Lost in Crawford

di LadyMaria
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[parecchi anni dopo….]
Henry e Marta si sono sposati,vivono in una modesta casa fuori città e hanno quattro figli: Mary,John,Caroline e il piccolo James.
Henry ha trovato lavoro in uno studio legale,Marta è diventata dottoressa –pediatra.
Marta si trova vicino ai fornelli intenta a preparare la cena mentre il piccolo James gattona allegramente per terra. Una porta si apre,segno che Henry è tornato dal lavoro. Marta gli sorride e aspetta che si avvicini.
-Buonasera tesoro – dice lui baciandole la guancia. A quel gesto lei si volta appena e continua a mescolare il brodo – Buonasera caro…- ridacchia lievemente perché i baffetti del marito le fanno sempre il solletico,e lui ogni volta pare farglielo apposta.
Le rimane accanto e l’abbraccia per la vita – come è andata oggi?-
-Oh,tanti bambini,tante gole infiammate…il solito – risponde con un sorriso lei mentre si sente afferrare la gamba destra. Abbassa lo sguardo e vede il piccolo James che si è attaccato alle gambe di entrambi i genitori. Henry si china e lo prende in braccio,gli stampa un bacio sulla piccola e morbida guancia dicendo –Ah,il mio piccolo ometto…- siccome il bambino scalpita un po’ Henry è costretto a metterlo di nuovo a terra. Mentre Marta continua a preparare la cena suo marito si siede al tavolo e le chiede con fare noncurante – Hai sognato qualcosa di strano tesoro, stanotte?-
Marta abbassa leggermente il fuoco del fornello e si toglie il grembiule. Si avvicina anche lei al tavolo e si mette a sedere di fronte a lui. –Sì….ho sognato che ci lasciavi…tornavi a casa..ci dicevamo addio a Mansfield Park …-.
-Sicura?- chiede lui sollevando un sopracciglio –eppure io me lo ricordo diversamente…- un sorriso gli spunta sul volto – dovevo tornare a casa e c’eri anche tu… - le accarezza la mano –e grazie a te sono riuscito a non rimanere bloccato laggiù…tu mi hai fatto tornare qui…- si guarda attorno – a casa…-.
-Perché?- gli domanda lei – perché è successo adesso? –
-Non lo so – lui alza di poco le spalle – forse ,come dice Caroline, l’occasione si sarebbe presentata quando io non avessi più sentito il desiderio di tornare a casa mia… e questi anni passati insieme ,tra tante gioie e pochi dolori, mi hanno fatto dimenticare del tutto il mio passato. Tu e i bambini…. È questa quella che voglio chiamare “casa mia”.-.
Marta si alza e si mette a sedere sulle sue ginocchia – Tu e i bambini.. casa nostra …- lo corregge  con un sorriso mentre adagia la guancia contro quella di lui.




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