CAPITOLO
16
Almeno era riuscito
nell’intento di distrarla. Ma che cosa gli era passato per la testa??? L’aveva
baciata, così, senza un motivo! Ne aveva sentito il bisogno e l’aveva fatto!
Complimenti, Derek, ottimo comportamento! Senza contare che era pure una sua
protetta! Si sentiva come se fosse stato l’insegnante pedofilo di una liceale. E
quello che lo faceva impazzire più che mai era che lei stava facendo finta che
niente fosse accaduto, il che lo metteva ancora di più a disagio. E Morgan
l’avrebbe saputo…e l’avrebbe rimproverato nuovamente, gli avrebbe detto che
stava diventando irresponsabile come protettore.
«Come si toglie questo
affare?» chiese Psyche una volta arrivati, riferendosi alla cintura. Il fatto
che non avesse fatto storie per tutto il viaggio e che non aveva chiesto a Derek
di togliergliela personalmente era un cattivo segnale.
«Schiaccia il bottone
arancione che hai a sinistra.» rispose lui in tono piatto evitando di guardarla
o di mostrarle il bottone.
Psyche si tolse la cintura
e scese dall’auto senza una parola. Così fece Derek e così. Silenziosi e
distaccati, salirono le scale fino al terzo piano.
Entrambi si accorsero
subito che qualcosa non andava: la puzza di zolfo, la porta dell’appartamento
aperta e bruciacchiata, l’ingesso a soqquadro…due
cacciatori.
«Finalmente…» disse uno dei
due apparendo sulla soglia della camera di Derek. Come aveva fatto a non
sentirli, Psyche? Era un demone, doveva percepire le loro aure! Ma
l’appartamento era protetto…le aure dei due cacciatori erano nascoste…e come
avevano fatto loro a trovare l’appartamento?
«Come siete arrivati fino a
qui?» chiese Derek mentre uno dei cacciatori chiudeva la porta dietro di lui con
uno schianto. Psyche era visibilmente in preda al panico.
«Seguendo la scia che la
ninfa h lasciato dietro di se quando siete usciti per la vostra vacanzina
estiva…» rispose il cacciatore «Una ninfa lascia una scia d’aura molto potente,
non lo sapevi?».
Avrebbe voluto seppellirsi
per essere stato così stupido! Avrebbe dovuto pensarci che portare in giro
Psyche, con l’aura che aveva, sarebbe stato come mettere una freccia gigante
lampeggiante sull’appartamento con una scritta al neon che diceva “qui c’è la
ninfa infernale Psyche!”!
«Sei un protettore un po’
distratto…» sghignazzò l’altro cacciatore «I nostri colleghi dovevano essere
proprio stupidi per farsi svanire da te.».
«Dacci la ninfa e noi ce ne
andiamo risparmiandoti la vita.».
«Mai!» obiettò Derek
tenendo sotto mira i cacciatori e cercando di non perdere di vista
Psyche.
«Avanti, la prenderemmo
comunque, una volta che ti avremo ucciso…non ne vale la pena…» replicò il
cacciatore.
«Mi uccidereste comunque,
tanto vale combattere un po’ e divertirsi, prima…» disse Derek sorridendo in
segno di sfida.
«A divertirci saremo solo
noi, temo…» sospirò uno dei due demoni preparando un dardo tra le mani e
giocherellandoci.
«Psyche, nasconditi…»
sussurrò Derek alla ninfa che si stava agitando sempre di più, ma che non si
mosse. «Psyche, stavolta no, stavolta dammi ascolto.».
Psyche lo guardò, gli occhi
giallo scuro sempre più arancioni, poi rossi «No.». E quel no fu indiscutibile:
sarebbe rimasta lì. Derek la guardò con rimprovero, ma non disse nulla, mentre
vedeva che la ninfa srotolava la coda fuori dai pantaloni dove l’aveva tenuta
nascosta. (NON FATE COMMENTI, DEPRAVATI PERVERTITI!! ndJ)
«Che teneri che siete…»
sghignazzò uno dei cacciatori «Ma ora basta scherzare.» e così facendo scagliò
un dardo contro Derek che lo schivò per miracolo, mandandolo a schiantarsi
contro la parete alle sue spalle.
«Di solito chi mi distrugge
la casa mi fa molto arrabbiare…» disse Derek con l’aria di un attore da serial
che avrebbe potuto risultare comica, in un’altra
situazione.
«Non puoi attaccarci,
umano.» disse l’altro cacciatore cercando di arrivargli alle
spalle.
«Io no…ma lei sì.» rispose
lui indicando Psyche che si era totalmente trasformata. Di nuovo l’istinto di
sopravvivenza che prevaleva, di nuovo quell’atteggiamento animale e demoniaco
terrorizzante, con un dardo sempre più grande che gli si formava nella mano
destra.
Colpì il cacciatore che
cercava di assalire Derek da dietro mandandolo a sbattere contro il muro. Il
protettore colse l’occasione di debolezza nemica per svanire il primo dei due
demoni. Ora ne rimaneva solo uno.
«Più facile del
previsto…fortuna che dovevate eliminarmi subito!» esclamò sarcastico
Derek.
«Sei vivo solo perché c’è
lei che può difenderti, in realtà è lei che difende te!» sbottò l’unico
cacciatore rimasto, in preda al panico.
«Non è colpa mia se ho
buone conoscenze!» disse Derek schivando un altro dardo proveniente dal
demone.
«Credo che dovreste
cominciare coi saluti…» disse questo cominciando a sparare dardi a
mitraglia.
«Hai ragione…che
maleducati…» rispose Derek arrivandogli dietro con una capriola «Addio!» e lo
perforò col pugnale, svanendole.
La casa tornò a essere
silenziosa e Psyche tornò a essere normale, nascondendo di nuovo la
coda.
«Dove hai imparato a fare
quelle cose lì?» chiese curiosa accennando alla capriola.
«Ah…niente…mi piacciono i
film di Bruce Lee…» rispose lui con indifferenza mettendo via il pugnale. Psyche
lo guardò scettica, ma non fece altre domande: era salva un’altra
volta.
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