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Autore: musicaddict    14/11/2006    0 recensioni
Derek è un protettore, ma non un protettore comune: lui è un protettore di demoni. Psyche invece è una ninfa infernale, che sente qualcosa cambiare dentro di lei, qualcosa che la spinge a tradire il suo signore. [NB: Questa storia non è ispirata all'omonima canzone degli Helloween, il titolo è stato scelto per attinenza di elementi]
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 16

 

Almeno era riuscito nell’intento di distrarla. Ma che cosa gli era passato per la testa??? L’aveva baciata, così, senza un motivo! Ne aveva sentito il bisogno e l’aveva fatto! Complimenti, Derek, ottimo comportamento! Senza contare che era pure una sua protetta! Si sentiva come se fosse stato l’insegnante pedofilo di una liceale. E quello che lo faceva impazzire più che mai era che lei stava facendo finta che niente fosse accaduto, il che lo metteva ancora di più a disagio. E Morgan l’avrebbe saputo…e l’avrebbe rimproverato nuovamente, gli avrebbe detto che stava diventando irresponsabile come protettore.

«Come si toglie questo affare?» chiese Psyche una volta arrivati, riferendosi alla cintura. Il fatto che non avesse fatto storie per tutto il viaggio e che non aveva chiesto a Derek di togliergliela personalmente era un cattivo segnale.

«Schiaccia il bottone arancione che hai a sinistra.» rispose lui in tono piatto evitando di guardarla o di mostrarle il bottone.

Psyche si tolse la cintura e scese dall’auto senza una parola. Così fece Derek e così. Silenziosi e distaccati, salirono le scale fino al terzo piano.

Entrambi si accorsero subito che qualcosa non andava: la puzza di zolfo, la porta dell’appartamento aperta e bruciacchiata, l’ingesso a soqquadro…due cacciatori.

«Finalmente…» disse uno dei due apparendo sulla soglia della camera di Derek. Come aveva fatto a non sentirli, Psyche? Era un demone, doveva percepire le loro aure! Ma l’appartamento era protetto…le aure dei due cacciatori erano nascoste…e come avevano fatto loro a trovare l’appartamento?

«Come siete arrivati fino a qui?» chiese Derek mentre uno dei cacciatori chiudeva la porta dietro di lui con uno schianto. Psyche era visibilmente in preda al panico.

«Seguendo la scia che la ninfa h lasciato dietro di se quando siete usciti per la vostra vacanzina estiva…» rispose il cacciatore «Una ninfa lascia una scia d’aura molto potente, non lo sapevi?».

Avrebbe voluto seppellirsi per essere stato così stupido! Avrebbe dovuto pensarci che portare in giro Psyche, con l’aura che aveva, sarebbe stato come mettere una freccia gigante lampeggiante sull’appartamento con una scritta al neon che diceva “qui c’è la ninfa infernale Psyche!”!

«Sei un protettore un po’ distratto…» sghignazzò l’altro cacciatore «I nostri colleghi dovevano essere proprio stupidi per farsi svanire da te.».

«Dacci la ninfa e noi ce ne andiamo risparmiandoti la vita.».

«Mai!» obiettò Derek tenendo sotto mira i cacciatori e cercando di non perdere di vista Psyche.

«Avanti, la prenderemmo comunque, una volta che ti avremo ucciso…non ne vale la pena…» replicò il cacciatore.

«Mi uccidereste comunque, tanto vale combattere un po’ e divertirsi, prima…» disse Derek sorridendo in segno di sfida.

«A divertirci saremo solo noi, temo…» sospirò uno dei due demoni preparando un dardo tra le mani e giocherellandoci.

«Psyche, nasconditi…» sussurrò Derek alla ninfa che si stava agitando sempre di più, ma che non si mosse. «Psyche, stavolta no, stavolta dammi ascolto.».

Psyche lo guardò, gli occhi giallo scuro sempre più arancioni, poi rossi «No.». E quel no fu indiscutibile: sarebbe rimasta lì. Derek la guardò con rimprovero, ma non disse nulla, mentre vedeva che la ninfa srotolava la coda fuori dai pantaloni dove l’aveva tenuta nascosta. (NON FATE COMMENTI, DEPRAVATI PERVERTITI!! ndJ)

«Che teneri che siete…» sghignazzò uno dei cacciatori «Ma ora basta scherzare.» e così facendo scagliò un dardo contro Derek che lo schivò per miracolo, mandandolo a schiantarsi contro la parete alle sue spalle.

«Di solito chi mi distrugge la casa mi fa molto arrabbiare…» disse Derek con l’aria di un attore da serial che avrebbe potuto risultare comica, in un’altra situazione.

«Non puoi attaccarci, umano.» disse l’altro cacciatore cercando di arrivargli alle spalle.

«Io no…ma lei sì.» rispose lui indicando Psyche che si era totalmente trasformata. Di nuovo l’istinto di sopravvivenza che prevaleva, di nuovo quell’atteggiamento animale e demoniaco terrorizzante, con un dardo sempre più grande che gli si formava nella mano destra.

Colpì il cacciatore che cercava di assalire Derek da dietro mandandolo a sbattere contro il muro. Il protettore colse l’occasione di debolezza nemica per svanire il primo dei due demoni. Ora ne rimaneva solo uno.

«Più facile del previsto…fortuna che dovevate eliminarmi subito!» esclamò sarcastico Derek.

«Sei vivo solo perché c’è lei che può difenderti, in realtà è lei che difende te!» sbottò l’unico cacciatore rimasto, in preda al panico.

«Non è colpa mia se ho buone conoscenze!» disse Derek schivando un altro dardo proveniente dal demone.

«Credo che dovreste cominciare coi saluti…» disse questo cominciando a sparare dardi a mitraglia.

«Hai ragione…che maleducati…» rispose Derek arrivandogli dietro con una capriola «Addio!» e lo perforò col pugnale, svanendole.

La casa tornò a essere silenziosa e Psyche tornò a essere normale, nascondendo di nuovo la coda.

«Dove hai imparato a fare quelle cose lì?» chiese curiosa accennando alla capriola.

«Ah…niente…mi piacciono i film di Bruce Lee…» rispose lui con indifferenza mettendo via il pugnale. Psyche lo guardò scettica, ma non fece altre domande: era salva un’altra volta.

   
 
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