Ed ecco il fantomatico
epilogo, postato adesso per evitare fraintendimenti ulteriori… E perché sono
sicura che morite dalla curiosità u.u
Non è un granché, in effetti,
però… Ci tenevo a dare un lieto fine, ecco XD
Fatemi sapere che ne pensate,
e sappiate che mi sono divertita molto a scrivere questa storia =)
Ringrazio in particolar modo
Risa Slytherin, mia amica ormai da anni che ha praticamente una fissa per le
Lily/Scorpius; Danyazzurra, che me l’ha fatta scoprire come coppia;
Lavandarose, che è la mia sorellona adorata… E ovviamente tutti voi che avete
letto e recensito e mi avete fatto capire che tenevate molto a questa storia =)
Sono felice! E anche un po’
commossa! =D
… Beh… Come al solito, ora
non mi resta che augurarvi buona lettura! =)
Epilogo
Era
passato un anno e qualche mese dalla famosa visita dallo psicologo.
Io
e Scorpius avevamo lavorato sodo per imparare quanto più possibile e sostenere
i G. U. F. O. da privatista. Alla fine ce l’avevamo fatta con una valutazione
più che sufficiente, ed eravamo quindi entrati ad Hogwarts senza problemi.
Solo, dovevamo partire entrambi dal sesto anno… E i nostri fratelli si erano
diplomati l’anno prima, quindi eravamo praticamente da soli in questa nuova
avventura.
No,
non da soli… Insieme.
Avevo
spiegato a Tanya e alle altre che andavo in un prestigioso collegio dove non si
poteva usare internet, così avevamo risolto di sentirci via posta. Posta
Babbana, naturalmente, i miei genitori mi avevano assicurato che dall’Emporio
del Gufo di Hogsmeade partivano e arrivavano anche lettere di quel genere, per
tutti quegli studenti nati appunto da genitori Babbani.
E
così eravamo giunti ad Hogwarts. Lo smistamento l’avevo atteso con ansia, e non
ero rimasta delusa: Grifondoro. Scorpius, invece, era finito a Serpeverde, come
mi aspettavo. Dopo aver sentito pregi e difetti di tutte le case avevo capito
subito che sarebbe finito lì: lo stronzo bulletto che era Alex non era del
tutto morto… Come ebbi modo di appurare appena dopo una settimana dall’inizio
delle lezioni. Certo, ora si conteneva, e cercava di non scadere nella
prepotenza. Ma il ghigno strafottente non l’abbandonava quasi mai, facendomi
infuriare come ai vecchi tempi.
“Malfoy!
Si può sapere perché ti sei fatto dare da quel bambino un sacchetto di Api Frizzole?!”
urali, puntandogli contro la bacchetta, mentre il suddetto bambino – doveva
essere al massimo al secondo anno – fuggiva a gambe levate.
“Forse
perché avevo voglia di Api Frizzole, Potter?” mi rispose lui, ironico.
“Merlino!
Dovresti essere un adulto ormai! Se le vuoi vai a comprartele, non le rubi agli
altri studenti! Sei proprio…”
“Oh,
ma stai zitta.” mi interruppe lui, ignorando la mia bacchetta e prendendomi in
braccio.
Mi
schiacciò contro il muro e mi baciò, con irruenza.
Risposi
molto volentieri e per qualche minuto non ci dedicammo altro che a quella
attività, molto soddisfacente in effetti.
Ormai
era diventata un’abitudine così scontata che né la fata né la secchiona si
facevano più vedere.
“Sappi
che non te la sto dando vinta, Scorpius.” gli dissi, ansimando, quando ci
separammo.
Lui
tirò fuori il suo solito ghigno.
“Certo,
come no.” rispose, per poi baciarmi di nuovo.
Eh,
sì.
Io
e Scorpius eravamo una coppia, ormai.