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Autore: DalamarF16    29/07/2012    1 recensioni
Salve! rieccomi! questo è il seguito della mia fanfic precedente, A new friend... abbiamo lasciato Shane appena tornata negli usa, questa volta per restare, e Stella che finalmente si è messa con Joe...ma qualcosa sconvolgerà le vite dei ragazzi mettendo a dura prova amori e amicizie...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusateeeeeeeee!!
con un po' di ritardo ecco qui il quarto capitolo...ho avuto un po' da fare con l'università e non sono riuscita a pubblicarlo prima....
spero vi piaccia....
come sempre grazie alle fedelissime che hanno recensito e a tutti quelli che hanno letto...non siate timidi ditemi le vostre opinioni ^_^
vi lascio al capitolo...bacioni!
Dalamar_f16


CAPITOLO 4 -TRYING TO GET OUT THIS SITUATION

NICK
-No, no, no, fatemi capire, perchè diavolo non me l'avete detto?-
Joe mi aveva appena raccontato cosa avevano architettato lui e Shane per cercare di evitare che le cose peggiorassero ancora.
Quelle malefiche delle cheerleader.
Improvvisamente ebbi anche un po' paura per Shane. Certo se la sapeva cavare in tutte le situazioni, ma se l'avessero presa alla sprovvista? Se non fosse riuscita a reagire?
-Nick, tranquillo- Kevin sapeva sempre leggermi nel pensiero, o nel cuore. Ad ogni modo, sapeva sempre cosa stavo pensando -Aspetterò Shane fuori dagli spogliatoi, e Mecy ci ha assicurato che non la lascerà sola un'istante-
-Quindi sapevi tutto?-
-Tutto no, Joe mi ha solo assicurato che era una sceneggiata organizzata da loro due. Il resto lo scopro ora-
Mi misi seduto con le ginocchia rannicchiate contro il petto.
Quella situazione era tutta un grosso impiccio.
E poi, Miley.
C'era anche la questione Miley da risolvere.
Non avevo dubbi che sapesse che quella canzone era mia.
Sapeva che era il mio stile, lo stile dei Jonas.
E allora perchè l'aveva cantata?
Che pensasse che l'avessi scritta per lei in una sorta di ripensamento?
-Ci parliamo noi con Miley. Tu devi solo pensare al tuo rapporto con Shane, adesso, e rivedere la tua ex non mi sembra una cosa molto furba da fare, considerati i suoi slanci affettivi e i paparazzi che non ci mollano un istante-
Di nuovo, Kevin mi aveva letto nel pensiero. Era quasi irritante, ma allo stesso tempo molto dolce.
-D'accordo- sospirai. Aveva ragione.
Non potevo rivedere Miley.
-Fila, ora. Shane ti aspetta per ripassare storia- Joe mi diede uno scappellotto.
E io, preso lo zaino e le chiavi dell'auto, mi fiondai a casa della mia amica.
***
JOE
-Dobbiamo chiamare Miley- senteziò Kevin guardandomi negli occhi
-No-
-No?-
-No. Prendiamo l'auto e andiamo dritti da lei. Voglio parlarci a quattr'occhi e vedere se ha il coraggio di negare che non sapeva di chi fosse quella musica-
Sì. Ero decisamente arrabbiato con Miley.
Come aveva potuto farlo?
O anche solo accettare una canzone in un anonimo mp3, o CD che fosse, senza porsi nemmeno una domanda. E soprattutto, che non mi venga a raccontare che non aveva riconosciuto le nostre voci, perchè allora potrei non rispondere più di me.
-Ok, come vuoi. Ma non andare fuori di testa come al tuo solito. Non vogliamo finire su qualche giornale, ok? Risolviamo la cosa tra di noi-
Sì, giusto.
Attorno a Miley i giornalisti giravano molto di più, principalmente perchè lei sbottonava molto più sulla sua vita privata che non noi tre, che finora eravamo riusciti a evitare che la stampa sapesse di Shane e Nick.
E così doveva rimanere.
Avevo già fatto un casino una volta, e non dovevo ripetermi.
Ci infilammo nell'auto di Kevin, diretti a casa Cyrus. Era piuttosto lontana da noi, circa 70 miglia, ma non ci importava. Certe cose andavano discusse faccia a faccia.
***
KEVIN
Speravo che Joe non facesse qualche cavolata delle sue.
Ci mancava solo di finire in pasto alla stampa, e poi sì che saremmo stati a posto.
Shane sarebbe finita nelle mire dei giornali di gossip, e noi avremmo dovuto spiegare a nostro padre perchè esisteva un nostro CD, forse il migliore che avessimo mai registrato, di cui lui non sapeva nulla.
Decisamente una brutta situazione, a cui, sinceramente, cercavo di pensare il meno possibile.
In un'ora e mezza eravamo giunti a destinazione, guidando più o meno sempre nei limiti di velocità prescritti dalla legge.
Potevo percepire più che vedere la rabbia e il nervosismo di Joe, ora saliti alle stelle.
-Tu stai zitto. Parlo io questa volta-
Potevo non essere il più sveglio dei tre, ma con Joe così e Nick assente giustificato dovevo assolutamente prendere il comando delle operazioni.
Mio fratello annuì appena, mentre si metteva al mio fianco e ci dirigevamo verso la porta.
Ci aprì suo padre, Billy Ray.
-Ciao ragazzi! È un piacere vedervi! E grazie per la canzone, è stato un bellissimo pensiero!-
Chi? Che?
Misi una mano sulla spalla di Joe, che era partito in quinta come al suo solito, e lo trattenni con un'occhiata complice e ammonitrice allo stesso tempo
-Bè ecco...- cominciai esitante, salvo poi prendere sicurezza -C'è stato un equivoco, potremmo parlarne in un luogo privato per favore?-
Avevo già individuato almeno due paparazzi pronti a scattare foto.
-Certo, entrate. Che succede?-
Prima di rispondere entrammo nello studio insonorizzato dove Miley registrava le sue canzoni. La ragazza ci raggiunse in pochi minuti
-Ecco vedete...quella canzone...non era per Miley. Fa parte di una serie di canzoni che abbiamo scritto per una nostra cara amica, quasi una sorella, prima che ripartisse per l'Italia. Ora però è tornata a vivere in New Jersey e le hanno rubato l'mp3 su cui c'erano questi brani. E a quanto pare qualcuno li ha venduti a qualcun'altro che li ha dati a voi facendovi credere che la canzone era stata scritta per Miley-
Mi fermai e mi scambiai uno sguardo con Joe. Non sapevo quanto spingermi oltre nei dettagli, quanto rivelare a Miley e suo padre.
-Ragazzi mi dispiace io...davvero non lo sapevo, cioè...credevo che...-
-Miley...-
No, Joe, taci. Taci. Taci!
-Ma come hai potuto pensare che te l'avremmo fatto avere per vie traverse?-
Va bè, il tono era civile e pacato.
Ma ciò non toglie che stavo sudando freddo.
-Voglio dire, ci conosciamo da anni, sei stata con nostro fratello. Te l'avremmo come minimo offerta per telefono-
E bravo Joe.
***
NICK
Arrivai a casa di Shane dopo mezz'ora, circa. Per fortuna lungo la statale non c'era traffico.
Non sapevo bene cosa avessero intenzione di fare i miei fratelli con Miley, ma speravo che Kevin trattenesse Joe dal combinarne una delle sue.
Suonai il campanello e attesi.
-Ciao Nick! Credevo non venissi più-
-Joe mi ha aggiornato sulla situazione. È il caso che a scuola non ci facciamo vedere insieme almeno finchè non avremo risolto questa cosa-
-Sono d'accordo. Vieni, entra. Storia ci aspetta-
Sorrisi ed entrai in quella casa che per noi stava diventando sempre più famigliare. Non era raro che rimanessimo tutti lì a dormire perchè si era fatto troppo tardi la sera prima.
Feci anche per ridarle il lettore mp3, ma lei scosse la testa.
-Non voglio fare lo stesso errore due volte. Tienilo tu, o dallo a Joe. Vengo a prenderlo quando mi serve e poi te lo restituisco subito dopo-
Le sorrisi e mi venne spontaneo abbracciarla.
Con mio piacere non si ritrasse.
***
SHANE
Aveva capito!
Non si era arrabbiato!
Ero felicissima, e mi lasciai abbracciare senza ritrarmi, godendomi quel momento e quelle braccia forti ma gentili che tante volte mi avevano stretta e consolata.
Ma storia purtroppo chiamava, e ci mettemmo a studiare.
***
JOE
-Ritirerò subito la canzone, lo prometto-
-Grazie- sorrisi grato a Miley mentre vedevo Kevin rilassarsi visibilmente -Sai, se fosse stata una qualunque nostra canzone, ce ne saremmo fregati abbastanza, ma per noi quelle tracce sono molto importanti-
-Sembra un diario- commentò la ragazza
-Perchè in un certo senso lo è. Abbiamo messo in musica tutto quello che ci è successo insieme a lei- spiegò Kevin -Per lasciarle un buon ricordo di noi-
-Voi lasciate sempre un buon ricordo, ragazzi-
-Ora è meglio se torniamo a casa; mamma e papà si preoccuperanno altrimenti-
-Certo. Chiamerò Nick per scusarmi anche con lui, e da domani, non sentirete più quella canzone in radio, promesso-
-Grazie-
Finalmente lasciammo quella casa con il cuore più leggero. Qualcosa sembrava finalmente girare per il verso giusto.
***
SHANE
-No Nick! Ma come fai a confonderti sempre! Prima l'attacco a Pearl Harbour e POI Hiroshima e Nagasaki-
Come sempre questo ragazzo mi stava mandando fuori di testa.
Incredibile come riuscisse a imparare a suonare una canzone in maniera impeccabile nel giro di dieci minuti e invece fosse totalmente e irrimediabilmente negato per storia.
Ormai erano tre ore che studiavamo senza fare una pausa, e mi stava venendo un'emicrania coi fiocchi.
-Ok- dichiarai -Pausa. O giuro che impazzisco. Gelato?-
-Vada per il gelato- acconsentì lui con un sorriso stanco.
Poverino.
Nonostante tutto, si stava impegnando, non potevo rimproverarglielo.
Ci sedemmo sul divano a guardare un po' di TV per distogliere la mente dalla scuola per un pochino.
E come un orologio svizzero suonò il suo cellulare. Con mia sorpresa, rifiutò la chiamata.
-Era Miley- rispose al mio sguardo interrogativo -Non volevo parlarle-
-Dovresti richiamarla invece-
Non ero gelosa. Nick mi aveva espressamente detto che quel capitolo della sua vita era acqua passata.
-Sì, insomma, sentire cosa vuole-
-Ok, ma in viva voce. Voglio che tu senta-
-Mi fido di te, Nick-
Potevamo anche esserci lasciati ufficialmente, ma per certe cose, sentivamo entrambi che in fondo, stavamo ancora insieme, e questo ci dava la forza di ricostruire il nostro rapporto.
Compose il numero e mise comunque l'altoparlante. Non c'era verso di fargli cambiare idea.

-Ciao Miley-
Dio che imbarazzo! Volevo scappare da quella telefonata! Volevo che lui togliesse quel cavolo di viva voce.
Ma non lo fece. Istintivamente mi prese la mano, e io non mi staccai, sorridendogli un po' impacciata.
Questa situazione era strana, decisamente strana.
-Nick? Credevo mi avessi riattaccato-
-Ehm, sì scusa. Momento di incertezza. Che succede?-
-Ho parlato con Joe e Kevin, sono venuti a casa mia-
Lo sguardo che il ragazzo mi lanciò era a dir poco allucinato. Non sapevo dove abitasse questa ragazza, e di rimando scossi le spalle.
-Spero che non ti abbiano trattata male-
-No, sono stati gentilissimi. In realtà volevo chiedere scusa anche a te. Ho appena chiamato la casa discografica per far ritirare il singolo dalle radio-
Eh?
Che?
Credo che la mia faccia fosse molto simile alla sua, a metà tra lo sconvolto, il felice, il grato e lo stupefatto.
Rimanemmo per un'istante in silenzio, senza sapere cosa dire
***
NICK
-Ehm...ehi? Sei vivo? Nick?-
Ma io non riuscivo a spiaccicare parola.
Ero troppo...tutto.
-Ehm...Miley? Io sono Shane, la ragazza che è stata così imbecille da farsi rubare il lettore mp3, Nick credo che abbia momentaneamente perso la lingua-
Ah bene, ci si metteva pure Shane a prendermi in giro ora.
Miley rise, dall'altra parte del telefono.
-Sei fortunata ad averli come amici, Shane. Ora devo andare. Nick Jonas ce la fai almeno a dirmi ciao?-
-Ti manderà un telegramma-
-Finitela!- Sbottai alla fine ridendo .
-Wow, ti è tornata la voce finalmente-
Ok questo era troppo. Presi un cuscino dal divano e glielo premetti sulla bocca
-Prima che soffochi, voglio ringraziarti- dissi velocemente mentre ridendo tenevo zitta Shane
-Ma che le stai facendo?-
-Niente, ora però torno a studiare. Ciao-
-Ciao ragazzi. È stato un  piacere Shane!-
Quando la conversazione si chiuse, finalmente la lasciai andare. Ridevamo come due pazzi.
Eravamo felici.
Che tutta questa storia fosse finalmente risolta?
Lo speravo, perchè volevo chiedere a Shane una cosa già da un po' di tempo, e anche se ora non stavamo più insieme, non avevo cambiato idea.
-Senti Shane, ma se venissi a Toronto con noi?-
***
SHANE
A Toronto? Con loro?
Cioè sul set di Camp Rock 2?!
-E con la scuola come la mettiamo?-
-Sei l'assistente di Stella. Assenza giustificata-
E certo, Jonas, la fai facile tu! Non sei tu quello che deve convincere mio cugino a farmi venire con te!
Mi piaceva l'idea.
Sarebbe stata un'ottima occasione per chiarire le cose tra di noi, e anche per allontanarci un po' dall'ambiente scolastico.
-Ok, se convinco mio cugino e mamma, verrò con voi-
-Grande!-
Sembrava davvero felice,  e mi venne spontaneo abbracciarlo e sorridergli.
-Grazie per la proposta-

   
 
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