Il sole ormai moriva sullo specchio
salmastro
Formando, pian piano che scendeva,
delle lunghe
Strisce di colore rosso, sembravano
di sangue
Si intravedeva in lontananza un
peschereccio che tornava
Carico di pesce al porto
Intanto il faro, posto sulla
scogliera accanto ad esso,
Aveva acceso la sua calda e
rassicurante luce
Per i pescatori che escono con le
loro lampare di notte.
Lei era lì sulla bianca
battigia
Dove la spuma salmastra
le
Lambiva i suoi rosei piedi
nudi.
Osservava quel meraviglioso
paesaggio
Con i suoi dolci occhi color delle
notte.
Una dolce brezza trasportava il
profumo
Del mare, e scompigliava la sua
fluente chioma
Color delle piume del corvo
e
Smuoveva il suo vestito color rosa
pesca.
Ogni tanto chiudeva gli occhi e
ispirava quel dolce
Profumo che le ricordava tanto
lui.
Lui, un cuore selvaggio come il mare
in burrasca
Nei giorni d’inverno, che le aveva
rapito
Il cuore.
Ora che sanguinava senza
fermarsi.
Intanto il disco lunare faceva
capolino da dietro la
Vetta della scogliera,
Bianca, argentata e splendente come
i suoi capelli
Che lei amava tanto scompigliare con
le sue
Piccole dita
Voleva tanto rivedere i suoi caldi,
al tempo stesso freddi
Occhi color della sabbia della riva
del mare.
Sì,
Quel mare che amava e che odiava al
tempo stesso.
Quel mare che le aveva dato l’amore
e ora
Le aveva tolto.
Due calde e scintillanti lacrime
scesero
Dalle sue nere iridi
E solcarono le sue guance
rosee.
Stese il braccio in direzione del
mare e
Tristemente
disse