eddddddddddd
I Promise
You
La giornata
tipo di Doremì
Era mattino a
casa Harukaze, gli abitanti di quella casa stavano dormendo tutti quanti, era
mattina presto ma si dovevano svegliare per poter fare quello che dovevano nella
loro giornata, chi doveva andare a scuola, chi doveva andare a lavorare e chi
doveva pulire casa.
I primi a svegliarsi furono
proprio i genitori di Harukaze seguiti a poco dopo da una Pop ancora assonnata
ed appena messo piede fuori dalla sua stanza ancora con indosso il suo pigiama
rosa con delle stelle si diressero verso la cucina al primo piano.
L'unica che stava ancora
dormendo era Doremì che stava ancora sognando all'improvviso però mezz'ora dopo
la tranquillità che regnava in quella stanza venne interrotta dal rumore
improvviso di una porta aprirsi ed una sorella minore arrabbiata come tutte le
mattine.
“DOREMI' ALZATI O FARAI TARDI
A SCUOLA!!!!” le urlò Pop
“Pop-chan, lasciami stare...
ho sonno.”rispose lei girandosi dall'altra parte
“Sono le sette e mezza, devi
svegliarti.”disse ancora la ragazzina che ora aveva dodici anni ed andava alle
scuole medie.
Pop indossava la divisa
scolastica: gonna con le balze blu che le arrivava fino alle ginocchia, una
maglia dallo stesso colore con una maglia sotto di colore bianca, ai piedi
indossava delle scarpe da ginnastica nere ed i capelli erano sciolti come
sempre.
Pop uscì dalla camera e si
diresse verso il bagno prendendo un bicchiere pieno d'acqua e lo rovesciò
addosso alla sorella che stava ancora dormendo.
“POP.”urlò lei
“Buongiorno sorellina... ero
costretta.”disse lei indicando il bicchiere che aveva in mano
“Mi hai bagnata, questa me la
paghi.”disse lei rivolgendole uno sguardo malvagio
Pop sorrise compiaciuta che il
suo “piano” era riuscito nell'intento e si diresse verso la cucina lasciando la
sorella da sola in camera.
Doremì così si tolse il
pigiama e si mise la divisa scolastica: una gonna nera che le arrivava fino alle
ginocchia con una felpa grigia ed una maglia sotto di colore bianca ed aveva
anche la cravatta nera e verde ai piedi per finire il tutto indossava un paio di
scarpe del medesimo colore della gonna.
Cercò di farsi gli odango ma
non ci riuscì perché le si era strappato un fermaglio che gli cadde per terra,
si abbassò per riprenderlo e disse
“Accidenti, mi ero
affezionata...”disse lei prendendolo e lo mise sulla scrivania
si guardò allo specchio e vide
lei una ragazza di quasi sedici anni in mano aveva ancora quello che non si era
rotto e lo mise sulla scrivania assieme all'altro.
“Forse è ora di lasciarli
sciolti...” adesso che ci pensava era una bella ragazza coi capelli sciolti e
non una bambina delle elementari.
Sorrise. I capelli gli
arrivavano fino al fondo schiena e sembrava diversa ed essendo che li aveva
tenuti legati sempre ora li aveva un po' mossi.
Guardò l'ora e vide che erano
quasi le otto, prese la cartella e si diresse verso la cucina scendendo di
fretta e furia, vide che in cucina seduti sul tavolo c'erano sua madre che era
intenta a preparare la colazione, sua sorella che stava mangiando dei biscotti e
suo padre che stava leggendo il giornale.
“'giorno a tutti.”disse lei
prendendosi il suo bicchiere già riempito dalla madre precedentemente con del
latte che lo bevette tutto d'un fiato
“Doremi... come mai i capelli
sciolti?”chiese la madre voltandosi e mettendo del bancon nel piatto del marito
e vedendo la figlia coi capelli sciolti glielo chiese
“Si rono fotti i mermarfli...
non ho fempo, sono già in ritardo...”rispose lei mangiando contemporaneamente
dei biscotti
"Doremì." la riprese la madre
"Non si parla con la bocca piena."
“Scusa. Ma sono in
ritardo.”disse lei uscendo di casa e tornando indietro prendendo dalla madre il
pranzo che aveva dimenticato e si diresse verso la scuola essendo che era
lontana una ventina di minuti dalla sua casa.
Senza rendersene conto arrivo
in anticipo a scuola, essendo che aveva corso si fermò all'ingresso e mise le
mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
“Doremì?”domandò una voce
maschile che a lei pareva di riconoscerla
Si alzò e vide una persona dai
capelli abbastanza lunghi di colore rosa con gli occhi del medesimo colore ed
indossava la divisa scolastica maschile della sua stessa scuola.
“E tu chi sei?”rispose lei
cercando di ricordare chi era ma non ci riuscì
“Come? Non mi
riconosci?”chiese lui
“Akatsuki?”domandò lei
sulla sua faccia non si sapeva
se voleva sorridere o mettersi a piangere
“Si, proprio io.”
“Che...che ci fai qui?”domandò
lei balbettando
“E' una lunga storia, te lo
spiego dopo all'ora di pranzo...”rispose lui
“Ora di pranzo? Non mi dirai
che frequenterai questa scuola?”domandò lei
“Si è per conto della
regina...”rispose lui
Doremì sospirò
“Tutto bene?”domandò
lui
Lei annuì.
“Sei venuto qui da
solo?”chiese
“Sono qui con Léon
e...”rispose lui lasciando la frase in sospeso “...Aiko.”
A quel nome Doremì rimase
paralizzata, non aveva più sentito le ragazze da ben quattro anni ed
all'improvviso una di loro si presenta dopo quattro anni, che cosa doveva fare
lei?! Arrabbiarsi?! Piangere?!
“Doremì?”la chiamò
Akatsuki
lei non rispondeva rimase in
silenzio
“Doremì?”la richiamò lei
To Be Continued...
Angolo di
Melinda:
Inanzi tutto vorrei ringraziare chi ha recensito il
“prologo”, sono contenta che vi sia
piaciuta.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Mi scuso
anticipatamente per gli errori di
grammatica.
Ringrazio: EleNeiro, QueenSango e _ Silvia123 _ .
Al prossimo
capitolo.
Melinda Malfoy.
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