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Autore: kiss the night    30/06/2012    3 recensioni
Quarto giorno. Prompt: AU
Lavoravo qui da circa sei mesi, prima che lui arrivasse a complicarmi ulteriormente la vita.
Solo per questa il rating più giusto forse sarebbe rosso, ma lascio comunque l'arancione. In caso, fatemelo sapere ed io cambio!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lavoravo qui da circa sei mesi, prima che lui arrivasse a complicarmi ulteriormente la vita.
Mi chiamo Darren Criss, ho 21 anni e faccio lo spogliarellista in uno squallido locale ubicato in una zona desolata della California.
Quando partii da casa, sognando Los Angeles e le sue luci, tutti mi dicevano che sarei potuto diventare qualcuno nel mondo della musica, perché avevo talento da vendere.
Da quando ho cominciato il mio viaggio, circa due anni fa, ho fatto un sacco di lavori e cambiato tantissime città, prima di capitare qui.
Questo è un lavoro semplice e che porta un guadagno abbastanza buono in modo veloce, e così facendo appena avrò raccolto una somma abbastanza consistente, potrò ripartire in direzione del mio sogno.
Il locale in cui lavoro si chiama Blue Moon, ed è un nightclub misto, nel senso che ci sono sia stripper donne sia uomini. Questo permette di avere una clientela di tutti i tipi: sia donne, etero e Lesbo, sia uomini, etero o gay.
Tutti noi dobbiamo essere pronti a tutto e di mentalità aperta; per me questo non è assolutamente un problema, poiché io per primo non ho mai posto limiti alla mia sessualità, senza farmi problemi se mi rendessi conto di trovare carino un ragazzo.
Il nostro lavoro consiste, ovviamente nello spogliarci, rimanendo in indumenti intimi molto succinti, ma finito il nostro personale spettacolo, dobbiamo girare tra i vari tavoli e poltroncine strusciandoci un po’ ai clienti che ci rendiamo conto d'apprezzare, magari riuscendo a guadagnare anche qualche extra.
In più ci sono anche i privè, cioè le persone possono richiedere di passare un po’ di tempo con noi in stanze apposite, ovviamente pagando un supplemento. Il sesso non è previsto neanche in quel caso, ma i clienti hanno l’opportunità di vedere uno spogliarello privato (in certi casi anche integrale) e di toccarci, ovviamente entro un certo limite. Non per vantarmi, ma io riesco ad ottenere almeno un privè a sera! Anche se piaccio alle donne, i miei maggiori clienti sono uomini.

Il mio mondo fu totalmente sconvolto grazie a lui.
Era una normale sera di lavoro, in scaletta ero il terzo a doversi esibire. Non era una serata troppo affollata per essere un sabato, ma alla fine era quasi meglio così. Quando fu il mio turno, entrai sul palco come al solito limitandomi a qualche occhiata in giro, ma fu mentre mi spogliavo che lo notai; due occhi profondi mi stavano scrutando da uno dei tavoli più vicini. Il proprietario di quegli occhi era un bellissimo ragazzo, sicuramente poco più che maggiorenne, che se ne stava seduto a un tavolo pieno di ragazze. Per l’intero spettacolo io non gli tolsi gli occhi di dosso e lui fece altrettanto, ad esclusione dei momenti in cui alcuni clienti venivano ad infilare i loro soldi nelle mie mutande. Senza neanche capirne il motivo feci di tutto per attrarlo, usando anche le mie movenze più sensuali, spogliandomi lentamente e avvicinando più volte le mani verso le mie parti basse, in modo provocatorio. Sono anche abbastanza sicuro che si fosse leccato le labbra, un paio di volte.

Quando scesi dal palco, in slip rossi che lasciavano ben poco all’immaginazione, inutile dire che il primo tavolo a cui mi avvicinai fu il suo. La prima cosa che fece appena entrai nel suo range visivo fu, sbarrare gli occhi, e successivamente abbassarli.
Insieme a lui c’erano quattro ragazze, che rimasero impietrite nel vedermi lì.
“Ciao. Vi state divertendo? Io sono Darren e, se per voi non è un problema, starò qui per intrattenervi.”
Per quanto lui provasse a non guardarmi non ci riusciva. Pronunciai la mia classica battuta, intensificando l’ultima parte, mentre fissavo il ragazzo. Le sue amiche probabilmente lo notarono, perché si scambiarono uno sguardo d’intesa, mettendo su un sorrisino malizioso sulle labbra, la prima ad esporsi fu una ragazza bionda.
“Ciao, io sono Terry, mentre le mie amiche qui sono Alex, Sandy ed Emily. Siamo venute qua per festeggiare il compleanno del nostro amico Chris.”
“Ancora faccio fatica a capire il motivo per cui vi considero amiche” fu il borbottio che uscì dalla bocca del ragazzo.
Non era molto a suo agio e questo si notava molto.
“E quanti anni compie il nostro festeggiato?” Continuavo a sorridergli, anche se lui evitava il mio sguardo.
“Ehm…21! È appena diventato maggiorenne.” A rispondere fu la stessa ragazza di prima.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
“Allora auguri. Come pensi di festeggiare?”
Cercava in tutti modi di distogliere lo sguardo.
“Credo che staremo un altro po’ qui e poi torneremo a c…”
“Noi l’abbiamo portato qui nella speranza di fargli avere un incontro quantomeno ravvicinato con un ragazzo. Purtroppo nella nostra scuola la situazio…”
“Terry basta!”
“Chris sto dicendo solo la verità. Ha diciot..ventun anni hai l’esperienza di un bambino di dieci anni.”
“Questi non sono affari che ti riguardano.” Si voltò verso di me.  “Scusaci.”
“Figurati…comunque se è questo il vostro problema…forse io posso risolverlo.”
“C-cioè?”
“Posso portarti in un privè…con me. Prendilo come il mio regalo di compleanno.”
Chris sembrava terrorizzato, mentre a me non sfuggì lo sguardo malizioso delle sue amiche.
Infatti, la biondina fu la prima a prendere la parola “Lo faresti davvero? Non ti sarò mai abbastanza grata!”
“NO!... cioè non ce ne bisogno. Tu avrai sicuramente molto lavoro da fare, quindi non disturbarti per così poco.”
Era palese che si stesse arrampicando sugli specchi, ma io ero più duro di lui.
“In un certo senso per me è un piacere, e poi oggi è una giornata fiacca, quindi posso permettermi questa mezz’ora senza problemi.” Mi avvicino a lui strusciandomi leggermente. “Vado a sistemare un paio di cose e poi vengo a darti le indicazioni precise.” Gli sussurrai all’orecchio “Non scappare!” e me ne andai.

Mi ci vollero circa quindici minuti per sistemare tutto con il capo e appena riuscii ad avere l’ok, corsi al tavolo del ragazzo, che contro ogni previsione era ancora lì; quando mi vide tornare sembrò quasi sorpreso, forse credeva che scherzassi e quando mi avvicinai a lui diventò teso come la corda di un violino.
“Bene, è tutto sistemato. Queste sono per te.” Gli passai un paio di chiavi. “Vieni tra dieci minuti nella stanza tre, è quella con la porta rossa, io ti aspetterò lì.” Me ne andai verso i privè, ancheggiando sinuosamente, sicuro del fatto che il giovane non perdesse neanche uno dei miei movimenti.
Entrai nella stanza prescelta e mi rivestii, aspettando speranzoso che Chris venisse a farmi visita, dopo circa un quarto d’ora la porta si aprì lentamente e vi fece capolino il ragazzo, totalmente intimorito. Con la luce del privè riuscii finalmente a godermelo meglio; aveva due occhi di un colore meravigliosamente indefinibile, un misto di blu verde e grigio da mozzare il fiato; i lineamenti del viso erano delicati, ma allo stesso tempo mascolini ed era leggermente più alto di me. Vederle con questa chiarezza, però, mi convinse ancora di più dell’ipotesi che mi ero fatto dall’inizio: non poteva assolutamente avere ventuno anni.
“Ciao Chris, mi fa piacere vederti qui. Avevo un po’ paura che non avresti accettato.”
“Devo dire di averci pensato, ma con quelle pazze fuori era impossibile scappare.” Cercò di smorzare la tensione con una lieve risatina.
“Allora dopo dovrò ringraziarle. Ma adesso vieni a sederti qui e goditi il tuo personale spettacolo.”
A queste parole, le sue guance si tinsero di un rosso scarlatto; era la cosa più adorabile del mondo.
“O-ok!” si sedette lentamente sul divanetto, rimanendo comunque troppo rigido.
“Dato che sono qui per te… cosa vuoi che faccia?” Se possibile, le sue guance diventarono ancora più rosse.
“Ehm… veramente io…n-non saprei neanche da c-cosa partire.” Vederlo imbarazzato era estremamente eccitante per me.
“Ok, intanto direi di togliermi qualcosa.”
E così dicendo inizia a sbottonare, in modo lento e seducente, i bottoni della camicia, potevo vedere che era in imbarazzo, ma non riusciva comunque a distogliere lo sguardo dal mio petto, che piano piano, era sempre più in mostra.
Quando finii con la camicia, sbottonai il pulsante dei jeans, ma non tolsi nulla. Mi avvicinai a Chris, che deglutì a fatica e lo presi per mano, facendolo alzare dal divanetto.
“Adesso credo di aver bisogno di una mano per togliere questa fastidiosa camicia. Vuoi aiutarmi?”
 Pur completamente in imbarazzo, lo vidi prendere un po’ di sicurezza e appoggiare le mani sulle mie spalle, sfilandola leggermente e sfiorando la mia pelle nuda, cosa che fece fremere anche me.
“Molto bene. Visto che ci siamo, passiamo pure ai piani bassi.”
Ormai era abbastanza sicuro di quello che faceva, quindi senza farselo ripetere mi abbassò lentamente i pantaloni; adesso ero rimasto di nuovo con gli slip rossi di prima, dal quale si vedeva chiaramente un rigonfiamento pronunciato.
“Per essere alle prime armi devo dire che non te la cavi male. Sei addirittura riuscito a farmi eccitare.”
Vidi il suo imbarazzo tornare, probabilmente dovuto al fatto che aveva notato la mia eccitazione.
“Oddio! Scus…”
“Non provare a chiedermi scusa per questo. Non avrebbe assolutamente senso, soprattutto perché posso vedere che per te non è andata diversamente.”
Infatti, dai sui pantaloni, abbastanza stretti, si vedeva chiaramente quanto avesse apprezzato la vista e i momenti di prima.
“Io non so che dire…questa situazione mi eccita da morire ma allo stesso tempo mi spaventa. Non ho mai fatto cose del genere.”
Dal suo sguardo si capiva perfettamente questa sua confusione, riuscivo a leggerci un misto di desiderio e paura.
“Posso chiederti una cosa Chris?”
“Certo.”
“Tu hai davvero ventuno anni?”
“I-io…certo che ho ventu…No, in realtà ho solo diciotto anni, e Terry ha deciso di farmi questa bellissima sorpresa, procurandomi anche un documento falso. Non è che adesso mi denuncerai per questo vero?” Scoppiai a ridere.
“Assolutamente no, stai tranquillo. In realtà, la prima volta che ho lavorato qui non avevo ancora ventuno anni. E poi devo dirti che l’avevo già capito da tempo.”
“Ok, allora adesso credo che sia arrivato il momento di anda…”
“Io non ho ancora finito, se ti va, puoi restare con me ancora un po’. Ovviamente non sei costretto.”
“V-va bene.”
“Siediti qui.” Lo faccio risedere sul divanetto, questa volta pero facendolo quasi stendere.
“Avrei voglia di fare una cosa, ma se non te la senti, devi solo fermarmi, ok?”
“S-si.”
Mi avvicino lentamente a lui, facendogli una carezza sulla guancia e passando poi a toccare le sue labbra, e piano piano  si rilassa sotto il tocco della mia mano. Gli prendo il viso e, sempre lentamente, avvicino le mie labbra alle sue, ormai le mie intenzioni sono chiare, quindi se mai volesse spostarsi, quello sarebbe il momento.
Lui non fa nulla, a parte scrutarmi con quegli occhi meravigliosi, ed io prendendolo come un si, sfioro delicatamente le sue labbra con le mie. Il bacio, inizialmente delicato, prende una nuova intensità quando lui, con un raptus d’intraprendenza, avvolge le sue braccia al mio collo, socchiudendo la bocca.
Alla fine, senza realmente capire come, ci ritroviamo sdraiati per terra, con lui cavalcioni sopra di me. Smettiamo di baciarci solo per riprendere fiato, ma senza mai evitare il contatto, che sia visivo o fisico.
Le nostre erezioni ormai sono ben evidenti per entrambi, e proprio per questo, in un movimento azzardato, lui inizia a muoversi sopra di me alla ricerca di un attrito, accompagnando tutto con gemiti assolutamente eccitanti.
Cerco così di posizionarmi meglio, in modo tale che le nostre erezioni si sfreghino insieme e con i gemiti che ne susseguono, capisco di aver fatto la scelta giusta.
Dopo un po’ di sfregamenti, vedo Chris irrigidirsi, e capisco che il suo orgasmo sta per arrivare. Infatti, dopo pochi secondi lo sento gemere così forte da mandarmi totalmente in tilt, tanto che dopo un paio di spinte vengo anch’io, come ormai non facevo da un po’ di tempo.
Lasciamo passare gli orgasmi, restando accoccolati sul pavimento per qualche minuto, fino a che, controllano l’orologio, mi rendo conto di aver sforato da un po’, il tempo che mi era stato concesso.
Bacio delicatamente Chris, prima sulla fronte e poi sulle labbra.
“Non sai quanto mi dispiaccia dirtelo, ma dobbiamo alzarci e uscire da qui. Non vorrai certo farti trovare qui disteso.” Con queste parole il ragazzo sembra tornare alla normalità e, con la mente meno annebbiata, si rende realmente conto di quello che abbiamo fatto; come da copione sclera.
“O mio Dio, non posso crederci. Abbiamo davvero fatto questo?”
“Puoi dirlo forte!”
“O no...non può essere. Ho davvero avuto il mio primo orgasmo non solitario, con una persona che non rivedrò più… e per di più ho dello sperma nelle mie mutande, e le ragazze potrebbero accorgersene e poi penserebbero che sono una putt…”
“Stop!” gli metto una mano sulla bocca per cercare di calmarlo. “Numero uno: non hai fatto niente di male. Numero due: adesso andiamo nei camerini e vediamo di risolvere il problema intimo, e Numero tre: se sono tue amiche non potrebbero mai credere un essere adorabile come te, una puttana.”
Sembra davvero sconvolto e, giusto per dargli il colpo di grazia, decido di aprirmi completamente.
“Un’ultima cosa. So che può sembrarti strano, ma tutto quello che ho fatto, non era lavoro per me. Tu mi attrai davvero tanto, e sono convinto che sei anche un ragazzo meraviglioso, oltre che bellissimo…e proprio per questo vorrei chiederti il numero di telefono; magari potremo sentirci e uscire insieme, una di queste sere."
Chris si aprì in un sorriso che avrebbe potuto illuminare la notte più buia.
“Si Darren, mi farebbe molto piacere.”

Certe volte la nostra anima gemella si trova nei posti in cui, noi, non immagineremo mai di trovarla.

Note:
info super veloci perchè devo scappare. Sull'AU mi sono sbizzarrita, ma è stato un parto. Ho finito di scriveral ieri alle 2:30 di notte, ma Spero comunque che vi sia piaciuta. Devo dire che un pò mi imbarazza scrivere certe cose, però qui ci stava.
Un piccolo appunto che devo fare; il finale doveva essere diverso, cioè io avevo previsto di fare un salto temporale, ma dopo per il poco tempo ho deciso di concluderla qui. l'idea comunque c'è, quindi in caso vi faccia piacere leggere una specie di mini sequel di questa one, fatemelo sapere e in caso tra un pò di giorni potrei anche scriverlo e pubblicarlo.
Grazie a chi legge e recensisce e alla ia adorata beta. A domani con il "Glee live moment"!
Baci Ire
   
 
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