Volevo morire per sentire finalmente qualcosa, oppure per smettere di sentire alcunché, il che non fa molta differenza

I pensieri che attraversano la mente di un Jaime Lannister stanco e invecchiato, tornato a mettere piede in un castello che non gli è mai piaciuto troppo.
“E allora perché mi sento così? Come se anch’io fossi arrivato al mio, di crepuscolo?”

Non ci si può più suicidare in pace, al giorno d'oggi.

Odore di muffa, che nera e orrida consuma il candore dell’intonaco, come l’abisso del male inquina la bianca innocenza dell’anima.

Deliri sconnessi ed incostanti di chi è diventato il carceriere di se stesso

"Domani andrai via, e forse la tua mente non avrà più tempo per pensare a come lanciavi sassi e calciavi palloni."

"Corre, corre, corre. [...] È prigioniera di un corridoio senza inizio né fine."

"Poteva succedere di tutto, fuori dalla sua stanza. A lui non importava."

"Voleva dirmi che non sarebbe mai stato troppo tardi, che ci sarebbe sempre stato un altro giorno per andare al parco, allo zoo o al luna-park. Lei avrebbe aspettato. "

«Hai già salutato il nostro ospite, tesoro?» Disse madame Bernard entrando nella stanza.
Il coniglio abbassò le orecchie. Non sembrava in grado di muovere nient'altro.

La guardavano da lontano. La amavano in segreto.

"Se hai pietà del tuo corpo, non ti addormentare..."

Non ci sono vestaglie, nell'armadio.

È forse pazza, Soave?
È forse cattiva, Soave?

"Cento anni or sono morì una bambina. Molto probabilmente, la colpa fu tutta della suola nuova delle sue scarpette nere, ricevute in dono per il suo undicesimo compleanno. Morì così presto che non ebbe nemmeno il tempo di far capire che esse erano di sua proprietà, e che mai nessuno avrebbe potuto prenderle senza il suo consenso… "