Ringo
e George continuarono ad azzuffarsi per motivi che oramai avevano
dimenticato, mentre Paul si era rintanato in quel piccolo e
silenzioso stanzino, così utile per perdersi nei propri
pensieri e creare qualcosa di buono. John invece era ancora
lì,
appoggiato al tavolo a fissare il cestino a pochi centimetri di
distanza da lui, e non sapeva che fare esattamente. Ripensava, non
sapeva nemmeno lui il perché, alla lettera che aveva
strappato, e formulava ipotesi su chi potesse essere il mittente.
Certo, l’idea più probabile era che potesse essere
una sua
fans scatenata e chissà che cose bizzarre gli aveva scritto,
però dentro di lui aveva come la sensazione che potesse
essere
qualcosa di davvero importante. Dopotutto, si ritrovò a
riflettere, una ragazzina come avrebbe potuto portare lettera, fiori
e caffè fin dentro gli studio se solo i Beatles, Brian e una
manciata di tecnici avevano le chiavi per entrare?
In
più andava detto che le margherite erano i suoi fiori preferiti.
“O
questa tipa è un fottuto genio” pensò
osservando quel
bel mazzo profumato “o deve essere per forza qualcuno che mi
conosce davvero bene”. E in un momento, i suoi pensieri
corsero
verso Yoko, la donna che aveva lasciato due mesi prima. Voleva forse
rimettersi con lui? Come si sarebbe dovuto comportare?
Però
era anche vero che non le aveva mai rivelato che le margherite
bianche fossero i fiori che preferiva.
Perdendosi
in questo labirinto di ragionamenti, nemmeno si accorse che aveva
cominciato a camminare in su e in giù per la sala seguendo
una
linea tutta sua. “George ha detto che forse era
importante”
continuò passandosi l’indice sulle labbra sottili
“e che
avrei dovuta aprirla… e se…”. Si
fermò.
Un
solo nome in quel momento risuonava nella sua mente.
Involontariamente il suo sguardo cadde sulla porta chiusa del
ripostiglio. E se davvero fosse lui?
Mentre
supponeva ciò, già si era chinato per prendere il
cestino e rovesciarlo per terra. Riuscì a recuperare i
quattro
pezzetti di carta che aveva strappato ore prima, e dopo averli tolti
con cura dalla busta che li conteneva, si rialzò e li
posizionò sul tavolo in modo da farli combaciare come un
puzzle.
“Se
però è un cazzo di scherzo o una ragazzina con
gli
ormoni a mille, la ributto via” pensò sedendosi
sopra al tavolo e
curvandosi verso la lettera mezza spiegazzata. Inforcò gli
occhiali tondi da vista e in pochi secondi nei suoi occhi nocciola si
specchiarono fiumi di parole d’inchiostro, arricchite da
un’ordinata e non troppo pretenziosa calligrafia.
Caro
John,
In
questo piccolo spazio di carta bianca che è davvero troppo
piccolo per quello che desidererei dirti, voglio che tu sappia che
per me sei una margherita.
Tu,
John Lennon, sei una margherita.
Lo
sei perché profumi di fiori bagnati di rugiada,
perché
in primavera ci sono tantissime margherite nei prati, tutte
meravigliose, ma ce n'è sempre una più bella
delle
altre dai petali morbidi e con delle incantevoli
striature rosa vivo. Perché non tutti si accorgono di questo
fiore unico, ma quando lo fanno, non lo vorrebbero mai perdere.
Perché sei delicato, poetico, dolce nel tuo silenzio.
Perché
sei elegante nella tua semplicità, sei buffo e mi fai
sorridere quando piango. Perché le margherite in fin dei
conti
sono i fiori degli innamorati, e tu, amore mio, sei un innamorato
della vita, come io lo sono di te. Perché sono i fiori della
spensieratezza e della pace, che appaiono freddi e chiusi nel loro
stelo sottile curvato leggermente in avanti, anche se in
realtà
sono una delle cose più preziose che questo mondo abbia.
Perché sono i fiori dei bambini e delle risate, sono i fiori
che mi ricordano la tua anima.
Tu,
John Lennon, sei una margherita.
Sei
un fiore per cui vale la pena di rischiare di risultare banali con
una lettera come questa.
Sei
un fiore il cui sguardo nocciola mi fa tremare e mi trasforma in un
adolescente innamorato, proprio come un tempo, quando insegnavo a
quella giovane margherita dei nuovi accordi a casa di zia Mimi.
Sei
un fiore che ho strappato via proprio quando potevo riaverlo, e che
ora vorrei riconquistare con tutto me stesso, perché senza
di
esso sono un bambino che ha paura del buio.
E
anche se getterai via questa lettera, se non la leggerai, se non
proverai più nulla per me, beh, voglio solo dirti che sei
meraviglioso come sei, che illumini questo mondo anche solo
guardandolo, e che ti amo, qualunque cosa tu faccia, ti amo tanto.
Con
tutto il mio amore,
Paul
Vi ringrazio tantissimo per
i commenti al precedente capitolo, e vi ringrazio ancor di
più per la vostra pazienza (lo so, sono terribilmente lunga
ad aggiornare ç___ç)
A otrop: Sono contentissima
che tu abbia cominciato a leggere questa storia! Ti ringrazio veramente
tanto per il tuo bellissimo commento, sei davvero molto gentile!!!
<3 Spero che anche questo capitolo non ti abbia delusa!
A fra_mccartney: Purtroppo anche questa volta ho aggiornato con un
ritardo pazzesco ç___ç mi scuso tantissimo! spero
che questo capitolo possa esserti piaciuto! :) <3
A Silv_: Awww grazie
mille!!! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! pian piano ci
avviciniamo alla conclusione :)
A StreetsOfLove: ahahahahah
sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Sei sempre
dolcissima e i tuoi commenti mi fanno sempre un grande piacere!
<3
Un abbraccione a tutti!!!!!!!!!!!
Willy Wonka
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