E il quindicesimo giorno venne Mycroft

di LivingTheDream
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Prompt di JollyCamaleonte - H/W, Watson, Mycroft; film 2009; "E così convive con Sherlock da due settimane, se ne resiste un'altra avrà battuto ogni più rosea previsione"

 

Posso affermare – e anche con non poca decisione – di aver visto molte cose nel corso di questi miei veloci trent'anni di vita, e di non essere quindi un tipo facile da stupire. Mi correggo – potevo affermare; questa convinzione si è velocemente dissolta una volta entrato in contatto con la particolare prole recante il cognome Holmes.

Ricordo che passeggiavo lungo una via non lontana da Baker Street, nel tentativo di tornare a casa prima che la pioggia mi cogliesse sprovvisto di riparo, quando mi si accostò una carrozza – elegante, di ottima fattura – il cui vetturino mi invitò a salire.

Essendo sprovvisto di soldi, però, rifiutai educatamente – sappiate solo che ancora oggi non riesco a capire realmente come alla fine mi trovai seduto nella vettura, di fronte ad un uomo sulla quarantina, alto e distinto, che ero sicuro non aver mai visto prima ma il cui volto non mi risultava del tutto nuovo.

«E così convive con Sherlock da due settimane», iniziò, sorridendomi bonario «se ne resiste un'altra avrà battuto ogni più rosea previsione» rimasi seriamente senza parole.

«Lei, se posso permettermi, è... ?»

«Oh, sono sicuro che lei ci possa arrivare anche da solo, dottor Watson».

«Dottore? Come conosce il mio nome, la mia professione?»

«Sapere le cose è il mio mestiere, rivelarle a chiunque, invece, la mia rovina. Saprà tutto a tempo debito».

«C'entra qualcosa con Holmes? Ha fatto qualcosa – ho fatto qualcosa io?»

«Non sono un poliziotto, se è questo che sta pensando, né un Yarder – e ne passa, di differenza, tra me e loro, mi creda. Oh, guardi», fece cenno con il capo allo sportello «siamo arrivati. Che ne dice, scendiamo?»

Non potei far altro che ubbidire, e mi ritrovai pochi secondi dopo, ancora scosso, seduto sul divano del salone, in attesa del mio camerata insieme con lo sconosciuto.

«Interessante appartamento» commentava lui «il mobilio era già qui, ovviamente, si vede che la padrona di casa ha badato a tutto personalmente, c'è l'ovvio gusto di una donna dietro il-» la porta che si spalancò interruppe il fiume delle sue parole, fiume che aveva qualcosa di stranamente familiare.

«Sono tornato, Watson, cosa- oh, che Dio mi aiuti!» esclamò Sherlock Holmes, un secondo prima di sparire nelle scale.

«Holmes! Holmes, torni subito qui, mi deve spiegare- oh, Holmes, per l'amor del cielo!»

 

Ricordammo quel momento, anni dopo, seduti al tavolo centrale del miglior ristorante Londinese, ospiti del signor Mycroft Holmes e della sua giovane sposa, Lady Roberta – i fratelli ne ridevano, la donna mi guardava sorridendo, divertita, con nello sguardo la consapevolezza di essere quasi compagni di sventura, in un certo senso.

Io potevo solo sorridere, conscio del fatto che quello, in fondo, fu solo l'inizio.





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