Son Goku è un ventitreenne universitario che non sa ancora cosa cercare davvero nelle piccole cose che circondano la sua vita. Tra gli arti marziali, la sua passione, Vegeta e Junior, i fratelli che non ha mai avuto, e le serate più fantasiose che passa con loro, la meravigliosa cittá di Orlando non lo completa ancora. Dal divorzio di Bardack e Gine, i suoi genitori, ogni giorno diventa un minuscolo pezzettino della sua nuova vita. Ma nonostante le mille avventure che lo accompagnano abitualmente, nonostante avesse ormai il callo di quella routine, nonostante si tenesse ancorato alla consapevolezza che quella vita non sarebbe mutata, ecco che, da un giorno qualunque, nella più parziale monotonia, scaturisce il subbuglio più grande della sua vita: Chichi.
"Sapevo che mio padre, prima o poi, avrebbe fatto qualche cazzata. Ma questa superava ogni mia aspettativa. Adesso potevo confermare che il limite non esiste. Ed io ormai c'ero dentro fino al collo."
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PREMESSA: CAPITOLO 9: guys state tranquilli finché potete... sto tornando :P e vi spiego intanto perché sono sparita.

Il Rock è un diamante allo stato grezzo. Nessuno sa come, ma riesce a tirare fuori l'energia da qualsiasi persona, da qualsiasi anima tormentata, da qualsiasi cosa che, forse, non dice niente, ma che all'improvviso è la cosa più pazzesca mai vista.
E' ancora quel genere che vive grazie a chi è stato grande, e a chi lo diventerà.
Era partito tutto da quella pausa dalla lezione di Audio e Mixaggio, da Vegeta che aveva fatto un fischio al Rapunzel del suo cuore, tutto da quel semplicissimo riff di Jack White che li divertì e gasò al punto di continuare e finire coll'improvvisare un mashup. E adesso, a distanza di un anno, ne avevano fatto perfino una cover.
A distanza di un anno, le loro vite si erano irrimediabilmente intrecciate, diventando armonia.
Se hai un genio del soul come Son Goku, che dicevano facesse urlare la sua puppet rossa, un mostro del blues e della voce come Vegeta Prince, un fenomeno delle percussioni più rapide e poco sperimentate, come Napa Memphis, e magari le mani da fata di Son Radish che faceva cantare anche un basso a due corde...
Beh, c'è solo una cosa da fare.
Crederci.

Dal testo:
"Devi fidarti di me." le ripeté ancora una volta, come una nenia con cui, a stento, provava a convincersi.
"No, Goku. Stavolta non ci riesco." Gli occhi bassi e quelle labbra serrate e risentite dalle stesse parole che vi uscirono.
Il Super Sayan, a quel punto, non ci vide più. Doveva in tutti i modi convincerla, o nemmeno lui ci avrebbe creduto.
Una storia nata un po' di anni fa, una one-shot divisa in due capitoli che fino ad ora non ho avuto la certezza di pubblicare poiché credevo di non riuscire a finire come desiderassi. Ambientato durante il Cell Game, in quei nove giorni di estenuante attesa, anche io come tanti di voi, mi sono chiesta cosa stessero attraversando i coniugi Son, cosa passasse per la testa del guerriero più forte della galassia e nel cuore della forte e fragile donna che gli aveva stregato l'anima.
Questa è la mia versione. Spero vi piaccia. Enjoy ^ ^

[Prologo.]
“Il vino scarlatto sembrava trapelare dal calice d’oro, e portatoselo alle labbra sottili per tastarne il forte piacere non distoglieva le iridi sanguigne dalla grande sfera fluttuante immersa tra le miriadi stelle.
Un ghigno sadico gli imperlò il viso cereo, rendendolo ancor più ripugnante nel suo aspetto al pensiero che un giorno i suoi sogni di conquista avrebbero toccato i terreni del vero.
E se la profezia fosse stata concreta, allora… l’Universo intero sarebbe passato sotto il suo controllo.
Per mesi aveva cercato in lungo e in largo di trovarne le fonti; aveva perfino inviato alcuni suoi uomini a reclamare ciò che inseguiva.
Ma ogni tentativo vano, poiché, quando gli ultimi venti dei Mille anni fossero accaduti…”
E da qui lascio continuare la vostra “curiosaggine” e fantasia. Spero diventi interessante e in qualche modo trascinante continuare questa mia seconda ff, e soprattutto che il mio stile dalle mille sfaccettature possa invitarvi a leggere.
Baci blue_chica46

I suoi sospetti pongono fondamento e quello stesso desiderio che ne bramano i suoi occhi scuri, la consapevolezza che quella notte non sarebbe stata la sua unica compagna taciturna, la inoltra in un oblio senza fine. Ecco, ciò che con l’inaspettato accade, è molto più vero e tangibile dello stesso imprevedibile.
Dal testo:
“Un eterno mortale, vivo solo nell’anima, e ormai lontano dalla soggezione dello scorrere del tempo, vagava adesso tra le strade del quartiere dalle quali adesso lei stava cercando di ripararsi. Senza esitazioni, la vide entrare a passo diretto verso una scalinata marmorea, sparendo poco dopo tra le mura di quella grande abitazione che pareva sorgere unica e sola da un alto colle, così alto che arrivarci lo avrebbe reso fiacco, nonostante non soffrisse più il peso corporeo, nonostante fosse da decenni scisso da ogni intermità, nonostante vestiva del freddo e esiliato nelle lande di brace dell’Inferno, avrebbe scalato quell’altura.
Per lei.”
In onore della losca notte di Halloween (la mia preferita in assoluto dopo il Natale u.u) ecco a voi una One-shot che mi è venuta di recente e che ho deciso di postare solo per voi.
Spero di avervi incuriosito… ;) una buona