-Ora che ci penso, Kakyoin, il tuo Stand mi ricorda tanto un criceto.-
A quelle parole, Kakyoin e Jotaro si scambiarono un’occhiata eloquente, inarcando un sopracciglio, poi guardarono Polnareff curiosi, ma timorosi, di scoprire che viaggi mentali si era fatto.
-Come, prego?- domandò il portatore del Gerofante scoprendo un poker d’assi.
...
Kakyoin scelse di ignorare l’altro e, visto che Jotaro aveva come al solito stracciato tutti, di rimettere in ordine le carte da gioco e le fiches. Aveva ben capito che quando Polnareff se ne usciva con certe stronzate era meglio ignorarlo o assecondarlo. A quanto pare il turno di assecondamento era toccato a Jotaro quella volta.

La coda non accennava a muoversi.
Si maledì per non aver preso un sacco a pelo, avrebbe potuto schiacciare un pisolino nell’attesa. Almeno era riuscito a comprare un bel po’ di roba interessante a prezzi contenuti. Anche se il bambino due famiglie più avanti gli aveva fregato l’ultimo cappello azzurro con pon pon rosso del centro commerciale. Penguin gli propose a gesti uno scambio con un pacco di Pringles, ma il pargolo gli regalò un bel dito medio.
-L’hai visto?!- esclamò esterrefatto, strattonando Killer. -No, dico, l’hai visto?! Dove sono finiti i bambini innocenti dei nostri tempi?-
Killer distolse lo sguardo dalle caramelle gommose.
-Tu sei stato un bimbo innocente?-
-Certo.- affermò quello -Uccidevo le cavallette con la scopa perché a mamma facevano schifo, mica per divertimento personale caro il mio Massacratore.-
Note: Lo spoiler riguarda l'ultimo capitolo uscito. In realtà un personaggio nuovo di zecca *sviene*. Per il resto è leggibile.

Per il compleanno di Yamato, Piemon mette in atto l'ennesimo giochetto, che purtroppo per lui gli si rivolta contro.

"-A cosa devo questa serata?- domandò ostentando un sorriso per mascherare il timore di qualcosa di troppo grande da gestire. Perché, per ridurre al silenzio e all’arrovellamento cerebrale il signor Trafalgar Law, doveva essere in atto qualcosa di veramente catastrofico. Tipo l’apocalisse o giù di lì."
Molto peggio dell'apocalisse e Kidd lo scoprirà a sue spese.

Schiuse le labbra e si aggrappò alle spalle scure dell’altro, attirandolo verso di sé, costringendolo a immergersi fino ai gomiti nell’acqua fresca [...] ma, inaspettatamente, Law si allontanò da lui con aria disgustata.
-Che c’è?!- borbottò irritato il Capitano, respingendo arbitrariamente l’ipotesi di una devastante alitosi.
Law schioccò la lingua contro il palato, seccato a sua volta.
-Ti spiace lavarti i denti?- gli chiese, perentorio.
-Come, scusa?!- Kidd, esasperato dall’ennesima assurda richiesta del medicastro, neppure si degnò di alzarsi per fracassargli la testa su uno scoglio. Accavallò le gambe mettendo in bella vista le cosce pallide. Law distolse lo sguardo, tentato, ma non si scompose.
-Non farmi ripetere.-
-Sei diventato schizzinoso di punto in bianco?-
Per un attimo Kidd credette che il calore gli avesse giocato un brutto tiro alla vista.
Law era arrossito?!
[Lo spoiler non si riferisce a fatti o avvenimenti, ma ad una cosa personale di Law, anche se credo che si possa leggere tranquillamente. Fra l'altro è una cosa ampiamente sbandierata sulla rete, impossibile da ignorare]

Death Mask è molto seccato di certe fastidiose abitudini altrui che riguardano la sua relazione con Shura.
- Le cose son messe peggio di quel che pensassi.-
-Già, ci shippa pure il corredo, pensa te e che c***o! -
-Ci cosa?!-
-Gergo delle ancelle. Dicesi shippare quando si supporta la relazione fra due individui. La nostra dignità va a p*****e, ti è più chiaro?-
Il Cavaliere di Capricorn, seppur un poco divertito, dovette ammettere quanto quella situazione fosse inquietante e si chiese se anche le ancelle di Milo e Camus, o peggio le proprie, avessero il medesimo strano hobby al limite dello stalking.

Trish è alle prese con una torta.
E con un Mista ossessionato dal mortale numero 4, suo accerimo nemico.
-Forse stai nascondendo qualcosa?-
-Sì, l’aroma al limone.- fece lei.
Mista non si lasciò ingannare, infatti, pochi secondi dopo il Numero 5 dei Sex Pistols sbucò fuori dal bidone dell’immondizia tenendo ben alto l’oggetto del misfatto.
-L’ho trovato, Mista!- esclamò, appunto, con quella sua vocetta piagnucolosa.
-Aha, lo sapevo!- esclamò il ragazzo puntando con l’indice la compagna -Volevi uccidermi!-

Perché per Death Mask solo l'idea di fare regali ogni tanto è oltraggiosa, figurarsi fare il romantico.
-E secondo te che dovrei fare, latin lover dei miei stivali?-
Shura rifletté per qualche secondo. Non era mica facile trovare un regalo che Aphrodite di Pisces avrebbe gradito e che non avrebbe portato alla morte di Cancer per emorragia interna. Qualsiasi cosa avrebbe causato per lui uno sforzo psicologico troppo intenso. Rassegnato all’idea che Cancer avrebbe preferito morire mordendosi la lingua piuttosto che fare il cascamorto, Shura se ne tirò fuori con -Un pensiero andrà bene.-
-Ma guarda, ci sto pensando giusto ora. Non mi sembra di peccare su questo fronte.-
-Regalagli dei fiori.- la buttò lì.
-Vive a ROSALANDIA, non so se hai notato!-
Il cavaliere di Capricorn si diede una manata in faccia.
-E’ il pensiero quello che conta! Il pensiero, Cavaliere!-

Un anno dopo la sconfitta dell'Endless giungono a Garage Island due vecchie conoscenze di Shuda e Haru.
-Cosa ti porta su quest’isola sperduta, membro sostituto degli Oracion Seis Deep Snow?- lo apostrofò senza reale malizia. Quello si voltò verso di lui, teso. Fu allora che Shuda vide che fra le braccia teneva qualcosa. Un fagotto azzurro da cui sbucavano ciuffi di capelli biondi.
-Ex membro degli Oracion Seis Shuda, potrei rivolgerti la stessa domanda.- rispose quello, con un sorriso tirato. [...] -Mi sono accasato.- disse, sorvolando sul fatto che scroccava vitto e alloggio a casa Glory in qualità di compagno di Cattleya Glory. Dettagli, insomma. -Si potrebbe dire lo stesso di te.- indicò il fagotto con un gesto del capo.
Deep Snow tacque per qualche secondo.
-Non è proprio così.- disse serio.
Shuda allora guardò bene il bambino. Aveva anche lui un’aria familiare… dannatamente familiare. Ricordava una vecchia foto che King gli aveva mostrato. Era una sorta di demone in terra, ma a volte era così sentimentale quell’uomo....
-Non sarà… - indietreggiò, gli occhi spalancati per lo stupore -Lusha?!-
Deep Snow annuì.
[Haru/Elie][Shuda/Cattleya]

Cancer si era improvvisamente trovato a corto d’insulti quando i suoi occhi rimasero per un attimo abbagliati dai raggi riflessi dalle corna del Capricorno, perciò, fu senza malizia che si lasciò sfuggire uno seccato -E tu sei… sei un... cornuto!-
Ovviamente, Shura non la prese bene e sollevò di scatto il braccio in direzione dell’altro.
-Bada a te, cavaliere! O laverò la tua offesa nel sangue per mezzo della sacra lama Excalibur!-
Il cavaliere di Cancer sogghignò cogliendo il doppio senso non inteso, ma da lui gradito, e con un plateale inchino e le braccia distese ad indicare l’ingresso delle sue stanze concesse
-La camera da letto è da questa parte, cavaliere.-
Shura si scurì in volto, indispettito, ma accettò l’invito per chiudere la questione.

Quando si è un uomo pacato del tipo Drake, avere una relazione con uno scassaballe del tipo Law può arrecare gravi problemi di salute. Se per di più il suddetto è un medico, il problema si triplica, perché sa sempre come e dove colpire. Di contro, uno del tipo Law dovrebbe stare ben attento a non tirare troppo la corda. I Drake tendono a mutare in bestie sanguinarie con un forte senso di territorialità e poca inclinazione a lasciarsi sottomettere.
Note: questa raccolta partecipa al contest: Gocce di Quotidianità indetto da clalla97 .
Non so se ci saranno spoiler, evidenti, perciò anche se l'avviso c'è vi avviserò in ogni capitolo sull'entità della cosa. Da zero spoiler a vaghi accenni a PERICOLO SPOILER! Perciò non fuggite e fatemi sapere ^_-

Spin off di "Delirante Matrimonio a Las Vegas". La prima notte di nozze fra Piemon e Yamato, semplicemente.
Piemon fece scattare la serratura e tornò a concentrarsi sulle labbra di Yamato. Era così bello nel suo completo elegante che era quasi un peccato, si disse. Yamato gli prese il viso fra le mani e lo distrasse dalle sue macchinazioni, lo trascinò, quasi, sino al letto e lo spinse sul materasso. Era particolarmente audace e a guardare fuori dalla finestra il clown iniziò a capire.
Luna piena, ergo dati del caro maritino in subbuglio. Iniziava a scorgere una punta di canino sporgere dalle labbra. Yamato si liberò della giacca e saltò sul letto, avvolgendogli la cravatta intorno al collo. No, non si sarebbe mai abituato a vederlo così, quasi era terrorizzato dalla sua intraprendenza, eppure curioso di quanto avrebbe potuto fare. Eccitato è la parola giusta. Era eccitato e non riusciva a fare a meno di dirsi fra se “Lascialo fare. Ti sta solo legando al letto, andiamo, hai fatto molto di peggio, guarda fino a che punto può arrivare.”

Credeva di essere rimasto solo quando premette l’asciugamano sulle ciocche bionde per asciugarle. Ma alzando lo sguardo allo specchio incrociò il riso beffardo dipinto sul viso di Aomine.
-Non eri andato via?- avrebbe voluto dire con un tono seccato, ma la mano dell’altro gli chiuse la bocca con forza e slancio, spingendolo contro lo specchio. Wakamatsu sentì il dolore della schiena premuta a forza contro il lavello e il vetro infrangersi dietro la nuca. Le dita di Aomine premevano le sue guancie in una morsa rapace e il suo sguardo era… il solito.
Sempre il solito, maledetto, sguardo di superiorità, neppure un guizzo di giubilo o vittoria, solo un falso e perverso scorcio di sorriso per una misera vittoria.
Il moro sogghignò, liberandolo della presa e lasciandolo scivolare dolorante sul pavimento.
-No, volevo mettere in chiaro delle cose.- rispose col tono di chi da spiegazioni a un deficiente.
Note: è più dub-con che non-con.

Non tutto è ciò che sembra
-Io che faccio?! Io che faccio? Ma ti sei visto? Piangi come se ti stessi violentando!- sbottò gesticolando.
-E’ colpa tua!- ribatté Zoro.
-Se non ti piace basta dirlo!- continuò quello, offeso.

Era così… sembrava così innocente con quell’uniforme scolastica che…
-Aominecchi…- balbettò avanzando a testa bassa su di lui e posandogli le mani sulle spalle, con delicatezza.
-Sei bellissimo.- sussurrò chinandosi sulle sue labbra per baciarlo delicatamente.
-Guarda che non mi devi mica fare la corte…-
Un sospiro, a quanto pare nonostante portasse un’uniforme femminile, Aomine era poco incline a calarsi nella parte della gentile pulzella, che egoista.
-Se mi aiutassi, forse riuscirei a rendere più semplice la cosa.- borbottò con un broncio infantile che fece quasi, e ripeto quasi, intenerire il moro. Aomine roteò gli occhi e mal celando la seccatura sospirò un accaldato -Sbrigati Kise…-