Guardò fuori dal finestrino
dell’astronave per l’ennesima volta:aveva smesso di contare le stelle,ma non
riusciva comunque a trattenersi dall’osservare quelle che passavano davanti ai
suoi occhi, perfettamente sferiche ed apparentemente levigate,come le biglie
che utilizzava per i suoi allenamenti col maestro Sioux e per i suoi giochi
segreti con Dar. Sapeva di essersela meritata quella missione, ma ancora
stentava a crederci.
-Mio giovane padawan,se continui a
spalancare così tanto gli occhi,ti scompariranno le palpebre-lo vezzeggiò il
suo maestro,che lo osservava divertito da più di dieci minuti.
Il ragazzino,ormai di 10
anni,arrossì lievemente e staccò le sue mani dal vetro.
-Perdonami Maestro,ma è la prima
volta che faccio una missione vera e,per di più nello spazio-
-Sei perdonato-disse l’uomo,accarezzandogli
il capo con la mano-e poi anch’io alla mia prima missione ero nervoso-
Obi Wan lo guardò sorpreso:-Davvero?-
-Sì,davvero. Dovevo avere due anni
più di te quando il maestro Yoda decise di mettermi alla
prova. In quel periodo nel sistema di Ascra c’era una
vera e propria ribellione contro la repubblica e i Jedi,sotto ordine del
Senato,dovettero dispiegare un esercito spesso composto da ragazzini come me.
Io,quando venni a sapere che ero stato scelto per andare in guerra, tremai da
capo a piedi: fino a quel momento avevo tenuto in mano la spada laser solo per
gli allenamenti, ed ora mi ritrovai a doverla utilizzare per uccidere altri
esseri viventi. Non ero particolarmente entusiasta; inoltre ci avevano comunicato
che gli abitanti del sistema di Ascra erano dotati di
telecinesi e di lunghi artigli affilati come rasoi-
Si interruppe per bere un sorso di
succo,percependo come il suo giovane padawan avesse smesso di essere nervoso ed
ora era tutto concentrato sul suo racconto.
-Dunque dov’ero rimasto?-
-Ai mostri dotati di telecinesi e di lunghi artigli affilati
come rasoi-rispose Obi Wan,avvicinandosi di più al suo
maestro,come se due centimetri in più di vicinanza avrebbero potuto giovare ad
una narrazione più intensa.
-Obi ti ho già detto che solo
perché non sono uguali a noi esseri umani,questo non significa che siano
diversi da noi-lo rimproverò Qui Gon.
-Scusa Maestro- disse il giovane,abbassando
il capo,ma lo rialzò quasi immediatamente quando il suo maestro ricominciò a
raccontare.
Naturalmente la prima esperienza bellica non è mai uno
scherzo per nessuno. Ti ritrovi con in mano un’arma e
l’ordine di sparare su chiunque ci sia avversario. Non è così facile togliere
la vita a qualcuno. Qui Gon ne sa qualcosa:quando
infatti gli fu ordinato di recarsi assieme al suo gruppo in una zona disabitata
del pianeta Morghen,zona poco soggetta a guerriglia, non aveva idea di cosa
fosse la morte.
Quella volta non si fece male nessuno,ma
li avevano talmente spaventati i caporali dell’esercito della Repubblica che nessuno
di loro ricorda con piacere quella prima esperienza. Fra tutti Mace Windu fu
quello che se la cavò peggio: tra tutti gli apprendisti lui era quello che
aveva migliori basi teoriche (conoscenza del territorio,dei
nemici,delle tattiche),ma in quanto a pratica….lasciava
molto a desiderare. Per cui,in un’ispezione di un
villaggio abbandonato, cadde dentro ad un pozzo,rompendosi di conseguenza una
gamba,e,per sua disdetta,Qui Gon gli rovesciò addosso un calderone pieno di
pece bollente…ogni tanto,quando era di cattivo umore,Mace gli rinfacciava che
quella volta aveva tentato di farlo arrosto.
-Maestro,sarà molto complicata la
missione di oggi-chiese Obi Wan con timore.
L’uomo lo guardò con affetto:-No,non
ti preoccupare:le prime missioni su altri pianeti consistono in casi
semplici,come il recupero di qualche animale domestico o di oggetti preziosi
per conto di autorità locali-
Il bambino lo guardò sbalordito:-Ma
missioni di questo genere le ho già svolte tante volte,perché mandarmi su altri
pianeti se il tipo di incarico è sempre lo stesso?-protestò corrucciando la
bocca.
-Perché,mio giovane padawan, in
questo modo impari a conoscere nuove culture,vedrai che anche il modo di
operare sarà completamente diverso dal solito-rispose Qui Gonn,appoggiando una
mano sul capo del suo giovane allievo. Questi,rassicurato
dalle parole del suo adorato maestro,tornò a guardare fuori dal finestrino con
aria sognante.
# # #
Si buttò letteralmente sul divano,cercando
di placare il suo cuore,ancora sotto sforzo dopo la lunga corsa. Era da più di
sei mesi che lui e il maestro si trovavano in quel sistema: la loro presenza
aveva portato scompiglio tra la gente di Slaidorn,capitale
del pianeta Slugh, e molte missioni gli erano state affidate dai più alti
dirigenti di quella piccola repubblica.
Il suo maestro era occupato quasi tutto il giorno e alla sera,quando ritornava dall’ennesimo incarico,era
talmente stanco che a fatica riusciva a mangiare qualcosa,prima di crollare
addormentato sul divano,di fronte al notiziario delle nove. Allora il giovane
allievo,con quel poco potere che gli rimaneva,grazie
alla levitazione sollevava il corpo di Qui Gonn e lo trasportava in camera da
letto,adagiandolo sul letto,per poi rannicchiarsi a sua volta contro il corpo
caldo del maestro e addormentarsi immediatamente.
D’altronde anche lui era estremamente
occupato da due settimane a questa parte:a causa della disattenzione di un
operaio,un intera cassa di Fizz Bubble erano fuggite: quest’ultime erano delle
creature innocue ma molto preziose. Infatti erano in
grado di depurare l’aria anche nelle zone più inquinate. Non erano più grandi
di un pallone da calcio e si riconoscevano per i colori sgargianti delle loro
pellicce, fucsia per le femmine e azzurro cielo per i maschi.
Su 350 esemplari ne aveva
recuperati esattamente 349:il carico sarebbe ripartito l’indomani,ma gli
addetti non si erano molto preoccupati della mancanza del numero 23:era una
femmina piuttosto pigra che spesso e volentieri si rifiutava di compiere gli
ordini che le venivano assegnati. Perciò anche se Obi Wan non fosse riuscito a
recuperarla, sarebbe stato regolarmente pagato, dato l’ottimo servizio che
aveva fornito a quella società di depuratori d’aria.
Il ragazzino soffocò a stento uno sbadiglio e si apprestò a
preparare la cena,quando un rumore proveniente dal
salotto lo mise all’erta. Il suo maestro non sarebbe tornato prima delle nove e
lui era l’unico ad avere le chiavi casa. Si concentrò,cercando di identificare il luogo dove si trovava
l’intruso.
Mise mano alla spada laser e percorse il corridoio che
separava la cucina dal salotto;rimase sorpreso quando
lo vide deserto. Era tutto in ordine e la presenza estranea sembrava essersi
volatilizzata.
Obi Wan si sedette con aria pensierosa per terra:non se l’era immaginato quel rumore,ne era certo!
Un sospiro di frustrazione uscì dalla sua bocca:forse era la stanchezza a giocargli cattivi scherzi,si era
impegnato molto nell’ultimo periodo,non aveva avuto neanche un attimo di
tregua.
Sconsolato si alzò in piedi e si apprestò a tornare in cucina quando un essere peloso gli si scaraventò addosso.
Cadde a terra,picchiando la testa contro il tavolino
vicino al divano,perdendo i sensi.
# # #
-Obi?-
-Obi Wan svegliati!-
Il ragazzino aprì lentamente gli occhi:-Ohh,finalmente
ti sei ripreso,mio giovane padawan,stavo cominciando a preoccuparmi-
Qui Gon , seduto sul ciglio del
letto,lo stava guardando sorridendo.
-Maestro,ma che cosa è
successo?-chiese Obi Wan mettendosi lentamente a sedere e stropicciandosi gli
occhi:gli doleva la testa in maniera terribile.
Il suo maestro rise e,dopo essersi
chinato verso il basso,si mise in grembo una palla pelosa che tremava.
-Il Fizz Bubble numero 23-gridò il
ragazzo,facendo soprassalire l’esserino che riprese a tremare più vistosamente.
-Shh, Obi non urlare che la spaventi,poverina.
Deve aver fatto una lunga strada per arrivare fin
qui-sussurrò Qui Gon,accarezzando con dolcezza il pelo della Fizz Bubble.
Quest’ultima smise di tremare e cominciò a fare dei versi simili alle fusa di
un gatto.
-Maestro,quella Fizz Bubble deve
essere riconsegnata alla ditta di depurazione dell’aria. In questo modo
completerò il mio incarico-
-Mhhh non penso che farai in tempo, il carico è già partito
per la costellazione di Ambria-
Il ragazzino,deluso,si appoggiò al
muro:aveva fallito la sua prima missione….
-Non è il caso di disperarsi,mio
giovane padawan. La ditta,per la quale hai svolto la
tua missione,era molto soddisfatta del tuo operato,aveva pure offerto un’extra
per l’estrema velocità con cui hai recuperato tutti i Fizz Bubble. Non ti
arrabbierai se ho rifiutato,vero?-
Il ragazzino sorrise:-Che cosa ne
faremo della piccola Fizz Bubble,maestro?-chiese,cominciando anch’egli ad
accarezzare la piccola palla pelosa. Quest’ultima sembrò gradire le attenzioni
che le erano riservate e con un balzo si pose in grembo ad Obi
Wan.
-Se non mi ricordo male,tra poco
c’è il compleanno di Dar,pensi che apprezzerebbe questa creaturina come
regalo?-
-Lo apprezzerà senz’altro!-
Qui Gon scompigliò affettuosamente i capelli al suo giovane
allievo;poi si alzò in piedi:-Bene,ora che ne dice se
ce ne andiamo a mangiare-
Un brontolio dello stomaco rispose per Obi Wan,che scoppiò a ridere,mentre seguiva il suo maestro in
cucina.
# # #
Note:
mi scuso per l’abnorme ritardo,sta
diventando una costante per questa ff e la cosa non mi piace affatto. Grazie a coloro che hanno commentato e a coloro che leggeranno!
Anna Mellory