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Cariiisssimiiii!! Scusate se
non avevo ancora postato il capitolo, ma sono state settimane d’inferno!!!Adesso
vi lascio alla lettura… Nuovi colpi di scena… :D… Enjooooyy! Questo è un
capitolo di transizione… Con il prossimo capirete tutto…Eheh…Non avete idea di
quanto sia diabolica… Recensite mi raccomando… E ricordate… NULLA è COME
SEMBRAAA!!
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Era ormai quasi un
mese che Lily sfuggiva alle sue amiche, in tutto e per tutto.
Ginevra la sentiva
distante e diversa, da quando era uscita con James.
Era quasi sicura che
i due stessero insieme, ma che preferissero tenere la loro relazione più…
Riparata…Ecco.
Gin però non si
spiegava perché Lily non glielo confidasse ed era un po’ delusa dal suo
comportamento.
“Mi passi del pane
tostato?” chiese Lily un giorno a colazione.
“Non puoi
prendertelo tu?” Gin si alzò veloce e andò in Dormitorio.
“Cosa le è preso?”
chiese Lily interrogativa a Sal ed Ally.
“Nulla” dissero
entrambe con un grugnito. Anche a loro non andava tanto a genio quella
situazione.
Per Lily era tutto
difficile, non voleva allontanarsi dalle sue amiche, specialmente da Gin, ma non
era ancora arrivato il momento di confidarle il suo segreto.
Remus le sorrise
sconsolato dall’altra parte del tavolo, cercando di non farsi vedere da James e
Sirius. Peccato che a Sirius Black non sia mai sfuggito nulla.
“Rem, che ti
prende?”
“Che mi deve
prendere?” Remus faceva il vago, era l’unico modo per eludere le domande
inquisitorie dei suoi amici.
James , non capendo,
assunse un’aria interrogativa.
Sirius lasciò
perdere, d'altronde sapeva tutto, ma era meglio stare zitto *Quando Rem vorrà
confidarsi… Sa dove sono…*.
Oltre Remus e Lily,
il clima era ugualmente teso.
Ora di
Pozioni.
Gin e James erano
fin troppo cordiali tra di loro
“Mi passi l’
Ungaspina?” James era il solito pasticcione incorreggibile.
“Certamente” Gin
posò con un po’ più forza l’erba sul tavolo, ma fu un movimento
impercettibile.
“Grazie
mille”
“Non c’è di
che”.
La stessa cosa
accadeva agli allenamenti di Quiddich e ogni qualvolta mangiavano. In effetti
era una situazione insostenibile.
James e Sirius
invece, si tanto in tanto si guardavano con un’aria strana, ma apparentemente
era tutto apposto.
James non aveva mai
chiesto a Sirius se stesse con Gin, gli dava fastidio il solo
pensiero.
Ma il bello era che
non ne capiva il perché.
Inizi di aprile.
Vacanze di Pasqua.
“Che strano,
rimaniamo tutti qui!” esclamò Lily, passeggiando in Giardino con le
amiche.
“Tutti? Non direi…”
commentò Ally
“Bhè… James, Sirius e Remus e Peter… E noi
quattro…” disse poi Gin * Non è possibile! Ce l’ho sempre in mente!* (MA CHI?
N.d.A.)
“Già…” Lily e Gin si
erano capite al volo. In fondo anche se apparentemente non parlavano, erano dei
libri aperti l’una per l’altra
“Ehy, ragazzi!
Venite anche voi qui!” Sal era la paciera del gruppo e cercava di portare tutti
ad un chiarimento.
Eccoli lì, tutti e
otto sotto la
Grande Quercia, stretti stretti.
E gli sguardi
languidi fioccavano, ve lo assicuro. Ma anche le occhiatacce non
mancavano.
“Che cosa combiniamo
stasera?” Gin aveva voglia di fare qualcosa di diverso dalla solita partita a
scacchi magici “Siamo solo noi in tutto il dormitorio…”
“Diamo una festa!!”
Sirius era in vena qual giorno
“SEEEEEEEEEEEEEE”
tutti risposero all’unisono a quell’assurdità.
Li avrebbero
scoperti sicuramente e non era il caso di ricevere una punizione durante le
vacanze. Decisamente.
“Bhè… Potremmo
andare tutti a nanna presto…” propose Peter, stringendo a sé Ally in modo
allusivo.
“Per cortesiiiaaa!”
Gin li spinse un po’ più in là.
“Bhè, io un’idea ce
l’avrei…” iniziò timidamente Sal.
Tutti la guardarono.
In genere le sue
idee erano le migliori e le più originali.
“Forza, su… Dicci
tutto!” la incalzò Lily.
“Ehm… Non vi dovete
tirare indietro però… Vi fidate di me?” Sal sorrise maliziosamente *Ho qualcosa
in mente… Di davvero diabolico…*
I ragazzi annuirono
perplessi.
“Bene, allora dopo
cena tutti in Dormitorio, ci divertiremo!” Sal corse via a preparare tutto
l’occorrente.
I ragazzi non
sapevano cosa aspettarsi, ma cercarono di non pensarci troppo.
Sal non scese a
cena.
Le ragazze
arrivarono per prime in Dormitorio, con dei panini per Sal.
“Ehilàà!! Ti abbiamo
portato rifornimenti!” urlò Gin dal buco del ritratto della Signora
Grassa.
“Mamma mia, c’ho una
fame! Forza, entrate e fate silenzio!” Sal afferrò i panini e iniziò a mangiarli
voracemente, continuando ad accendere candele qua e là.
“Ma che diavolo…”
Lily era stupita: Sal aveva lasciato la stanza in penombra, con delle candele
profumate accese, e sul tavolo c’erano dei bigliettini in un’ampolla
trasparente, dei fogli e delle piume con l’inchiostro. Infine c’era del tè
fumante.
I ragazzi
sopraggiunsero in quel momento, portando del cibo e delle bibite.
“Avevamo pensato
che….Ohhh…” Peter rimase a bocca aperta
“Complimentoni, Sà!”
Sirius le strinse la mano vigorosamente, dandole un piccolo
pizzicotto.
“Davvero
ammirevole…” aggiunse Remus.
“Ora basta
complimenti! Sedetevi e vi spiego cosa faremo stasera! Su su, niente storie!”
Sal era eccitatissima.
*Quando è così
felice ha in mente qualcosa di terribile…* Gin si sedette sul divano per prima.
Seguita da tutti gli altri.
“Allora, stasera
faremo il gioco della verità e dei pegni! Un classico gioco babbano a dircela
tutta… Allora, io estrarrò due nomi dall’ampolla… Il primo nome è quello che
decide la domanda o il pegno e il secondo è quello che dovrà scegliere se pegno
o verità… Tutto chiaro?”
Tutti
annuirono.
*Oh.. accidenti… Ci
mancava questa!* fu il primo pensiero dei sette.
Sal estrasse il
primo nome: Ally.
Poi estrasse il
secondo: Peter *Che strano… Che coincidenza…*
Cosa ne potevano
sapere quei poveri disgraziati che Sal aveva programmato tutto nei minimi
dettagli? E che le scelte non erano assolutamente casuali?
“Verità o pegno?”
chiese Ally esitante.
Peter ci pensò un
attimo. Ally era buona, quindi non le avrebbe fatto una domanda
intricata.
“Verità”
Ally, felicissima,
chiese all’istante
“Mi ami?”
Gelo polare. Tutti
gli altri erano in imbarazzo totale.
Peter ripensò su un
attimo. L’amava, ma non gli andava di dirlo davanti a tutti *Non
così…*
“Ehm…”
Ally mise il
broncio. E quando Ally metteva il broncio erano guai seri.
“E va bene! Si, è
vero!” Peter nascose il viso nel cuscino dalla vergogna, Ally gli saltò addosso
e gli altri risero come matti.
“Andiamo avaaaanti…”
Sal estrasse altri due bigliettini.
Peter e
Sirius.
“Allora… Pegno o
verità?” chiese Peter.
“Verità” Sirius non
esitò un’istante.
Peter invece
rimuginò a lungo.
“Cosa è successo tra
te e Gin?”
La ragazza divenne
di fuoco.
Sirius le sorrise,
come per rassicurarla.
“Vabbhè, allora
diciamo pegno…”
“Oh benone!” iniziò
Peter “Baciala!”
“Ma chi?” Sirius
fece il finto tonto.
“Ginevra
ovviamente…”
“Io non sarei
d’accordo…” iniziò Gin *Oh mio Dio, Oh MIO DIO!*
James strattonò
Peter. Un gesto istintivo e senza un perché reale. O forse si.
“Vabbhè, ma un
bacetto innocente… Che avevate capito?”
James divenne verde
*Che cavolo mi prende?*
Sirius si avvicinò
veloce a Gin e le stampò un bacetto innocuo, per tagliar la testa al
toro
“Andiamo
avanti…”
James stava per
scoppiare.
Sal estrasse altri
due bigliettini.
Sal e
James.
“Bene bene…”
cominciò la ragazza “Diciamo…. Verità o pegno?”
James, passandosi
una mano tra i capelli disse “Verità…”
“Benooooneee…
Allora… Come mai sei diventato viola quando Gin e Sirius si sono
baciati?”
*Non le sfugge
niente…* “Ehm… Ma non è vero…”
“Si che è
vero”
“Bene, siccome non è
vero… Farai pegno…”
“Ma…”
“Niente ma…. Adesso
tu vai i quello stanzino… su su… tra 5 minuti ti mandiamo una
persona…”
Sirius trascinò
l’amico nello stanzino e chiuse la porta.
“Allora, con chi
passerà 17 minuti?”
Sal li guardò con un
sorriso “Ovvio no?”
“NO” dissero in
coro.
“Bhè… Sono tre
opportunità… O con Sirius… O con Lily… O con Gin… Voi che dite?”
Sal guardò Ally,
Peter e Remus “Dobbiamo votare noi quattro”
Remus guardò Lily,
che con un piccolo cenno del capo, indicò Gin.
“Io direi Gin” disse
esitante Remus. Di certo non avrebbe MAI detto Lily.
Ally, guardando
l’amica, disse “Si… Direi anche io…”
Peter allargò le
braccia “Il mio voto è inutile… Comunque avrei detto anche io Gin… Almeno è
sicuro che non finisce a botte…”.
Il ragazzo sapeva
che tra Sirius e James c’era qualche problema, non ben identificato.
Ginevra era
pietrificata. Il cuore le batteva a mille.
Lily sorrise alla
grande e accompagnò l’amica vicino la porta dello stanzino
“Gin, stai
tranquilla… Siete perfetti voi due…” sussurrò
Ginevra guardò
l’amica, perplessa “Ma voi due….”
“Sciocca!!” Lily
sorrise “Io sto con Remus!” *Ecco, ce l’ho fatta.. Al diavolo tutto…*
“Susu adesso vai
dentro!” Lily spinse Gin nello stanzino.
La ragazza finì
addosso a qualcosa, o meglio, finì tra le braccia di James.
“S-scusa..”
“Figurati..” James
scostò piano Gin. All’improvviso si rese conto che averla tra le braccia non gli
dispiaceva affatto.
“Ehhhm… Eccoci qui…”
Gin si sentiva strana. Quella penombra e la vicinanza a James la mettevano a
disagio.
“..Eccoci qui..”
James la guardò per un po’: si soffermò prima sui suoi occhi grigi, poi sui
lineamenti delicati del volto e infine su quelle labbra rosee che lei si
mordicchiava sempre.
Lei moriva dal
desiderio di fare QUELLA domanda a James. Ci pensò un po’ su, e poi disse
esitante “James… Cioè… E’ vero che…” si bloccò e abbassò lo sguardo, tutta rossa
in viso.
Il ragazzo la guardò
dritta negli occhi *Oramai…*
“Si, se intendi dire
che mi sono ingelosito prima… Per Sirius… Si” *Ma chi sono iO? Non è James
Potter quello che sta parlando… Incredibile…”
Passarono alcuni
minuti, così in silenzio.
James stava quasi
per aprire la porta a suon di calci, pur di non trovarsi in quella situazione
così imbarazzante.
Gin alzò lo sguardo
e notò l’irrequietezza di James.
Senza pensarci
troppo su, si alzò sulle punte dei piedi e gli sfiorò la guancia.
James prese il viso
di Gin tra le mani, dolcemente e accostò le sue labbra a quelle della
ragazza.
“RAGAZZIIII, TEMPO
SCADUTOOO!!” Sal gridò da fuori la porta.
I due sussultarono e
si allontanarono l’un dall’altra, lasciando quel bacio a metà.
Uscirono veloci
dallo stanzino, molto impacciati e imbarazzati.
“Allora, tutto
bene?” chiese Sal
“Sisi… Tutto bene…”
disse Gin, sedendosi vicino a Sirius a testa bassa.
“Perché dovrebbe
andare qualcosa male?” disse James, distogliendo gli occhi da
Ginevra.
Peccato che c’era
qualcuno che aveva capito tutto e non ne era troppo entusiasta.
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