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Autore: Cromatic Angel    27/03/2012    1 recensioni
Tre colpi.
Non aspettò nemmeno il permesso. Quello bastava per sapere che stava entrando, e poi era noto che quello fosse il suo modo per far capire che era lei che stava facendo la sua trionfale entrata.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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<< Ok!! Quindi tu >> Indicò il fratello minore sdraiato sul suo letto << diventerai padre...ma soprattutto TU >> Indicò nuovamente il fratello minore trattenendosi dal ridere e con gli occhi sgranati << SEI SVENUTO!!! >> Era riuscito a trattenersi fin quando suo fratello aveva finito il racconto, ma adesso immaginava la scena e le risate nascevano spontanee ed erano irrefrenabili. Quasi cadde dalla sedia per come si contorceva. << Fratello tu sei tutto stupido! >> Si asciugò le lacrime con il pollice << e in tutto questo il mio splendore che ha fatto? >> Sorrise curioso.
<< Nulla, al mio risveglio ero circondato da due camerieri e Alex che se la ridev-ehi! Non è il tuo splendore è il mio. Piantala! E' da quando stavamo insieme all'inizio che la chiami così! Ecchecazzo! >> Era irritato, sembrava come se tutto gli desse fastidio.
<< Calma Jay! >> Si sistemò meglio sulla sedia accavallando le gambe. << Comunque, parlando di cose serie...come l'hai presa? >> Il suo tono era stranamente serio.
<< Beh, pff! >> Si grattò la piccola cresta << Quasi due anni di matrimonio, otto anni di fidanzamento poco ordinario, un anno di lontananza per motivi assurdi e ora ci siamo ricongiunti ed ecco la cicogna...che dire?>> Scrollò le spalle poggiando i gomiti sulle cosce e sorreggendosi la testa con il capo chino.
<< Jay ma tu lo vuoi questo figlio? >> Chiese confuso Shannon.
Jared alzò il viso verso il fratello per poi gettarsi a pancia all'aria sul letto.




<< Dio Alex sei incinta!!! >> Urlò Ellen dall'altro capo del telefono.
<< Si e tra un po' sarò pure sorda >> Si massaggiò l'orecchio allontanando l'apparecchio elettronico.
<< E' meraviglioso! Ice man come l'ha presa? >> Chiese euforica.
<< Mah...non saprei dal momento che è svenuto! >> Allontanò il cellulare prevedendo un altro urlo dell'amica.
<< Che cosa??? >> Infatti le previsioni di Alex si avverarono. Ellen sbraitò parole non connesse tra loro, non capiva come Jared potesse svenire per una notizia del genere. Iniziava a temere che stesse diventando sensibile e che la sua teoria dell'uomo di ghiaccio si stesse affievolendo. << Jared che sviene, mah! >> Puntualizzò calmandosi dopo aver sclerato per dieci minuti buoni, con la povera Alex che dall'altro lato non sapeva come porre fine al monologo di Ellen. << Quindi non avete ancora parlato? >> Chiese tutto d'un tratto.
<< No, ma credo che lo faremo subito dal momento che è entrato in camera. Ti saprò dire ciao Amica >> Riagganciò lanciando il telefono sul letto e alzandosi in piedi.
Gli occhiali da sole di Jared gli coprivano metà del viso.
Si vedeva comunque che era serio in viso.
Posò le chiavi della camera vicino al televisore, seguite subito dopo dagli occhiali da sole che svelarono i profondi occhi chiari dell'uomo.
Quella austerità che Alex aveva letto all'inizio, si trasformò in stanchezza.
Sorpassò Alex e si sedette sul bordo del letto slacciandosi le scarpe.
Alex si voltò e lo vide arretrare sul letto,poggiando la schiena sul muro, sedendosi su di un cuscino. Sfilò da una delle tasche dei suoi jeans grigi il suo inseparabile BlackBerry e iniziò a smanettarci su...probabilmente qualche nuovo aggiornamento su Twitter.
Alex non gli diede importanza. Molto probabilmente aveva bisogno di riflettere e non sarebbe stata di certo lei a rompere il silenzio.
Si diresse verso l'armadio e tirò fuori il suo laptop, lo mise sulla scrivania e avviò 'Google Chrome' voleva vedere se Brandy le avesse mandato novità dal The Hive.
Aveva cinque mail, ma tre erano da parte di Tyler. Le aveva inviato le foto della pubblicità della Calvin Klein. Le visionò tutte e notava con piacere che aveva fatto un ottimo acquisto prendendo Tyler nella sua compagnia, era quello che ci voleva per aumentare di livello e di prestigio. Rispose alla mail congratulandosi con il ragazzo e facendogli dei complimenti. Se lo meritava. Chiuse la pagina web e si alzò dalla sedia, si voltò e si ritrovò faccia a faccia con Jared, che la fissava infastidito.
<< Problemi? >> Chiese guardandolo dritto negli occhi senza espressione.
<< Chi era quello in foto? >> Indicò con la testa il portatile.
<< Mi spii? >> Chiese scioccata.
<< Non ti stavo spiando...nascondi qualcosa? >> Chiese dubbioso.
<< Nulla, era la campagna della Calvin Klein. Quello in foto era Tyler Jackson, lo abbiamo ingaggiato tre settimane fa. >> Disse con tono secco e semplice.
<< E come mai è un modello a mandarti le sue foto e non la tua assistente o il fotografo stesso? >> Incrociò le braccia al petto osservandola dall'alto.
<< Hai anche avuto il tempo di leggere il mittente? Wow, mi sorprendi. Comunque nulla di cui preoccuparsi. Ha solo 27 anni, non sono interessata ai ragazzini, anche se l'età non conta. Tu hai quasi quarantanni e ti comporti da un adolescente nella sua fase di sviluppo. Ti mancano solo i brufoli! >> Era acida e irritata dal suo comportamento. Adesso era lui che dubitava di lei? Ma con che diritto? Più pensava ai trascorsi dell'uomo, più le veniva la rabbia a vedere la sua reazione a quelle foto.
<< Potrò anche essere infantile, curioso, spione e ciò che vuoi...ma sta di fatto che ancora non mi hai risposto... >> Manteneva ancora quell'aria da sfida, senza smettere di fissarla come fosse un poliziotto.
<< Tyler era un cameriere di una tavola calda vicino casa, qualche volta sono andata lì a mangiare un boccone, siccome il suo fisico era promettente, gli ho proposto di fare un provino al The Hive, ho convocato Jamie e lo abbiamo preso. Siamo rimasti in buoni rapporti, solo perchè mi ha servito un po' di volte quando andavo al locale da lui. Se poi devi vederci del marcio fa pure, ma non è di un ragazzino che devi preoccuparti >> Cercò di uscire dal raggio inquisitorio dell'uomo, ma non le fu possibile.
Jared stese le braccia orizzontalmente appoggiando i palmi della mani sul muro braccando Alex, che lo fissava preoccupata. Non aveva mai visto quello sguardo truce.
<< Mi rendo conto di non essere stato chiaro. Lui può mandarti tutte le mail che vuole, ma se osa solo guardarti in modo sbagliato, io lo castro. Se osa solo toccarti gli stacco le palle e gliele faccio mangiare. Questo vale sia per lui e anche per tutti quelli che oseranno anche solo pensare di avere qualche piccola possibilità con te. Sei proprietà privata. Mia e di nessun altro. Quindi puoi dire chiaramente a quel modello da quattro soldi che deve comportarsi bene, altrimenti nemmeno il cameriere potrà fare, mai più. Chiaro?>> Inclinò la testa di lato continuando a fissarla in modo persuasivo.
<< Ah si? >> Increspò le labbra cercando di trattenere un sorriso.
<< Si! >> Sottolineò quel monosillabo, iniziando ad irritarsi.
<< Sei preoccupante... >> Si morse le labbra per non ridere, allungò le mani posandole sui fianchi dell'uomo. << Ma non tanto per cosa faresti ai miei spasimanti, ma per la tua gelosia... >> Alzò un ginocchio mettendolo sotto il cavallo di Jared, strusciandolo piano piano.
<< Io sono geloso. Devo esserlo >> Socchiuse gli occhi abbandonandosi a quel soffice piacere << E se questa gelosia porta a questo piacere, allora cercherò più spesso un pretesto per esserlo. >> posò il viso nell'incavo del collo della moglie, leccandoglielo e scendendo con le mani sui fianchi, stringendoli dolcemente.
<< Non servono scenate di gelosia per questo... >> Ansimò a quel tocco.
<< Io mi fido di te >> Le prese il viso con una sola mano, fissandola dritta negli occhi.
<< Jared! >> Sbuffò sciogliendo quell'abbraccio e voltando il viso verso il balcone
<< Che c'è? >> Chiese irritato cercando il suo sguardo.
<< C'è che tu vuoi solo ed esclusivamente certezze da me. Io da te cosa ho? >> Non era seccata, irritata o chissà cosa...era solo sconsolata.
<< Se potessi alleggerirti di questo peso lo farei >> Forzò la presa e girò il viso di Alex nuovamente verso di sé.
<< Non devi alleggerire nulla...devi solo darmi il mio spazio. Sii il Jared di sempre, la nuova versione gelosa mi fa temere...mi fa temere che tutto possa finire da un momento all'altro. >> La sua voce era velata da una disperazione causata dalla tremenda paura di perderlo di nuovo, ma sapeva che se ciò fosse avvenuto ancora, allora non sarebbe più tornata indietro. L'avrebbe lasciato andare.
<< Io non ti ho mai lasciata...Mai. >> Le prese il viso con entrambe le mani, tempestandolo di baci << Alex >> La guardò poi dritto negli occhi, parlando con la sua anima << Ti ho amata, ti amo e ti amerò per sempre. Lotterò per riaverti completamente e con tutte le armi che ho. Con nessuno riesco ad essere così melenso >> Sorrise tra sé << Se mi vedessero in questo istante, sicuramente mi prenderebbero per pazzo. >> Abbandonò la presa e si allontanò di qualche passo dalla donna, che lo fissava senza alcun tipo di espressione in volto.
<< Allora perchè non mi dici qualcosa su questa gravidanza? >> Si toccò istintivamente la pancia.
Jared in viso tramutò. Deglutì a vuoto, spiazzato da quella domanda. Per lui così diretta e piena di significato.
<< Non è un bel momento per essere incinta, lo so. Per questo credo sia opportuno non continuare. >> Si staccò dal muro e si diresse sulla sedia prendendo la borsa. << Vado da Krystall. >> Rimase a fissarlo ancora un po', ma lui non disse nulla. Impassibile, pietrificato come fosse di ghiaccio, rimase lì al centro della camera a fissare il vuoto stringendo i pugni stretti stretti vicino alle cosce.
Non sapeva se fermarla.
Non sapeva che dirle.
Non sapeva cosa volesse.
La sua indecisione in quel momento gli stava recando seri problemi e malediceva la sua impulsività repressa.
La porta sbattè poco dopo e di Alex in quella stanza era rimasto solo il dolce profumo.



Non sapeva nemmeno lei cosa stesse facendo in quel momento.
Ma la rabbia, l'ansia, l'angoscia prevalevano su di lei.
Non si accorse nemmeno delle calde lacrime che le rigavano le guance già rosse.
<< Sei pronta? >> Krystall le toccò le spalle.
Alex alzò il viso e guardò l'amica cercando coraggio e conforto. Ma non riusciva a trovarli.
Deglutì un boccone amaro.
Prese un profonde respiro e si alzò, seguendo l'amica nella stanza.



<< Se solo capissi cosa c'è nel tuo cervello, forse potrei avere un giusto motivo per fotterti di calci e pugni! >> Uno Shannon incazzato nero si teneva ai braccioli del divano di pelle nera della sua stanza, accanto a lui Tomo cercava di sedare gli animi bollenti.
<< Jared >> Tomo con la sua innata tranquillità cercò di far ragionare l'amico, che stava seduto per terra, con la schiena poggiata al muro, una delle sue gambe era piegata, su cui era poggiato il gomito destro, cui braccio sorreggeva la testa. << Devi cercare di capire cosa vuoi realmente...Alex è una tua presa di posizione? Perchè se così non fosse, se tu l'amassi sul serio allora non saresti così dubbioso su questa sua gravidanza. >> Disse con tranquillità.
<< Io amo Alex, non è in palio nulla. Ho messo da parte il mio orgoglio, nonostante le sue continue prese di posizioni durante quest'anno. Sono sempre stato fedele e sempre lo sarò. Ma un altro figlio...io...non lo so. Mi si sento confuso. >> Si picchettò la fronte con il pugno chiuso, socchiudendo pure gli occhi.
<< Allora lasciala Jared >> Shannon sputò velenoso quella frase a denti stretti << Se non sei sicuro di volere un figlio da Alex è inutile che le giri intorno, permettile di rifarsi una vita, la stai bloccando e nemmeno te ne stai rendendo conto >> Si alzò dalla poltrona. Prese il suo pacco di sigarette e abbandonò la camera. La tensione stava arrivando alla stelle e il fratello maggiore sapeva che il suo autocontrollo sarebbe terminato prima o poi. Quindi era meglio abbandonare la conversazione prima che questa potesse degenerare.
<< Non lo ascoltare è solo triste. Tiene ad entrambi e vedervi giù di morale, gli fa estremamente male. >> Si alzò dal divano e si avvicinò alla finestra del balcone della stanza << Devi prendere una decisione Jared. Domani vedrai suo padre e sai bene che la situazione non potrà andare per le lunghe. Da amico ti consiglio di prendere una decisione, per il bene di tutti. >> Con le mani in tasca, Tomo, fissava il panorama. Dietro di lui c'era un uomo che si struggeva dal dolore.



  
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