" C’era da dire che JJ, la vita, gliel’aveva indubbiamente cambiata.
Quattro anni e mezzo prima, quando, sul secondo posto del podio dello Skate Canada, al suo debutto nella categoria dei Seniores, non aveva spostato neppure per un secondo lo sguardo alla sua sinistra, al gradino più alto proprio di quello stesso podio, dove si trovava lui.
Perché era il simbolo di una cocente sconfitta che gli aveva bruciato dentro come fuoco vivo [...]
Quand’è che Jean Jacques Leroy aveva iniziato a guardare Yuri Plisetsky con occhi diversi? All’incirca proprio sempre da quella famosa volta del podio dello Skate Canada [...]
Di colpo, tutto ciò che lo circondava era svanito, mentre era stato letteralmente risucchiato da un sorriso. Il sorriso che molto probabilmente neppure Yuri stesso si era reso conto di aver fatto ..."
Vanegg- ehm ... oneshotina per il compleanno del nostro tigrottino del cuore

[ JJ/Yurio ] [ mafia!AU ]
Dal testo: La paura ha un suono, o forse anche di più. È il rumore dei passi sull’asfalto, lo strusciare delle suole di cuoio italiano, il tintinnio di una pesante catena e ancora il click del caricatore appena inserito nella Tula-Tokaver-33 di Yakov, il più grande boss della mafia russa del ventunesimo secolo.

«Sai, penso che dovresti rimanere.»
«Sto andando a lavorare.»
«Non mi riferisco a ora. Dico che dovresti rimanere a vivere qui.»
Uno spicchio succoso di arancia le andò quasi di traverso, costringendola a tossire. Lo fissò con scetticismo, cercando di capire se stesse facendo del sarcasmo. Le sue labbra erano piegate in un sorrisino impertinente, ma lui alzò le mani sotto il suo sguardo indagatore, ostentando un’espressione innocente come quella di un bambino.
Un bambino sorpreso con le dita affondate nel barattolo della marmellata.
«Sono serio» le assicurò.
«Perché mai penseresti una cosa del genere?» chiese lei, quando non riuscì a trovare da sola neanche una buona ragione.
«Io sono solo, e lo sei anche tu. Puoi pagarmi l’affitto e risparmiare tempo a cercare un altro appartamento. Saresti al sicuro, qui» spiegò con una semplicità che Emma proprio non fu in grado di concepire.
Sbuffò. «Ma insomma, soffri di smodate manie protettive nei confronti di tutte le donne?»
Il poliziotto scrollò le spalle. «Solo per quelle tanto stupidamente temerarie da abitare, sole, in una tana di assassini.»

Credo che a tutti noi capiti di pensare, quando finisce una saga, di dire addio ad un caro amico.Quanto tempo passiamo a fantasticare su come la storia potrebbe continuare ad evolversi? beh io ho cercato di continuare la storia di Luce e Daniel, proprio dove Lauren Kate ha deciso di concluderla... spero vi piaccia.... buona lettura :)

"-Ma lo capisci che non puoi tenerti tutto dentro? Prima o poi scoppierai.
-Eh vabbè scoppierò
-E cosa farai quando scoppierai?
-Raccoglierò i miei pezzi da sola come ho sempre fatto."
***
"-ora ci sono io...
- e che farai, mi abbandonerai come gli altri?
- no sarò il tuo antidoto, ti aiuterò a ricomporre i pezzi, ti rialzerai... te lo assicuro
-come un grattacielo
- si amore mio"
***
"- Pat... Serva me. Servabo te
- per sempre Mia"

Questa è una storia semplice, ma allo stesso tempo complicata. Proprio come il suo protagonista, Giulio, un uomo sopra la quarantina che dalla vita non ha mai chiesto molto, ma la malattia del figlio farà emergere un lato del suo carattere del quale egli stesso ignorava l'esistenza.
"Il mondo in un abbraccio" è una One Shot che cerca di mettere in mostra le debolezze di un uomo, di una famiglia, in una fase critica della vita.