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A/N :
-
Miyu, Kazuha-chan e SasuSaku :
Ehm… Non capisco perché Sasuke-kun non possa non avere un
occhio. E’ anche vero che nel corso della fic l’ho distrutto fisicamente,
partendo dal braccio, occhio, paio di cicatrici qui e lì… Ma se le è andata
cercando. Trovo ancora più assurdo che abbia sostenuto un combattimento con
Itachi senza risentirne davvero. E’ di Itachi che stiamo parlando °.° E ne è
uscito vittorioso, ma bruciacchiato e senza un occhio. Sono i casi della vita,
no? O.o Sakura lo ama lo stesso, che sia senza occhio o con due occhi, o
bellissimo o ormai fatto a pezzi: lei è passata oltre la fase “superficiale”
dell’amore. Per lei Sasuke-kun rimane Sasuke-kun.
-
DarthSteo :
amore eterno è una parola
grossa XD Penso che Sakura ci sia arrivata da qualche capitolo, Sasuke ci
arriverà a breve. Ha pur sempre bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi e vivere,
no? Non mi sembra qualcuno da vivere senza scopo. O.ò Se si tratta di
aggrapparsi all’amore, che sia quello…. Forse XD
-
Helen Lance :
Sakura ha un po’ sempre fatto piccoli miracoli qui e lì. Tipo
sopravvivere quando era piccola e inutile. Era la più debole, ma anche quella
che ne usciva meno menata -.- Beata pucciosità, è protetta dal WWF… Ehm si u.u
-
RoSs [ ahr!
*_* ] : ti prego, non esaurire amorah! °__° Se ti fa questo effetto, basta, non
voglio più recensioni da te XD Cristo, erano davvero cuoricini quelli? °_° [Va a
controllare: si, sono proprio cuoricini °_° *li evita come Sakura con i
cuoricini di Rock Lee*] Oh no! Dovrò rimediare immediatamente!
Immediatamentissimamente! [Qualunque cosa poco lovelove accada da ora in poi, è
colpa tua XD * scarica la colpa… scheeerzo u.u]. Il nostro caro Naruto cuoco di
fiducia… più che altro, Sakura era in ospedale, fuori gioco. Usciva
dall’ospedale, e sarebbe stata tutta un “Come hai osato far morire Sasuke-kun di
faaame!?!”. Ecco. Non ci ha messo tanto impegno nel cucinare… si tratta solo di
riscaldare le scorte di ramen. Per il sushi e i dango, li compra strada facendo,
figurati se si disturba. [ Sasuke diventerà per caso un Ramen – maniaco? °_°
Sacrilegio!] Tu ed infantile nella stessa frase… mi sembra inconcepibile XD. Io
l’ho sempre pensata come Kakashi… a dire il vero non posso far a meno di vedere
Sasuke come il più infantile, talmente attaccato al passato, ai ricordi del
passato. Si trova senza punto su cui basare l’equilibrio, è normale che cada,
no? Mi sto incasinando. Ti amo lo stesso, però °_°
Un grazie
mille anche a Shuriken e Natsumi90 >.< Vi adoro ò_ò” [Probabile che nella
nota finale risponda ad altri. Dipende da quando arrivano, se prima o dopo che
inizio a scrivere XD]
Canzone
per questo capitolo è : “ It Ends Tonight – The All American Rejects “ Se
state pensando che come titolo non è propiziatorio... ehm. Lieto fineeee, dove
seiii? *_* Ah eccolo. Sisi, è ancora lì. Tutto sotto controllo >.<
Ah si. Tecnicamente ormai gli incipit son diventati Flashback gratuiti. Amen U_U
Di nuovo quella stanza
dell’ospedale. Questa volta, in quel letto asettico, c’era lei.
Ma lui non era seduto su quella sedia, lì accanto.
Avrebbe dovuto essere lì, eppure non c’era.
[ Io ho passato settimane accanto a te, Sasuke-kun. ]
Distesa a pancia in giù su
quel materasso sottile, con l’indice disegnava delicati ghirigori sul cuscino.
All’inizio, non dormiva. Si addormentava, un’oretta scarsa.
Ed erano gli incubi a svegliarla.
[Le facce non sono fatte di cera.]
Avevano iniziato a farla dormire con la forza – “Hai bisogno di riposo.”
Era stato utile, si stava rimettendo più in fretta.
Ma era sola. E star da sola non le piaceva.
[ S e t t i m a n e, Sasuke-kun. ]
Lui non era venuto. Non era
venuto neanche Naruto.
La compagnia, in quei primi giorni, era solo di Ino. ( Anche se Shizune le aveva
detto che Kakashi-sensei era venuto a trovarla mentre dormiva. Si era seduto in
un angolo della camera, e aveva letto “Il Paradiso della Pomiciata – Versione
Deluxe”. Poi si era seccato, ed era andato via prima che lei si svegliasse.
Sapere questi particolari un po’ la rincuorava, le faceva sapere che tutto
andava come prima, lì fuori. Nel mondo reale. )
Ino ogni giorno le portava una
cosmea. Diceva che erano le ultime della stagione, ora che l’inverno si
avvicinava.
[ Sono quasi tre mesi che sei qui, Sasuke-kun. ]
Ino le chiedeva sempre come
andava.
Sakura rispondeva che si stava ammalando di s o l i t u d i n e.
Ino sorrideva, e le scompigliava appena i capelli.
”Guardati, Sakura… sembri un fantasma.”
”…”
”Andrà tutto bene. La tua schiena sta guarendo.”
”Tsunade-hime…?”
” Sta chiusa nel suo ufficio. L’avete messa nei guai con il consiglio, voi due.
Ma dico, cosa diavolo avevate in testa? Non me ne hai neanche parlato…“
”Perché loro non sono qui?”
”Naruto afferma che se lascia Sasuke morire di fame, tu lo uccideresti. E
Kakashi lo sta tenendo sotto con gli allenamenti. Dice che ha bisogno di
sfogarsi, perché quel giorno non ha fatto nulla.”
” … morire di fame?”
” Sta facendo i capricci, come al solito. Naruto dice che lo becca mugugnare il
tuo nome nel sonno, e che ti aspetta. Quando non mugugna quello di Itachi,
beninteso. Credo tu sia salita nella sua scala di considerazione.”
” … “
Sakura sorrideva, e nascondeva quel sorriso fra le coperte candide.
” Ma non è venuto. “
” Credo ti stia aspettando. E’ un tale bambino viziato. Lo hai viziato tu, a
stargli sempre accanto, fronte spaziosa!”
XI – It ends tonight.
“Sakura, ti ho
fatto una domanda, non hai bisogno di fare un intero discorso. Già di tempo ne
ho ben poco, se tu me lo fai perdere a questo modo, sono proprio…”
“Ma Tsunade-hime,
lei mi ha fatto una domanda. Vuole che le risponda, o no?”
“Non alzare il tono a quel modo con me, ho mal di testa.”
“Se aveva mal di
testa, poteva chiamarci anche un’altra volta.”
“Certo, così il
consiglio avrebbe voluto la vostra e la mia, di testa.”
Sakura si era
quasi scordata della presenza di Sasuke, poggiato al muro, in angolo.
Si sarebbe potuto dire che tentava di passare il più inosservato possibile.
Con due personalità come quella di Sakura e quella della Godaime in
disaccordo su qualcosa, era fin troppo facile.
Sakura qualche minuto prima – sembravano passate ore – aveva iniziato un bel
discorso sul perché si era comportata a quel modo. Con voce determinata e
sicura, che nello stato di salute in cui si trovava in quel momento, non le si
addiceva per nulla.
L’abbiamo
preparato io e Naruto ieri, e nonostante questo, non è venuto neanche
tanto male.
Ma se lei non
vuole ascoltare nulla… cosa vuole?
Ma fin dalla sera
prima, dopo quella discussione a cuore aperto, Sasuke-kun le era sembrato ancora
più abbattuto di prima. Dopo i primi sorrisi -
Quanto lo amo
quando sorride…
- si era chiuso
nei suoi pensieri.
Lei sentiva lo sguardo di lui perforarle la nuca, eppure il ragazzo evitava
sempre i suoi occhi.
Quando le parlava, erano discorsi vaghi.
Parlava di tutto e di niente, lasciava che a parlare fosse lei.
Non respingeva alcuna espressione di affetto, ormai : ma sembrava sempre più
riluttante a ricambiarle.
“Sakura. Io avevo dato un’istruzione precisa.
Un ordine preciso. Tu l’hai ignorato.
Vorrei sentire la tua difesa, e non c’è
bisogno di un discorso imparato a memoria. Siamo solo noi, sono la tua maestra.
Ti conosco abbastanza bene da capire se sei spontanea, o se stai cercando di
confondermi con un giro di parole.
Perché?”
“ … ma mi è stato
insegnato così, Tsunade-hime: … nel mondo esistono delle regole e chi le
infrange è considerato feccia. Ma chi non tiene da conto i propri compagni è
feccia della peggiore specie. E’ stata la prima lezione che Kakashi-sensei ci ha
insegnato, e non la dimentico così facilmente, io.”
Se questo vale per
i proprio compagni… vale mille volte di più per la persona amata.
Ne, Kakashi-sensei?
Una piccola ruga si formò fra le sopracciglia corrucciate della Godaime, che si
limitò a sospirare e distogliere, per la prima volta, lo sguardo su Sasuke. Lui
lo teneva fisso sul pavimento, e non disse una parola.
“ Tsunade-hime,
lei lo sapeva che non avrebbe resistito a quel…”
“Avanti.” La interruppe la Godaime, sollevando lo sguardo.
Sakura si voltò accigliata verso la porta, non poco indispettita
dall’essere stata interrotta.
Tsunade, tu non mi
vuoi sentire davvero.
Sai già perché l’ho fatto.
Non sei davvero
arrabbiata con me.
Allora perché
tutta questa pantomima?
Your subtleties
They strangle me
I can't explain myself at all.
Discretamente,
Gatto e Aquila -
Chissà se sono gli
stessi di quei giorni all’ospedale.
- si affacciarono
alla porta dell’ufficio. Imperscrutabili, nelle loro maschere del mondo animale.
Vide con la coda dell’occhio Tsunade che annuiva, ed i due entrarono nella
stanza. Gatto teneva stretta al braccio una piccola pezza blu scuro, tinta di
sangue. Stava sanguinando, ma era composto più che mai.
Ignorando del
tutto lei e Sasuke-kun, si avvicinarono alla Godaime, parlando a voce bassa,
poco più d’un sussurro.
Nella fessura creatasi fra i due, Sakura vedeva la Quinta Hokage annuire, di
tanto in tanto.
Aria grave, sul volto.
Di quello che ho da dire non ti importa niente. Lo sai già, e non sei
arrabbiata.
Per il consiglio, allora? Ma perchè?
Con un sospiro, si
voltò verso Sasuke-kun, che osservava la scena con la fronte aggrottata, da
sotto le medicazioni che gli fasciavano le tempie e l’orbita vuota. Espressione
fin troppo preoccupata.
Sasuke-kun non si
preoccuperebbe mai per un incontro con l’Hokage.
Sasuke-kun è
preoccupato. Tsunade-hime è preoccupata.
Sanno qualcosa che
io non so.
Perché io sto
bene, e di solito, sono quella che si preoccupa più di tutti.
Vide Tsunade
chinare il capo, le ciocche bionde oscurarle il viso. La vide accennare un mesto
cenno di congedo, al quale i due obbedirono quasi all’istante. Posizione esatta
delle mani, e non erano più lì.
Il Gatto va a
leccarsi le ferite…
… cosa c’è che non
va?
“…Tsunade-hime?”
“ … andatevene a casa.
Devo riunire di
nuovo il consiglio. Qui non si finisce mai… ” Mormorò stanca la
donna, senza guardarla. Piuttosto, quegli occhi nocciola si fissarono su
Sasuke-kun. Questa volta, il ragazzo ricambiò lo sguardo.
Fu lui il primo a
voltarsi dall’altra parte.
La Godaime si limitò a scuotere il capo, e spostare le sue attenzioni su Sakura.
“Andate. Cercate di riposare. E di stare in casa, possibilmente.
Uchiha, non c’è bisogno che te lo dica, no? Non puoi uscire da
Konoha.”
Lui schioccò la
lingua, ed aprì la porta con la mano destra.
La sinistra la usi
appena.
Ti fa paura, Sasuke-kun?
Lui indugiò
qualche attimo sulla soglia della porta aperta, prima di voltarsi e posare
quell’occhio nero su di lei.
“ … vieni?” Domandò, quasi dopo un ripensamento.
Sakura accennò un sorriso stanco, prima di annuire e seguirlo fuori dalla porta.
Cos’è più
importante di noi, Tsunade-hime?
Dopo che il
Consiglio si è accanito così tanto…
… cos’è più
importante di noi?
And all the wants
And all the needs
All I don't want to need at all.
Poteva dire che
ormai la vecchia casa di Sasuke era diventata il punto di ritrovo per quella che
era stata la Squadra Sette. Per quanto lui si fosse lamentato, alla fine non
aveva fatto nulla per cacciarli, quando entravano a loro piacimento.
“Ma avete il
minimo concetto di privacy, voi due?”
“Non puoi stare
sempre solo, Sasuke-kun. Poi metti il muso.”
“E poi se ti
suicidi questa qui smatta, Sas’ke. Garantito.”
“Naruto…”
Alla fine, si
limitava a tenere su quel broncio tenebroso ogni volta che qualcuno si
presentava lì ed apriva la porta, senza ormai neanche chiedere il permesso.
Io posso perché lui… beh, si ecco. – una vita piena d’amore.
Naruto… non può,
ma credo che non gli interessi molto.
Ormai Sasuke
usciva di rado di casa, quasi stesse davvero ascoltando le parole di
Tsunade-hime. Infestava quella casa come un fantasma, vagando di stanza in
stanza. Come un’anima in pena.
Sempre di più,
sempre di più.
Cos’è che mi state nascondendo, Sasuke-kun?
Di tanto in tanto
lo coglieva a mormorare qualcosa fra sé e sé – quasi stesse provando un discorso
imparato a memoria, o stesse ripetendo una vecchia lezione imparata
all’accademia. Seduto, da qualche parte, muoveva sommessamente le labbra,
guardando un punto imprecisato davanti a sé.
Si zittiva ogni volta che la sorprendeva a guardarlo.
… che cosa,
Sasuke-kun?
Lei non riusciva ad avere fiducia in lui. Non dopo tutto ciò che aveva fatto.
Però…
per te posso
provare, ne, Sasuke-kun?
Ora, lei era nella
camera di lui – anche se poteva non definirla più così, dato che ultimamente
dormiva in quella di Itachi. Lei, con ordine maniacale, stava sistemando quelle
coperte.
Sono sicura che
lui non ha dormito qui.
Naruto. Oh, se mi
sentirà.
Dopo aver finito
di sterminare anni ed anni di acari proliferati in quell’altra stanza.
Non rientra nei
miei doveri -
[ … e fosse per
Sasuke, farebbe la stessa vita di un acaro della polvere.
Non era così che lo immaginavo il principe azzurro.]
- però… nella
parte di me più infantile, là dove sono ancora una ragazzina innamorata di una
fiaba, tutto questo è come… come una moglie che accudisce il marito, ecco.
Una parte di lei
era ancora immatura, in fondo. Ma la faceva sentire bene.
C’è speranza, per
il futuro.
Posso sperare. Ho sperato quando non c’era speranza.
Ora che c’è… non
mi resta che sperare più forte.
The walls start breathing
My mind's unweaving
Maybe it's
best you leave me alone.
Attraversò il
corridoio in penombra a passo affrettato, per raggiungere Naruto in cucina –
probabile che lo stia ammazzando di parole, in questo momento, la cosa non va
proprio, poi Sasuke-kun sarà di pessimo umore, lo è già – e trascinarlo di
peso alla sessione di allenamento fissata da Kakashi-sensei.
Senza Sasuke-kun.
Perché Sasuke-kun non è più un ninja di Konoha.
Non importa.
Ci sono io.
Ha solo bisogno di me, gliel’ho promesso.
Stranamente, però,
non fu l’accento di Naruto ad arrivarle alle orecchie. Ma fu quello di
Sasuke-kun, sommesso, lievemente inacidito.
“E’ un discorso
che non sta in piedi.”
La ragazza arrestò
il passo a qualche metro dalla porta, sporgendosi appena in avanti.
Stanno litigando.
A n c o r a.
Sai che novità.
“E allora dovresti
smettere di illuderla in questo modo.”
Sakura batté
ciglio, muovendo qualche passo, questa volta più silenzioso. Tutt’un tratto, il
cuore sembrava esserle salito in gola, e poi sprofondato da qualche parte nelle
viscere. Tutto in poco più di un attimo.
… cosa?
Non stanno
parlando di te Sakura, non essere egocentrica.
Ma…
“Non la sto
illudendo.”
“Ah, certo, allora
la ami davvero, ne Sas’ke? E nonostante tutto…”
”Non la sto illudendo. Piantala con questo discorso. E’ assurdo.”
Poggiò piano la
schiena contro il muro, occhi verdi fissi in un punto indeterminato del
pavimento, labbra socchiuse.
… è di me che stanno parlando, vero?
Non dovrebbero. E’ ingiusto.
Se hanno qualcosa da dire... se Sasuke-kun ha
qualcosa da dire, la deve dire a me, non a Naruto.
[ Sasuke-kun non sta bene. Mi sta evitando? Non parla di nulla.
N u l l a.
Evita il mio sguardo. Perchè?]
“Non la illudere.”
Mi sto illudendo, Sasuke-kun?
“Allora ti stai
illudendo da solo, Sas’ke. Sei un maledetto, fottutissimo ipocrita.”
“ Chiamami come ti
pare, idiota. Ma qui non c’entra niente l’illusione.”
“ Cosa devo dirti?
Anche questa volta
l’hai vinta tu. Tu non lo capisci il valore delle cose, tutto ti è dato su un
piatto d’argento. Ho passato anni a cercare di vincere quel suo affetto, mentre
tu te lo sei preso senza motivo. Merda, ho avuto perfino tre anni mentre tu
non c’eri.
Ma niente, vinci sempre tu. Ti è bastato non esserci, per farti amare da lei.
Quindi, va bene. Lo accetto.
Ho avuto tempo per accettarlo, e lo accetto. Non lo capisco, ma lo
accetto. Il suo cuore è sempre stato tuo.”
“Naruto…”
“ Ma guai a te se
lo calpesti un’altra volta, Sas’ke. Quindi, non fare cazzate. E’ il tuo,
di discorso, che non sta in piedi.”
“Naruto…”
”Che vuoi?”
“ ti rendi conto
che stai parlando di ragazze con me?”
Naruto non
rispose, e Sakura chiuse gli occhi, lasciando sfuggire quel respiro che aveva
trattenuto.
Lo so, Naruto,
l’ho sempre saputo.
Ma Sasuke-kun… ha detto che proverà.
E io so che quello è un suo sì. Deve esserlo.
… vero?
D e v e e s s e r
e v e r o .
Non voleva sentire
altro. Aveva paura di sentire altro.
Disegnò un sorriso
tirato sulle labbra, prima di chiudere la distanza con la porta, e far capolino
all’interno, viso rigido in un sorriso. Come una maschera da teatro.
“Naruto, non stare
a perdere tempo. Dobbiamo andare da Kakashi-sensei!”
Naruto, perché
devi sempre rovinare ogni fiaba, tu?
Se vuole
illudermi, lascia che mi illuda.
Basta che io, nella mia illusione, sia felice.
Me lo merito.
Me lo merito.
Entrambi
sollevarono lo sguardo crucciato su di lei. Ma mentre quello di Sasuke rimase
lì, stampato sul viso, Naruto presto si aprì in uno dei suoi classici sorrisi.
“ Ma sentila, è te
che aspettavo, Sakura-chan! Possiamo andare anche subitissimo, per quel che mi
riguarda.”
“ Bene, allora
alza il culo e muoviti, pigrone.”
Grazie di tutto,
Naruto.
Ma ti prego… non fingere quei sorrisi con me.
Fa male, quando lo fai.
Se sei arrabbiato, arrabbiati. Sfogati. Non tenere tutto dentro.
Il ragazzo dai
capelli chiari si alzò dal tavolo, stiracchiandosi alquanto rumorosamente.
Sakura accennò un solo sorriso, questa volta più sincero, facendo cenno con il
capo di seguirla. Lui annuì vigorosamente, mani giunte dietro la nuca. La superò
sulla soglia della cucina, dirigendosi verso la porta.
Sakura lo seguì con lo sguardo, e si voltò per imitarlo.
Tuttavia fu
fermata dalla presa sull’avambraccio di una mano ruvida.
È colpa mia se non
è perfetta, ma a me non importa, Sasuke-kun.
Si voltò, battendo
ciglio, sinceramente perplessa.
[Occhi verdi che
affondano nel nero, e lì si perdono.]
Lui, come sempre,
non dimostrava alcuna espressione in particolare.
Finché tento di abbozzare un sorriso.
Stai provando per
me, Sasuke-kun? Non è un’illusione?
“Aspetta, vengo
con voi.”
“Ma Kakashi-sensei…”
“ Non ho intenzione di partecipare.
Voglio solo un po’
d’aria.”
“ Con noi… ? Non
da solo…?”
“ … sto provando,
Sakura.”
Grazie.
A weight is lifted
On this evening
I give the final blow.
I raggi del sole,
ormai quasi sul punto di calare verso l’orizzonte, filtravano qui e lì dalle
fronde degli alberi, che lasciavano intravedere sprazzi di cielo limpido, che
dal colore dava l’impressione di essere più caldo di quanto non fosse.
L’aria era fredda e secca, immobile. Filtrava nei tessuti, e pungeva la pelle
con i suoi piccoli aghi gelidi.
Sakura avrebbe
giurato fosse arrivato l’inverno. Ma non ancora. Non era ancora arrivato.
Possiamo ancora
rimanere sospesi nell’attesa dell’autunno.
Odiava Naruto,
quando usava quella sua Kage Bunshin. Le faceva perdere un mucchio di tempo a
dare calci all’aria, pugni che alla fine non sarebbero serviti a nulla.
Naruto oggi era
anche più frenetico del solito, più aggressivo del solito. Si stava sfogando di
qualcosa.
Ma che cavolo,
sfogati con qualcun altro, non con me!
“Dacci un taglio,
mi fa impazzire!” sbottò seccata, mirando un pugno al Naruto più vicino. Il
pugno andò a segno, e tutti gli altri Naruto che la circondavano scomparirono.
Rimase solo quello
per terra, che si massaggiava imbronciato una guancia.
“ Sakura~chaaan,
sei crudele…”
“ Concentrati!
E smetti di usare
sempre quella tecnica, è irritante!”
“Ma non vorrei
farti male, Sakura-chan…”
“ Piantala!” lo
colpì con meno veemenza sul capo, e lui masticò un “ouch”.
Sakura sospirò
voltando lo sguardo verso gli alberi che delimitavano la radura. Seduti fra le
radici, c’erano Kakashi-sensei e Sasuke-kun. Non li stavano guardando
Fortunatamente,
sennò Kakashi-sensei mi riprenderebbe e mi direbbe di essere seria.
Non riesco a concentrarmi, però.
Non se parlano
così fra di loro.
Sasuke-kun, perché hai così tanto da dire agli altri, ma a me…
… a me non dici
nulla?
Si asciugò la
fronte imperlata di sudore ghiacciato, prima di voltarsi di nuovo verso Naruto,
che si era rialzato. Anche lui guardava in quella direzione, labbra imbronciate.
“Avete litigato di
nuovo?” accennò lei, incrociando le mani dietro la schiena, chinando appena il
capo d’un lato.
Naruto si voltò di scatto, battendo ciglio, prima di mugugnare un “No no” fin
troppo affrettato.
Tsunade-hime.
Sasuke-kun.
Naruto.
Kakashi-sensei.
Non lo sopporto. Non lo sopporto proprio.
Affondò il canino
nel labbro, dirigendosi verso l’albero alle radici del quale erano seduti i due.
“ … è inutile che
tu venga a chiedermi consigli, se non li seguirai.”
“ Ch.”
“ Non sono tuo
padre, non posso certo dirti cosa fare. Hai già dimostrato che le paternali,
comunque, su di te non hanno alcun effetto. Non mi far perdere tempo.”
Sasuke non
rispose, ma si voltò verso di lei, battendo ciglio con quell’unico occhio scuro.
Kakashi-sensei
sollevò lo sguardo di quell’unico occhio scuro
A guardarli così,
sembra tutto così assurdo
su di lei,
qualche passo lontana. Entrambi quegli unici occhi scuri batterono ciglio,
perplessi.
“ … E
l’allenamento?” Domandò retorico il maestro, tornando pacato anche nel tono.
“ Non ho voglia.
Non mi sento bene e vado a casa.” Rispose laconica lei, con un sospiro,
raccogliendo la sacca da terra, e mettendosela sulle spalle.
Mi sono illusa,
Sasuke-kun?
Vorrei tanto non
avervi sentiti.
“Sakura-chaaan!
Dai, giuro che non lo faccio più. Ti blasterò via con le mie supermosse
speciali! Va bene?”
Ignorò il fatto di
esser sicura che il verbo “blastare” non era compreso nel vocabolario – di
questo era sicura.
Ma Naruto la stava
richiamando, mentre lei voltava le spalle.
Ma non era quella la voce che voleva sentire.
Non era quella.
Sasuke-kun, il bugiardo sei tu.
Sei tu che non stai provando affatto.
Il bugiardo sei
tu.
La voce di lui non
arrivò, e lei si incamminò per il sentiero che riportava alla vita civile.
Sakura non lo
vide, aggrottare appena le sopracciglia, mentre la seguiva con lo sguardo. Non
lo vide sbuffare, quasi frustrato, mentre poggiava la schiena contro la
corteccia ruvida dell’albero.
Non lo vide alzare
pigramente l’occhio al cielo.
When darkness turns to light,
It ends tonight,
It ends tonight.
A falling star
Least I fall alone.
I can't explain what you can't explain.
Lungo la via di
casa si era fermata al negozio di dango, ma neanche quel paio di mitarashi dango
che aveva comprato le avevano sollevato il morale.
Affatto.
Neanche con tutto lo zucchero del mondo.
Sakura, sei stata troppo con lui.
Deprimersi… lo
farebbe lui. Lo fa sempre lui.
Tirò un piccolo
morso, masticando piano, dondolando appena le gambe nel vuoto. Seduta sul ramo.
Alla fine, non era
andata a casa.
Non ci sono
consigli migliori di quelli che dai agli altri.
Rinchiuderti in
casa non servirebbe a nulla. Ho bisogno di aria.
E di convincermi
di non aver sentito nulla.
Lo sguardo perso
in un punto indefinito di quel cielo che s’andava via via scurendo, tingendosi
di rosso, sfumature di porpora che finivano in quel lilla chiaro.
Tra poco sarà
buio.
Che delusione.
Pensavo mi sarebbe
venuto dietro.
Ma sentitemi.
Sembro una ragazzina alla prima cotta.
Pensavo che il mio
amore fosse più nobile di qualcosa del genere.
Sono solo una
ragazza.
Di lì, dondolava
le gambe nel vuoto, masticando lentamente.
Nonostante lo
stomaco avesse da tempo perso l’appetito.
You're finding things that you didn't know...
I look at you with such disdain.
Aveva lasciato
cadere la confezione per terra, senza alcuna considerazione per il parco. Aveva
più considerazione per sé stessa, in quel momento. E ciò che la preoccupava, ciò
che le faceva male, la tormentava, le punzecchiava il cuore senza pietà…
… sanno tutti
qualcosa ed io non so niente.
Lui avrebbe
provato a stare vicino a lei, a vivere per lei… così aveva detto.
Non doveva significare per forza non dirle niente. Non aveva diritto di parlare
con gli altri, e far finta di nulla con lei.
Accennare quei sorrisi sporadici
Lo fai solo per farmi star buona, Sasuke-kun?
Non è così che si
fa.
Il sole era
tramontato ormai da un po’, ed il crepuscolo stava cedendo spazio alla sera.
Forse…
… dovrei tornare a casa.
Domani mi scuserò con Naruto.
Lui non c’entra nulla.
“…Sakura?”
Per poco non cadde
dall’albero con quel piccolo salto sul posto, dettato dalla sorpresa. Non dalla
sorpresa nel richiamo di per sé. Ma dalla voce autrice di quel richiamo.
Si sporse appena dal ramo, da un lato, per guardare giù.
Sasuke-kun.
Lui era lì.
Aveva raccolto la confezione vuota da
terra, la teneva stretta con la mano. Il viso pallido rivolto all’insù, l’occhio
scuro, profondo, fisso su di lei. Le ciocche erano disordinate ormai, quelle che
gli incorniciavano il viso erano tagliate disuguali – ormai lei ci aveva fatto
l’abitudine.
Ciò che la colpì
fu come, in quel momento, lui sostenne il suo sguardo.
“ … Sasuke-kun?” mormorò lei, battendo ciglio.
Lui la imitò,
prima di abbassare lo sguardo sulla confezione vuota.
Qualche attimo dopo, rialzò lo sguardo.
“Scendi.”
“Uh?”
“Scendi.”
Lei schiuse le
labbra in una piccola “o” di sorpresa, prima di serrare in un piccolo sorriso,
ed annuire.
Le deve capire
ancora le regole.
In ritardo, ma mi ha seguita. Vedi il lato migliore della situazione, Sakura.
Pensa positivo. Ci
sei sempre riuscita.
Annuendo, più a sé
stessa che alle parole di lui, con un piccolo salto balzò giù dal ramo,
atterrando con uno scricchiolio di foglie secche. Per poco non perse
l’equilibrio, e a giudicare dallo sguardo, Sasuke-kun se n’era accordo.
Aveva quella specie di ghigno saccente sul viso, quello divertito.
… da
“sono migliore di te”, insomma.
Quello non vale, Sasuke-kun. Non è un sorriso.
“… Non sono caduta.”
Precisò piuttosto
ad alta voce, simulando un piccolo broncio. Lui schioccò la lingua, e si strinse
nelle spalle.
“Certo.” Fu la
laconica risposta che ottenne, risposta che sfumò in uno sbuffo. Lui si sedette
alle radici dell’albero, come aveva fatto quel pomeriggio presto.
Dal basso, spostò lo sguardo su di lei.
Sakura non fece domande, né chiese permesso. Gli si sedette accanto, gamba
contro gamba
Ci sei ancora accanto a me, vero?
Non sono paranoica.
Ma ho solo paura che tu svanisca ancora, senza dirmi nulla.
La ragazza poggiò
il capo sulla spalla del ragazzo, e chiuse gli occhi, sospirando appena. Lui
guardava dritto fra i cespugli, ma distrattamente cercò la mano di lei.
“ Di cosa
parlavate oggi tu e Naruto?” domandò infine lei, con un fil di voce.
“ Hai sentito, per
questo eri così strana.
Lo sapevo.”
“ Beh, non è un motivo per vantarsi di saperlo. Rispondi e basta, no?”
“ Nulla, davvero.
Non pensa che tu
ti possa fidare di me, tutto qui.”
“ … e posso?”
“ Cosa?”
“ Fidarmi di te.”
“ Non lo so.”
Calò ancora una
volta il silenzio, mentre entrambi, immobili, l’uno accanto all’altro,
guardavano un punto indefinito del vuoto.
“ … cosa sapete
che io non so?”
“ Penso che se la
sia presa. Lui… forse ti ha più a cuore di quanto ti abbia io.”
“ Ti prego, non
dire così.”
“ Lo sai che è
vero.”
“ Non è vero.”
Un sibilo sottile,
ed ancora una volta Sasuke non rispose, spostando lo sguardo su di lei. La
guardò a lungo con quell’occhio, prima di sollevare lo sguardo allo spicchio di
luna che si era affacciato sul cielo scuro.
L’aria si faceva sempre più fredda, ma lui emanava calore. Sakura si rannicchiò
appena di più vicino al ragazzo, sopracciglia corrucciate.
“ … non è vero, ne, Sasuke-kun?” ripeté, con un
timido, flebile fil di voce.
Dopo una lieve
pausa
Un’eternità, non
qualche attimo, perché non mi dici che è tutto a posto?
lui rispose. “ … ti merita comunque più di me. E’ arrabbiato, tutto qui.”
“ Non mi hai
risposto.”
“ Non so cosa
risponderti, Sakura.
Io…”
“ Tu mi ami.”
“ Non vorrei dare
un nome a ciò che provo.”
“ Però mi ami.” Insistette lei, serrando le labbra.
Quasi fosse una
piccola supplica.
Now I'm on my own side.
[ It's better than being on your side ]
It's my fault when you're blind!
It's better that I see it through your eyes.
E lui, quella
lieve sfumatura nella voce la sentì. La sentì, e chiuse gli occhi.
“ Temo di si.”
“ Allora mi ami?
Perché non me lo dici chiaramente?”
“ Sakura…” quasi
un rimprovero, nella voce di lui.
“ Sasuke-kun, dopo
tutto… penso che io abbia bisogno di sentirlo, non ti pare?” bisbigliò lei,
senza alzare la voce. Quasi temendo che, alzandola, potesse sfociare in un
singhiozzo. A volte…
… a volte sei
impossibile Sasuke-kun.
Lui, ancora una
volta, rimase in silenzio. Quasi stesse pensando.
Lei, ancora una
volta, vide quell’espressione combattuta sul suo volto. Infine, schiuse le
labbra.
E da quelle labbra
uscì un sussurro, appena udibile.
“ Ti amo, si.”
Sakura lo sentì a
malapena, sentì come lui sputò fuori quelle piccole tre parole, quasi fossero
una bestemmia, una maledizione che non avrebbe ripetuto più.
Che non avrebbe
voluto ripetere più.
“ Ma non dovrei. Adesso non dovrei.”
Perchè gridi al
mondo le parole che non vorrei sentire?
Perché hai paura
di quelle di cui ho bisogno, Sasuke-kun?
Sei orribile,
orribile, orribile.
Non è giusto.
Che con un sorriso
tu mi abbia…
… ripetimelo. Ripetimelo, e sorridimi.
“..Sorridimi.”
ripetè ad alta voce lei, accennando quasi un fantasma di sorriso
d’incoraggiamento, sguardo vagamente timoroso, preoccupato.
Lui si voltò verso di lei.
Ma non sorrise. Affatto.
“ Sakura... non
dovrei. Non è affatto giusto.”
“ Non lo è mai
stato.
Sorridimi.
Cosa sapete che io non so? Ti prego, ripetilo e sorridimi… Tutto va bene, no?
Dimmelo e sorridimi allora. Va bene?” La mano sotto quella del ragazzo era
stretta a pugno, e stava tremando.
Non ci stai
provando per niente, Sasuke-kun!
Me l’hai promesso,
il bugiardo sei tu, tu…
Il respiro di lui
era improvvisamente molto più vicino, e lei lo sentiva, fantasma sulle sue
labbra.
All these thoughts locked inside...
Now you're the first to know.
Le labbra di lui
sfiorarono le sue, in un tocco delicato, quasi premuroso, dal retrogusto
dolceamaro. Sakura avrebbe potuto pensare che quello, effettivamente, era il suo
primo bacio
[ … quante ragazze
possono vantarsi di aver condiviso il primo bacio con colui che più amano al
mondo? ]
… ma in quel
momento non ci riuscì.
Fu solo il
fantasma di un tocco, passato ancor prima che lei se ne rendesse conto. Lui
poggiò la fronte contro la sua, occhi chiusi. Serrò le labbra. Ma Sakura si
limitò a batter ciglio, osservando quei lineamenti così vicini, senza riuscire a
dire una parola.
Quando lui schiuse
quell’occhio, quando quel respiro tornò ad accarezzarle le labbra, non fu colta
di nuovo impreparata.
Non sento le
campane dal cielo, non si sono risvegliate lucciole, per noi, nessun canto di
fate.
Eppure…
… è ancora più…
è un sogno che
diviene realtà.
Sasuke-kun… perché devi sempre…
… non riesco a
seguirti, nei tuoi pensieri.
Ma non importa,
finché mi resti accanto.
Non importa. Imparerò.
La mano
di Sakura si strinse appena sulla manica del ragazzo, stringendola in quel
piccolo pugno, senza pensare d’esser delicata. – Non muoverti di un solo
centimetro.
Quel bacio fu
appena più lungo, meno timoroso.
A Sakura apparve
quasi disperato.
Non v’è motivo che
lo sia.
Ritornarono a
respirare, ognuno per sé, nessuno che rubava l’aria dell’altro. Fronte contro
fronte, nasi freddi nell’aria quasi invernale si sfioravano. I respiri si
confondevano.
“ Non è affatto
giusto…” mormorò ancora il ragazzo, e questa volta non v’era alcuna nota dura
nella sua voce.
“Lo è.”
Il silenzio piombò
di nuovo fra i due, più in là il verso di un gufo, un battito d’ali, in
picchiata.
Mille ali che
volano via da me.
“ Ho intenzione di
andar via, Sakura.”
When darkness turns to light,
It ends tonight.
Sasuke è
un ragazzo che ti verrebbe voglia di prendere a pugni, ma sono sicura [almeno,
fino a prova contraria] del lieto fine °_°
-
Artemisia89 :
son contenta che Tsunade sia risultata verosimile. E’ con personaggi
come lei o Kakashi, che mi ritrovo nell’eterno dilemma… è verosimile o no? Me
contenta ^_^ Qualcosa sta cambiando si. Sasuke alla fine si renderà conto di ciò
che conta nella vita… e stare ad inseguire qualcuno che non c’è più, non è una
di queste. Dovrebbe smetterla di guardare più in là, ciò di cui ha bisogno è
vicino a lui u.u [Sto male oggi o.ò]
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Killkenny :
grazie mille ^_^ Possibile che
ci sia qualche accenno, sebbene non sia del tutto probabile. Dipende ovviamente
da quanto fuori controllo andrà questa fic XD. Essendo anch’io sostenitrice di
quella coppia, direi che dipende tutto dalla tastiera u.u”
-
Darkphoenix :
il “ne”… temo sia residuo delle fansub giapponesi. Lo ripetono in
continuazione, si è infiltrato nella mia lingua parlata e scritta >_< Anche
perché non sono ligure, bensì pugliese DOC u_ù
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Erica:
Ehm. Niente trapiantino mi sa. Avevo pensato da un trapiantino da Itachi, ma
credo che poi si caverebbe l’occhio da solo, alla fin fine. E cadaveri
disponibili non ci sono, ecco u.u
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Solarial:
non so perché, ma adoro i tuoi commenti. Capita a volte che l’ispirazione venga
leggendoli, non so se è mai capitato u_u Itachi rimarrà come un’ombra sulle vite
dei nostri eroi [ma quali eroi?!?] perché il passato rimane comunque una parte
di noi, alla fin fine. U_u Povera Sakura, a doversi confrontare sempre con cose
più grandi di lei >_<” Quando lei non c’entra nulla.
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Jaly-chan:
si, sei persuasiva. Fin
troppo. Lasciarsi sconfiggere, esattamente quello. Non mi veniva appunto il modo
di dire. E’ stato forse un po’ troppo sicuro di sé, lasciandolo fare
all’inizio? Probabile. Anche se Sasuke ha vinto barando: non ha usato il suo, di
potere. XD
Un grazie
mille anche a SoleDincht, Kirjava, Aleptos [benvenuta nella sezione, me onorata
XD] e sora33. Prometto ancora una volta il lieto fine [mantenere la promessa,
poi… Uhm sisi XD].
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