Thousand Musses ~ ZoSan

di Lusty_Archivio
(/viewuser.php?uid=56527)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


New Page 1

Blatereggiando.

HHHHOLA! Come va? Eccomi qua col nuovo capitolo! Mi ero ripromessa che non avrei scritto nulla riguardo al nuovo look (manco tanto, ormai dalla resa pubblica è passato qualche decennio, LOL) della ciurmaglia, ma mi è stato chiesto di farci qualcosa e alla fine, ad ormai otto capitoli dalla fine della raccolta, non ho potuto fare a meno di buttare giù qualcosa, LOL. È una scemenza, davvero come al solito, ma spero possa essere di vostro gradimento! Come dissi nello scorso capitolo ma che ripeto, perché devo occupare spazio nell’angolo autore (?) oramai mi sono trasferita a tempo indeterminato sul fandom di Dragon Ball, e mi trovate soltanto lì, nel disperato (?) tentativo di diffondere la Goku/Vegeta, LOL. In più, per chiunque sia interessato, ho creato un profilo personale su Faisbucco, quindi qualsiasi richiesta di amicizia è ben accetta! Come sempre grazie a voi tutti per le recensioni e per il seguito a questa raccolta, che nonostante ormai tre anni continua a campare! Più o meno. Alla prossima!

 

Disclaimerchemidimenticosempre » One Piece © Eiichiro Oda.


 


 

Thousand Musses ~ ZoSan

 

 

92.  » 3D2Y.

« Da quando in qua sei senza un occhio? », chiese Sanji, non curandosi particolarmente della sua eventuale mancanza di tatto. Pareva fosse l’imperturbabilità in persona, nonostante l’interrogativo appena svicolato dalla sua bocca e la luce curiosa che baluginava nell’iride azzurra. Guardava dritto verso di lui, col cipiglio indiscreto di un bambino ed al contempo severo di una madre, la piega delle labbra che pareva una linea perfetta, dritta quanto il ceruleo orizzonte che si stagliava dinanzi a loro.

Zoro lo fissò per qualche istante, poi scrollò le spalle, sfiorandosi distrattamente la cicatrice svettante sull’occhio destro con la mano. Erano successe così tante cose in quei due anni che la prospettiva di doverle raccontare lo infastidiva. « E da quando in qua tu ne hai un altro? », rispose, caustico, « Credevo che ti fossi incollato quel ciuffo giallo in faccia con la colla ».

Sanji lo ignorò, ridacchiando debolmente con uno sbuffo dal naso. Gli si avvicinò e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, portò le proprie dita a sfiorargli il volto sfregiato. Zoro sentì i suoi polpastrelli caldi premere delicatamente contro la carne lievemente rialzata, toccare e scivolare su di essa con leggerezza. Fu una percezione incredibilmente piacevole.

« Non è divertente? », sorrise divertito il cuoco, piegando un po’ la testa di lato, « Tu ora vedi solo dalla parte sinistra, io da quella destra ».

« Divertentissimo. Mi sto spanciando », bofonchiò Zoro, palesemente ironico. « E quindi? ».

« E quindi tu sarai la mia parte sinistra, ed io la tua parte destra. Un po’ come se fossimo... », fece finta di pensarci qualche istante, facendo schioccare la lingua contro il palato, « Una cosa sola ».

Lo spadaccino sollevò le sopracciglia, sbalordito da quell’amletico quanto decisamente strambo comportamento. La sorpresa scemò istantaneamente nel momento in cui la voce del cuocastro gli giunse nuovamente alle orecchie, piacevolmente puntuale nel ricordargli che era ritornato a quella che ormai era divenuta la sua vera vita.

Alla buon’ora.

« Però vedi di far controllare a me il cervello, marimo ».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1013227