Scusateeeeeeeee!!
con un po' di ritardo ecco
qui il quarto capitolo...ho avuto un po' da fare con l'università e non
sono riuscita a pubblicarlo prima....
spero vi piaccia....
come sempre grazie alle
fedelissime che hanno recensito e a tutti quelli che hanno letto...non
siate timidi ditemi le vostre opinioni ^_^
vi lascio al
capitolo...bacioni!
Dalamar_f16
CAPITOLO 4 -TRYING TO GET OUT THIS
SITUATION
NICK
-No, no, no, fatemi capire,
perchè diavolo non me l'avete detto?-
Joe mi aveva appena
raccontato cosa avevano architettato lui e Shane per cercare di evitare
che le cose peggiorassero ancora.
Quelle malefiche delle
cheerleader.
Improvvisamente ebbi anche un
po' paura per Shane. Certo se la sapeva cavare in tutte le situazioni,
ma se l'avessero presa alla sprovvista? Se non fosse riuscita a reagire?
-Nick, tranquillo- Kevin
sapeva sempre leggermi nel pensiero, o nel cuore. Ad ogni modo, sapeva
sempre cosa stavo pensando -Aspetterò Shane fuori dagli spogliatoi, e
Mecy ci ha assicurato che non la lascerà sola un'istante-
-Quindi sapevi tutto?-
-Tutto no, Joe mi ha solo
assicurato che era una sceneggiata organizzata da loro due. Il resto lo
scopro ora-
Mi misi seduto con le
ginocchia rannicchiate contro il petto.
Quella situazione era tutta
un grosso impiccio.
E poi, Miley.
C'era anche la questione
Miley da risolvere.
Non avevo dubbi che sapesse
che quella canzone era mia.
Sapeva che era il mio stile,
lo stile dei Jonas.
E allora perchè l'aveva
cantata?
Che pensasse che l'avessi
scritta per lei in una sorta di ripensamento?
-Ci parliamo noi con Miley.
Tu devi solo pensare al tuo rapporto con Shane, adesso, e rivedere la
tua ex non mi sembra una cosa molto furba da fare, considerati i suoi
slanci affettivi e i paparazzi che non ci mollano un istante-
Di nuovo, Kevin mi aveva
letto nel pensiero. Era quasi irritante, ma allo stesso tempo molto
dolce.
-D'accordo- sospirai. Aveva
ragione.
Non potevo rivedere Miley.
-Fila, ora. Shane ti aspetta
per ripassare storia- Joe mi diede uno scappellotto.
E io, preso lo zaino e le
chiavi dell'auto, mi fiondai a casa della mia amica.
***
JOE
-Dobbiamo chiamare Miley-
senteziò Kevin guardandomi negli occhi
-No-
-No?-
-No. Prendiamo l'auto e
andiamo dritti da lei. Voglio parlarci a quattr'occhi e vedere se ha il
coraggio di negare che non sapeva di chi fosse quella musica-
Sì. Ero decisamente
arrabbiato con Miley.
Come aveva potuto farlo?
O anche solo accettare una
canzone in un anonimo mp3, o CD che fosse, senza porsi nemmeno una
domanda. E soprattutto, che non mi venga a raccontare che non aveva
riconosciuto le nostre voci, perchè allora potrei non rispondere più di
me.
-Ok, come vuoi. Ma non andare
fuori di testa come al tuo solito. Non vogliamo finire su qualche
giornale, ok? Risolviamo la cosa tra di noi-
Sì, giusto.
Attorno a Miley i giornalisti
giravano molto di più, principalmente perchè lei sbottonava molto più
sulla sua vita privata che non noi tre, che finora eravamo riusciti a
evitare che la stampa sapesse di Shane e Nick.
E così doveva rimanere.
Avevo già fatto un casino una
volta, e non dovevo ripetermi.
Ci infilammo nell'auto di
Kevin, diretti a casa Cyrus. Era piuttosto lontana da noi, circa 70
miglia, ma non ci importava. Certe cose andavano discusse faccia a
faccia.
***
KEVIN
Speravo che Joe non facesse
qualche cavolata delle sue.
Ci mancava solo di finire in
pasto alla stampa, e poi sì che saremmo stati a posto.
Shane sarebbe finita nelle
mire dei giornali di gossip, e noi avremmo dovuto spiegare a nostro
padre perchè esisteva un nostro CD, forse il migliore che avessimo mai
registrato, di cui lui non sapeva nulla.
Decisamente una brutta
situazione, a cui, sinceramente, cercavo di pensare il meno possibile.
In un'ora e mezza eravamo
giunti a destinazione, guidando più o meno sempre nei limiti di
velocità prescritti dalla legge.
Potevo percepire più che
vedere la rabbia e il nervosismo di Joe, ora saliti alle stelle.
-Tu stai zitto. Parlo io
questa volta-
Potevo non essere il più
sveglio dei tre, ma con Joe così e Nick assente giustificato dovevo
assolutamente prendere il comando delle operazioni.
Mio fratello annuì appena,
mentre si metteva al mio fianco e ci dirigevamo verso la porta.
Ci aprì suo padre, Billy Ray.
-Ciao ragazzi! È un piacere
vedervi! E grazie per la canzone, è stato un bellissimo pensiero!-
Chi? Che?
Misi una mano sulla spalla di
Joe, che era partito in quinta come al suo solito, e lo trattenni con
un'occhiata complice e ammonitrice allo stesso tempo
-Bè ecco...- cominciai
esitante, salvo poi prendere sicurezza -C'è stato un equivoco, potremmo
parlarne in un luogo privato per favore?-
Avevo già individuato almeno
due paparazzi pronti a scattare foto.
-Certo, entrate. Che succede?-
Prima di rispondere entrammo
nello studio insonorizzato dove Miley registrava le sue canzoni. La
ragazza ci raggiunse in pochi minuti
-Ecco vedete...quella
canzone...non era per Miley. Fa parte di una serie di canzoni che
abbiamo scritto per una nostra cara amica, quasi una sorella, prima che
ripartisse per l'Italia. Ora però è tornata a vivere in New Jersey e le
hanno rubato l'mp3 su cui c'erano questi brani. E a quanto pare
qualcuno li ha venduti a qualcun'altro che li ha dati a voi facendovi
credere che la canzone era stata scritta per Miley-
Mi fermai e mi scambiai uno
sguardo con Joe. Non sapevo quanto spingermi oltre nei dettagli, quanto
rivelare a Miley e suo padre.
-Ragazzi mi dispiace
io...davvero non lo sapevo, cioè...credevo che...-
-Miley...-
No, Joe, taci. Taci. Taci!
-Ma come hai potuto pensare
che te l'avremmo fatto avere per vie traverse?-
Va bè, il tono era civile e
pacato.
Ma ciò non toglie che stavo
sudando freddo.
-Voglio dire, ci conosciamo
da anni, sei stata con nostro fratello. Te l'avremmo come minimo
offerta per telefono-
E bravo Joe.
***
NICK
Arrivai a casa di Shane dopo
mezz'ora, circa. Per fortuna lungo la statale non c'era traffico.
Non sapevo bene cosa avessero
intenzione di fare i miei fratelli con Miley, ma speravo che Kevin
trattenesse Joe dal combinarne una delle sue.
Suonai il campanello e attesi.
-Ciao Nick! Credevo non
venissi più-
-Joe mi ha aggiornato sulla
situazione. È il caso che a scuola non ci facciamo vedere insieme
almeno finchè non avremo risolto questa cosa-
-Sono d'accordo. Vieni,
entra. Storia ci aspetta-
Sorrisi ed entrai in quella
casa che per noi stava diventando sempre più famigliare. Non era raro
che rimanessimo tutti lì a dormire perchè si era fatto troppo tardi la
sera prima.
Feci anche per ridarle il
lettore mp3, ma lei scosse la testa.
-Non voglio fare lo stesso
errore due volte. Tienilo tu, o dallo a Joe. Vengo a prenderlo quando
mi serve e poi te lo restituisco subito dopo-
Le sorrisi e mi venne
spontaneo abbracciarla.
Con mio piacere non si
ritrasse.
***
SHANE
Aveva capito!
Non si era arrabbiato!
Ero felicissima, e mi lasciai
abbracciare senza ritrarmi, godendomi quel momento e quelle braccia
forti ma gentili che tante volte mi avevano stretta e consolata.
Ma storia purtroppo chiamava,
e ci mettemmo a studiare.
***
JOE
-Ritirerò subito la canzone,
lo prometto-
-Grazie- sorrisi grato a
Miley mentre vedevo Kevin rilassarsi visibilmente -Sai, se fosse stata
una qualunque nostra canzone, ce ne saremmo fregati abbastanza, ma per
noi quelle tracce sono molto importanti-
-Sembra un diario- commentò
la ragazza
-Perchè in un certo senso lo
è. Abbiamo messo in musica tutto quello che ci è successo insieme a
lei- spiegò Kevin -Per lasciarle un buon ricordo di noi-
-Voi lasciate sempre un buon
ricordo, ragazzi-
-Ora è meglio se torniamo a
casa; mamma e papà si preoccuperanno altrimenti-
-Certo. Chiamerò Nick per
scusarmi anche con lui, e da domani, non sentirete più quella canzone
in radio, promesso-
-Grazie-
Finalmente lasciammo quella
casa con il cuore più leggero. Qualcosa sembrava finalmente girare per
il verso giusto.
***
SHANE
-No Nick! Ma come fai a
confonderti sempre! Prima l'attacco a Pearl Harbour e POI Hiroshima e
Nagasaki-
Come sempre questo ragazzo mi
stava mandando fuori di testa.
Incredibile come riuscisse a
imparare a suonare una canzone in maniera impeccabile nel giro di dieci
minuti e invece fosse totalmente e irrimediabilmente negato per storia.
Ormai erano tre ore che
studiavamo senza fare una pausa, e mi stava venendo un'emicrania coi
fiocchi.
-Ok- dichiarai -Pausa. O
giuro che impazzisco. Gelato?-
-Vada per il gelato-
acconsentì lui con un sorriso stanco.
Poverino.
Nonostante tutto, si stava
impegnando, non potevo rimproverarglielo.
Ci sedemmo sul divano a
guardare un po' di TV per distogliere la mente dalla scuola per un
pochino.
E come un orologio svizzero
suonò il suo cellulare. Con mia sorpresa, rifiutò la chiamata.
-Era Miley- rispose al mio
sguardo interrogativo -Non volevo parlarle-
-Dovresti richiamarla invece-
Non ero gelosa. Nick mi aveva
espressamente detto che quel capitolo della sua vita era acqua passata.
-Sì, insomma, sentire cosa
vuole-
-Ok, ma in viva voce. Voglio
che tu senta-
-Mi fido di te, Nick-
Potevamo anche esserci
lasciati ufficialmente, ma per certe cose, sentivamo entrambi che in
fondo, stavamo ancora insieme, e questo ci dava la forza di ricostruire
il nostro rapporto.
Compose il numero e mise
comunque l'altoparlante. Non c'era verso di fargli cambiare idea.
-Ciao Miley-
Dio che imbarazzo! Volevo
scappare da quella telefonata! Volevo che lui togliesse quel cavolo di
viva voce.
Ma non lo fece.
Istintivamente mi prese la mano, e io non mi staccai, sorridendogli un
po' impacciata.
Questa situazione era strana,
decisamente strana.
-Nick? Credevo mi avessi
riattaccato-
-Ehm, sì scusa. Momento di
incertezza. Che succede?-
-Ho parlato con Joe e Kevin,
sono venuti a casa mia-
Lo sguardo che il ragazzo mi
lanciò era a dir poco allucinato. Non sapevo dove abitasse questa
ragazza, e di rimando scossi le spalle.
-Spero che non ti abbiano
trattata male-
-No, sono stati gentilissimi.
In realtà volevo chiedere scusa anche a te. Ho appena chiamato la casa
discografica per far ritirare il singolo dalle radio-
Eh?
Che?
Credo che la mia faccia fosse
molto simile alla sua, a metà tra lo sconvolto, il felice, il grato e
lo stupefatto.
Rimanemmo per un'istante in
silenzio, senza sapere cosa dire
***
NICK
-Ehm...ehi? Sei vivo? Nick?-
Ma io non riuscivo a
spiaccicare parola.
Ero troppo...tutto.
-Ehm...Miley? Io sono Shane,
la ragazza che è stata così imbecille da farsi rubare il lettore mp3,
Nick credo che abbia momentaneamente perso la lingua-
Ah bene, ci si metteva pure
Shane a prendermi in giro ora.
Miley rise, dall'altra parte
del telefono.
-Sei fortunata ad averli come
amici, Shane. Ora devo andare. Nick Jonas ce la fai almeno a dirmi
ciao?-
-Ti manderà un telegramma-
-Finitela!- Sbottai alla fine
ridendo .
-Wow, ti è tornata la voce
finalmente-
Ok questo era troppo. Presi
un cuscino dal divano e glielo premetti sulla bocca
-Prima che soffochi, voglio
ringraziarti- dissi velocemente mentre ridendo tenevo zitta Shane
-Ma che le stai facendo?-
-Niente, ora però torno a
studiare. Ciao-
-Ciao ragazzi. È stato
un piacere Shane!-
Quando la conversazione si
chiuse, finalmente la lasciai andare. Ridevamo come due pazzi.
Eravamo felici.
Che tutta questa storia fosse
finalmente risolta?
Lo speravo, perchè volevo
chiedere a Shane una cosa già da un po' di tempo, e anche se ora non
stavamo più insieme, non avevo cambiato idea.
-Senti Shane, ma se venissi a
Toronto con noi?-
***
SHANE
A Toronto? Con loro?
Cioè sul set di Camp Rock 2?!
-E con la scuola come la
mettiamo?-
-Sei l'assistente di Stella.
Assenza giustificata-
E certo, Jonas, la fai facile
tu! Non sei tu quello che deve convincere mio cugino a farmi venire con
te!
Mi piaceva l'idea.
Sarebbe stata un'ottima
occasione per chiarire le cose tra di noi, e anche per allontanarci un
po' dall'ambiente scolastico.
-Ok, se convinco mio cugino e
mamma, verrò con voi-
-Grande!-
Sembrava davvero
felice, e mi venne spontaneo abbracciarlo e sorridergli.
-Grazie per la proposta-
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