“Yuka…dai yuka vieni dalla mamma so che ce la puoi
fare” Siamo a metà di Dicembre, sono trascorsi
dieci mesi da quando ho partorito la mia bambina, incredibile vero come
il tempo sia trascorso così in fretta, mi sembra solo ieri
che aveva appena iniziato a gattonare, invece adesso ha imparato
già a fare i suoi primi passi. Sapete una cosa ancora
più incredibile…Takeru non sa ancora di avere una
figlia…lo so adesso mi prenderete per scema e avete tutte le
ragioni per farlo, ma tanto tra due giorni arriverà qui per
passare insieme a noi le vacanze Natalizie e quindi saprà
ogni cosa…ho una fifa blu però, perché
so già che si arrabbierà molto con me per avergli
tenuto nascosto ogni cosa, e anche qui non posso dargli torto
però spero anche che capisca che l’ho fatto per
lui, per evitare che si rovinasse la vita così in fretta.
La mia bambina ovviamente sa chi è il suo papà
anche se è lontano, ma è bellissimo vederla
così euforica quando le dico che manca poco al suo arrivo.
In questo momento io, Yuka e Hikaru ci troviamo nel salottino di casa,
mentre quest’ultimo che ormai ha quasi un anno sta
schiacciando un pisolino sul divano io sto giocando con la mia bambina.
O meglio dire sto cercando di farle “perfezionare”
la sua camminata che è come dire ancora un po’
”traballante”.
Mia madre e Mamoru sono a fare il loro viaggio di nozze con un LEGGERO
RITARDO,perciò io devo tenero d’occhio il mio
piccolo fratellino.
La mia bambina sta camminando verso di me, quando
all’improvviso cambia traiettoria, dirigendosi verso la porta
e urlando allo stesso tempo “ PAPA’ ”
alla persona che è appena entrata in casa senza che io me ne
accorgessi.
“Papà, papà,
papà”continua a ripetere la bambina verso la
persona che è appena entrata in casa, e che la guarda con
una strana luce negli occhi, senza però capire bene la
situazione.
Io mi avvicino piano alla bambina, che nel camminare troppo velocemente
nei suoi passi inesperti, ora si trovava sul pavimento a rotolarsi nel
vano tentativo di tirarsi su, e la prendo in braccio, sempre fissando
la persona negli occhi e poi sussurrando un solo
nome”TAKERU”.
“Ciao Kayano…non sapevo che tua madre avesse
partorito una bambina…ho sempre creduto di avere un
fratellino, ma perché mi chiama papà?,
cos’ha combinato mio padre per sconvolgerla fino a questo
punto?” Domanda sorridendo ignaro della situazione il ragazzo.
Sto per aprire bocca per parlare quando qualcuno mi precede:
“Flatellone tei tonnato a cata finammente” Esclama
Hikaru sbucando dal divano su cui fino a qualche secondo prima stava
dormendo e buttandosi tra le braccia del ragazzo che ora ci capisce
sempre meno.
“Ma scusa…ma per caso tua madre ha avuto due
gemelli?” Domanda sempre Takeru ingenuamente.
“Ma flatellone che cota tici??? Lei è la mia
tipotina…è la pimpa della tolellona”
Risponde altrettanto ingenuamente Hikaru alla domanda del fratello che
ora è davvero sotto scock.
“Sento Hikaru perché non ti metti a giocare con
Yuka qui sul tappeto mentre io parlo con Takeru e…cosa ne
dici” riesco finalmente a dire mentre metto giù
Yuka che subito va a giocare con lo “ZIO”.
“Ti va di sederci sul divano?” Domando a Takeru,
però dirigendomi verso l’oggetto in questione
senza aspettare una risposta, sentendolo contemporaneamente seguirmi.
Restiamo qualche minuto in un muto silenzio osservando i due bambini,
che tranquillamente giocano tra di loro ridendo allegramente.
“Allora mi vuoi spiegare cos’è questa
storia?...è vero che Yu…Yuka è tua
figlia” Mi domanda Takeru temendo la mia risposta.
“Be…a dire il vero non è mia
figlia…” a queste parole lui tira un sospiro di
sollievo “A dire il vero Yuka Edogawa è nostra
figlia”…Scok, questa è
l’unica cosa che si può leggere nel volto di
Takeru “e…e prima che tu possa dire qualunque cosa
o…metterti a sbraitare contro di me, vorrei spiegarti
perché non te l’ho mai detto…vedi
quando tu sei partito per andare in Italia io non sapevo ancora di
essere incinta, non lo immaginavo nemmeno, l’ho scoperto
circa un paio di mesi dopo, ma non ritenevo giusto avvertirti
infrangendo così il tuo sogno, non…non volevo
distruggere il rapporto che si stava creando tra te e tua
madre…tutto qui, ora sei ti vuoi arrabbiare o urlarmi
dietro, o peggio ancora andartene fallo pure, hai più che
ragione.” Tutto ciò che ho detto in questi dieci
minuti, l’ho fatto con il volto abbassato, per paura di
leggere nei suoi occhi in quei occhi che io tanto amo decifrare e che
solo io so fare, odio, ma se invece avessi parlato con il volto alzato,
avrei potuto leggervi amore,e vedere le sue morbidi labbra incorniciate
da un dolce sorriso, e lo avrei anche visto alzarsi e venirmi in contro
per stringermi con forza tra le sue possenti braccia.
Ed è qui che mi trovo ora…tra le forti, ma allo
stesso tempo delicate braccia, dell’uomo che io amo tanto,
piangendo come una bambina calde lacrime che non sono riuscita a
trattenere, mentre lui mi sussurra dolci parole nell’orecchio
cercando di calmarmi.
Dopo dieci minuti finalmente sono tornata in me, ma non mi sono ancora
stacccata dalle sue braccia, mi è mancato così
tanto come vorrei restare sempre così, mi sembra quasi un
sogno…e ovviamente come nei sogni c’è
sempre qualcuno che distrugge la bell’atmosfera che si
è creata…e indovinate chi è
stato…YUKA…a quanto pare è caduta ed
ha sbattuto da qualche parte, così ora sta danto pieno sfogo
ai suoi polmoni, perforandomi i timpani e facendo tremare i vetri come
neanche un terremoto sarebbe in grado di fare, io mi sto per alzare per
porre fine a questa “tragedia Greca” quando
qualcuno lo ha già fatto al posto mio…
Takero tiene tra le braccia la bambina quasi fosse un tesoro prezioso e
la guarda con gli occhi che brillano…Yuka da brava bambina
viziata qual è ha già smesso di piangere ed ora
sta tra le braccia del suo adorato
“PAPA’” a giocare con una delle numerose
collane che lui ha sempre adorato portare al collo…rimaniamo
così…in silenzio per qualche minuto fino a quando
non è Takeru a parlare:
“Ha preso molto da te…soprattutto la sbadataggine
di cadere e sbattere ovunque” Mi dice con un sorrisino da
stronzetto sulle labbra
Io ovviamente sto al suo gioco”Non sai quanto hai
ragione…ha preso molto da mè soprattutto la
voglia di urlare” a questa affermazione il sorrisino gli
muore sulle labbra “Ma a preso qualcosa anche da
te…il tuo pessimo carattere, e manco a farlo apposta tuo
padre la stà crescendo e viziando allo stesso modo in cui ha
cresciuto e viziato te”
A questa affermazione si mette a sorridere di nuovo…deve
sicuramente aver capito come quel piccolo mostricciattolo di nostra
figlia deve avermi fatto dannare.
“Ascolta cosa ne dici di andare a finire questa simpatica
coversazione in cucina…i bambini devono mangiare e penso che
anche tu sia affamato dopo questo lungo viaggio” Dico
prendendo per mano il piccolo Hikaru e dirigendomi verso la cucina
seguita da Takeru che tiene ancora in braccio la piccola
“Mettila pure nel seggiolone li vicino al tavolo”.
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Abbiamo passato così il resto della
giornata…chiaccherando tra di noi…gli ho fatto
vedere molte foto di Yuka alla nascita, la prima volta che ha
gattonato, la prima volta che ha parlato e molti altri momenti che io
ho reputato importanti nella vita della mia bambina.
Takeru, ovviamente, è ritornato in Italia per finire gli
studi, ha detto che vuole che Yuka da grande possa dire di essere fiera
del suo papà…ma neanche a dirlo a lei
è bastato vederlo una volta per capire che era tutto il suo
mondo e lo è ancora edesso…anche adesso che sono
passati molti anni.
Quando Takeru ha preso la laurea è tornato a casa e ci siamo
sposati…erano passati già tre anni, e al nostro
matrimonio Yuka Hikaru ne hanno combinate di tutti i
colori…sembrano due gemelli, hanno molto in comune e nessuno
crederebbe mai che sono ZIO e NIPOTE.
Un anno dopo il nostro matrimonio è nato Yury, il mio
bellissimo bambino che è la fotocopia stampata di suo padre,
non si direbbe mai che è mio figlio, ha perfino il carattere
di Takeru.
Altri due anni dopo è nata Miyu…lei invece
è la mia di fotocopia, non fa altro che piangere.
Yury è stato fortunato ad aver preso il carattere di suo
padre altrimenti non avrebbe potuto reggere il confronto con le sue
sorelle che ogni giorno si coalizzavano per combinare qualcosa a sue
spese.
Come avevo già detto io ora ho 50 anni, i miei figli sono
diventati genitori a loro volta e quasi tutti i pomeriggi i miei
nipotini vengono a farmi visita…Takeru inizialmente non
riusciva a reggere tutto il chiasso che facevano ma con il passare
degli anni si è abituato e molto spesso anche lui diventa
parte di tutto quel disordine.
Takeru è….è sempre Takeru, molte
persone dicono che non è cambiato, ma per chi lo ha a
stretto contatto come ma 24 su 24, si rende conto che anche lui ha dato
una svolta alla sua vita…alla nostra vita…IN
MEGLIO.
Lo sio che come finale non è un granchè, ma
magari più avanti mi verrà qualche balla idea e
allora la modificherò
Ringraziamenti:
akitohayama4eve: grazie per la recensione sono felice che ti sia
piaciuta(^-^)...
e ovamente ringrazio ancora anche Hatori per la sua di recensione
BYE BYE alla prossima...solo una cosa...PER FAVORE
RECENSITEEEEEEEEEEE.....
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