<<
Ok!! Quindi tu >> Indicò il fratello minore
sdraiato sul suo
letto << diventerai padre...ma soprattutto TU
>> Indicò
nuovamente il fratello minore trattenendosi dal ridere e con gli
occhi sgranati << SEI SVENUTO!!! >> Era
riuscito a
trattenersi fin quando suo fratello aveva finito il racconto, ma
adesso immaginava la scena e le risate nascevano spontanee ed erano
irrefrenabili. Quasi cadde dalla sedia per come si contorceva.
<<
Fratello tu sei tutto stupido! >> Si asciugò
le lacrime con il
pollice << e in tutto questo il mio splendore che ha
fatto? >>
Sorrise curioso.
<<
Nulla, al mio risveglio ero circondato da due camerieri e Alex che se
la ridev-ehi! Non è il tuo splendore è il mio.
Piantala! E' da
quando stavamo insieme all'inizio che la chiami così!
Ecchecazzo! >>
Era irritato, sembrava come se tutto gli desse fastidio.
<<
Calma Jay! >> Si sistemò meglio sulla sedia
accavallando le
gambe. << Comunque, parlando di cose serie...come l'hai
presa?
>> Il suo tono era stranamente serio.
<<
Beh, pff! >> Si grattò la piccola cresta
<< Quasi due
anni di matrimonio, otto anni di fidanzamento poco ordinario, un anno
di lontananza per motivi assurdi e ora ci siamo ricongiunti ed ecco
la cicogna...che dire?>> Scrollò le spalle
poggiando i gomiti
sulle cosce e sorreggendosi la testa con il capo chino.
<<
Jay ma tu lo vuoi questo figlio? >> Chiese confuso
Shannon.
Jared
alzò il viso verso il fratello per poi gettarsi a pancia
all'aria
sul letto.
<<
Dio Alex sei incinta!!! >> Urlò Ellen
dall'altro capo del
telefono.
<<
Si e tra un po' sarò pure sorda >> Si
massaggiò l'orecchio
allontanando l'apparecchio elettronico.
<<
E' meraviglioso! Ice man come l'ha presa? >> Chiese
euforica.
<<
Mah...non saprei dal momento che è svenuto! >>
Allontanò il
cellulare prevedendo un altro urlo dell'amica.
<<
Che cosa??? >> Infatti le previsioni di Alex si
avverarono.
Ellen sbraitò parole non connesse tra loro, non capiva come
Jared
potesse svenire per una notizia del genere. Iniziava a temere che
stesse diventando sensibile e che la sua teoria dell'uomo di ghiaccio
si stesse affievolendo. << Jared che sviene, mah!
>>
Puntualizzò calmandosi dopo aver sclerato per dieci minuti
buoni,
con la povera Alex che dall'altro lato non sapeva come porre fine al
monologo di Ellen. << Quindi non avete ancora parlato?
>>
Chiese tutto d'un tratto.
<<
No, ma credo che lo faremo subito dal momento che è entrato
in
camera. Ti saprò dire ciao Amica >>
Riagganciò lanciando il
telefono sul letto e alzandosi in piedi.
Gli
occhiali da sole di Jared gli coprivano metà del viso.
Si
vedeva comunque che era serio in viso.
Posò
le chiavi della camera vicino al televisore, seguite subito dopo
dagli occhiali da sole che svelarono i profondi occhi chiari
dell'uomo.
Quella
austerità che Alex aveva letto all'inizio, si
trasformò in
stanchezza.
Sorpassò
Alex e si sedette sul bordo del letto slacciandosi le scarpe.
Alex
si voltò e lo vide arretrare sul letto,poggiando la schiena
sul
muro, sedendosi su di un cuscino. Sfilò da una delle tasche
dei suoi
jeans grigi il suo inseparabile BlackBerry e iniziò a
smanettarci
su...probabilmente qualche nuovo aggiornamento su Twitter.
Alex
non gli diede importanza. Molto probabilmente aveva bisogno di
riflettere e non sarebbe stata di certo lei a rompere il silenzio.
Si
diresse verso l'armadio e tirò fuori il suo laptop, lo mise
sulla
scrivania e avviò 'Google Chrome' voleva vedere se Brandy le
avesse
mandato novità dal The Hive.
Aveva
cinque mail, ma tre erano da parte di Tyler. Le aveva inviato le foto
della pubblicità della Calvin Klein. Le visionò
tutte e notava con
piacere che aveva fatto un ottimo acquisto prendendo Tyler nella sua
compagnia, era quello che ci voleva per aumentare di livello e di
prestigio. Rispose alla mail congratulandosi con il ragazzo e
facendogli dei complimenti. Se lo meritava. Chiuse la pagina web e si
alzò dalla sedia, si voltò e si
ritrovò faccia a faccia con Jared,
che la fissava infastidito.
<<
Problemi? >> Chiese guardandolo dritto negli occhi senza
espressione.
<<
Chi era quello in foto? >> Indicò con la testa
il portatile.
<<
Mi spii? >> Chiese scioccata.
<<
Non ti stavo spiando...nascondi qualcosa? >> Chiese
dubbioso.
<<
Nulla, era la campagna della Calvin Klein. Quello in foto era Tyler
Jackson, lo abbiamo ingaggiato tre settimane fa. >> Disse
con
tono secco e semplice.
<<
E come mai è un modello a mandarti le sue foto e non la tua
assistente o il fotografo stesso? >> Incrociò
le braccia al
petto osservandola dall'alto.
<<
Hai anche avuto il tempo di leggere il mittente? Wow, mi sorprendi.
Comunque nulla di cui preoccuparsi. Ha solo 27 anni, non sono
interessata ai ragazzini, anche se l'età non conta. Tu hai
quasi
quarantanni e ti comporti da un adolescente nella sua fase di
sviluppo. Ti mancano solo i brufoli! >> Era acida e
irritata
dal suo comportamento. Adesso era lui che dubitava di lei? Ma con che
diritto? Più pensava ai trascorsi dell'uomo, più
le veniva la
rabbia a vedere la sua reazione a quelle foto.
<<
Potrò anche essere infantile, curioso, spione e
ciò che vuoi...ma
sta di fatto che ancora non mi hai risposto... >>
Manteneva
ancora quell'aria da sfida, senza smettere di fissarla come fosse un
poliziotto.
<<
Tyler era un cameriere di una tavola calda vicino casa, qualche volta
sono andata lì a mangiare un boccone, siccome il suo fisico
era
promettente, gli ho proposto di fare un provino al The Hive, ho
convocato Jamie e lo abbiamo preso. Siamo rimasti in buoni rapporti,
solo perchè mi ha servito un po' di volte quando andavo al
locale da
lui. Se poi devi vederci del marcio fa pure, ma non è di un
ragazzino che devi preoccuparti >> Cercò di
uscire dal raggio
inquisitorio dell'uomo, ma non le fu possibile.
Jared
stese le braccia orizzontalmente appoggiando i palmi della mani sul
muro braccando Alex, che lo fissava preoccupata. Non aveva mai visto
quello sguardo truce.
<<
Mi rendo conto di non essere stato chiaro. Lui può mandarti
tutte le
mail che vuole, ma se osa solo guardarti in modo sbagliato, io lo
castro. Se osa solo toccarti gli stacco le palle e gliele faccio
mangiare. Questo vale sia per lui e anche per tutti quelli che
oseranno anche solo pensare di avere qualche piccola
possibilità con
te. Sei proprietà privata. Mia e di nessun altro. Quindi
puoi dire
chiaramente a quel modello da quattro soldi che deve comportarsi
bene, altrimenti nemmeno il cameriere potrà fare, mai
più.
Chiaro?>> Inclinò la testa di lato continuando
a fissarla in
modo persuasivo.
<<
Ah si? >> Increspò le labbra cercando di
trattenere un
sorriso.
<<
Si! >> Sottolineò quel monosillabo, iniziando
ad irritarsi.
<<
Sei preoccupante... >> Si morse le labbra per non ridere,
allungò le mani posandole sui fianchi dell'uomo.
<< Ma non
tanto per cosa faresti ai miei spasimanti, ma per la tua gelosia...
>> Alzò un ginocchio mettendolo sotto il
cavallo di Jared,
strusciandolo piano piano.
<<
Io sono geloso. Devo esserlo >> Socchiuse gli occhi
abbandonandosi a quel soffice piacere << E se questa
gelosia
porta a questo piacere, allora cercherò più
spesso un pretesto per
esserlo. >> posò il viso nell'incavo del collo
della moglie,
leccandoglielo e scendendo con le mani sui fianchi, stringendoli
dolcemente.
<<
Non servono scenate di gelosia per questo... >>
Ansimò a quel
tocco.
<<
Io mi fido di te >> Le prese il viso con una sola mano,
fissandola dritta negli occhi.
<<
Jared! >> Sbuffò sciogliendo quell'abbraccio e
voltando il
viso verso il balcone
<<
Che c'è? >> Chiese irritato cercando il suo
sguardo.
<<
C'è che tu vuoi solo ed esclusivamente certezze da me. Io da
te cosa
ho? >> Non era seccata, irritata o chissà
cosa...era solo
sconsolata.
<<
Se potessi alleggerirti di questo peso lo farei >>
Forzò la
presa e girò il viso di Alex nuovamente verso di
sé.
<<
Non devi alleggerire nulla...devi solo darmi il mio spazio. Sii il
Jared di sempre, la nuova versione gelosa mi fa temere...mi fa temere
che tutto possa finire da un momento all'altro. >> La sua
voce
era velata da una disperazione causata dalla tremenda paura di
perderlo di nuovo, ma sapeva che se ciò fosse avvenuto
ancora,
allora non sarebbe più tornata indietro. L'avrebbe lasciato
andare.
<<
Io non ti ho mai lasciata...Mai. >> Le prese il viso con
entrambe le mani, tempestandolo di baci << Alex
>> La
guardò poi dritto negli occhi, parlando con la sua anima
<< Ti
ho amata, ti amo e ti amerò per sempre. Lotterò
per riaverti
completamente e con tutte le armi che ho. Con nessuno riesco ad
essere così melenso >> Sorrise tra
sé << Se mi
vedessero in questo istante, sicuramente mi prenderebbero per pazzo.
>> Abbandonò la presa e si
allontanò di qualche passo dalla
donna, che lo fissava senza alcun tipo di espressione in volto.
<<
Allora perchè non mi dici qualcosa su questa gravidanza?
>> Si
toccò istintivamente la pancia.
Jared
in viso tramutò. Deglutì a vuoto, spiazzato da
quella domanda. Per
lui così diretta e piena di significato.
<<
Non è un bel momento per essere incinta, lo so. Per questo
credo sia
opportuno non continuare. >> Si staccò dal
muro e si diresse
sulla sedia prendendo la borsa. << Vado da Krystall.
>>
Rimase a fissarlo ancora un po', ma lui non disse nulla. Impassibile,
pietrificato come fosse di ghiaccio, rimase lì al centro
della
camera a fissare il vuoto stringendo i pugni stretti stretti vicino
alle cosce.
Non
sapeva se fermarla.
Non
sapeva che dirle.
Non
sapeva cosa volesse.
La
sua indecisione in quel momento gli stava recando seri problemi e
malediceva la sua impulsività repressa.
La
porta sbattè poco dopo e di Alex in quella stanza era
rimasto solo
il dolce profumo.
Non
sapeva nemmeno lei cosa stesse facendo in quel momento.
Ma
la rabbia, l'ansia, l'angoscia prevalevano su di lei.
Non
si accorse nemmeno delle calde lacrime che le rigavano le guance
già
rosse.
<<
Sei pronta? >> Krystall le toccò le spalle.
Alex
alzò il viso e guardò l'amica cercando coraggio e
conforto. Ma non
riusciva a trovarli.
Deglutì
un boccone amaro.
Prese
un profonde respiro e si alzò, seguendo l'amica nella stanza.
<<
Se solo capissi cosa c'è nel tuo cervello, forse potrei
avere un
giusto motivo per fotterti di calci e pugni! >> Uno
Shannon
incazzato nero si teneva ai braccioli del divano di pelle nera della
sua stanza, accanto a lui Tomo cercava di sedare gli animi bollenti.
<<
Jared >> Tomo con la sua innata tranquillità
cercò di far
ragionare l'amico, che stava seduto per terra, con la schiena
poggiata al muro, una delle sue gambe era piegata, su cui era
poggiato il gomito destro, cui braccio sorreggeva la testa.
<<
Devi cercare di capire cosa vuoi realmente...Alex è una tua
presa di
posizione? Perchè se così non fosse, se tu
l'amassi sul serio
allora non saresti così dubbioso su questa sua gravidanza.
>>
Disse con tranquillità.
<<
Io amo Alex, non è in palio nulla. Ho messo da parte il mio
orgoglio, nonostante le sue continue prese di posizioni durante
quest'anno. Sono sempre stato fedele e sempre lo sarò. Ma un
altro
figlio...io...non lo so. Mi si sento confuso. >> Si
picchettò
la fronte con il pugno chiuso, socchiudendo pure gli occhi.
<<
Allora lasciala Jared >> Shannon sputò
velenoso quella frase a
denti stretti << Se non sei sicuro di volere un figlio da
Alex
è inutile che le giri intorno, permettile di rifarsi una
vita, la
stai bloccando e nemmeno te ne stai rendendo conto >> Si
alzò
dalla poltrona. Prese il suo pacco di sigarette e abbandonò
la
camera. La tensione stava arrivando alla stelle e il fratello
maggiore sapeva che il suo autocontrollo sarebbe terminato prima o
poi. Quindi era meglio abbandonare la conversazione prima che questa
potesse degenerare.
<<
Non lo ascoltare è solo triste. Tiene ad entrambi e vedervi
giù di
morale, gli fa estremamente male. >> Si alzò
dal divano e si
avvicinò alla finestra del balcone della stanza
<< Devi
prendere una decisione Jared. Domani vedrai suo padre e sai bene che
la situazione non potrà andare per le lunghe. Da amico ti
consiglio
di prendere una decisione, per il bene di tutti. >> Con
le mani
in tasca, Tomo, fissava il panorama. Dietro di lui c'era un uomo che
si struggeva dal dolore.
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