Il maglioncino color pervinca di Michaela era strizzato dolcemente in vita da un nastro di raso che si ripiegava in un morbido fiocco. Delizioso. Soprattutto quando veniva sciolto, tirando piano con le dita. Laurel non riuscì a scacciare il sorriso dalle labbra mentre lo faceva, e le barriere di Michaela crollavano insieme al suo sguardo. Ne sollevò l’orlo, le dita che accarezzavano i fianchi dell’altra mentre accompagnavano l’indumento. Laurel sentiva i brividi correre lungo la pelle di Michaela, increspature sul pelo di quell’acqua in cui non voleva che affondare. Lo sguardo, le mani, la lingua.
[Scritta per il p0rn fest 9 seguendo il prompt Laurel Castillo/Michaela Pratt "bi!Laurel | virgin!Michaela"]

Disteso dopo il bagno, occhi che scrutavano il soffitto, James non poteva fare a meno di pensare che a Thomas sarebbe piaciuta la Provenza. Il profumo della lavanda raccolta di fresco che saliva fin sul davanzale della sua finestra gli ricordava che ce n’erano distese immense là fuori, d’una sfumatura brillante sotto la luce calda della Francia. Sarebbe stato un vero diletto addentrarsi fra quei campi, poter allungare la mano e incontrare quella curata e attenta di Thomas che urtava piano contro la sua, ruvida e segnata dalle fatiche del mare. Sarebbe stato bello, per una volta, essere liberi alla luce del sole, senza occhi indiscreti a infrangere il loro segreto, con la voglia di correre e fermarsi solo per ritrovarsi uno fra le braccia dell’altro.
[Scritta per il p0rn fest 9 seguendo il prompt James Flint/Thomas Hamilton "Lavanda e brezza marina"]

[WWE]
La fredda morsa del metallo attorno ai suoi polsi gli procurava una vertigine allo stomaco contratto. La domanda non era perché; aveva così tanto per cui pagare che la loro sete di rivalsa non poteva davvero sorprenderlo. No, la domanda era cosa. Cosa avevano intenzione di fargli?
Seth deglutì ed emise un gemito soffocato, l’unica protesta che gli era consentita con il bavaglio a tappargli la bocca. Sentiva i risvolti della stoffa premere crudelmente contro la lingua. Dean e Roman uscirono dal bagno e lui, odiandosi, non riuscì a distogliere lo sguardo. Attraversarono la stanza, nudi, ogni linea e muscolo esattamente dove lui li ricordava.
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Ambrolleigns [Dean Ambrose/Seth Rollins/Roman Reigns] post-Wrestlemania 31. Situata da qualche parte prima di Payback.

A volte, proprio quando la loro presenza si rende necessaria fra le mura del liceo, capita che sia il custode che il professor Gallagher siano introvabili. Gli studenti dicono di aver sentito degli strani rumori provenire dal capanno di Mickey Milkovich ma nessuno si è mai preso la briga di bussare perché hanno paura che lui si presenti alla finestra con un vecchio fucile a canne mozze.
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Alternate Universe in cui Ian è professore di Educazione Fisica e Mickey il custode della scuola

Laurel si passò le dita sull’orlo della gonna e strinse le gambe nude ancora scosse da un brivido immorale. Frank, pochi minuti prima, l’aveva presa sul patio, il patio della professoressa Keating. In quel torcersi di braccia e rincorrersi di lingue, lui le aveva scostato le mutandine quanto bastava per farsi spazio ed era scivolato dentro di lei, esattamente dove lei lo voleva, esattamente dove lei aveva bisogno di sentirlo. Era stato un amplesso fugace, clandestino, consumato al buio, destinato ad un piacere acerbo, frettoloso. Per questo avevano deciso di essere egoisti, di rubare le ore di quella lunga notte e di farne il proprio rifugio per amarsi in segreto.
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Frank Delfino/Laurel Castillo [post 1x07, aka post-patio]

E se Drogo fosse leader di un pericoloso club di motociclisti e Daenerys la sua fierissima moglie? Una raccolta di oneshot e flashfic che fra motori rombanti, colpi di pistola, zuffe e lunghe notti al Jack Daniel's, andranno dal fluff allo smut passando per l'angst. Non seguono un particolare ordine cronologico.
// MOTORCYCLE CLUB - AU //

Alternate Universe in cui Derek e Stiles si sono conosciuti condividendo un appartamento durante gli studi universitari. La convivenza non è delle più facili. Dunque si odiano o si amano?
Dal testo:
Andò a bussare alla porta della camera adiacente, forte abbastanza da interrompere l’incontro sessuale del suo coinquilino. «Stiles! Non mi interessa quanto sia piacevole la compagnia della tua ragazza, piantala con questo casino o ti apro la gola a morsi.» gridò, a scanso di equivoci. Sapeva essere molto diretto e anche piuttosto minaccioso, Derek Hale. La musica s’interruppe ma lui era già tornato nella sua stanza, sicuro che le sue parole avrebbero sortito l’effetto sperato. Non vide così Stiles aprire la porta poco più tardi e scappare furtivamente in compagnia della rossa Lydia Martin. Li sentì ridacchiare in corridoio prima di uscire di casa, però, e tanto gli bastò.

“Eccolo, ci siamo!” pensò Stiles, non appena la longilinea Chevy Camaro nera ebbe svoltato nel parcheggio dell’asilo. Tutti i suoi bambini aspettavano davanti al portone tenendosi per mano, come lui gli aveva insegnato. Era importante che quei piccoli vulcani stessero buoni buoni, almeno in quel momento, sotto gli occhi dei genitori orgogliosi che li venivano a prendere.
Stiles aveva sempre ritenuto poco professionale l’idea di uscire con uno di loro, ma Derek… beh, Derek era lo zio di Arya e costituiva la sua unica, clamorosa eccezione. Non che ci uscisse con lui, purtroppo. Non ancora.
/// AU: maestro d'asilo!Stiles & zio!Derek ///

La battaglia è finita. Adesso è tempo di pulirsi le ferite, insieme.
// SPOILER per chi non ha visto la 4x11 //

Vide il sole tramontare e l’umidità calare sulla terra non appena varcò il confine del Nebraska. “Welcome to Iowa.” Mentre l’orizzonte stracciava l’azzurro rivelando arancio e viola, le cifre sul contakilometri avanzavano silenziose e lui era in grado di annullare i pensieri. Finché era come volare lungo la via, casco in testa, giubbotto di pelle a coprirgli le terga, poteva fingere che non esistesse motivo di angustia. Non esisteva Lydia ferita che gli urlava contro, non esisteva nessuna delle bugie e delle colpe che, ancora una volta, s’infrangevano dietro di lui.
[bikers!AU - giacche di pelle & Harley-Davidson]

I ricordi erano molotov; la mano che le lanciava, un sentimento che ancora Mickey non osava chiamare per nome. Eppure esso se ne stava lì, costantemente artigliato al suo cuore, e faceva una strage di sangue fra le pareti del miocardio che si sbrindellavano tagliate dai cocci di vetro. Ogni deflagrazione conficcava le schegge più a fondo, e Mickey si era abituato all’idea di tenerle lì per sempre come monito o come penitenza, non si sarebbe mai deciso. [...]
Mickey Milkovich aveva un problema con le camicie in generale,
ma in modo particolare con quelle a quadri.

Spoiler per chi non ha visto la 3x12
Derek è in partenza, Stiles non vuole accettarlo perché sente che qualcosa sta cambiando.
Dal testo: Stiles dovette saltare sulla vecchia bicicletta che l’aveva scarrozzato in giro per Beacon Hills quando ancora non aveva la patente. La sua adorata Jeep s’era presa un periodo di degenza dal meccanico. Perché le cose facevano schifo tutte insieme? Niente Jeep e niente Derek Hale era decisamente troppo da gestire in una volta sola.

Era appena tornato dalla provincia di Zabul, Afghanistan meridionale. [...]
E in tutto quell’inferno la pelle di Mickey, lattea, levigata, gli era mancata. Che provasse ad opporvisi o no, gli era mancato tutto di lui, e gli era mancato per così tanto tempo che aveva avuto paura di dimenticarne la fisionomia. Nei ricordi si aggrappava a quell’incarnato diafano, meraviglioso, che Mickey non gli aveva mai concesso di marcare. Nei sogni lo stringeva ancora sotto le dita e gli faceva male, lo prendeva a schiaffi, lo odiava mentre lo amava forte. Perché sì, lo amava, dio se l’amava, non avrebbe smesso nemmeno se l’avesse mai voluto sul serio.

Doveva accettare il fatto che, con Stiles coperto di lividi sdraiato sul suo letto, la sua debolezza, la sua paura più grande, era quella di perderlo. E non si dava pena di capire come fosse successo, o quando; teneva a lui più che alla sua stessa vita, c’era solo da prenderne atto.
* ***/// WHAT IF! E se Stiles fosse stato rapito per il sacrificio di vergini? ///*** *

Il portello si aprì e venne accostata la scaletta mobile. Le persone in attesa, un certo Milkovich musone compreso, si accalcarono verso i primi uomini che scendevano. Le mani di Mickey erano umidicce per l’emozione. Si sentiva accaldato come una cazzo di adolescente ma si disse che non poteva farci niente e che, in fondo, poteva permetterselo: non vedeva il suo compagno da quattro fottuti mesi, troppo.
/// GALLAVICH WEEK - Day 7: FUTURE GALLAVICH /// aka "quando Ian torna dalle missioni di pace"