Flashback 1 - Un gesto inconcludente
Chiuse gli occhi e pensò a quando tutto era cominciato: la
colpa? Chiaro che la colpa era di una ragazzina che si credeva sola al
mondo e che da quel mondo era spaventata a morte; così aveva
fatto il gesto più idiota ed inconcludente che si potesse
pensare: un salto mortale dalla sommità di una ruota
panoramica.
Da quel gesto il mondo era cambiato: isteria di massa.
Persone con Poteri (venivano etichettati così ora, o meglio
PCP) che si autodichiaravano come funghi solo per emulare la loro
eroina che per prima lo aveva fatto, persone che erano terrorizzate dai
PCP e persone che ne erano ammaliate.
Cominciarono a nascere i "gruppi di aiuto ai PCP" o, dall'altra parte,
i gruppi di "PCP non ti vogliamo qui!".
Insomma, anche se loro rappresentavano solo una minima percentuale di
tutto il genere umano erano riusciti, in qualche modo, a creare non
solo divisioni attriti e conflitti a livello familiare o cittadino, ma
anche a livello nazionale ed intercontinentale.
In tutto questo, coloro che erano stati i primi protagonisti
se ne erano tenuti alla larga: non credevano a chi vedeva in
loro "un passo avanti dell'umanità" e avevano
timore di coloro che li tacciavano come Diversi.
Gabriel e Peter avevano continuato la loro vita nell'anonimato: il
primo faceva l'orologiaio e il secondo il paramedico, condividevano
l'appartamento e qualche volta anche i timori e le poche speranze da
riporre nel futuro.
Nonostante la posizione di Peter, fratello di un ex candidato alla
presidenza, lo portasse a rivalutare o a riconsiderare il suo ruolo in
tutta questa storia, l'apprensione per le persone care che potevano
finire schiacciate in questa confusione di idee era più
grande. A quell'epoca, infatti, aveva cominciato a vedersi con Emma in
modo più serio e non aveva nessuna intenzione di buttarla in
pasto ai pescecani.
Gabriel dal canto suo aveva già scelto una vita anonima da
quando aveva rinunciato ai suoi poteri: non che non li usasse
più ... qualcuno era molto comodo in tempi di crisi, ma a
lui piaceva una vita silenziosa, taciturna, senza scossoni che gli
infondeva quel senso di serenità che cercava da tempo.
E poi cosa ci avrebbe guadagnato a manifestarsi?
Chi lo aveva fatto non aveva ottenuto proprio niente, anzi, il
più delle volte aveva perso tutto: libertà,
famiglia, salute e in alcuni casi anche se stesso.
Questo era toccato a quella insulsa ragazzina: prelevata dal circo
quella notte stessa da un gruppo di "non meglio precisati" Agenti, che
intendevano chiedere solo spiegazioni e chiarimenti circa l'accaduto e
che in tempi brevi ma "non meglio precisati" l'avrebbero lasciata
andare.
Di lei più nessuna traccia: non una chiamata, nessuna
e-mail, nessuna lettera, niente di niente.
Era stato Peter a dirglielo perchè era rimasto in contatto
con Noah Bennet.
A Gabriel non importava.
Lei aveva fatto la sua scelta: sbagliata. Ma ogni volta che Gabriel ne
aveva fatta una di sbagliata aveva pagato con gli interessi rischiando
quasi di perdersi.
Aveva pagato e ora era convinto di avere più chiaro in che
direzione mandare la sua vita.
Probabilmente per Claire avrebbe funzionato allo stesso modo. E poi non
erano fatti suoi di dove fosse finita, per quello c'erano Peter e Noah
ad occuparsene.
Viveva la sua vita, piatta ma serena nonostante la bufera che si
scatenava per il mondo, fino alla sera in cui, otto mesi dopo il famoso
salto dalla ruota panoramica, Noah Bennet si presentò al
loro appartamento.
O.k.: a volte ritornano! Mi dispiace! Problemi con il pc e
con il mio tempo!
Chiedo scusa e se qualcuno ancora si ricorda la storia e non si
è offeso per l'interruzione infinita può
riconìminciare a leggere. Metterò in
velocità tre capitoli e poi . . .
chissà. Speriamo bene!
Da qui in poi è quasi tutto un grosso Flashback
ecco svelato il perchè del titolo.
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