicarsi ad altro. Doveva occuparsi di un ciclone di sei anni.
Seppe per certo di essere nei guai quando Stiles si voltò con un sorriso, un occhiolino e gli rispose: “È per raccontare meglio!”
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Stiles è un bibliotecario che si occupa dell'ora della favola nella sezione per bambini; Derek è il papà adottivo di Scott. A Stiles piace raccontare una versione propria delle favole più note, a Scott piacciono i lupi e Derek tenta di ignorare quanto gli piaccia il viso di Stiles con quegli occhiali addosso.
O qualcosa di simile.
[AU Sterek tradotta da LaGrenouille]

Stiles convinto di non avere alcuna speranza con Derek si è ormai rassegnato a guardare il lupo da lontano, finché non gli viene offerta una possibilità con un metodo però “poco convenzionale”, che spingerebbe finalmente il giovane Hale ad accorgersi di lui... peccato che non vada esattamente come previsto, costringendo i due ad una inaspettata e insolita convivenza.
[Sterek | post 3a]

Al 66 di Perry Street, nel cuore di Greenwich Village a New York, c'è un palazzo popolato da personaggi molto, molto particolari.
[Steve/Tony] [Phil/Clint] [Loki/Thor] [Bucky/Natasha]

Roxas Lachance aveva ormai compreso che con certe cose non si raggiunge mai effettivamente l'inferno, bensì si continua a precipitare, precipitare e precipitare, proprio come la povera Alice -Tra l'altro da bambino quella fiaba lo spaventava a morte- aveva fatto per inseguire quell'antipatico del Bianconiglio.
La sua storia però era un po' differente: al massimo in comune con quella stramba ragazza aveva i capelli biondi e gli occhi blu -O forse quelli di Alice erano azzurri?-, ma il suo era un incubo mascherato da fiaba e il suo amato Bianconiglio che lo aveva spinto a precipitare all'infinito era conosciuto ufficialmente come ''eroina.''

Gli Avengers tutti si trasferiscono a casa Stark e la convivenza, si sa, non è roba da poco. Aggiungere attacchi alieni e Vendicatori Ottusi, shakerare con AI particolarmente intraprendenti e condire con Agenti Che Sanno Cosa Succede. Et voilà, le jeux sont fait!
Scritta per il Big Bang Italia #4

Una Van/Ven. I sentimenti di Vanitas verso Ventus visti con gli occhi del nostro malefico ma non tanto moro.
(La mia prima shonen-ai, siate clementi.)
Dedicata ad antocharis_cardamines. 
 
Dal testo:
Per diciassette anni Vanitas aveva vissuto benissimo seguendo la propria filosofia. Forse era l’unica regola che seguiva, l’unica che aveva, e non si era mai, mai, trovato male.

Una raccolta di storielle inutili, dedicate tutte alla ingenuità infantile del piccolo Sora. Che amore. [Accenni AkuRoku]
1. What's Sex? " Sei ancora troppo piccolo, per queste cose "
2. Me! Wants! Ice Cream! Ma perchè non glielo comprava?
3. Hamsters, Pizzas and Yaoi! "Okay, okay, a 14 anni non si è ancora sicuri della propria identità sessuale..."
4. Baby Party! "Bene" sorrise Axel. "Non vedo cosa centri IO..."
5. Me <3 Pandoro Era completamente ricoperto di zucchero a velo, dalla testa ai piedi. Comprese le scarpe nuove.
6. Heine-what?! - Si è travestito da morto! – lo indicò felice Sora.
- Ma… io non ho nessun costume… –