pensieri presuntuosi su giulia e suo padre (BLEARGH)
Sai, ogni
tanto penso ancora a te.
Anzi, più che ogni tanto, direi spesso. Sarei più
sincera, sia con te, che con me.
Mi sono ritrovata più volte sul tuo profilo, a sfiorare con
la
freccetta del mouse il tasto 'aggiungi', a ritrarla e abbassarla su
qualcos'altro, sospirando e mordendomi il labbro per scacciare l'idea
dalla mia mente.
Mi sono ritrovata più volte a pensare a come sarebbe stata
la
mia vita, se non mi fossi autoconvinta di amare Julia e se non mi fossi
messa con lei, rimanendo quindi al tuo fianco.
Mi sono ritrovata più volte a domandarmi se ora sarei la
stessa
persona, se non avessi deciso di proseguire il viaggio della mia vita
accanto a un'altra e fossi rimasta a scherzare con te, come
volevi.
Mi sono ritrovata più volte a maledirmi per la mia scelta,
perché mi sono resa conto di chi mi sono lasciata alle
spalle,
decidendo di non far soffrire quella che ritenevo una delle persone
più importanti della mia vita, quella che mi aveva fatto
amare
il mio essere italiana, quella che mi aveva fatta sentire importante
per il mio essere sempre disponibile con tutti; e più volte
mi
sono chiesta se fosse troppo tardi per tornare da te.
Ovviamente la risposta è sempre stata sì, e
ovviamente ho sempre lasciato perdere.
Però quando sono in piscina, rivedo tutta la nostra
relazione passarmi davanti agli occhi.
Da quando mi sono dichiarata, una tarda e afosa sera di luglio, a
quando siamo state costrette a parlarci di meno, a causa della mancanza
di una connessione decente, presente solo quando andavo alla Fornace.
E ogni volta che ci torno, ogni volta che accompagno le mie amiche a
fare il bagno, io non entro in acqua: mi siedo su una sdraio e
socchiudo gli occhi, lasciandomi invadere dai ricordi e dalle emozioni.
E rivedo te, me, la pagina; rivedo tutti i momenti belli e l'unico
momento brutto, rivedo la tua gioia, la mia spensieratezza, la tua
contagiante voglia di vivere. Rivedo le tue battute, i complimenti che
ci facevano gli altri, i commenti carini che lasciavo sotto le tue foto
bellissime, dove sembravi ogni volta più speciale.
Rivedo le continue attenzioni che ti davo, forse opprimendoti un po',
le tue frasi dolci e la nostra voglia di lottare, aiutare il prossimo,
superare ogni momento difficile che la vita ci poneva contro.
Rivedo il momento in cui ho rischiato di morire, la tua paura, la tua
preoccupazione, i tuoi continui tentativi di consolarmi e dirmi che
sarebbe tutto andato per il meglio, quando io non riuscivo a smettere
di tremare e abbracciarmi le ginocchia, mentre tutti gli altri
festeggiavano l'estate e la vita.
Rivedo quanto ti amavo, quanto mi amavi, quanto siamo state felici, e
non riesco a non sorridere.
Sono passati mesi, più di un anno da quando ti confidai che
eri
la mia page crush e da quando tu dissi che per te era lo stesso; eppure
ricordo tutto come se fosse ieri. E' tutto vivo e lucido nella mia
testa, come altre poche cose sono e come altre poche saranno mai; e mi
viene da chiedermi come mai mi sia rimasto tutto così
impresso.
Sarà perché sei stata la mia prima vera
fidanzata,
sarà perché eri semplicemente radiosa,
sarà
perché eri tutto ciò che ho mai cercato in
qualcun altro,
ma non ho mai dimenticato nemmeno un secondo di quando siamo state
insieme. Nemmeno una battuta, nemmeno uno scherzo, nemmeno una sillaba.
Tutto quello che abbiamo fatto o che abbiamo incontrato in quei mesi
è impresso indelebilmente nella mia mente, e a volte mi
viene da
sorridere nel pensarci, perché sei l'unica persona con cui
mi
sia mai capitato in questi anni.
Che eri speciale l'ho sempre saputo e continuo a sostenerlo tutt'ora,
anche se non parliamo da tanto.
Mi manca parlarti.
Mi manca raccontarti della mia giornata, mi manca sentirti lamentare
del caldo, mi manca ridere con te, mi manca vederti dimenticare di dar
da mangiare al nostro gatto, che poi salvavo portandolo dal veterinario
sulla nostra giraffa, e mi manca poterti cercare in ogni ora del giorno
per scoprire che eri lì ad aspettarmi.
Mi manca dover calcolare il fuso orario per poterti scrivere, mi manca
svegliarmi presto e vederti lì online, stravolta dal sonno,
ad
augurarmi una buona giornata, e mi manca lo stare sveglia fino a
mezzanotte aspettando il tuo ritorno da scuola per poterti chiedere
com'era andata.
Mi mancano molte cose del nostro rapporto, ma principalmente mi manchi
tu.
So che è stata una mossa stupida da parte mia visto quello
che
provavi e posso ben capire se non hai voluto davvero tornare mia amica,
ma quando ti ho detto che mi mancavi, quattro mesi fa, lo dicevo
davvero.
Sai, una cosa di cui mi sono resa conto in questi ultimi dieci mesi
è che non ho ancora trovato un'altra come te.
E non dico solo nell'aspetto, perché hai un volto davvero
particolare, ma anche caratterialmente e mentalmente.
Sono tutti lì a dire "mi basta stare accanto alla persona
che
amo per essere felice", ma fino ad ora l'unica a crederci veramente e a
dimostrarlo apertamente sei stata tu, mentre gli altri si sono abituati
velocemente alla loro nuova situazione e hanno smesso di sentirsi
speciali per l'essersi messi con quella persona.
Anzi, direi che, fra tutti quelli che ho conosciuto, tu sei la persona
più coerente e fedele a se stessa che abbia mai avuto la
fortuna
d'incontrare, perché non ti comporti come le altre ragazze
della
tua età ma ti mantieni umile, qualunque cosa accada, e non
ti
dimentichi mai di essere felice per ciò che possiedi.
Ti fai bastare ciò che hai e non rinfacci nulla agli altri,
quindi vieni lasciata in pace e apprezzata da tutti.
Quando stavamo insieme mi sentivo importante, fiera di me,
perché per me eri come un sogno irragiungibile, una preda
troppo
selvatica per essere catturata, un qualcosa decisamente fuori dalla mia
portata; e finché sono rimasta al tuo fianco non ho mai
pensato
una sola volta 'cavolo, avrebbe dovuto comportarsi in un altro modo'.
Dire che ero fiera di te è dir poco, a essere onesti, anche
se
forse non te l'ho mai detto. Ma d'altronde non ce n'era bisogno, potevi
tranquillamente vederlo da come mi comportavo, da come parlavo di te
agli altri, da come mi sentivo onorata quando mi dicevi di amarmi e
quando sorridevi quando ti facevo un complimento.
A ripensarci ora, era bello forte, il nostro amore. Puro, spontaneo,
sincero.
Non c'era giorno in cui non ringraziassi di averti al mio fianco, non
c'era giorno in cui non fossi felice.
Mi mancano quei giorni, mi manca la stabilità che avevamo
ottenuto, mi manca il nostro legame indistruttibile.
Mi ci sono volute una cotta bella forte e una auto-suggestionata per
rendermi conto che, alla fine, forse sarebbe stato più
sicuro
rimanere con te, forse sarei stata meglio rimanendo al tuo fianco.
Forse, forse, forse, sono sovrastata dai forse; eppure in un certo
senso lo so, avrei rischiato meno con te, sarebbe stato tutto diverso,
tutto più allegro, tutto più spensierato se fossi
rimasta, eppure allo stesso tempo sento che, se mi fossi comportata
diversamente, non sarei riuscita a crescere e diventare quella che sono
ora, quindi non saprei.
Forse è la tristezza che parla ora, la malinconia lasciata
da una relazione finita male, ma mi sento sola. Tanto sola.
E non posso evitare di chiedermi se, rifiutando Julia, sarebbe cambiato
qualcosa nella mia vita.
In meglio, magari.
E non posso evitare di chiedermi se, questo meglio, ti avesse
potuto comprendere.
Ora sono qui, e ti penso ancora.
Guardo la luna, guardo le stelle, e ti penso.
Sai, è strano come certe volte i ricordi rimangano sepolti
per
settimane e poi saltino fuori di punto in bianco, quando facciamo
qualcosa di normale, che abbiamo già fatto tante volte negli
ultimi tempi senza far scattare nulla.
Dicono che la memoria sia soprattutto olfattiva, oltre che visiva, ma
francamente per me non è così. Gli odori li sento
poco,
quasi per niente, e anche quando ne sento uno non rimango mai spiazzata.
Una cosa che fa davvero effetto su di me è il silenzio.
Quando
c'è silenzio, mi viene naturale cominciare a pensare, e una
volta che mi metto lì, i ricordi cominciano ad affiorare e
invadermi l'anima con una facilità incredibile, a cui ancora
fatico ad abituarmi, e c'è ben poco che io possa fare per
scacciarli. Non che l'abbia mai voluto, però.
E così sono qui, ai piedi della Sala Comune, appoggiata al
muro con la schiena, e ti penso, ti penso e ti ripenso.
Mi chiedo cosa sarebbe potuto cambiare, come sarebbe stata la mia vita,
come sarei stata io; e sospiro.
Mi manchi. Mi manchi infinitamente.
Se potessi, credo che ti chiederei di ricominciare da capo,
perché quello che avevamo era meraviglioso.
Solo che ora è tardi, troppo tardi, e lo faresti solo per
rincorrere un'utopica felicità che ormai non ci appartiene
più, e sarebbe sbagliato. Sarebbe diverso. Quindi taccio e
mi
faccio da parte.
Probabilmente è la malinconia che parla, probabilmente
è la tristezza; ma vorrei non averti mai lasciata andare.
Vorrei che fossi ancora al mio fianco, pronta a ridere e farmi sentire
apprezzata, e vorrei che sorridessi.
Non ho mai smesso di pensarti, e ogni volta che lo faccio mi torna il
sorriso sulle labbra.
Chi lo sa, forse un giorno inseguiremo di nuovo questa
felicità
fantasma insieme, ma fino ad allora non voglio vivere nel passato,
riportando alla luce ricordi di un tempo spensierato e perfetto.
Voglio crearmi la mia felicità e voglio crearla nel futuro,
non
voglio essere costretta a guardare indietro per trovare la
serenità e la pace con me stessa, quando potrei trovarle nel
mio, di tempo, se solo m'impegnassi un po' di più.
E chi lo sa, magari in futuro me ne pentirò, ma sono
contenta di sentre la tua mancanza e di desiderare di averti qui.
Perché, dopo tutto questo tempo, di te m'importa e
m'importerà ancora a lungo.
Sei stata la mia più grande fonte d'ispirazione durante uno
dei
periodi più belli della mia vita, e lo sarai anche ora,
perché dentro di me il tuo ricordo non è mai
morto e mai
lo farà, per il semplice fatto che sei speciale.
Lo eri, lo sei, lo sarai. Semplice.
Fino alla fine, rimarrò legata a te e al tuo carattere
meraviglioso, alla tua unicità, al tuo splendore.
E forse è proprio questa tua perfezione a mettermi voglia di
continuare a combattere e cambiarmi, per diventare migliore, per
avvicinarmi a te. E quando l'avrò fatto, quando ti
somiglierò, allora potrò dire di essere davvero
felice,
perché sarò uguale alla persona che mi ha fatto
soffrire
meno su questa Terra e che mi ha fatto cambiare il mio modo di vedere
la vita, aprendomi gli occhi su un mondo fantastico e pronto ad
accogliermi.
Sono lieta d'averti incontrata, e sono onorata di esser stata al tuo
fianco.
Non credo ti dimenticherò mai, ma ti ricorderò
sempre per
quello che sei stata: la fidanzata più premurosa di sempre,
la
ragazza più allegra, gentile e disponibile della pagina, un
modello da seguire per tutti quanti.
Ma soprattutto, ti ricorderò per l'esser stata te stessa, in
ogni momento e in ogni occasione.
Grazie per ciò che sei stata, perché senza di te
non sarei più io.
Mi manchi e mi mancherai sempre.
Spero d'incontrarti un giorno, e di poterti abbracciare come ho sempre
voluto fare.
Non smetterò mai di pensarti, come non smetterò
mai di sorridere nel vedere una tua foto.
Sei il mio raggio di sole.
Con affetto, amore e nostalgia,
"Joey".
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