CAPITOLO II
-Carlotta cara….- un uomo basso e tarchiato, con dei lunghi
baffi, rivolgeva la parola a sua figlia durante la cena
-si padre?-Carlotta
alzò lo sguardo
-come ti sembra il
giovanotto…. Come si chiama accidenti…-
-Antonio Crespi padre?-
una delle sue sorelle, Maria, si era improvvisamente inserita nella
conversazione
-si si quello lì…
Antonio Antonio…. Come ti sembra?- chiese muovendo le mani in aria
-un bravo insegnante,
padre-
-oh no no…- rispose il
padre facendo un sorriso furbo prima di dare una sorsata del suo vino preferito
–non intendevo in quel senso…-
-e in che senso,
padre?- chiese la ragazza con finta noncuranza. In realtà sapeva già di cosa il
padre stesse parlando..
-come persona intendo…
un bravo giovine, no?- continuò l’uomo
-molto bravo padre….-
disse una delle sorelle con fare malizioso. Subito le altre ridacchiarono, ma
furono zittite immediatamente dall’austera madre.
Carlotta alzò lo
sguardo dal piatto, guardando intensamente negli occhi il padre. Deglutì. aveva
capito, tutti i suoi sospetti ora, erano cosa concreta. Tutti quei sorrisi,
quegli sguardi.. i suoi genitori volevano che si sposasse con Crespi.
Riabbassò lo sguardo
senza dare risposta.
-poi è proprio di buona
famiglia.. ricca, nobile, proprio un marito perfetto!!- continuò il padre dando
una pacca maldestra sull’esile spalla della figlia. Carlotta si incupì,
guardando il piatto ancora pieno di stufato. Non aveva più fame.
-la signorina non
mangia più?- la cameriera, Ada, si era appena avvicinata a lei
-no no, prendi Ada-
disse la ragazza porgendole il piatto, sotto lo sguardo interrogatorio del
padre.
-Ti rendi conto Agata??
Vogliono che mi sposi con quell’uomo…- Carlotta raccontava, fra le lacrime,
l’accaduto alla sua cameriera personale
-non si preoccupi
signorina.. stia tranquilla, vedrà che tutto andrà per il meglio…- le rispose
la donna, mentre le pettinava i capelli per andare a letto.
-a me.. non piace…-
-il signor Crespi
potrebbe sposare una delle sue sorelle, no signorina?-
-mio padre non vuole
Agata, sarebbe tutto così facile..-
-ora si pulisca il naso
signorina…- le disse la serva porgendole un lussuoso fazzoletto ricamato –e
vada a letto, vedrà che domani tutto sarà passato- finì, mettendole la camicia
da notte e portandola a letto
-buona notte signorina-
-buonanotte Agata.
La cameriera soffiò sul
candelabro, lo poggiò sullo scrittoio e richiuse la porta dietro di sé.
Calde lacrime
cominciarono a scendere sul viso di Carlotta, per poi finire il loro viaggio
sul cuscino di seta. Moltissimi pensieri le ronzavano in testa. Le ricomparì
perfino davanti il viso giocondo di suo padre che elogiava il precettore… ma di
una cosa era certa: avrebbe fatto di tutto pur di non sposare quell’uomo.
Sospirò e chiuse gli occhi. Ben presto finì nel mondo dei sogni, troppo contorti,
troppo difficili per una ragazzina di 17 anni.