C’è qualcosa che è più forte della guerra, più forte del sangue e anche della paura. È invisibile e prima o poi colpirà tutti e non si tratta della morte. È una lezione di vita. Puoi provare a scappare ma ti troverà comunque. Puoi creare muri altissimi, ma crolleranno ugualmente.
Crederai di essere pronto, ma nessuno lo è mai.
Nemmeno tu, Levi.
Dal testo
[“Mio nonno mi diceva sempre che l’amore è una cosa terribilmente complicata, ma al contempo la più semplice del mondo” – La voce di Armin gli carezzava i timpani, simili alle carezze che le sue dita corte e piccole stavano lasciando sulla sua fronte.
“In che senso? Come può essere una cosa semplice e difficile allo stesso tempo?”]
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[E l’amore, l’amore era qualcosa di dannatamente semplice come una madre che preparava il thè per il suo bambino e qualcosa di infinitamente difficile come conciliare due caratteri totalmente opposti e due animi feriti. Eppure Eren ne era sicuro, era proprio quello che intendeva il nonno di Armin]
[LevixEren][Ereri][Canonverse][AdultEren][R18][Yaoi]

[CanonVerse!][Explicit]
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Dieci volte in cui Levi Ackerman fa una promessa a se stesso.
Dieci volte in cui mente.
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Dal testo:
[Ackerman ignora un brivido fin troppo piacevole lungo la schiena che si irradia fino l’interno coscia.
È la prima volta, la prima dannata volta che si lascia andare a certi pensieri e a certe occhiate.
E sarebbe stata anche l’ultima.]
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[Yaoi esplicito][Linguaggio scurrile]

Nel periodo successivo alla seconda grande guerra, Levi Ackerman, sotto il nuovo regime, è stato assegnato alla supervisione del programma "Arts and Fauves", all'interno del quale avrà il compito di seguire, in quanto psicologo, un gruppo di cinque ragazzi affetti da patologie differenti fra loro. Fra loro, Eren Jaeger, arrestato anni prima per diserzione, auspica i sintomi di uno stress post traumatico anomalo. In una nazione logora dalla guerra due ragazzi spezzati dalla storia si incontreranno in queste circostanze estenuanti. Quale sarà il destino di un traditore e di un uomo con l'unico compito di plasmare la mente umana?

Se c’è una cosa che si potesse dire del capitano Ackerman è che quello era ed è buon osservatore. Nella sua testa la parola “bellezza” era stata respinta con tale violenza dai suoi pensieri, che se anche fosse tornata, Il capitano non sarebbe stato sicuro del suo significato.

[Eren/Levi] [Modern!AU]
Erano ormai dieci minuti che Levi lo stava fissando senza quasi sbattere le palpebre.
Atterrito, agghiacciato, sconsolato e incredibilmente avvilito.
Il suo primo capello bianco.

[Levi x Eren][Modern!AU][Sovrannaturale]
Eren è un giovane e promettente scrittore conteso da due editori che non sembrano interessati solo alle sue abilità. Cosa vorranno davvero da lui questi due misteriosi uomini?
Dal testo:
Schioccò la lingua nella bocca. «Dimmi perché hai chiamato senza girarci troppo intorno, Smith»
«Voglio sfidarti, sarà l'autore a scegliere a quale casa editrice affidarsi, chi dei due sarà più affabile e riuscirà a conquistarlo se lo aggiudicherà, ah niente controllo mentale et similia»
«Tsk non ne ho bisogno io, accetto Smith, mi puoi dire il nome adesso?»
Il bastardo si era premunito di fargli avere una copia solo col titolo dell'opera, aveva già pianificato tutto.
«Siamo impazienti eh... Jaeger, Eren Jaeger»

«Perché tutte le persone che amo muoiono?».
Il cuore di Eren riprese a battere a quelle parole, riportandolo alla vita.
In fretta si alzò dalla duna e caracollò dal capitano, alle cui spalle si aggrappò prima di costringerlo a voltarsi e a guardarlo negli occhi.
«Che cosa ha detto?».
Levi strinse gli occhi, occhi ancora furiosi eppure velati di lacrime. «Lo sapevo che avresti portato guai, l'ho capito dal primo istante».
«Capitano, lei ha... ha appena detto che mi ama?».
Il corvino lo allontanò bruscamente, tanto che il ragazzo titano finì in ginocchio, e gli diede di nuovo le spalle per avviarsi verso la muraglia.
[ErenXLevi - Post Vol. 22 - Future]

Famelico di sensazioni, Eren guardò le mani grandi, avvolgenti, di Erwin toccare il corpo, le curve, le nervature di Levi e sentì l’accarezzarsi delle pelli: pensò di poter percepire i loro profumi, persino quello del kimono caduto a terra come un mare d’inchiostro.
Vide i nodi prendere forma, notò le ombre create dalle corde strette attorno alle carni, la maniera in cui tagliavano le natiche, come se potessero stringerle e farle proprie con possessività avvolgente.
Eren, allora, ritenne Levi, il suo corpo sospeso in quel luogo surreale, lo spettacolo più meraviglioso ed erotico che avesse mai potuto contemplare.
Si morse un labbro, mentre la sua testa immaginava. Immaginava che le mani di Erwin intente a toccare Levi fossero le proprie e di poter, un giorno, essere quella terra, per ammirare Levi disteso sopra di sé.
[Ereri; accenni Eruri | Victorian!AU | Accenni tematiche BDSM: bondage, EducatoreAllievo]

[ErenxLevi]
La storia si svolge dopo un ipotetico annientamento totale dei Giganti e fine della guerra. I fatti sono completamente inventati da me e sicuramente lontani dalla reale fine della serie.
"Erwin non capiva perché fosse tanto sconvolto da non voler quasi uscire dalla sua stanza. Diceva che la vittoria dell'umanità era sempre stato il suo desiderio, e ora che erano riusciti a uscire dalla gabbia che li aveva ostacolati per secoli non riusciva a trovare un motivo neppure per alzarsi dal letto. Erwin semplicemente non capiva."

[Eren/Levi] [Modern!AU]
“Sai, credo sia il caso di festeggiare,” mormorò Eren sensualmente. “Sono così fiero del mio avvocato che è un pezzo grosso, vince un sacco di cause e non si fa intimidire da nessuno…”
Levi si lasciò andare contro il suo petto, voltando la testa di poco per incontrare i suoi occhi.
“Sai qual è la cosa che mi piace di più, però?”
Levi fece un piccolo verso di assenso e lasciò andare il capo sulla spalla di Eren, piegando il capo di lato per concedergli più pelle possibile da sfiorare.
“Trasudi sicurezza e potere nei tuoi bei vestiti e con quel tuo sguardo glaciale, ma solo io so quanto ti piace farti mettere a novanta dal tuo giovanissimo fidanzato.”
“Eren…”
“Lo sanno quanto gli piace quello che ti fa il tuo toy boy, Lee?” Eren abbassò la voce ancora di più e gli lasciò un piccolo morso sul collo. “Dimmi, lo sanno?”

Cammina sul marciapiede, il volto infossato nella sciarpa e le mani fredde, senza guardarsi indietro. Lo ripercorrerà all’inverso in inverno, quando i rami degli alberi saranno ormai spogli e non vi saranno più foglie agli angoli delle strade a ricordargli che Eren è morto in autunno.
[Modern!AU & Reincarnation!AU][Pianist!Levi][Ereri]
|Prima classificata al contest ‘E'nell'aria profumo d'autunno’ indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di Efp|

La morte di sua madre non l’ha superata. Bene supererà la propria, e in maniera eccelsa anche dal momento che sarà troppo occupato ad essere cadavere per preoccuparsene.
Finisce il suo caffè e se ne torna nel letto completamente sfinito. Prende il telefono e scorre velocemente i pochi nomi in rubrica.
Se non con il suo psicoanalista, cercherà qualcun altro con cui passare l’ultimo giorno della sua esistenza.

[Eren/Levi] [Canon!Verse] [Post Epilogo] [NO SPOILER DEL MANGA]
“Chi parteciperà alla spedizione?”
Quella sera, però, sembra che Levi abbia deciso di cambiare le regole fino a quel momento rispettate.
Eren si allaccia i pantaloni e si siede sul bordo del letto per potersi infilare gli stivali. “Tutti quanti, suppongo.”
“Anche tu?”
Eren si alza e si volta per squadrarlo, afferrando la camicia. Levi è sdraiato sul letto con le braccia tese dietro la testa, ma non lo sta degnando di un solo sguardo: la sua attenzione è completamente catturata dalla libreria contro il muro. Eren non sa nemmeno il motivo, ma quella domanda lo indispone.
“Certo, sono stato io a proporre questa spedizione,” risponde arrabbiato, abbottonandosi malamente la casacca. “Perchè ti interessa?”
“Non mi interessa,” replica secco Levi, gli occhi fissi sulle coste dei tomi ordinati in maniera perfetta. “Pensavo solo che l’ultima volta che sei stato fuori dalle mura è stato quando-“
“Stai zitto,” Eren lo interrompe con tono distaccato senza neanche guardarlo in faccia. “Stai zitto, Levi.”

Un freddo pomeriggio invernale, un'innocente bevanda calda e un moccioso impertinente possono essere una combinata letale.
Dal testo:
«Eren davvero, non è assolutamente possibile che possa piacermi»
Ecco la frase che Eren sembrava aspettare impaziente, era di spalle e quindi non poté vedere il lampo di malizia che illuminò i brillanti occhi verdi.
«Te la farò piacere. Scommettiamo?»

Seguito de L'Assedio. Dopo la sconfitta di Oberon, Lina, Gourry e Zelgadiss si sono fermati a Sailune, per aiutare a ristabilire la pace. Quando uno dei vassalli di Philionel si ribella e dichiara la propria indipendenza, la situazione precipita di nuovo e Lina e Gourry si trovano coinvolti in una lotta che all'apparenza non li riguarda e che invece si rivela essere molto personale.