Ma - aveva imparato grazie al proprio canale - le piccole cose crescono. E non sempre in meglio.

Mark era sempre dolce e premuroso.
Mark era sempre il bravo ragazzo.
Mark era sempre il meglio.
Mark si svegliò in prigione.
Mark dovette imparare che nessuno può essere solo buono.
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Prima FF su Markiplier. La iniziai mesi fa in inglese su Wattpad, ma mi bloccai al prologo. Ho quindi deciso di riscriverla in italiano e tradurla successivamente. Spero vi possa piacere.

La Vita è difficile quando non sei perfetto.
E lui era un disastro.
Un disastro da cima a fondo, con quei capelli inguardabili e quel naso storto - e non per una qualche rissa, era storto e orrido di suo.
Sedette al balcone di quel locale colmo di fumo e gente che non sapeva che era una doccia, il vestil leopardato che lo rendeva più strano del normale.
Ordinò da bere, e sentì degli occhi scuri addosso.
Quegli occhi erano di un giovane in cerca di un bassista, e non lo avrebbero più lasciato andare.
Perché Marilyn Manson non può vivere senza Twiggy Ramirez.
Ma Brian mentiva troppo, e Jeordie mentiva troppo poco, e questa sarebbe stata la loro fine.
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ATTENZIONE: all'interno della storia vi sono tematiche come depressione, autolesionismo e suicidio.

"Sono felice di essere il tuo Superman senza mantello."
- Lorenzo, 19 novembre 2016
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Salve.
Seguo Lorenzo dall'inizio del suo canale, e posso dire di essere un suo grande fan.
Al raduno "Facce da Youtuber" di Padova, nel novembre 2016, ebbi modo di incontrarlo di persona, e questa è la mia esperienza.

Da brava amante delle creepypasta, ho deciso di inventarne alcune con personaggi miei.
Inizio a pubblicarle ora, per augurarvi un buon Natale!

[Dal testo]
Non ci avevo mai pensato prima, ma i suoi occhi sono un pezzo di cielo, che ora piange e asciuga quelle gocce di pioggia con le maniche della maglia, sistemando quel verde che ha in testa. Vien voglia di abbracciarlo, vien voglia. Davvero.

[La storia "Again - totheark" va letta assieme a questa]
Timothy Wright, dopo gli avvenimenti dell'Entry #87, ha una vita normale, la stessa vita che l'Operatore gli ha sempre negato sin da piccolo.
Un giorno, nota che sul canale "MarbleHornets" è stato caricato un video, intitolato Entry #TheArkIsGone, che contiene un avviso: non è mai veramente finita e l'Operatore è nuovamente in circolazione.
Di lì a brevi giorni, anche il canale totheark torna attivo.

[da leggere assieme ad "Again - totheark]
Dopo pochi giorni dall'Entry #TheArkIsGone, anche il canale totheark riprende la propria attività.

Mi stavo annoiando, così la mia mente malata ha partorito 'sta cosa.
Chiedo venia.
[Dal testo]
“Why so serious?” disse, con voce un po’ più profonda. Poi sbarrò gli occhi, stupito. “Oh, merda, mi mancano i capelli verdi e sono a posto…”

Dedicata a/causata da JulietChan.
[Dal testo]
“Allora perché sei tornato?”
Brian si fermò e lo guardò timidamente, sorrise lievemente ma nel suo sguardo si vedeva la paura – di un rifiuto, di perdere per sempre la persona che aveva davanti. Si mise di fronte a Tim, giusto per poterlo guardare dritto negli occhi, gli poggiò le mani sui fianchi, artigliando le dita alla sua rossa camicia come a non volerlo lasciar andare via mai, poggiò la fronte alla sua.
“Sono tornato per te”

Jeffrey Woods aveva tredici anni, era dolce, timido, simpatico e soggetto a bullismo. Aveva un padre impegnato nel lavoro, una madre fin troppo presa da se stessa ed un fratello, Liu, al quale era davvero molto affezionato.
Chi lo conosceva, poteva giurare che non avrebbe mai fatto del male ad una mosca.
Un misterioso killer era in piena euforia, sfacciato, assetato di sangue. attaccò la propria famiglia, una notte, con un coltello da cucina, anche chi non lo meritava, anche l’unico che mai lo aveva abbandonato.
Chiunque lo abbia conosciuto, raramente può sopravvivere e raccontarlo.
E se ti dicessi che Jeffrey e il killer sono la stessa persona?
Se ti dicessi che sta arrivando, che ti troverà quando meno te lo aspetti?
Sappi che quando ti parlerà, sarà troppo tardi. Le ultime parole che udirai saranno: GO TO SLEEP!

"Ehy, coso, che ti prende?" chiede, vedendoti giù di morale.
Hai paura, una paura folle. E sai di sbagliare, lo sai ma non puoi farci niente; lui è a pochi centimetri da te, è tranquillo, tu hai trattenuto tutti i tuoi sentimenti per troppo tempo e ora, semplicemente, scoppi.
Lo strattoni verso di te, gli sollevi la maschera quel tanto che basta e lo baci.

[In memoria di Leonard Nimoy]
“E così è il momento” mormorò Nimoy.
Spock si accertò che non stesse parlando con qualcun altro, ma la stanza da letto in quella bella casa a Los Angeles non vantava la presenza di nessun altro.

[Seguito di 'Mi accontento di sognare...]
(Dal testo)
Si era lasciata tutto alle spalle, dicevo, tutto ciò che le faceva male.
Era ancora nerd, questo sì, però erano anni che non guardava una puntata si Star Trek, che evitava di comprarsi dei fumetti e che usava il computer occasionalmente.
Semplicemente, non ne sentiva più il bisogno.

ATTENZIONE: è una storia/lettera estremamente personale, la pubblico solo perché mi spiace farla marcire nel PC e spero, illudendomi, che Favi la legga.
(Dal testo)
"Una studente di psicologia mi disse che, quando una persona viene salvata da morte certa da qualcuno, quel qualcuno diviene un’ancora di salvataggio, un punto di riferimento, uno scoglio al quale aggrapparsi.
Forse è per questo che ti seguo così tanto – al limite dell’ossessione?
Scusa, ma è colpa tua.
O dovrei dire “scusa ma è grazie a te”?
Non lo so, non ne ho idea… o forse sì…
Scusa, ma sei il mio eroe, il mio SuperFavij."