Epilogo L'eternità non è abbastanza
Epilogo
L'eternità non è abbastanza
Pov Damon
Erano passate diverse settimane dal
termine della
battaglia con Klaus e tutto era tornato alla normalità, se
così si poteva dire, non c'era mai stato niente di normale
nel
nostro gruppo di amici e di sicuro non ci sarebbe mai stato.
Nell'ultimo periodo avevo fatto molte ricerche sulla Pietra della Vita
ma non avevo trovato nessuna fonte attendibile e neppure nessuna
notizia che potesse essere credibile, ormai avevo perso le speranze.
Ero ufficialmente intrappolato in una vita che ormai non mi apparteneva
più da tempo, anche Elijah aveva fatto molte ricerche e
aveva
trovato una vecchia strega che ne sapeva qualcosa ma erano solo
racconti, l'unica speranza che avevo era che fossero veri, ormai avevo
deciso, avrei parlato con Elena e sarei partito per Chicago
con
Elijah.
La mattina in cui decisi di parlare con Elena pioveva a dirotto e il
cielo era coperto da nuvole scure e minacciose; la attesi a lungo in
salotto, come al solito mi versai un bicchiere di Bourbon e lo
sorseggiai con calma nell'attesa, quando sentii i suoi passi
avvicinarsi alle scale e scenderle aumentai involontariamente la presa
sul bicchiere e lo ruppi, rimasi ad osservare i vetri sul tappeto
finché Elena non comparve in salotto preoccupata, mi voltai
lentamente e la osservai mentre si avvicinava e prendeva la mia mano
tra le sue in modo amorevole, puntò i suoi vivaci occhi
castani
nei miei e preoccupata disse <<
Va tutto bene ? >>,
le sorrisi debolmente e le feci cenno di si, ma Elena mi conosceva bene
e sapeva che c'era qualcosa che dovevo dirle, così sciolsi
l'intreccio delle nostre mani e mi avvicinai pensieroso al caminetto,
appoggiai entrambe le mani sulla mensola di legno che lo sovrastava e
sempre voltandole le spalle dissi <<
Domani parto con Elijah per Chicago, ho avuto delle notizie su una
seconda Pietra della Vita e voglio trovarla, non possiamo andare avanti
così >>, la sentii sospirare
rumorosamente e sistemarsi convulsamente i capelli, poi ogni rumore
cessò e dolcemente disse <<
Cosa non può continuare così, mi sembra che le
cose vadano piuttosto bene ? >>,
sulle mie labbra spuntò un sorriso amaro, ero già
passato
in questa situazione, con Kathrine era stata la stessa cosa, all'inizio
tutto andava bene ma in seguito mi ero reso conto che lei sarebbe
rimasta giovane e bella mentre io sarei invecchiato e lei
inevitabilmente si sarebbe stufata di me, è stato proprio
allora
che avevo desiderato restare con lei per sempre facendomi trasformare
segnando la mia condanna, non avrei mai voluto la stessa cosa per Elena.
Mi voltai con un movimento piuttosto
brusco e vidi
Elena sobbalzare, non me ne curai e lentamente la raggiunsi, le posai
entrambe le mani sulle spalle e dolcemente le dissi <<
Ancora non te ne rendi conto ma prima o poi le cose si complicheranno,
ci sono già passato, non può funzionare tra
un'umana e un
vampiro, almeno non a lungo termine, se invece anch'io fossi umano le
cose sarebbero più semplici, potremmo vivere una vita
normale
>>, la vidi sbattere le palpebre come se non
avesse capito
quello che le stavo dicendo, poi improvvisamente si fece seria e tutto
d'un fiato disse <<
Vuoi dire che prima o poi visto che io invecchierò ti
cercherai
una più giovane e mi pianterai in asso, e tu vorresti
ovviare al
problema diventando umano, beh se è questo quello che pensi
risparmiati la fatica, tanto non credo che arriveremo mai a quel punto,
e io che ti credevo cambiato ! >> la vidi
voltarmi le
spalle e allontanarsi.
Ero come paralizzato, non riuscivo neppure a
muovermi, come aveva potuto anche solo pensare che l'avrei lasciata per
un'altra dopo tutto quello che avevo fatto ed era successo, quando
finalmente mi ripresi Elena era quasi arrivata alla porta d'ingresso e
solo grazie alla mia velocità la raggiunsi prima che
riuscisse
ad uscire, la afferrai per un braccio e la feci voltare verso di me,
ero pronto a dirle in faccia tutto quello che pensavo ma quando
incrociai i suoi occhi e mi resi conto che erano pieni di lacrime
allentai la presa sul suo braccio e la lasciai andare, rimasi sulla
soglia ad osservarla mentre scappava da me sotto la pioggia.
Ero sconvolto come poteva aver preso quella piega una discussione che
doveva essere una cosa positiva, dopotutto stavo facendo il possibile
per permetterle di vivere una vita normale e rimanerle comunque
accanto, proprio non riuscivo a capacitarmi del baratro che si era
aperto sotto i miei piedi in pochi secondi.
Tornai in salotto, afferrai il telefono che avevo appoggiato sul mobile
dei liquori e composi velocemente il numero di Elena, uno...due...tre
squilli e nessuna risposta, riprovai ancora e ancora ma Elena non si
degnava di rispondermi, così frustrato mi sedetti sul divano
con
la testa tra le mani, rimasi alcuni minuti in quella posizione
finché un tuono che fece vibrare i vetri mi
risvegliò dal
mio torpore e mi convinse ad uscire alla ricerca di quella testona di
Elena, così afferrai la giacca di pelle e uscii diretto
chissà dove.
Non avevo la minima idea di dove potesse essere, così mi
diressi
nei posti dove sarei andato io, con il senno di poi non erano
decisamente quelli giusti, andai dritto al Grill, ma di lei nessuna
traccia, eppure io sarei andato subito lì, qual'è
il posto
migliore per sfogare la propria rabbia se non un posto dove si
può trovare alcool a volontà, ma evidentemente
non era
l'idea di Elena, così uscii dal Grill e la cercai prima a
casa
sua, ma Jeremy e Rick mi dissero di non averla vista, allora mi diressi
al cimitero, forse era andata dai suoi familiari, ma anche
lì non c'era
traccia della mia Elena.
Cominciavo a preoccuparmi e la preoccupazione si trasformò
presto in frustrazione che nel mio caso diventava rabbia cieca quando
si parlava di Elena, così mi trovai nel bel mezzo di un
cimitero
e per di più sotto la pioggia battente ad imprecare con
delle
parole assolutamente irripetibili, dove diavolo si era cacciata quella
stupida, possibile che ogni volta che discutevamo doveva scappare via e
magari fare qualcosa di stupido.
Afferrai nuovamente il telefono dalla tasca dei pantaloni e composi
ancora il numero di Elena e ovviamente ancora una volta nessuno
rispose, ora ero davvero incazzato, mi stava forse prendendo per il
culo, dovevo essere io quello offeso, mi aveva insultato con
quello che mi aveva detto eppure ero in giro sotto la pioggia a
cercarla e lei non si degnava di rispondere al quel maledetto telefono,
chi diavolo credeva di essere, va bene tutto, va bene che ero
innamorato ma non ero stupido, non si poteva permettere di trattarmi in
quel modo e poi non rispondere al telefono, avevo il diritto di replica
su quello che mi aveva detto.
Avevo un'ultima opzione prima di gettare la spugna e tornare a casa ad
aspettare che tornasse, sempre sotto una pioggia battente mi diressi
nell'unico posto che per me contava qualcosa, incurante della pioggia
abbandonai il cimitero e mi inoltrai nel bosco, i fulmini squarciavano
il cielo e il vento sferzava le chiome degli alberi che si piegavano
come fuscelli, quando finalmente il bosco cominciò a
diradarsi
trassi un sospiro di sollievo, finalmente l'avevo trovata, era andata
nell'unico posto in cui era sicura che l'avrei trovata, alla vecchia
cava.
CONTINUA
Pov Elena
Quando mi ero svegliata quella mattina avevo avuto uno
strano
presentimento e come ogni volta finiva per risultare vero, sapevo che
le cose con Damon erano state troppo belle per durare, non era da lui
avere una relazione duratura, me lo avevano detto tutti e oggi me lo
aveva confermato, in sostanza mi aveva fatto presente che prima o poi
si sarebbe stufato di me, come aveva potuto.
In genere non ero una che si disperava, ero piuttosto brava ad
affrontare le situazioni difficili ma questa volta mi aveva davvero
ferita, non sarebbe stato facile farsi perdonare.
Attraversai di corsa il vialetto di casa Salvatore senza curarmi della
pioggia che gelida mi entrava nelle ossa facendomi rabbrividire, non mi
voltai per vedere se Damon fosse ancora sulla soglia e aumentai la
velocità per allontanarmi il più velocemente
possibile da
lì.
Camminai a lungo sotto la pioggia, stranamente il freddo che avevo
sentito inizialmente aveva lasciato il posto ad una sensazione di
calore e protezione molto rassicuranti, così continuai la
mia
fuga sotto la pioggia finché giunsi in città, mi
diressi
verso il Grill, per una volta avrei provato il metodo alla Damon per
sfogare la mia rabbia, entrai nel locale decisa a bere tutto il
possibile prima di perdere conoscenza, ma appena mi sedetti al bancone
e ordinai il primo drink il mio telefono squillò, lo
estrassi
dalla tasca dei pantaloni e lessi il numero di Damon sul display,
frustrata appoggiai il telefono sul bancone e cominciai a bere, dopo
diversi drink e altrettante chiamate da parte del vampiro mi alzai e
uscii dal locale.
Se era possibile la tempesta infuriava ancora più di prima e
dei
tuoni terribili facevano impazzire gli allarmi delle automobili
parcheggiate lungo la strada, nonostante tutto io mi sentivo tranquilla
e al sicuro, come se quella tempesta potesse colpire tutti tranne me,
le persone intorno a me correvano per mettersi al riparo dalla furia
della tempesta, mentre io continuavo a passeggiare con calma sotto gli
sguardi esterrefatti di chi correva per mettersi al riparo.
Proseguii la mia strana passeggiata e giunsi davanti alla mia "vecchia"
casa, da quando eravamo tornati non avevo più rimesso piede
a
casa, ero stata troppo impegnata a prendermi cura di tutti tranne che
di me stessa, silenziosamente salii le scale che portavano al portico
ed entrai in casa, senza farmi sentire e sperando di non incontrare
nessuno mi diressi nella mia vecchia camera.
Una volta all''interno mi chiusi la porta alle spalle e mi lasciai
travolgere dai ricordi, ogni cosa bella o brutta era legata a quella
stanza, la prima volta che mio padre mi aveva messa in punizione era
stata perché avevo fatto entrare Matt dalla finestra, quando
mia
madre mi disse che stavo per avere un fratello ero seduta proprio su
quel letto, ricordo ancora le coperte rosa con gli orsetti, la prima
volta che avevo ammesso a me stessa di amare Damon ero proprio accanto
alla finestra.
Lentamente mi avvicinai alla scrivania e aprii il primo cassetto dove
trovai un libricino azzurro chiuso da una fibbia dorata, lo aprii e
lessi una pagina a caso...
10
settembre 2009
Oggi a scuola ho
incontrato un
ragazzo meraviglioso, si chiama Stefan Salvatore, c'è
qualcosa
di lui che mi attrae come una calamita, mi ha chiesto di uscire e io ho
accettato, sono così emozionata questo pomeriggio
passerò
a casa sua a trovarlo per parlare un pò...
...Sono appena rientrata
da un
pomeriggio meraviglioso, sono andata a trovare Stefan ma quando sono
arrivata lui non era in casa e mi ha aperto la porta suo fratello Damon,
sono
rimasta ipnotizzata dai suoi occhi, duri come il ghiaccio e profondi
come il mare, c'è però qualcosa che mi spaventa
in lui,
non faceva altro che fissarmi, quasi come se volesse mangiarmi, so che
non è possibile ma la mia impressione era quella...
Non seppi trattenermi e continuai sfogliare ancora il mio
diario
e ogni volta che leggevo qualcosa mi rendevo sempre più
conto di
quanto ci fosse di Damon in quel diario, fin dal primo giorno
in
cui l'avevo conosciuto mi era entrato dentro prepotentemente, continuai
a girare le pagine finché la mia attenzione fu attirata da
una
pagina strappata e in seguito rimessa al suo posto che non ricordavo di
aver scritto, quando cominciai a leggerla mi resi conto che
l'inchiostro della penna era sbavato dalle lacrime, lessi la data e
tutto mi fu chiaro, ma non mi sarei mai aspettata niente di quello che
c'era scritto...
12 maggio 2011
Ormai é tutto finito, Klaus ha avuto il suo
sacrificio,
per un attimo avevo sperato che le cose si sarebbero sistemate,
finché Stefan non mi ha detto che Damon è stato
morso da
Tayler, se solo penso che era venuto a trovarmi e a chiedermi il mio
perdono e io da insensibile l'ho cacciato.
Appena ho saputo quello che era successo sono corsa da lui, ho guidato
come una pazza senza rispettare nessun limite di velocità e
rischiando la vita troppo volte, poi tutto è precipitato,
l'ho
visto soffrire e gridare, l'ho ascoltato delirare e l'ho perdonato tra
le lacrime soffrendo con lui.
Per un attimo ho messo da parte ogni cosa e ho lasciato che il fiume in
piena di sentimenti che provo per lui rompesse gli argini, la paura di
perderlo per sempre mi ha dato la forza di lasciar defluire almeno una
piccola parte del sentimento che c'è nel mio cuore.
Non avrei mai creduto che potesse salvarsi ma per merito di Stefan ora
lui è qui con me e io mi sento in colpa, come ho potuto fare
questo a Stefan che si è sacrificato per salvare suo
fratello,
eppure non riesco a non pensare a Damon e a quello che si siamo detti.
Adesso sono qui a scrivere tra le lacrime sconvolta come non mai,
arrabbiata ma sopratutto terrorizzata per quello che provo e non
dovrei....
Chiusi il diario con un gesto secco e sorrisi delle mie
stesse
parole, forse se avessi letto prima quelle pagine non mi sarei sentita
in colpa per tanto tempo nei confronti di Stefan, forse mi sarei resa
conto molto prima che Damon era sempre stato l'unico a possedere il mio
cuore.
Sentii dei rumori provenire dal piano di sotto, molto probabilmente
Jeremy e Rick erano rientrati, così aprii la finestra dalla
mia
camera e facendo il più attenzione possibile mi calai dalla
grondaia fino a raggiungere il giardino sottostante, mi assicurai di
non essere stata notata e attraversai di corsa il giardino.
Ora vagavo di nuovo senza meta, anche se una meta in testa l'avevo,
così i miei piedi mi guidarono dalle persone che
più mi
mancavano in assoluto, i miei familiari, mentre camminavo verso il
cimitero il telefono squillò diverse volte ma come prima non
gli
diedi importanza.
Raggiunsi in breve tempo le lapidi dei miei genitori e di zia Jenna e
zio John, ero stata da loro talmente tante volte che non mi occorreva
neppure leggere i nomi sulle lapidi per essere sicura di essere nel
posto giusto, mi bastava appoggiare una mano sull'erba che ricopriva le
loro tombe per sentire la loro energia e il loro amore che defluivano
in me.
Ognuna delle persone che avevo amato mi aveva inesorabilmente lasciata
prima del tempo, tutto quello che desideravo era non essere
più
obbligata a perdere qualcuno che amavo, il fatto che Damon volesse
tornare umano mi esponeva a quella possibilità nuovamente,
se si
fosse presentato qualche altro nemico lui non si sarebbe tirato
indietro per proteggermi, ma senza le sue "qualità" sarebbe
stato inerme e senza possibilità di vincere.
Non potevo pensare neppure per un'istante di dover sopportare il dolore
di non poterlo più vedere o toccare, di non poter
più
condividere con lui le nostre litigate e il nostro modo di fare pace,
ma sapevo benissimo che quando Damon si metteva in testa qualcosa era
praticamente impossibile fargli cambiare idea, l'unica cosa che potevo
fare era aprirmi completamente con lui e sperare che capisse come mi
sentivo.
Come ogni volta in cui andavo a trovare le persone che amavo anche
questa volta mi avevano portato consiglio e mi avevano indirizzato
verso la strada giusta, la sincerità, non avevo niente da
nascondere a Damon e probabilmente venire a conoscenza di quanto lo
amavo gli avrebbe fatto cambiare idea o almeno lo avrebbe spinto a
rivedere la sua idea.
Il temporale infuriava impetuoso e non dava cenno di voler smettere,
c'era però un punto all'interno del bosco in cui sembravano
cadere la maggior parte dei fulmini, così per merito del mio
senso di autoconservazione molto poco sviluppato decisi di andare a
vedere per capirne il motivo, mi inoltrai lentamente nel bosco e
camminai per un pò con calma, all'inizio non capii dove mi
stava
portando la mia ricerca ma in seguito mi resi conto di aver abbandonato
il cimitero e di essere diretta alla vecchia cava.
Ero come attratta da una forza che non riuscivo a combattere, l'unica
alternativa era lasciarmi condurre da essa e vedere dove voleva
portarmi con esattezza.
Non dovetti attendere a lungo, dopo alcuni minuti di cammino la foresta
cominciò a diradarsi e in lontananza potevo vedere il bacino
d'acqua della cava.
Mi avvicinai alla riva e mi sedetti su un masso in parte sommerso
dall'acqua, osservai in silenzio lo spettacolo incredibile che si era
presentato ai miei occhi, centinaia di fulmini cadevano a ripetizione
nel lago illuminando le sue acque come un milione di lampadine.
Il vento mi accarezzava il viso dolcemente e la pioggia si confondeva
con le lacrime che numerose bagnavano il mio viso, poi come un sussurro
il vento cominciò a parlarmi, inizialmente non riuscivo a
distinguere quello che stava dicendo, ma ascoltandolo con
più
attenzione riconobbi in un sussurro il suo nome "Damon", non capivo
cosa stesse cercando di dirmi finché alle mie spalle non
sentii
la sua presenza, era arrivato ed era lì per me.
CONTINUA
Elena non si voltò, ma sapeva che Damon si stava
avvicinando,
poteva sentire l'energia che il suo corpo emanava avvolgerla come un
bozzolo protettivo, per scaldarla e difenderla dal temporale, la
ragazza sorrise dolcemente pensando a quanto amore il bel vampiro bruno
le dava senza tirarsi mai indietro.
Nonostante la loro litigata lui era lì per lei, pronto a
difenderla, pronto ad amarla come solo lui sapeva fare, nel suo
personalissimo modo, spesso disperato e al limite dell'ossessione ma
sempre incondizionato e senza limiti.
La brunetta si voltò lentamente verso il vampiro e con un
movimento fluido e aggraziato si spostò dal viso i capelli
che
il vento aveva scompigliato rendendoli selvaggi, si appoggiò
dal
masso sul quale era seduta e lentamente posò i piedi
sull'erba
bagnata dal temporale.
Il solo fragore dei tuoni spezzava il silenzio che si era creato tra
loro, come un muro invisibile li separava e non permetteva loro di
ritrovarsi, l'incomprensione li aveva travolti come un fiume in piena
rendendoli sordi l'uno alle parole dell'altro, impedendolo loro di
sentire i sussurri d'amore che si annidavano tra una parola e l'altra.
Nessuno dei due si mosse, entrambi accecati dall'orgoglio e dal
desiderio di prevaricare l'altro, come in una battaglia i loro occhi si
scontravano e combattevano all'ultimo sangue per non mostrare il
fianco, ma come accadeva in tutte le battaglie uno dei contendenti era
più forte o forse maggiormente motivato, così
Elena perse
presto tutta la sua determinazione e si lasciò ammaliare
dallo
sguardo di ghiaccio del suo vampiro.
La brunetta mosse qualche passo insicuro verso Damon, si aspettava che
il vampiro le andasse incontro e l'abbracciasse, ma non accadde nulla
di tutto ciò.
Damon strinse forte i pugni, mentre osservava statuario Elena
avvicinarsi, decise di combattere ogni istinto di abbracciarla, di
correre da lei, non poteva permettere ancora una volta che lei facesse
di lui la sua marionetta, non poteva lasciarla vincere così
facilmente, per lei aveva cambiato il suo essere, aveva sofferto ma
nonostante tutto aveva perseverato convito che prima o poi lei avrebbe
visto il vero Damon, quello che non si tira indietro, quello che quando
ama da tutto quello che ha, purtroppo tutto quello che gli aveva detto
oggi lo
avevano spinto nuovamente nel baratro, nessuno lo avrebbe mai visto
davvero.
Elena fece ancora qualche passo, conscia del fatto che Damon non si
sarebbe mosso a costo di diventare una statua, lo conosceva bene e
sapeva esattamente quanto fosse risentito per il suo comportamento, ma
in quel momento aveva creduto giusto comportarsi in quel modo, offesa
dalle parole che Damon le aveva rivolto, anche se sapeva perfettamente
che il vampiro non volesse assolutamente intendere ciò che
lei
aveva chiaramente lasciato ad un'interpretazione del tutto personale.
Improvvisamente il vento sferzò Elena che
rabbrividì per
il freddo stringendosi nelle spalle per ripararsi almeno un
pò
dal freddo che a differenza di prima le stava penetrando nelle ossa, si
rese conto di essere completamente fradicia e di avere tutti i capelli
bagnati.
Il vampiro notò immediatamente il gesto della ragazza e
senza
perdere tempo la abbracciò facendole scudo con il proprio
corpo,
proteggendola così dal vendo che la faceva rabbrividire,
cercò di resistere al desiderio di guardarla ma ben presto
si
lasciò vincere dalla passione che provava per lei e
spostò il suo sguardo fino a puntarlo negli occhi di lei,
l'unica cosa che vide fu tristezza e dolore, rammarico e sofferenza,
gli occhi della ragazza erano vuoti, come se senza di lui non fosse
capace di provare sentimenti.
Damon le accarezzò dolcemente il viso, la ragazza chiuse gli
occhi e si beò del contatto che aveva ottenuto e lo
prolungò appoggiando la sua mano su quella del vampiro per
trattenerla, Damon non oppose resistenza e continuò ad
accarezzarla senza sosta.
La brunetta sapeva che presto non sarebbero più bastate le
carezze per cancellare quello che era successo, prima o poi avrebbe
dovuto parlare con il vampiro e spiegare le sue ragioni, nessuna
ragione le sembrava più giusta, lei non voleva che Damon
tornasse umano, voleva diventare come lui per non abbandonarlo mai.
<<
Credo che dovremmo parlare di quello che ci siamo detti >>
disse con timore la ragazza.
<<
So che
non è facile credere che sia cambiato, ma ti assicuro che
è così, volevo darti una vita normale e magari
dei figli
>> disse Damon senza guardare la
ragazza in viso.
<<
Io non
voglio che diventi una persona diversa, voglio solo che mi ami e io
farò lo stesso, non voglio una vita normale e dei figli se
significa perderti un giorno >>
sospirò Elena.
<<
Non serve che tu me lo dica, ti amo già a dismisura, farei
qualsiasi cosa per te >> rispose serio Damon.
<<
Se sei
disposto a fare qualsiasi cosa per me, ti chiedo una cosa sola,
trasformami, non voglio una vita in cui avrò la certezza che
prima o poi non sarò più con te >> disse
la ragazza con le lacrime agli occhi, conscia che la risposta del
vampiro sarebbe stata negativa.
<<
Come puoi chiedermi questo, sai cosa comporta diventare un vampiro, non
posso condannarti ad un Inferno ! >>
gridò Damon in preda alla rabbia.
<<
Se sarò con te sarà il mio eterno e personale
Paradiso >> rispose Elena sorridendo
dolcemente mentre nella sua mente si formavano le immagini di
un'eternità con l'uomo che amava.
<<
Io...io..non...non posso, ti prego non farmelo fare, come potrei
ucciderti con le mie mani ? >> rispose il
vampiro sconvolto.
Le lacrime cominciarono a scendere impetuose sulle guance delle
ragazza, anche il temporale sembrò intensificarsi
nuovamente, i
fulmini ripresero ad illuminare il cielo e i tuoni squarciarono il
cielo con il loro fragore, il vampiro cercò inutilmente di
asciugare almeno in parte le lacrime che affollano il viso della
ragazza, ma ottenne solo il risultato opposto, facendo aumentare i
singhiozzi della ragazza.
Elena pianse in preda alla disperazione per alcuni minuti, poi raccolse
tutto il suo coraggio e la sua forza e puntò i suoi occhi
nocciola in quelli di ghiaccio del vampiro, doveva mostrargli la via,
non poteva permettere che ancora una volta si convincesse di essere
inferiore a lei, di essere un mostro, doveva capire che per lei era
perfetto ed era pronta a seguirlo per tutta l'eternità,
doveva
capire che per lei era fondamentale poter avere la forma dell'amore, la
sua.
<<
Non mi
importa di tutte le cose che vorresti darmi e che non puoi, mi basta
avere te, l'unica cosa che voglio è restare per sempre con
te,
permettimi di essere la cosa che più amo al mondo, te
>> disse la ragazza in un sussurro.
Il vampiro rimase pietrificato mentre Elena gli riversava addosso un
mare di parole stupende che mai avrebbe pensato di sentir dire su di
lui, come poteva dirle ancora di non volerla trasformare, dopotutto era
una bugia e lo sapeva bene, aveva pensato molte volte a come sarebbe
stata la sua vita quando Elena non sarebbe stata più al suo
fianco e non aveva visto altro che un groviglio di dolore e sofferenza
dove le sfumature di grigio regnavano sovrane, come avrebbe fatto a
vivere un'eternità senza poter più vedere i
colori che la
sua Elena le aveva insegnato ad amare.
Il vampiro appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle
della
ragazza e la strinse ancora più a sé, in quel
bacio era
racchiuso tutto quello che non si erano mai detti, tutto quello che era
stato e quello che doveva ancora venire.
Damon si allontanò lentamente dalle labbra della ragazza e
rimase qualche secondo ad osservare il meraviglioso sorriso che si
stava aprendo sul suo viso, poi alzò il viso verso il cielo
e
anche Elena fece lo stesso, entrambi rimasero estasiati dal
meraviglioso arcobaleno che svettava nel cielo.
<<
Non credevo di essere talmente importante da spingerti a creare una
tempesta quando litighiamo >> la
sbeffeggiò Damon cercando di allentare la tensione.
Elena sorrise dolcemente e accarezzò il viso del vampiro,
dopotutto non poteva essere in collera con lui, lo amava talmente tanto
da permettergli di fare di lei qualunque cosa volesse e anche questa
volta sarebbe stata la stessa cosa, sapeva che Damon non avrebbe
acconsentito a trasformala ma di certo lei non si sarebbe arresa,
avrebbe tentato ancora e ancora.
La ragazza sciolse l'abbraccio con il vampiro e intrecciò le
loro mani, poi cominciò a camminare in direzione del
Pensionato,
era ora di tornare a casa.
<<
Lo farò >> disse Damon in un
sospiro.
Elena si voltò stupita dall'affermazione del vampiro, le sue
parole dovevano averlo colpito nel profondo, si avvicinò
lentamente e lo baciò sulle labbra con dolcezza, cercando di
infondergli tutto l'amore che provava per lui.
<<
Quando sarai pronto, solo allora lo sarò anch'io
>> rispose la ragazza con dolcezza.
Il vampiro cinse le spalle di Elena e la strinse a sé mentre
il
sole tramontava pronto a lasciare spazio ad una notte stellata ed in
seguito ad una nuova alba, la loro.
FINE
Spazio
autrice
Ciao a tutti, purtroppo siamo arrivati al termine, se siete arrivati
fin qui vuol dire che almeno un pò la storia vi è
piaciuta.
Spero che questo capitolo, ma soprattutto la scelta che ho fatto per la
fine non vi abbia deluso, mi sembrava il modo più giusto per
concludere, Damon ha acconsentito ma Elena gli lascia la
possibilità di decidere quando sarà pronto a
farlo.
Che altro dire, come al solito ringrazio tutti quelli che mi hanno
seguita sia recensendo sia in silenzio, vorrei chiedere a questi ultimi
di lasciarmi un commento almeno ora che siamo arrivati alla fine per
sapere cosa ne pensate della storia.
Ci sono due persone in particolare che vorrei ringraziare per i loro
commenti sempre perspicaci e ricchi di significato Iansom e
Meiousetsuna, grazie siete state una fonte di ispirazione.
Spero di tornare al più presto con qualcosa di nuovo al
quale sto già lavorando.
Per chi volesse pubblicherò sicuramente delle shot da adesso
in poi, per poi tornare quest'autunno con una long, perciò
passate a dare un'occhiata ogni tanto.
A presto...kiss kiss
|