The Place.
Uno.
Louis sbuffò tristemente alla vista
del suo compito di matematica segnato dalla penna rossa dell'insegnante. Un
altro brutto voto, un'altra estate spesa a sgobbare sui libri. E pensare che
lui aveva progetti enormi; un viaggio con i suoi amici alla ricerca di fortuna,
lunghe passeggiare a ritmo di musica, rilassanti nuotate in piscina... e i suoi
piani erano andati distrutti in un secondo. Il suo castello di carte era stato
raso al suolo in un soffio. Harry gli passò un braccio attorno alle spalle con
fare amichevole. Era facile per lui, il suo compito brillava come la 'A' che vi
era scritta sul dorso. D'altra parte, non era stato del tutto un disastro;
nella classe c'era anche chi brancolava nelle tenebre e nel gelo delle gravi
insufficienze, come Zayn che dietro di lui osservava distrattamente i suoi
errori. Lo osservò cercando di trarre forza dal suo disastro ma gli parve una
cosa subdola, quindi decise di passare agli altri compagni. Dalla fila accanto
Niall gli mimava con le labbra e le mani un 'Quanto hai preso?' e lui, con
nullo entusiasmo gli disegnò una 'D' in aria. D di delusione. Era lui, Louis
Tomlinson, una delusione? La campana lo tirò via dalla depressione, e dopo aver
salutato educatamente ma con sguardo omicida la professoressa si liberò da quel
pezzo di carta e tutti i pensieri a cui esso lo vincolava. "Ragazzi"
strillò Harry alle sue spalle, affannato. "Ehi!" rispose Louis poco
convinto. "Dai Lou, non ci pensare... puoi sempre rifarti con il prossimo
test... se prendi una 'A' o una 'B' la tua media e il tuo sedere sono
salvi" lo confortò Niall, emerso da poco dall'aula con Liam. "Già, e
partiremo, e le ragazze ci salteranno addosso" continuò Harry esaltato.
Tutti i suoi compagni gli sorrisero calorosamente e lui, leggermente sollevato,
distese le due estremità delle sue labbra rosse in ciò di più simile che c'era
ad un sorriso. "Bene...avete sentito? Ci sarà un Ballo tra qualche
settimana... Chi pensate di invitare?" chiese, cercando di cambiare
argomento. "Chiunque voglia venirci!" rispose Harry, beccandosi un
ceffone da Liam. "Arriva Harold il seduttore, tremate ragazze" fece
quest'ultimo rivolto ad un gruppo di cheerleader altezzose che camminavano
accanto a loro. Harry si sistemò i ricci scompigliati con un rapido gesto e
fissò le pupille verde smeraldo con aria compiaciuta su un punto indefinito
alle spalle di Louis che, incuriosito, si girò a guardare. Delle ragazze dai
capelli di varie tonalità di biondo li osservavano sorridendo e producendo
versi ignoti. "Una di quelle sarebbe un sogno..." sussurrò Niall a
bocca aperta, in adulazione. "Per te forse, per me sono realtà!"
continuò Harry sempre più eccitato, e seguito dagli altri tre fece dietro front
verso le fanciulle. Con un'alzata di spalle, si diresse da solo verso l'uscita
di quell'Inferno, ma proprio quando era sulla soglia Katlyn Evans, la sua cotta
storica, gli tagliò la strada sorridendogli. Katlyn gli aveva sorriso... lei...
l'aveva fatto per davvero... Dopo essersi ripreso dalla paralisi facciale
durata qualche secondo, il suo cervello cominciò a lavorare ad una velocità
inaudita, lo stomaco si contorse quasi dolorosamente e le farfalle che vi
albergavano cominciarono a dilettarsi con un festino. L'adrenalina si aggiunse
agli altri fenomeni che lo costrinsero a fare qualcosa, le sue gambe
camminarono improvvisamente da sole dirigendolo verso quella ragazza
bellissima, che aveva desiderato per anni e che dopo altrettanto tempo l'aveva
notato. Sfoggiò il sorriso più sicuro che aveva e sudando praticamente ovunque,
le si fermò davanti. Lei lo osservò con la solita aria da vipera e dopo aver
studiato le unghie perfettamente curate e laccate di fuxia si decise a chiedere
"Che c'è?" Louis si sentì ancorato al suolo e un groppo gli si formò
in gola. Si grattò il capo castano, sempre tentando di apparire il più naturale
possibile e provò a rispondere a quella domanda che gli sembrava la più
complicata che gli fosse mai stata posta. “Io…ehm…” le parole fuggirono dal
suo cervello, la voce abbandonò la sua bocca e per poco non cadde a terra, anche
le gambe lo lasciavano lentamente.
Dove era finita la sicurezza che
aveva con i suoi amici?
Dove era finita la parlantina
sciolta e irrefrenabile?
Si perse nei capelli biondo paglia
della ragazza e deglutendo chiese timidamente “Katlyn vuoi venire al Ballo con
me?” lei sorrise e per un momento una flebile speranza si accese negli occhi
del giovane. Ma poi, lei pronunciò un ‘No’ secco, scuotendo la chioma e
strisciando via come una vipera gigante. Louis rimase per dei minuti con lo
sguardo fisso nel vuoto, incredulo e distrutto. Le voci e i passi degli allievi
del liceo divennero solo un mormorio lontano e lui capì che doveva
assolutamente allontanarsi.
La sua vita e la sua giornata erano
già state rovinate abbastanza.
Angolo
autrice:
Ehilà Directioners!
Volevo solo avvisarvi che io non
sono una fan dei One Direction, e di essere clementi se sbaglierò qualche
informazione! ^^
A presto
XOXO
Anolethros.