Lavoravo
qui da circa sei mesi, prima che lui arrivasse a complicarmi
ulteriormente la vita.
Mi chiamo Darren
Criss, ho 21 anni e faccio lo spogliarellista in uno squallido locale
ubicato in una zona desolata della California.
Quando partii da
casa, sognando Los Angeles e le sue luci, tutti mi dicevano che sarei
potuto diventare qualcuno nel mondo della musica, perché avevo talento
da vendere.
Da quando ho
cominciato il mio viaggio, circa due anni fa, ho fatto un sacco di
lavori e cambiato tantissime città, prima di capitare qui.
Questo è un
lavoro semplice e che porta un guadagno abbastanza buono in modo
veloce, e così facendo appena avrò raccolto una somma abbastanza
consistente, potrò ripartire in direzione del mio sogno.
Il locale in cui
lavoro si chiama Blue Moon, ed è un nightclub misto, nel senso che ci
sono sia stripper donne sia uomini. Questo permette di avere una
clientela di tutti i tipi: sia donne, etero e Lesbo, sia uomini, etero
o gay.
Tutti noi
dobbiamo essere pronti a tutto e di mentalità aperta; per me questo non
è assolutamente un problema, poiché io per primo non ho mai posto
limiti alla mia sessualità, senza farmi problemi se mi rendessi conto
di trovare carino un ragazzo.
Il nostro lavoro
consiste, ovviamente nello spogliarci, rimanendo in indumenti intimi
molto succinti, ma finito il nostro personale spettacolo, dobbiamo
girare tra i vari tavoli e poltroncine strusciandoci un po’ ai clienti
che ci rendiamo conto d'apprezzare, magari riuscendo a guadagnare anche
qualche extra.
In più ci sono
anche i privè, cioè le persone possono richiedere di passare un po’ di
tempo con noi in stanze apposite, ovviamente pagando un supplemento. Il
sesso non è previsto neanche in quel caso, ma i clienti hanno
l’opportunità di vedere uno spogliarello privato (in certi casi anche
integrale) e di toccarci, ovviamente entro un certo limite. Non per
vantarmi, ma io riesco ad ottenere almeno un privè a sera! Anche se
piaccio alle donne, i miei maggiori clienti sono uomini.
Il mio mondo fu
totalmente sconvolto grazie a lui.
Era una normale
sera di lavoro, in scaletta ero il terzo a doversi esibire. Non era una
serata troppo affollata per essere un sabato, ma alla fine era quasi
meglio così. Quando fu il mio turno, entrai sul palco come al solito
limitandomi a qualche occhiata in giro, ma fu mentre mi spogliavo che
lo notai; due occhi profondi mi stavano scrutando da uno dei tavoli più
vicini. Il proprietario di quegli occhi era un bellissimo ragazzo,
sicuramente poco più che maggiorenne, che se ne stava seduto a un
tavolo pieno di ragazze. Per l’intero spettacolo io non gli tolsi gli
occhi di dosso e lui fece altrettanto, ad esclusione dei momenti in cui
alcuni clienti venivano ad infilare i loro soldi nelle mie mutande.
Senza neanche capirne il motivo feci di tutto per attrarlo, usando
anche le mie movenze più sensuali, spogliandomi lentamente e
avvicinando più volte le mani verso le mie parti basse, in modo
provocatorio. Sono anche abbastanza sicuro che si fosse leccato le
labbra, un paio di volte.
Quando scesi dal
palco, in slip rossi che lasciavano ben poco all’immaginazione, inutile
dire che il primo tavolo a cui mi avvicinai fu il suo. La prima cosa
che fece appena entrai nel suo range visivo fu, sbarrare gli occhi, e
successivamente abbassarli.
Insieme a lui
c’erano quattro ragazze, che rimasero impietrite nel vedermi lì.
“Ciao. Vi state
divertendo? Io sono Darren e, se per voi non è un problema, starò qui
per intrattenervi.”
Per quanto lui
provasse a non guardarmi non ci riusciva. Pronunciai la mia classica
battuta, intensificando l’ultima parte, mentre fissavo il ragazzo. Le
sue amiche probabilmente lo notarono, perché si scambiarono uno sguardo
d’intesa, mettendo su un sorrisino malizioso sulle labbra, la prima ad
esporsi fu una ragazza bionda.
“Ciao, io sono
Terry, mentre le mie amiche qui sono Alex, Sandy ed Emily. Siamo venute
qua per festeggiare il compleanno del nostro amico Chris.”
“Ancora faccio
fatica a capire il motivo per cui vi considero amiche” fu il borbottio
che uscì dalla bocca del ragazzo.
Non era molto a
suo agio e questo si notava molto.
“E quanti anni
compie il nostro festeggiato?” Continuavo a sorridergli, anche se lui
evitava il mio sguardo.
“Ehm…21! È
appena diventato maggiorenne.” A rispondere fu la stessa ragazza di
prima.
Mi avvicinai e
mi sedetti accanto a lui.
“Allora auguri.
Come pensi di festeggiare?”
Cercava in tutti
modi di distogliere lo sguardo.
“Credo che
staremo un altro po’ qui e poi torneremo a c…”
“Noi l’abbiamo
portato qui nella speranza di fargli avere un incontro quantomeno
ravvicinato con un ragazzo. Purtroppo nella nostra scuola la situazio…”
“Terry basta!”
“Chris sto
dicendo solo la verità. Ha diciot..ventun anni hai l’esperienza di un
bambino di dieci anni.”
“Questi non sono
affari che ti riguardano.” Si voltò verso di me. “Scusaci.”
“Figurati…comunque
se è questo il vostro problema…forse io posso risolverlo.”
“C-cioè?”
“Posso portarti
in un privè…con me. Prendilo come il mio regalo di compleanno.”
Chris sembrava
terrorizzato, mentre a me non sfuggì lo sguardo malizioso delle sue
amiche.
Infatti, la
biondina fu la prima a prendere la parola “Lo faresti davvero? Non ti
sarò mai abbastanza grata!”
“NO!... cioè non
ce ne bisogno. Tu avrai sicuramente molto lavoro da fare, quindi non
disturbarti per così poco.”
Era palese che
si stesse arrampicando sugli specchi, ma io ero più duro di lui.
“In un certo
senso per me è un piacere, e poi oggi è una giornata fiacca, quindi
posso permettermi questa mezz’ora senza problemi.” Mi avvicino a lui
strusciandomi leggermente. “Vado a sistemare un paio di cose e poi
vengo a darti le indicazioni precise.” Gli sussurrai all’orecchio “Non
scappare!” e me ne andai.
Mi ci vollero
circa quindici minuti per sistemare tutto con il capo e appena riuscii
ad avere l’ok, corsi al tavolo del ragazzo, che contro ogni previsione
era ancora lì; quando mi vide tornare sembrò quasi sorpreso, forse
credeva che scherzassi e quando mi avvicinai a lui diventò teso come la
corda di un violino.
“Bene, è tutto
sistemato. Queste sono per te.” Gli passai un paio di chiavi. “Vieni
tra dieci minuti nella stanza tre, è quella con la porta rossa, io ti
aspetterò lì.” Me ne andai verso i privè, ancheggiando sinuosamente,
sicuro del fatto che il giovane non perdesse neanche uno dei miei
movimenti.
Entrai nella
stanza prescelta e mi rivestii, aspettando speranzoso che Chris venisse
a farmi visita, dopo circa un quarto d’ora la porta si aprì lentamente
e vi fece capolino il ragazzo, totalmente intimorito. Con la luce del
privè riuscii finalmente a godermelo meglio; aveva due occhi di un
colore meravigliosamente indefinibile, un misto di blu verde e grigio
da mozzare il fiato; i lineamenti del viso erano delicati, ma allo
stesso tempo mascolini ed era leggermente più alto di me. Vederle con
questa chiarezza, però, mi convinse ancora di più dell’ipotesi che mi
ero fatto dall’inizio: non poteva assolutamente avere ventuno anni.
“Ciao Chris, mi
fa piacere vederti qui. Avevo un po’ paura che non avresti accettato.”
“Devo dire di
averci pensato, ma con quelle pazze fuori era impossibile scappare.”
Cercò di smorzare la tensione con una lieve risatina.
“Allora dopo
dovrò ringraziarle. Ma adesso vieni a sederti qui e goditi il tuo
personale spettacolo.”
A queste parole,
le sue guance si tinsero di un rosso scarlatto; era la cosa più
adorabile del mondo.
“O-ok!” si
sedette lentamente sul divanetto, rimanendo comunque troppo rigido.
“Dato che sono
qui per te… cosa vuoi che faccia?” Se possibile, le sue guance
diventarono ancora più rosse.
“Ehm… veramente
io…n-non saprei neanche da c-cosa partire.” Vederlo imbarazzato era
estremamente eccitante per me.
“Ok, intanto
direi di togliermi qualcosa.”
E così dicendo
inizia a sbottonare, in modo lento e seducente, i bottoni della
camicia, potevo vedere che era in imbarazzo, ma non riusciva comunque a
distogliere lo sguardo dal mio petto, che piano piano, era sempre più
in mostra.
Quando finii con
la camicia, sbottonai il pulsante dei jeans, ma non tolsi nulla. Mi
avvicinai a Chris, che deglutì a fatica e lo presi per mano, facendolo
alzare dal divanetto.
“Adesso credo di
aver bisogno di una mano per togliere questa fastidiosa camicia. Vuoi
aiutarmi?”
Pur
completamente in imbarazzo, lo vidi prendere un po’ di sicurezza e
appoggiare le mani sulle mie spalle, sfilandola leggermente e sfiorando
la mia pelle nuda, cosa che fece fremere anche me.
“Molto bene.
Visto che ci siamo, passiamo pure ai piani bassi.”
Ormai era
abbastanza sicuro di quello che faceva, quindi senza farselo ripetere
mi abbassò lentamente i pantaloni; adesso ero rimasto di nuovo con gli
slip rossi di prima, dal quale si vedeva chiaramente un rigonfiamento
pronunciato.
“Per essere alle
prime armi devo dire che non te la cavi male. Sei addirittura riuscito
a farmi eccitare.”
Vidi il suo
imbarazzo tornare, probabilmente dovuto al fatto che aveva notato la
mia eccitazione.
“Oddio! Scus…”
“Non provare a
chiedermi scusa per questo. Non avrebbe assolutamente senso,
soprattutto perché posso vedere che per te non è andata diversamente.”
Infatti, dai sui
pantaloni, abbastanza stretti, si vedeva chiaramente quanto avesse
apprezzato la vista e i momenti di prima.
“Io non so che
dire…questa situazione mi eccita da morire ma allo stesso tempo mi
spaventa. Non ho mai fatto cose del genere.”
Dal suo sguardo
si capiva perfettamente questa sua confusione, riuscivo a leggerci un
misto di desiderio e paura.
“Posso chiederti
una cosa Chris?”
“Certo.”
“Tu hai davvero
ventuno anni?”
“I-io…certo che
ho ventu…No, in realtà ho solo diciotto anni, e Terry ha deciso di
farmi questa bellissima sorpresa, procurandomi anche un documento
falso. Non è che adesso mi denuncerai per questo vero?” Scoppiai a
ridere.
“Assolutamente
no, stai tranquillo. In realtà, la prima volta che ho lavorato qui non
avevo ancora ventuno anni. E poi devo dirti che l’avevo già capito da
tempo.”
“Ok, allora
adesso credo che sia arrivato il momento di anda…”
“Io non ho
ancora finito, se ti va, puoi restare con me ancora un po’. Ovviamente
non sei costretto.”
“V-va bene.”
“Siediti qui.”
Lo faccio risedere sul divanetto, questa volta pero facendolo quasi
stendere.
“Avrei voglia di
fare una cosa, ma se non te la senti, devi solo fermarmi, ok?”
“S-si.”
Mi avvicino
lentamente a lui, facendogli una carezza sulla guancia e passando poi a
toccare le sue labbra, e piano piano si rilassa sotto il
tocco della mia mano. Gli prendo il viso e, sempre lentamente, avvicino
le mie labbra alle sue, ormai le mie intenzioni sono chiare, quindi se
mai volesse spostarsi, quello sarebbe il momento.
Lui non fa
nulla, a parte scrutarmi con quegli occhi meravigliosi, ed io
prendendolo come un si, sfioro delicatamente le sue labbra con le mie.
Il bacio, inizialmente delicato, prende una nuova intensità quando lui,
con un raptus d’intraprendenza, avvolge le sue braccia al mio collo,
socchiudendo la bocca.
Alla fine, senza
realmente capire come, ci ritroviamo sdraiati per terra, con lui
cavalcioni sopra di me. Smettiamo di baciarci solo per riprendere
fiato, ma senza mai evitare il contatto, che sia visivo o fisico.
Le nostre
erezioni ormai sono ben evidenti per entrambi, e proprio per questo, in
un movimento azzardato, lui inizia a muoversi sopra di me alla ricerca
di un attrito, accompagnando tutto con gemiti assolutamente eccitanti.
Cerco così di
posizionarmi meglio, in modo tale che le nostre erezioni si sfreghino
insieme e con i gemiti che ne susseguono, capisco di aver fatto la
scelta giusta.
Dopo un po’ di
sfregamenti, vedo Chris irrigidirsi, e capisco che il suo orgasmo sta
per arrivare. Infatti, dopo pochi secondi lo sento gemere così forte da
mandarmi totalmente in tilt, tanto che dopo un paio di spinte vengo
anch’io, come ormai non facevo da un po’ di tempo.
Lasciamo passare
gli orgasmi, restando accoccolati sul pavimento per qualche minuto,
fino a che, controllano l’orologio, mi rendo conto di aver sforato da
un po’, il tempo che mi era stato concesso.
Bacio
delicatamente Chris, prima sulla fronte e poi sulle labbra.
“Non sai quanto
mi dispiaccia dirtelo, ma dobbiamo alzarci e uscire da qui. Non vorrai
certo farti trovare qui disteso.” Con queste parole il ragazzo sembra
tornare alla normalità e, con la mente meno annebbiata, si rende
realmente conto di quello che abbiamo fatto; come da copione sclera.
“O mio Dio, non
posso crederci. Abbiamo davvero fatto questo?”
“Puoi dirlo
forte!”
“O no...non può
essere. Ho davvero avuto il mio primo orgasmo non solitario, con una
persona che non rivedrò più… e per di più ho dello sperma nelle mie
mutande, e le ragazze potrebbero accorgersene e poi penserebbero che
sono una putt…”
“Stop!” gli
metto una mano sulla bocca per cercare di calmarlo. “Numero uno: non
hai fatto niente di male. Numero due: adesso andiamo nei camerini e
vediamo di risolvere il problema intimo, e Numero tre: se sono tue
amiche non potrebbero mai credere un essere adorabile come te, una
puttana.”
Sembra davvero
sconvolto e, giusto per dargli il colpo di grazia, decido di aprirmi
completamente.
“Un’ultima cosa.
So che può sembrarti strano, ma tutto quello che ho fatto, non era
lavoro per me. Tu mi attrai davvero tanto, e sono convinto che sei
anche un ragazzo meraviglioso, oltre che bellissimo…e proprio per
questo vorrei chiederti il numero di telefono; magari potremo sentirci
e uscire insieme, una di queste sere."
Chris si aprì in
un sorriso che avrebbe potuto illuminare la notte più buia.
“Si Darren, mi
farebbe molto piacere.”
Certe volte la
nostra anima gemella si trova nei posti in cui, noi, non immagineremo
mai di trovarla.
Note:
info super veloci
perchè devo scappare. Sull'AU mi sono sbizzarrita, ma è stato un parto.
Ho finito di scriveral ieri alle 2:30 di notte, ma Spero comunque che
vi sia piaciuta. Devo dire che un pò mi imbarazza scrivere certe cose,
però qui ci stava.
Un piccolo appunto
che devo fare; il finale doveva essere diverso, cioè io avevo previsto
di fare un salto temporale, ma dopo per il poco tempo ho deciso di
concluderla qui. l'idea comunque c'è, quindi in caso vi faccia piacere
leggere una specie di mini sequel di questa one, fatemelo sapere e in
caso tra un pò di giorni potrei anche scriverlo e pubblicarlo.
Grazie a chi legge
e recensisce e alla ia adorata beta. A domani con il "Glee live moment"!
Baci Ire
|