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Autore: killian44peeta    03/05/2024    0 recensioni
Da Capitolo 28
- Ha provocato l'effetto farfalla. Un unica scelta che ha già scombussolato l'intero sistema-
-Scusami- faccio, abbastanza seccato, davanti allo stregone albino -Ma di cosa cavolo stai parlando? Effetto farfalla? E come mai anche tu sai e non hai mai fatto niente?-
-Non ho mai potuto. Ma ora tutto è cambiato.-
-Io non vedo nessun cambiamento, se devo dirlo- asserisco con stizza, facendo ruotare nella mia mano il coltello di riserva che avevo, fin dall'inizio, nascosto nella tasca.
"Avrò mandato al diavolo il fucile, la pistola e molto altro, ma almeno questo c'è ancora"
- Te le cedo-
-Cosa mi cedi? Potresti essere leggermente più chiaro invece di farmi scannare la testa con le tue frasi da... Visionario? No, cioè, seriamente! Non sono stupido, magari un po' giù di testa, ma non stupido... Però non ci capisco un fico secco di quello che stai dicendo, davvero. Perciò, vorresti farmi cortesemente il piacere di tradurre?-
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Lysander
 

Klaus allaccia il proprio crocifisso alla sciabola che ho preso da uno dei tanti pirati, per poi premerlo leggermente e farlo scivolare dentro al metallo.

La sciabola passa da un color grigio spento ad un bianco luminoso e luccicante, perfino più di una stella, cosa che mi lascia lì, ad osservarla, non sapendo se provare esattamente ammirazione o disgusto per essa.

Dal suo aspetto sembra una cosa positiva e per nulla spiacevole, ma il suo scopo è più pesante di un macigno.

E, in seguito, lo stregone semplicemente inizia a camminare in direzione dell'ammasso uniforme che sembra quasi starlo aspettando, come se non avesse aspettato altro che lui, per certi versi.

Non voglio guardare, ma non posso muovere lo sguardo via da quella serie di immagini che scorrono nel suo procedere.

La maggior parte di me vuole bloccarlo e dirgli di smettere ciò che vuole fare, che piuttosto che farlo possedere dal demone - o dall'insieme di demoni, quel che è- preferirei cercare mille altri modi, andando a caccia di qualche sconosciuto rompiscatole pronto ad ammazzarmi, seppur la strada sia deserta.

Certo, perderemmo altro tempo -Che sembra già di suo scorrere troppo in fretta- e l'acqua finirebbe con avanzare anche di più nei miei polmoni, ma almeno mi sentirei meno in colpa e a disagio, meno arrabbiato e deluso per quello che accadrà a causa mia e a causa della mentalità sacrificale che fa parte di questo teorico robot.

Un robot come tanti altri, in teoria, ma che allo stesso tempo mi ha fatto affezionare a lui, per certi e strani versi, sia perché lo sento come una sorta di legame con Walter, sia perché mi sento davvero grato nei suoi confronti per tutte le volte in cui ha evitato ci rimettessi la pelle.

Un robot che accetta la propria distruzione solo e soltanto per la mia salvezza.

Ma dopo quello che lui ha detto, anche se davvero riprovassi a convincere l'albino, anche se gli dicessi che forse ce la posso fare ad uscire anche senza eliminare tutti i nemici, so che non mi ascolterà.

Non prenderà neanche un pochino in considerazione la cosa, perché la decisione la ha presa e non accetta 'se' o 'ma'.

E se volessi frenarlo con la forza, combattendolo, con i suoi poteri mi bloccherebbe mille volte senza troppi problemi, probabilmente lanciandomi via utilizzando lo spazio che già ha dimostrato pienamente di saper controllare, per quanto lui insista col dire che in generale i suoi poteri si stiano indebolendo.

Io e Nicholas non abbiamo tutta questa capacità a differenza sua, neppure messi insieme, quindi anche chiedere il suo aiuto per bloccarlo, per quanto entrambi potremmo impegnarci, non funzionerebbe nemmeno.

Certo, Nicholas ha il "potere" che il videogame gli ha ceduto, che è stato scelto per lui, e che padroneggia solo perché il suo pg ha avuto i dati per poterli usare.

Ma Klaus, se devo dirlo, è su tutt'altro livello: il suo utilizzarli sembra quasi anormale, forse perché è stato progettato così, forse perché appare ai miei occhi in questa maniera e basta, non lo so.

Ed è frustrante. E stupido. Quasi ridicolo, a mia vista, credere che si stia davvero gettando addosso ad una cosa simile, senza neppure ripensarci, senza neppure mostrare un cenno di dubbio nel suo camminare o nelle sue espressioni, gelide e impassibili perfino davanti all'annullamento.

Ma la cosa che mi dà fastidio è che dovrò ucciderlo io.

Okay rispondere agli attacchi di chi mi vuole morto.

Okay fare saltare la testa ad un avversario o ficcargli una lama in gola per poi scappare via e cercare un rifugio nella speranza di sentirmi più protetto, nella speranza di sentirmi un po' più a casa.

Ma lui non è un mio avversario.

Lui non ha fatto altro che tenermi d'occhio, anche quando io non lo sapevo.

Quindi perché?

Perché devo accettare che qualcosa lo contamini, costringendo me stesso a farlo fuori?

Perché devo accettare il suo sacrificio così, su due piedi?

Speravo che il macigno sulla mia coscienza svanisse, ma con quest'azione, non credo che capiterà.

Perché sì. É un robot. É un apatico con evidenti problemi facciali. Un tipo così misterioso che per fargli uscire discorsi comprensibili e seriamente decenti devi insistere al punto tale che la pazienza diventa solo una parola. Un tipo che ha problemi a dare del tu e che da del lei perché "non ha abbastanza informazioni nel suo hardware".

Ma é anche un alleato. E per sempre strani versi, una sottospecie di amico.

E fare fuori un amico è cadere veramente molto, molto in basso, per me.

E forse proprio per questo inizio a correre.

Le mie gambe si muovono da sole, non riesco a controllarle.

Salto davanti a Klaus, spingendolo all'indietro con uno spintone, lasciando che l'istinto parli al posto mio, anche se questo va contro a Nicholas mi urla a dietro di fermarmi e alle richieste dello stregone, il quale ha assunto un aria abbastanza scioccata, forse per il semplice fatto che non se lo sarebbe aspettato.

E istantaneamente, proprio ignorando tutto e tutti, mi metto a colpire con frustrazione quell'ammasso di alghe, lasciando che la sciabola lo attraversi e lo riattraversi da parte a parte, non fermandomi, non accettando che questo possa fare pause, al punto tale che non faccio neppure caso se funzioni davvero.

Semplicemente continuo con gli affondi, sentendo la lama vibrarmi tra le mani che mi sudano, mentre una parte della mia bocca mi dice che altra acqua sta per salire a galla.

Colpisco e ricolpisco ancora, stringendo i denti sul mio labbro inferiore fino al punto tale che sembra quasi che mi si strappi.

Lo faccio fino a che ne ho l'energia, ritrovandomi ansimante, con il sudore che mi inzuppa la maglia e che mi percorre il collo, il battito cardiaco che è saltato in un ritmo talmente tanto innaturale che sembra quasi che io mi stia per prendere un infarto.

Ma l'essere è ancora lì.

Ribolle su se stesso, emettendo suoni fastidiosi che mi inducono a pensare che questo deve essersi arrabbiato alquanto, pronto ad attaccare a sua volta.

E proprio come io ho fatto con lui, lo stregone mi sposta, solo che invece di attaccare come io ho fatto, si gira in mia direzione e sorride.

-Aspetta la Lei- dice.

E poi l'essere gli si getta addosso, come inghiottendolo.

  
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