Una serie di Flashfic per raccontare la storia di Edvin e Neil. Semplicemente una serie di loro momenti.

Una corsa, una penitenza, un salvatore che mette terribilmente in imbarazzo. Insomma, la storia di come tutto è iniziato.

Si sa che scegliere un regalo è sempre un’impresa ardua. Ma quando il diretto interessato chiede qualcosa di assolutamente inedito, allora l’impresa diventa impossibile. Oppure no?

Una fiera del fumetto, tanti ripensamenti. Una cioccolata calda, un inconveniente. Neil e Edvin in una delle loro “innumerevoli” imprese.

I soliti Edvin e Neil. Stavola, però, alle prese con una partita un po’ movimentata ai videogiochi. Chi vincerà? E, meglio ancora, ci sarà un vincitore?

Due coinquilini, un nerd e un panda drogato (XD), alle prese con una costatazione di fatto: “Sei stupendo.”

Corsi in camera sua e l’unica cosa che trovai fu un foglio strappato e accartocciato.
Sopra vi era una semplice frase:
“Forse, in fondo, eri importante.”

Il solito ritardatario, una corsa il tempo e il coronamento di un sogno. Questa storia è il seguito di “Ho paura dei boa!”, ma può essere tranquillamente letta senza conoscere l’altra.
La storia partecipa alla Challenge di Carnevale e il prompt scelto è “cravatta”.

Una festa di Carnevale, due ragazzi, un travestimento e... un boa di piume!

Si è sempre saputo che quando il gatto non c’è i topi ballano. Ma, se il gatto torna all’improvviso cosa succede?

Una scommessa può far succedere tante cose. Una scommessa può determinare l’inizio di una storia d’amore. Due scommesse determinano, però, l’inizio di una storia d’amore con i fiocchi. La storia di Marco e Luca.

Cosa succede quando il destino avverso, munito di gatti boomerang, incidenti vari e incomprensioni linguistiche, non permette il realizzarsi dei nostri sogni?

Una risata.
Una risata che squarcia il silenzio e segna gli ultimi momenti di due condannati a morte.
Una risata straziante che li accompagnerà fino alla fine.
Un addio come tanti altri.
Un pianto finale e una frase che rimarrà per sempre nella memoria di chi l'ha sentita pronunciare: "Addio, scemo. Lo sai che ti amo?"

Morpheo era sicuro di tre cose nella sua vita. Primo: lui amava il suo lavoro. Secondo: lui odiava Jude e avrebbe smesso di odiarlo solo quando Jude sarebbe morto, ovviamente per mano sua. Terzo: lui e la fotocopiatrice dell’ufficio non andavano d’accordo. Per niente.
Scritto a quattro mani da _pollon_ e krakkry. Questa one-shot partecipa alla challenge indetta da Smanukil Once more, With feeling, Se la vita fosse un musical! [Challenge slash senza scadenza, solo original.]