La nostra vera identità

di Mitsuki91
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Ed ecco il fantomatico epilogo, postato adesso per evitare fraintendimenti ulteriori… E perché sono sicura che morite dalla curiosità u.u
Non è un granché, in effetti, però… Ci tenevo a dare un lieto fine, ecco XD
Fatemi sapere che ne pensate, e sappiate che mi sono divertita molto a scrivere questa storia =)
Ringrazio in particolar modo Risa Slytherin, mia amica ormai da anni che ha praticamente una fissa per le Lily/Scorpius; Danyazzurra, che me l’ha fatta scoprire come coppia; Lavandarose, che è la mia sorellona adorata… E ovviamente tutti voi che avete letto e recensito e mi avete fatto capire che tenevate molto a questa storia =)
Sono felice! E anche un po’ commossa! =D
… Beh… Come al solito, ora non mi resta che augurarvi buona lettura! =)


Epilogo

Era passato un anno e qualche mese dalla famosa visita dallo psicologo.
Io e Scorpius avevamo lavorato sodo per imparare quanto più possibile e sostenere i G. U. F. O. da privatista. Alla fine ce l’avevamo fatta con una valutazione più che sufficiente, ed eravamo quindi entrati ad Hogwarts senza problemi. Solo, dovevamo partire entrambi dal sesto anno… E i nostri fratelli si erano diplomati l’anno prima, quindi eravamo praticamente da soli in questa nuova avventura.
No, non da soli… Insieme.
Avevo spiegato a Tanya e alle altre che andavo in un prestigioso collegio dove non si poteva usare internet, così avevamo risolto di sentirci via posta. Posta Babbana, naturalmente, i miei genitori mi avevano assicurato che dall’Emporio del Gufo di Hogsmeade partivano e arrivavano anche lettere di quel genere, per tutti quegli studenti nati appunto da genitori Babbani.
E così eravamo giunti ad Hogwarts. Lo smistamento l’avevo atteso con ansia, e non ero rimasta delusa: Grifondoro. Scorpius, invece, era finito a Serpeverde, come mi aspettavo. Dopo aver sentito pregi e difetti di tutte le case avevo capito subito che sarebbe finito lì: lo stronzo bulletto che era Alex non era del tutto morto… Come ebbi modo di appurare appena dopo una settimana dall’inizio delle lezioni. Certo, ora si conteneva, e cercava di non scadere nella prepotenza. Ma il ghigno strafottente non l’abbandonava quasi mai, facendomi infuriare come ai vecchi tempi.
“Malfoy! Si può sapere perché ti sei fatto dare da quel bambino un sacchetto di Api Frizzole?!” urali, puntandogli contro la bacchetta, mentre il suddetto bambino – doveva essere al massimo al secondo anno – fuggiva a gambe levate.
“Forse perché avevo voglia di Api Frizzole, Potter?” mi rispose lui, ironico.
“Merlino! Dovresti essere un adulto ormai! Se le vuoi vai a comprartele, non le rubi agli altri studenti! Sei proprio…”
“Oh, ma stai zitta.” mi interruppe lui, ignorando la mia bacchetta e prendendomi in braccio.
Mi schiacciò contro il muro e mi baciò, con irruenza.
Risposi molto volentieri e per qualche minuto non ci dedicammo altro che a quella attività, molto soddisfacente in effetti.
Ormai era diventata un’abitudine così scontata che né la fata né la secchiona si facevano più vedere.
“Sappi che non te la sto dando vinta, Scorpius.” gli dissi, ansimando, quando ci separammo.
Lui tirò fuori il suo solito ghigno.
“Certo, come no.” rispose, per poi baciarmi di nuovo.
Eh, sì.
Io e Scorpius eravamo una coppia, ormai.




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