When there's nothing he shines upon
Nella
stanza
galleggiava un lieve profumo.
Hinata
guardò i
fiori nel vaso sul davanzale con un lieve sorriso: il sole pallido e
non troppo
forte di quella mattinata li avrebbe aiutati a durare qualche giorno in
più in
attesa che Naruto si svegliasse. Da quella sera in cui aveva tentato di
fuggire
dal villaggio era ricoverato in ospedale e Hinata era andato a trovarlo
ogniqualvolta i fiori appassivano e vi era la necessità di portarne
nuovi.
Quello era già il quinto giorno.
Le
ferite che il
suo corpo aveva riportato lottando con Kiba non erano gravi, ma
necessitavano
di qualche giorno per guarire e i medici avevano deciso di indurre
Naruto
al’incoscienza per evitare complicazioni.
Hinata
sapeva che
le complicazioni di cui si era parlato non erano affatto mediche, per
fortuna,
ma riguardavano la possibilità che Naruto scappasse ancora. Per questo
motivo
era tenuto sotto stretta sorveglianza, nonostante tutto, ed una squadra
ANBU appostata
fuori dalla sua camera era tenuta al corrente di ogni più piccolo
movimento che
lo riguardasse, visite incluse.
Probabilmente
nel
villaggio tutti credevano che lei continuasse ad andarlo a trovare
perché si
sentiva colpevole per quello che gli era accaduto, ed era meglio così.
In quel
modo non avrebbe avuto altri problemi: era già stato difficile dover
spiegare a
Shino, Neji, Kiba e Shikamaru come aveva saputo che Naruto sarebbe
scappato,
non aveva potuto dire che l’aveva sentito
dentro, e soprattutto perché ne era rimasta ferita. Aveva ancora
braccia e
ginocchia fasciate, ma non le importava. Le bastava vedere Naruto
accanto a lei
vivo, non morto, per stare bene, anche se lui non poteva sorriderle. Le
bastava
sapere di averlo salvato da una fine certa, non importava cosa sarebbe
accaduto. Avrebbe potuto sopportare in silenzio ogni cosa.
“Sei
ancora qui.”
Sibilò la voce di Naruto facendola sobbalzare. Hinata urtò il vaso di
fiori,
che cadde a terra.
“Naruto”
mormorò
rassicurata, stringendosi nelle spalle e guardandolo negli occhi dopo
tanto
tempo “Ti sei svegliato…”
“Vai via.” la gelò lo shinobi pieno
di una rabbia nuova, mai provata verso quella voce timorosa e quegli
occhi
timidi. “Vai via!”
La
sua voce divenne
sempre più alta, finché le sue urla non attirarono l’attenzione di
tutti e la
porta si spalancò.
“Vai via!”
Gli
infermieri
irruppero in gran numero nella stanza e Hinata fuggì via in silenzio.
Naruto,
interrogato dagli ANBU, non poté mai capire se lei stesse piangendo,
catturato prima
dalle fasciature che le ricoprivano completamente le braccia e che
erano
sparite con lei in un soffio.
L’aveva ferita. Era
stato lui a farle del male.
Note: a volte sono la prima a
scandalizzarmi quando vedo i miei tempi di aggiornamento! XD Nonostante
tutto, questo capitolo è arrivato e arriveranno anche gli altri, perché
ho finalmente finito di scrivere tutta la fic. Ero partita con l'idea
di scrivere una raccolta eterogenea, alla fine si è trasformata una
mini longfic molto criptica, ma non temete, i pezzi cominceranno a
tornare a posto nel prossimo capitolo. ^^
Ringrazio di cuore _SoroiNeko_Chan
e Katia per le recensioni
lasciatemi allo scorso capitolo. Mi hanno fatto davvero molto piacere,
sopratutto perché vedo che questa fic ha stuzzicato l'attenzione di
pochi. Pensare che io ci tengo davvero molto.
Ringrazio sentitamente chi deciderà di lasciarmi un parere, mi farebbe
molto piacere. ^^
Prima che lo dimentichi, il titolo del capitolo è un verso della
canzone di Fredrika Stahl, "Twinkle, twinkle little star".
Al prossimo capitolo!
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