LA VENDETTA DEL SERPENTE.
CAP 1
IL CIONDOLO
Era
l’ora di pozioni e, come al solito, Grifondoro e
Serpeverde stavano lavorando insieme.
Harry era nel pallone.
Avrebbero dovuto preparare una pozione restringente,ma il ragazzo
dubitava
fortemente che la poltiglia grigiastra,grumosa e dall’odore
pestilenziale che
stava sobbollendo in maniera minacciosa nel suo paiolo fosse la pozione
giusta.
“Bè” pensò Harry amaramente
“Speriamo che Piton abbia finito la sua scorta di
veleni mortali,così magari si prende questa schifezza e mi
dà un voto decente
“.
Però, a quanto pare, la più che famosa sfiga del
ragazzo sopravvissuto,doveva
farsi sentire ancora.
In quel momento Piton, che stava passando per i banchi,si
fermò di fronte a lui
e, con un ghigno malevolo,prese con un mestolino un po’ della
brodaglia di
Harry per poi farla ricadere nel calderone con un sonoro
quanto schifoso
“ SPLASH”.
“Bene, bene, signor Potter” disse mellifluo
“Ma che cosa abbiamo qui?
Dall’odore direi niente di buono”
affermò con un sorrisino.
Con un colpo di bacchetta fece sparire la sbobba di un quanto depresso
Harry
Potter, più che consapevole di essersi preso
l’ennesima T.
Quel giorno Piton sembrava di cattivo umore perché
continuò imperterrito a
stuzzicare Harry.
“E’ incredibile quanto lei assomigli a suo padre
Potter” affermò con una
smorfia maligna sul volto.
Harry cominciò a contare mentalmente fino a dieci come gli
aveva insegnato la
sua amica Hermione.
“ Avete lo stesso atteggiamento borioso e superbo,neanche
foste i padroni della
scuola”
“
1…2…3…4…” Harry
contava lentamente,con attenzione,sforzandosi di non
ribattere,consapevole che avrebbe soltanto peggiorato la situazione.
“E poi , il vostro atteggiamento
tronfio…disgustoso…vi credete i migliori solo
perché avete un discreto talento a Quiddich”
“
5…6…7…8…9…”
Piton si fermò lì. Guardando soddisfatto Harry
che tremava di rabbia repressa.
Si voltò per andarsene e Harry tirò un sospiro di
sollievo e frustrazione.
Quando ad un tratto Piton si rigirò e disse con un sorrisino
malevolo
“Per non parlare di quella sporca mezzosangue di vostra
madre…”
Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire che Harry esplose.
“ Sempre meglio di voi che vi comportate come un bambino. Mio
padre è morto ma
voi continuate a sfogare la vostra rabbia da represso su di me che sono
suo
figlio. Molto maturo, davvero.” Mugugnò tra i
denti, infuriato come mai in vita
sua.
Nell’aula piombò il silenzio.
Il viso di Piton era una maschera.
Ron aveva gli occhi strabuzzati.
Hermione si era fermata a metà dal movimento di mettere
l’ennesimo ingrediente
nella sua pozione perfetta.
Il tempo sembrò scorrere di nuovo quando Piton disse con
voce carezzevole
“ 50 punti in meno a Grifondoro e punizione per
Potter”.
E poi,con espressione soddisfatta, si diresse verso la cattedra e
cominciò a correggere
i compiti di alcuni alunni del secondo anno,seminando D a destra e a
manca.
Harry tremava di rabbia…come si permetteva…come
aveva osato…
“Bel colpo sfregiato!” gli arrivò alle
orecchie la voce beffarda e strascicata
di Draco Malfoy.
Harry si girò così velocemente verso di lui da
farsi male al collo.
Il sorrisino sparì dalle labbra di Malfoy quando vide sul
volto dello sfregiato
un’espressione così assassina,da fargli venire il
buon senso di girarsi
dall’altra parte e continuare la sua pozione,con i brividi di
paura che gli
percorrevano la schiena.
Harry si rigirò soddisfatto. Almeno questa piccola rivincita
se l’era presa.
Quando arrivò la fine della lezione Piton chiamò
Harry e consegnò un rotolo di
pergamena.
“ Lì sopra c’è scritta la sua
punizione Potter”disse con un ghigno “Consegnala
a Gazza. Lui saprà come “utilizzarti”.
Disse l’ultima parola con espressione talmente sadica che
Harry cominciò a
sudare freddo.
Che cosa intendeva?.
Harry sbuffò.
Lui e Piton non andavano assolutamente d’accordo.
Anzi!!! Si potrebbe benissimo dire che tra loro scorre un odio
purissimo da
almeno 6000 carati.
m-ma quello…ERA DAVVERO TROPPO!!!”
Harry in un attacco di stizza lanciò lo straccio sudicio
contro il muro.
Avrebbe accettato qualunque altra punizione, persino andare di fronte a
Malfoy
e di fronte a tutta la sala grande chiedergli di sposarlo.
Ma pulire la lurida tana di Gazza ( che aveva pure la sfrontata faccia
tosta di
chiamarlo ufficio) era davvero la goccia che faceva traboccare il vaso.
La stanza avrà avuto almeno 5 centimetri di polvere e
sporcizia varia
incrostata su ogni oggetto presente.
Harry emise un ringhio di frustrazione.
Ma mentre pensava alle infinite e più crudeli torture da
infliggere al
professore di pozioni qualcosa attirò la sua attenzione:
Nella scrivania di Gazza un cassetto con attaccato un biglietto con su
scritto
“ pericolo oggetti non ancora identificati” era
stato lasciato imprudentemente
socchiuso.
Per chiunque quel biglietto sarebbe stato un avvertimento
più che sufficiente e
si sarebbe tenuto alla larga da quel cassetto.
Ma in quel momento in quella “stanza” non
c’era “qualcuno” ma Harry Potter in
persona,che,si sa, possiede,come direbbe Piton,il bruttissimo vizio di
ficcare
il naso negli affaracci che non lo riguardano.
Con lo sguardo che brillava Harry si diresse verso al cassetto
e,aprendolo del
tutto,trovò(anche se con un filino di delusione) un ciondolo
con un pendente a
forma di serpente con degli occhi fatti con piccolissimi rubini.
Harry lo guardò interessato,quando ad un tratto gli occhi
del serpente
cominciarono a brillare.
Harry guardò basito il serpente crescere sempre di
più e attorcigliarglisi
attorno al braccio in una presa d’acciaio.
Gli occhi del rettile sembravano tizzoni incandescenti e il corpo
sinuoso era
del colore dell’argento con leggere striature azzurrine.
D’un tratto cominciò a sibilare.
“ Che la vendetta ssssssi compia”.
In quel momento entrò Piton che sbarrò gli occhi
nel vedersi di fronte quella
scena irreale.
Ma prima che Harry potesse pronunciare anche una sola parola,la stanza
cominciò
a vorticare e Piton sparì con essa.
Nel frattempo il serpente era tornato un semplice ciondolo e si era
posizionato
al collo del ragazzo.
D’un tratto tutto si fermò.
Harry sbattè gli occhi, confuso.
Era nella foresta proibita…ma come cavolo c’era
finito?!.
Che quel ciondolo fosse una passaporta?.
Ma prima che potesse fare qualunque altro tipo di pensieri la voce
sgradevole
di Gazza lo fece sobbalzare.
“ Guarda, guarda…salve signor Potter. Che cosa la
porta qui nella foresta
proibita a quest’ora, quando dovrebbe essere a cena?
Scommetto che si è dato un
altro appuntamento con una di quelle ochette delle sue
ammiratrici” disse
disgustato.
Agguantò un Harry assolutamente confuso per la collottola.
“Ma che sta succedendo?!”pensò Harry
assolutamente sconvolto mentre Gazza aveva
già raggiunto il castello e si apprestava ad entrare nella
sala grande dove
tutti gli studenti stavano cenando allegramente.
“Signor preside!!!” gridò un ansimante
Gazza con un espressione trionfale in
viso “ Ho sorpreso il signor James Potter a gironzolare nella
foresta
proibita”.
Un Silente molto più giovane si girò a guardare
un Harry totalmente shokkato.
Harry sentì delle risatine e girandosi per poco non gli
prese un ictus!!!.
Dei Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus sedicenni lo stavano
guardando
ridacchianti.
“Signor Potter, che dobbiamo fare con lei?!” disse
Silente con voce dura anche
se il suo sguardo era più divertito che mai.
Harry era a bocca aperta,incapace di dire qualsiasi cosa, troppo
shokkato.
Ad un tratto, dall’ingresso della Sala Grande,
spuntò un James Potter più
scarmigliato e giovane che mai.
“ ALLORA BELLA GENTE CHE SI DICE???”
urlò James tutto gasato dalla sveltina che
si era appena fatto con una Corvonero davvero niente male.
Nella sala scese un silenzio tombale; ora Harry non era il solo ad
essere sotto
shock.
I Malandrini avevano gli occhi fuori dalle orbite così come
tutta la sala.
James ed Harry si guardarono con gli occhi sbarrati incapaci di dire
alcun chè.
Harry si riprese per primo e sussurrò
“Papà…”
James, se possibile, sgranò ancora di più gli
occhi e, senza preavviso, i due
Potter, accumulato il limite massimo di stress, si accasciarono a
terra,
svenuti.
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