"Uhm," Louis si riscuote, "Uhm, ovviamente sono qui per un motivo" dichiara.
Il ragazzo annuisce per spronarlo a parlare, e contemporaneamente, da dove è ancora accasciato sulla scomoda sedia della biblioteca, si stiracchia.
Nel movimento, la camicia bianca gli si solleva pigramente, rivelando centimetri e centimetri di pelle equamente lattei.
Louis si pizzica la pelle del polso per impedirsi di guardare ulteriormente.
Tossisce poi in un pugno.
"Non so se ti ricordi di me. Sono il ragazzo, uhm, il ragazzo del rospo". Il ragazzo del rospo. Il ragazzo del rospo.
Louis, a volte, vorrebbe seriamente tirarsi uno Schiantesimo da solo.
Il Serpeverde sembra trovarlo a sua volta un appellativo divertente, perché stira gli angoli della bocca verso l'alto.
Ha, però, il buongusto di non commentare.
"Mi chiamo Louis" Louis ricorda di non essersi ancora mai presentato, e si affretta, quindi, a farlo. Attende un paio di secondi per permettere al Serpeverde di fare lo stesso.
"Harry".
Louis sbatte le palpebre.
Il Serpeverde imbroncia le labbra carnose e "Sì, mi chiamo Harry" torna a sottolineare.
"Come Harry Potter?" infierisce Louis, le guance che gli pizzicano dalla voglia di sorridere.
[Hogwarts!au] (Slytherin!Harry + Gryffindor!Louis) (Harry/Louis)

Louis si sgranchisce le spalle e mastica lentamente l'aria, confuso.
In realtà è sicuro di non essere ubriaco. Forse solamente un po' alticcio.
E probabilmente ci si è addormentato, su questo divano, perché in bocca ha un vago retrogusto di cocktail alle ciliegie e di sonno.
Sussulta appena quando, persino da sopra la musica assordante --come ha fatto a non accorgersene prima?--, riesce a sentire la testa sul suo ombelico cantilenare un "Il mio posto preferito. Il mio Boo". E-- Harry. È sicuramente Harry.
"Il mio migliore amico" Louis unisce ad alta voce i puntini. Conosce perfettamente la bizzarra pseudo ossessione che Harry ha per il suo stomaco.
Spinge un dito sulla guancia morbida del ragazzo.
"Harry, perché sei sulla mia pancia" domanda in ogni caso, perché si trovano sempre ad una festa, ed esiliarsi dagli altri per raggomitolarsi sul divano a farsi coccole bislacche, è troppo persino per loro.
D'accordo. Probabilmente questa è una bugia.
(Harry/Louis) (HighSchool!Au) (Friends to Lovers!Au)
(Con la partecipazione straordinaria di tanto cibo, un pizzico di gelosia, situazioni imbarazzanti, parecchi gatti, attacchi d'asma, sms insensati e discorsi ancora più insensati, alcol come se piovesse, amici spazientiti e baci al retrogusto di coccodrilli gommosi)

"Sai cosa ci servirebbe? Un posto. Tutto per noi. Sarebbe un posto talmente segreto che non ne parleremo mai con nessuno al mondo. Sarebbe un regno segreto. E io e te ne saremo i monarchi" e ciò che gli risponde Harry, cogliendo francamente Louis di sorpresa.
Il tono del riccio è stato così limpido, chiaro e sincero, senza l'ombra di insicurezze o prese in giro.
La prima cosa che fa Louis, ovviamente, è sbuffare una risata dal naso.
Quando vede che Harry non accenna a mettersi a ridere o a dirgli che stava semplicemente scherzando, Louis inarca violentemente le sopracciglia e ""Non ti sembra di esser un po' grande per queste cose?" esclama, il tono un po' secco.
Harry/Louis (Un ponte per Terabithia!Au)

"Ciao" una voce roca riempie la stanza e, giusto, Louis non è più l'unico abitante di questa camera austera.
Il ragazzo che ha di fronte è... intrigante. Louis non riesce a formulare un termine più adatto per descriverlo.
Ha il viso abbronzato, qualche brufoletto disseminato qua e là, e le guance contornate da una coltre di ricci scuri e definiti.
Ha gli occhi grandi e di un colore simile a quella coperta verdognola che sua madre usava per avvolgere i micetti appena nati della loro gatta Nicole. Louis non ha idea da dove gli sia appena uscito questo paragone.
Le labbra carnose dello sconosciuto sono incurvate in un sorriso davvero sconcertante, da tanta è la sincerità che comunica la sua bocca, e la sua mano --enorme, considera brevemente Louis, e spera vivamente di non avere gli occhi sgranati-- è allungata verso di lui.
È completamente vestito di nero, e l'unica macchia di colore è data da quella francamente imbarazzante patacca gialla a forma di orsacchiotto affissa al taschino della t-shirt.
Louis potrebbe riassumere questo ragazzo come una disarmante combinazione tra uomo e bambino.
Harry/Louis, Undressed!AU (partecipante al al contest "Another Larry Contest: TRASH is the new sexy" ideato da VenerediRimmel)

Hanno fatto sesso dappertutto, o quasi.
Secondo Harry, il letto è riservato ad una persona speciale.
Louis non lo bacia perché le sue labbra sono per pochi.
(Harry/Louis)

"Si può sapere che ci fai tu qui?" sbotta nella sua direzione, puntandogli contro un dito accusatorio. Il gatto si limita a sollevare una zampetta grigia e. Non se la porta dietro un orecchio per grattarsi il pelo o non decide di pulirsela con la linguetta ispida. Solo. La lascia lì, sospesa a mezz'aria. Come se lo stesse salutando. Louis scuote con veemenza la testa e "Okay" ridacchia nervosamente.
Gli occhi del gatto continuano a non accennare a volersi staccare dai suoi. Sono così verdi e sembrano così gentili e familiari e. Familiari? Perché gli sembrano familiari?
Harry/Louis

"Non era mia intenzione offenderti" esclama immediatamente Harry, abbracciandolo senza pensarci più di tanto, la bottiglia ancora in mano quando avviluppa le braccia intorno al suo collo.
Louis sussulta e gli preme tempestivamente le dita sullo stomaco, in un vano tentativo di allontanarlo.
"Harry, mi stai soffocando" soffia, spingendo più forte. Harry non demorde e "Non sei uno stupido cliché. Sei speciale e io sono un idiota e non volevo farti stare male" mormora, intensificando l'abbraccio.
"Non mi hai fatto stare male, Harry, ma adesso staccati" Louis puntualizza, sciogliendosi impotente nella sua stretta.
"Dimmi che mi perdoni" ordina Harry, strofinando un poco la guancia contro i suoi capelli.
"Ti perdono, ti perdono! Cristo" obbedisce Louis, scansandosi all'indietro non appena Harry si decide a dividersi dal suo collo.
"Sei una piovra umana" osserva Louis con una risatina sorpresa. Harry non può fare a meno di guardargli i capelli scompigliati e le guance vermiglie.
"Sei carino" si ritrova a ribattere, mordicchiandosi una pellicina dell'indice, sorridendo fiero quando il viso del ragazzo diventa ancora più rosso.
Harry/Louis (Highschool!AU)

Louis si vede costretto a chiudere gli occhi perché è seriamente a un passo dallo scoppiare. È troppo. È troppo. Sta succedendo davvero? Non è solo un incubo? Per favore, non può essere solamente un brutto sogno? Respira lentamente e rincontra lo sguardo di Harry.
"Tua mamma non ti ha detto una cosa fondamentale" rivela, cercando di inghiottire il nodo che gli ostruisce la gola. Harry gli rivolge uno sguardo interrogativo.
"Io- io e te non eravamo amici" biascica, torcendosi nervosamente le dita fino a farle scricchiolare. Il riccio aggrotta le sopracciglia e apre la bocca, richiudendola l'attimo dopo, senza sapere cosa dire.
"Voglio dire, certo che eravamo amici e lo siamo, lo siamo anche adesso, cioè adesso-adesso proprio no perché n-non ti ricordi di me e-" Louis inciampa nelle parole.
"Non ti seguo" confessa Harry, scuotendo appena la testa. Louis ridacchia nervosamente e sfrega i palmi sudati sui pantaloni di jeans. Abbassa lo sguardo e lo rialza, massaggiandosi per un istante le tempie.
"Sono il tuo ragazzo, Harry" bisbiglia, gli occhi fissi nei suoi.
Harry/Louis

"Ciao, amore".
Louis strabuzza gli occhi e le dita smettono di collaborare alla composizione del fiocco. Il grembiule scivola a terra in un fruscio, facendolo imprecare a mezza voce. Si inchina velocemente per recuperarlo e, quando riemerge dal bancone, tutto ciò che vede è il sorrisetto sfacciato di Harold. Louis sente le proprie guance andare a fuoco e, per darsi una parvenza di contegno, getta il grembiule su una sedia, sollevando pericolosamente un sopracciglio.
"Si può sapere perché ti prendi tutta questa confidenza?" sbotta.
"Sei tutto rosso" tuba quello, ignorandolo. E Louis avvampa ancora di più, picchiandosi mentalmente perché, cazzo, sta letteralmente facendo la figura della timida quattordicenne.
"Ma che vuoi da me?" sibila, scostandosi nervosamente i capelli all'indietro.
"Ti aiuto ad allacciarti il grembiule?" propone Harold indicando la sua divisa, come se non gli avesse appena posto una domanda. Louis aggrotta la fronte e "No!" replica scocciato, piazzandosi le mani sui fianchi.
Harry/Louis (SingleFather!Louis , Rich!Harry)

"Grazie" mima Louis, con un sorriso stanco. Harry gli tira indietro i capelli e lo aiuta a rialzarsi, preoccupandosi un po' nell'avvertire la mollezza del suo corpo. Gli cinge la vita e appoggia le labbra sulla sua fronte.
"Sei un po' caldo" dichiara.
Louis rabbrividisce e si stringe ancora di più al suo corpo.
"Vai a letto" gli sussurra il riccio "Io sistemo qua e poi vengo a misurarti la febbre".
Louis ridacchia sul suo collo e "Amore, non ho cinque anni. Sono sicuro di potermi infilare da solo un termometro sotto l'ascella" gli ricorda divertito.
"E chi ti dice che io volevo mettertelo lì?" ribatte Harry sorridendo sotto i baffi.
"Coglione" borbotta il liscio con tono dolce. Louis chiude gli occhi non appena il riccio prende a far ondeggiare i loro corpi lentamente, come fossero su un'amaca.
"Sto per addormentarmi" lo avvisa Louis.
"Vai a letto" gli ripete semplicemente il ragazzo, scostandosi da lui con un sorriso intenerito. Louis sbatte velocemente le ciglia e "Prendimi in braccio" mugola. Harry ridacchia.
"Amore, non ho cinque anni" scimmiotta, ma lo solleva comunque.
Harry/Louis (sick!Louis)

Dopo un lungo tira e molla di schiocchi bagnati che risuonano nel soggiorno silenzioso -Harry ha la mania di mettere la modalità "muto" alla televisione durante le pause pubblicitarie- Louis si scosta dalle sue labbra piene e si allunga verso la confezione di cioccolatini. Ne divora due allo stesso tempo, il tutto sotto lo sguardo divertito di Harry che non tarda a chiedergli un "Non sarai mica incinto, Lou?".
Louis gli molla uno schiaffetto indignato sul braccio, per poi esclamare con tono teatrale:
"Doveva essere una sorpresa!"
Harry/Louis

"Ecco il tuo the" è il sussurro che arriva improvvisamente al suo orecchio. Louis emette uno strillo disumano e con uno scatto sprofonda la testa sotto il primo cuscino che trova.
Un verso spaventato, accompagnato da un rumore di cocci infranti, a sua volta seguito da un esasperato "Cristo, Lou!", gli giungono alle orecchie e gli fanno fare due più due. Emergendo dal nascondiglio improvvisato si inginocchia sul divano e si affaccia dallo schienale.
Trova Harry intento a fissarlo con gli occhi sgranati, ai suoi piedi i resti colorati di una tazza -"la mia preferita" constata con rammarico Louis.
Harry/Louis

"Amore" lo chiama. Non ricevendo alcuna risposta gli allunga una mano e sussurra uno "Dai scusami, vieni qua".
"Non sono il tuo cane" ringhia Louis alzando un sopracciglio. Harry si costringe a non sogghignare -lo sa che non se l'è davvero presa- e gli accarezza un braccio, per poi ritornare al suo film. Non si stupisce troppo quando poco dopo sente una patatina colpirgli il naso.
Harry/Louis

"Lou?" domanda biascicando. All'improvviso il silenzio viene squarciato da un forte singhiozzo. Immediatamente Harry si sveglia dal proprio molle torpore e si drizza velocemente, sollevandosi dal petto di Louis.
"Louis" lo chiama allarmato non appena mette insieme i pezzi. Louis sta singhiozzando. Perchè piange? E' successo qualcosa di brutto? Il liscio ha il viso nascosto dalle mani ma alcune lacrime prepotenti riescono a sgorgare e a scorrere sul mento, sul collo, sui polsi, "sui miei capelli" constata Harry palpandosi i boccoli umidi.
Harry/Louis

Louis apre gli occhi e deve mettercela tutta per non mettersi a piangere. E' ormai pomeriggio inoltrato e, nella stanza 124, l'unico suono che si avverte è dato dal Bip Bip ritmico della macchina che monitora il battito cardiaco di Harry.
Harry/Louis