«Che diamine ci fai qui?»
«Salvo il tuo capodanno, idiota»
Arthur entrò in casa senza nemmeno aspettare che Merlin si facesse da parte. Era arrivato con due bottiglie di vino e una scorta di schifezze (patatine, pop corn); senza troppi complimenti si diresse in cucina per prendere un cavatappi e, dopo aver aperto il vino, si piazzò sul divano dell’altro.
«Non sapevo di averti invitato» fece Merlin irritato andando a sedersi di fianco a lui.

Christine era sveglia da un po’, ma non aveva minimamente voglia di alzarsi. Il piumone era caldo e da fuori di poteva vedere la neve che cadeva in abbondanza. Quindi perché mai si sarebbe dovuta alzare quella mattina?
Per un unico motivo! Allison non era accanto a lei.

Il cuore batteva forte nel petto, il viso era sudato e le mani tremanti. Come tutte le notti da un paio di mesi, si svegliava con questo incubo.
Non voleva lasciarlo in pace, continuava a tormentarlo ripetutamente.
Puntuale, anche quella notte l’aveva svegliato, solo che questa volta non era nella sua stanza. Non ricordava bene come mai, ma si trovava nella camera da letto del suo collega, Derek Morgan.

In casa regnava il silenzio più assoluto. Oliver aggrottò la fronte e richiuse la porta dietro di sé mentre guardava nel salotto, cercando di capire il motivo di tutto quel silenzio.
Non appena aprì la porta, però, capì subito.
Flashfic Natalizia, Missing Moments dopo "Dimmi che ti importa"

E’ un natale diverso, quest’anno. Un Natale che non ti aspettavi di vivere.
Fino a pochi mesi prima eri praticamente morto e questo ti fa rivalutare tutto. La vita, le cose inutili e l’amore. Diventa tutto estremamente importante, nel momento in cui non lo puoi avere.
E senti che forse il posto che ti sei scelto non è quello giusto per te.

E’ la mattina di Natale.
E’ presto, ma Ludo si è svegliato e sente il letto freddo. Mel non c’è.
Si alza sospettoso, ma sa già dove trovarla. È in piedi di fianco all’albero di Natale...
[Missing Moments ambientato circa dopo "Ti aspetterò tutto il tempo del mondo"]

Era triste passare la sera della vigilia di Natale da soli. Neal era seduto sul suo divano e guardava distrattamente il televisore cercando di non pensare che la sera dopo sarebbe stata la vigilia di Natale e l'avrebbe trascorsa da solo.
Era meglio in prigione, dove almeno era sicuro che qualcuno sarebbe stato lì a tenergli compagnia anche controvoglia.

«Mi vuoi dire qual è il problema?» sbottò all'improvviso, non facendocela più.
«Di che parli?» fece Lucas guardandolo corrucciato mentre si scaldava le mani davanti al camino.
«Per quale motivo sei così scontroso? In questi due giorni hai avuto un umore nerissimo e io non so più come farti calmare»
Lucas sospirò, come se fosse improvvisamente stanco.
«Josh, io... » si interruppe, mordendosi il labbro e indeciso su come continuare.
«Lucas, amore, cosa c'è che non va?»
«Stavo cercando qualcosa da regalarti per Natale e... quando l'altro giorno siamo passati davanti a tutti quei negozi, ho visto una cosa. Sarebbe stata perfetta, non solo per me, ma per entrambi... solo che... »
Missing Moments dopo Tu sei tutto ciò che conta

Non c'è nulla di meglio che ricevere la visita inaspettata di un amico durante una serata più che noiosa. Almeno era questo che pensava un ragazzino di dodici anni quando il suo migliore amico venne a bussare alla sua porta.
Child!Doctor, Child!Master

Era freddo, quella notte. Una leggera neve si era posata per le strade, rendendo tutto più bianco. Christian era seduto alla finestra, con la coperta sulle spalle, le ginocchia tra le braccia, mentre osservava la via sottostante.

L’albero è pronto per essere acceso. Lo guarda tristemente. È il suo secondo Natale a New York e non può permettersi un biglietto per l’Ohio, deve risparmiare il più possibile, tutto per un investimento sbagliato.
It's Christmas Time - Flashfic a tema natalizio

Aiutami.
Tutto di lui gridava aiutami, dai jeans strappati in più punti, segno di cadute frequenti, alle maglie a maniche lunghe indossate anche con il caldo, agli occhi spenti.
Mi era sempre sembrato un cucciolo da proteggere, ora quella sensazione si era acuita. Sembrava un bambino spaventato, e quello che mi faceva rabbia era che nessuno pareva accorgersene.
Questa storia fa parte della Challenge "Dal nome alla storia" di Nonnapapera!

Carissima ragazza,
se stai leggendo queste parole, vuol dire che la mia vita è già finita. La colpa che mi porto dentro mi sta distruggendo, ma non credo di riuscire a reggere ancora per molto.
Però vorrei che tu mi facessi un ultimo favore. Qui dentro troverai tutto quello che ti serve. So che ti chiedo molto, visto che voglio che tu faccia una cosa per cui io non ho mai avuto il coraggio.
Voglio che racconti la vita e la morte di Arthur Duvall. Ma devo avvisarti, è questo che ha portato fine alla mia vita, e anche alla sua.
Classificata quarta al Contest "Amore? No grazie!" di SNeptune84

La fuga da questo posto, la libertà! Quante volte l’ho sognata, quante volte l’ho desiderata.
E ora eccola, la vedo comparire davanti a me, nella sua sfavillante bellezza. E ha i tuoi bellissimi occhi azzurri.
Quinta classificata al contest "Mille e non più mille" di (Gaea)

Aprì stancamente un occhio, era ancora di fianco a lui. Non era fuggito, era ancora lì. Partecipa all'AYA contest con il prompt: Autobus