No, non è un nuovo capitolo di ‘It’s raining’. ^^’’ ma abbiate
fede, arriverà presto.
Credo sia doveroso avvertire i miei lettori abituali che una parte di questa fic è strana rispetto
ai miei canoni comuni. Ma a tutto c’è un perché…
Sensual
- Riabilitazione
dei Sensi –
“Nii-san…” pigolò Alphonse, a
disagio. “Non potresti almeno slegarmi le gambe?” chiese, con voce
supplichevole.
Edward allargò il ghigno assai
poco rassicurante che aveva stampato in faccia. “No, Al. Non posso!”
“Ma almeno la benda sugli occhi? Mi pizzica le palpebre…”
“Nemmeno. So che è più forte di te e scapperesti…”
“Ma fratellone, sono ore che mi torturi!!”
Ed girò attorno alla sedia su cui
era imprigionato il fratello minore. “E’ per il tuo bene, credimi. Un giorno mi
ringrazierai…” replicò, con una punta
di sadica presunzione.
“Nii-san! Ti prego, basta! …questi tuoi giochetti richiedono un sacco di energia, e mi sfiniscono…” fu il
lamento implorante.
“Ancora solo una volta, allora.” Decise il maggiore, avvicinandosi
con passo mellifluo, fin quasi a sfiorare il corpo del fratello col proprio.
“Toccalo, sfioralo, stringilo, annusalo… puoi farne ciò che vuoi… puoi divertirti come ti pare… anche metterlo
in bocca.” Gli suggerì, accomodante.
Prima ancora di capire come, Al se lo ritrovò tra le dita, e
iniziò a manipolarlo con cautela, e un minimo di curiosità data da questo gioco
che facevano sempre più spesso…
“Ha una forma… uhm… cilindrica.” Spiegò, temporeggiando.
“Nh.”
“Ed è liscio, con delle impercettibili imperfezioni… rugose.”
“A-ah!”
“La punta… sulla punta…” tentennò.
“Annusalo, Al!” lo sollecitò, con improvvisa impazienza.
E l’altro eseguì, fiutandolo in tutta la sua lunghezza,
allungando la punta della lingua e titillando con indecisione la superficie.
Salata. Pelle.
“Sa di… carne?”
“Sì, Al, SI’!!” esclamò, più che euforico, il maggiore dei
due.
“Nii-san... non mi dirai che…?”
Edo sfilò quindi la benda sul viso, incontrando gli occhi
stupiti del fratellino. “Hai rubato di nuovo una salsiccia dalla macelleria della
Sensei?!”
Edward arrossì di botto, sentendosi improvvisamente
colpevole. “Basta che la rimettiamo a posto, prima che se ne accorga…” suggerì,
per pulirsi la coscienza.
“Ma che schifo! L’abbiamo toccata noi!” replicò l’altro,
contrariato.
Ed si strinse nelle spalle. “Beh, vorrà dire che ce la
mangeremo per cena…” e gli slegò le caviglie imprigionate.
“E non la pagherai?” chiese Alphonse,
chinandosi a raccogliere il barattolo di miele e quello della marmellata di
albicocche, il sale e la segatura.
Acciaio lo imitò con altri oggetti che aveva utilizzato in precedenza.
Il magazzino nel retro del negozio sembrava un campo di battaglia.
“Diciamo che è un ammortizzamento per le sue angherie…”
decretò, senza sentirsi particolarmente in colpa.
“Una specie di ‘scambio equivalente’?”
“Uhm… già.”
Da che Al aveva – quasi
miracolosamente – riavuto il proprio corpo, Edo lo trascinava lì dentro, quasi
ogni giorno, per delle interminabili ore, e cercava di risvegliare i suoi sensi
assopiti.
Il Colonnello Mustang aveva dato loro volentieri il permesso
e una lunga licenza premio, affinché raggiungessero Dublith e il minore degli
Elric potesse passare un periodo di riabilitazione a
casa della loro Maestra. Lui stesso li aveva accompagnati per un pezzo del
tragitto, perché una missione che gli era stata assegnata richiedeva la sua
presenza al Sud, con immenso piacere
da parte del Fullmetal Alchemist.
E, benché odiasse Roy – neanche tanto cordialmente – e non si curasse di
nasconderlo, Ed riconosceva che il suo superiore aveva
fatto molto per loro, quindi riteneva che questa sua ultima gentilezza fosse un
congruo rimborso per tutte le battutacce e gli sfottimenti
che lui aveva dovuto subire in quegli anni, per amore del fratello.
Del resto, dopo tanto tempo passato in un’armatura di
metallo, solo vedendo e sentendo, senza percepire odori, sapori e consistenze
tattili, era naturale che le sue capacità fossero anchilosate.
Ed era quindi necessario ristabilire quello che la Sensei amava definire ‘una
sorta di equilibrio sensitivo’, un periodo di rodaggio, di ri-addestrameto per
applicare al meglio la nobile arte dell’Alchimia.
Quindi Edward, con la dovizia che
gli era peculiare, - un tantino sadica e rude, e senza
mezze misure - lo trascinava lì per delle sessioni estenuanti, ad annusare,
gustare e toccare, cose buone e disgustose, come gli escrementi di topo, e i
suoi calzini di tre giorni prima... oppure torte di mele, un bocciolo di rosa –
spine comprese. Com’era bello sentire il dolore di quella puntura e vedere il suo sangue, - sangue rosso! -,
gocciolare dove la spina si era conficcata... In
questa sua neonata felicità, persino le mutande puzzolenti di Ed facevano meno
schifo!
Al sorrise al pensiero. Il suo Nii-san si stava davvero impegnando molto, ingegnandosi per
trovargli sempre nuove cose da testare e saggiare, e anche la Maestra Izumi
lo stava aiutando in questo.
Era incredibilmente affascinante sentire di nuovo il caldo e
il freddo, persino la fame.
I crampi allo stomaco, quel borbottio imbarazzante che gli faceva
ricordare le sue necessità.
Addirittura sentire lo stimolo della pipì. Quel bisogno
impellente di correre in bagno, all’ultimo minuto, come faceva da bambino, e
sua madre lo sgridava, se arrivava tropo tardi, e finiva col bagnarsi.
Alphonse srotolò la lingua,
incrociando gli occhi in modo strabico, cercando di fissarsi la punta. Quella
bollicina fastidiosa che si era procurato assaggiando la minestra bollente, la
sera prima.
Poi si sfiorò il polso, dove una zanzara lo aveva punto.
Vedeva il rossore e il gonfiore, sì. Ma ora sentiva anche il leggero pizzicore
e il prurito. E ne era assurdamente felice.
Edo si era raccomandato di andarci piano, che non era più
indistruttibile. Poteva farsi male, anche in modo serio.
Ne sapeva qualcosa il suo alluce, schiantato contro lo
spigolo della credenza.
Quel dolore indescrivibile che era sfociato in grossi lacrimoni e nelle risate degli altri.
Ma gli andava bene tutto. Ogni cosa, ogni sensazione. Anche
sopportare le ‘angherie’ che
suo fratello gli propinava. Era come rinascere di nuovo, e
imparare tutto daccapo.
Il giovane Elric abbozzò un nuovo
sorriso, colmo di gratitudine verso il mondo.
“Al! Togliti quell’espressione
ebete dalla faccia, e andiamocene a mangiare, Izumi Sensei ci sta chiamando.” Lo
rimproverò bonariamente Ed, dondolando una mano aperta davanti alla sua
espressione assorta.
Le sue labbra si stiracchiarono un po’ di più, facendo
brillare anche gli occhi chiari.
“All’improvviso… Ho una fame, Nii-san…”
ammise, stropicciandosi la canotta all’altezza dello
stomaco. “E’ come un buco gigante, una voragine!”
Edward rise della sua
similitudine, e lo spettinò affettuosamente, circondandogli poi le spalle con
un braccio. “Basta che non ti ingozzi troppo, altrimenti vomiterai come ieri
sera…”
“Uhm… non è che invece temi che, mangiando tanto, io cresca
più di te?!” insinuò, falsamente gentile.
Il maggiore si bloccò all’istante, fulminandolo con
un’occhiataccia tremenda. Ma lui era abituato, quindi non si fece intimorire.
“Perché, Nii-san, vorrei ricordarti che io sono già più alto di te…” lasciò cadere lì,
quasi con noncuranza, con ghigno d’accompagnamento.
“Piccolo fratello ingrato! Traditore del tuo sangue!!” abbaiò teatralmente Fullmetal,
puntandogli contro l’indice di metallo.
Alphonse lo abbracciò di sorpresa,
strofinando il viso sulla sua maglietta.
“Cercherò di impegnarmi per non crescere tanto, ok?!” gli promise, quasi fosse un
dono di pace.
“Certo, sciocchino. Devi applicarti.
O te la vedrai con me!” lo ammonì scherzosamente. “Lascia che io raggiunga la
tua statura e poi ne riparleremo… ma stasera lascia perdere,
c’è il polpettone con cui strafogarsi…” ammiccò
complice, e se lo trascinò dietro, verso la cucina.
Continua...
Disclaimers: I personaggi citati
in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna
forma di lucro, da parte mia.
Fra qualche giorno, la seconda e ultima parte. ^____^
Ringraziamenti: ne approfitto qui
per ringraziare quanti hanno letto e commentato la mia ultima fic su Inuyasha (non escludo di
scriverne altre a breve^^) e quanti hanno recensito finora ‘It’s
raining’.
A voi, la mia profonda gratitudine.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.
Grazie (_ _)
elyxyz