Don't Forget.

di Kaito Tomoe
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Don't Forget.

"Don't forget. Always, somewhere, someone is fighiting for you.
As long as you'll remember her, you will never be alone."

 

Homura si inginocchiò sull'erba, e chinò il capo innanzi alle tre lapidi bianche avvolte da un rigoglioso groviglio di edera e frutta selvatica.
Non era la stagione delle fragole, peccato.
A lei sarebbe piaciuto.
Il vento le scompigliava i capelli, quel vento che simboleggiava la sua libertà, ma che portava con sé il ricordo della sua perdita.
Sollevò il capo, ed osservò i nomi incisi sulle lapidi: Sayaka Miki. Kyoko Sakura. Mami Tomoe.
Nonostante i loro poteri, anche le Maghe devono sottostare alla forza del tempo, ed il tempo gliele aveva portate via...
Quel tempo, le cui leggi lei stessa aveva sconvolto, anni prima, si era infine preso le sua rivincita, strappandole le persone a lei care.

Homura si alzò in piedi, e si scostò dal viso i capelli, scompigliati dal vento.
Rivolse un ultimo sguardo alle lapidi, e si accorse con sorpresa che non erano tre, ma quattro.
La ragazza sfiorò con una mano il marmo venato di nero della tomba e notò che non vi era inciso alcun nome, solo una frase: "Non dimenticare. Sempre, ovunque, qualcuno sta combattendo per te. Finché ti ricorderai di lei, non sarai mai sola."
Era vero.
Anche se il tempo gliele aveva portate via, lei non era mai stata sola.
Solo ora, dopo tanto tempo, riusciva a vederle: quattro ombre si stringevano intorno a lei, vegliandola e proteggendola.
Quelle ombre, nei tanti anni in cui è stata sola, erano state gentili e cordiali compagne di viaggio.
Doveva molto ad ognuna di loro, non solo alla più minuta delle quattro, dai capelli raccolti in due codini, che sarà sempre la più vicina al suo cuore.

Homura sospirò.
Le parole non erano mai state il suo forte, e solo ora, dopo tanti anni, se ne dispiaceva.
"Grazie." sussurrò "Grazie di tutto."
Un istante dopo, la prateria sferzata dal vento era deserta.





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