Capitolo 2°: Rinascita (1° Parte)
Una figura incappucciata, si stava dirigendo verso la
prima rampa di scale che portava alla prima casa dello Zodiaco; chiunque avesse
visto l’individuo, avrebbe potuto vedere lo spolverino, lungo e munito di
cappuccio che gli copriva quasi tutto il viso, guanti, pantaloni attillati e
stivali, tutto di color bianco, con le rifiniture nere.
Saliva le scale con lentezza, quasi
che non avesse fretta, arrivando sino all’entrata del Templio, nella quale la
donna, perché di una donna si trattava, trovò l’armatura dell’Ariete e con un
piccolo sorriso, gli si avvicinò, poggiandovi sopra una mano.
Donna:”Oh, Sacre vestigia del
montone bianco…”
La Cloth dorata, fu circondata da migliaia di fili
cosmici, che si muovevano guidati da volontà propria, mentre l’arcana e
profonda voce della donna si espandeva nell’aria.
Donna:”…… che tu possa ritornare a
calcar i campi di battaglia.”
Uno strano vento caldo prese a soffiare per la prima casa,
mentre il bagliore della Cloth aumentava ancor di più.
Donna:”Poiché il tuo placido
padrone, sta per tornar a combattere una nuova guerra!”
L’ultima frase si perse nell’aria; un’esplosione di luce
si accese, per poi spegnersi come se nulla fosse successo, ma qualcosa era
accaduto.
Davanti alle sacre vestigia
dell’ariete vi stava un ragazzo sui vent’anni, dalla pelle lattea, il viso fine
e delicato, contornato da lunghi capelli violetti che pareva addormentato.
Donna:--Ben tornato su questa terra Mu, Gold Saint di
Aries.--
Sussurrò lieve quanto il vento mentre se ne andava,
lasciando il ragazzo lì sdraiato mentre il suo petto, si alzava e abbassava al
ritmo lento del suo respiro.
La donna arrivò alla casa del Toro e
vi entrò senza indugio alcuno, addentrandosi sino al centro del loco ove trovò
ciò che cercava, la Cloth del Toro.
Donna:”Oh, Sacre vestigia del Toro
Dorato………”
Un’aura dorata intensa che esprimeva una gran forza
attorniò la Cloth, mentre la donna continuava a recitar la sua litania.
Donna:”…… che tu possa ritornar a
combattere.”
Ancora quel vento si alzò, ma questa volta portava con sé
profumo di campi e di fiori, e l’aura cosmica della Cloth aumentò ancora.
Donna:”Il tuo dolce padrone, sta
per tornare a combattere una nuova guerra.”
Un’altra esplosione luminosa, poi il nulla più assoluto e
davanti alle sacre vestigia di Tauros, vi era il corpo possente di un uomo, sui
vent’anni, dai lunghi capelli castano verdi, di pelle scura e dal viso gentile.
Donna:--Ben ritrovato su questa terra Aldebaran, Gold
Saint di Tauros.--
Sussurrò lievemente andandosene nuovamente, lasciando il
custode della seconda casa a riposare.
La terza casa, quella dei Gemelli, era quella ove la donna
si sarebbe dovuta fermare di più poiché aveva un altro compito da svolgere al
suo interno.
Si addentrò veloce, il rumore dei tacchi sul pietroso
pavimento rimbombavano nell’ambiente come i rintocchi di un orologio,
mentr’ella arrivava al suo centro, ove vide le sacre vestigia.
Allungò la mancina mano innanzi a sé prendendo a
pronunziar arcane parole.
Donna:”Sacre vestigia che dei Dioscuri avete i
poteri……”
Uno strano alone cosmico contornò la donna, facendo
fluttuare i lembi dello spolverino e un poco il cappuccio.
Donna:”……… Castore e Polideuce donate nuovamente la
vostra forza………”
Il cosmo prese a convogliarsi sotto il palmo della mano
della donna, per poi divenir una specie di tornando.
Donna:”……… poiché una nuova Cloth, gemella dell’altra
sta per risorgere a nuova vita, per salvaguardare l’umanità e la giustizia
stessa.”
Il moto rotatorio del vortice aumentò la sua intensità,
esplodendo poi in un mare di schegge dorate che si dispersero, per poi unirsi
tutte insieme dando vita ad un’altra Cloth, perfettamente uguale a quella che
già esisteva.
La donna sorrise, avvicinandosi alle due Cloth poggiando
la mancina su quella appena creata e la destrosa sull’altra.
Donna:”Oh, Sacre vestigia dei Gemelli guerrieri……”
Intono alle Cloth si mostrò un cosmo che sembrava
l’apertura di uno squarcio dimensionale, del tutto nero e oscuro.
Donna:”…… che voi possiate solcar i campi di
battaglia.”
Nuovamente quel vento caldo tornò a spirare, portando con
se Caos e giustizia, mentre le auree delle Cloth si andavan a rinforzare,
mostrando le galassie che si trovavan al loro interno.
Donna:”I vostri padroni, l’uno calmo e riflessivo,
l’altro esuberante e combattivo
stanno per
tornare a combattere una nuova guerra.”
I due squarci dimensionali che contornavano le Cloth
collassarono su loro stesse, dando vita ad un’esplosione oscura e dopo, il
silenzio più assoluto, se non rotto dai calmi respiri di due giovani
ventottenni praticamente uguali; entrambi con lunghi e mossi capelli blu, visi
dai tratti marcati e pelle leggermente scura.
Donna:--Bentornati a calcar codesta terra, Saga e
Kanon, Gold Saints di Gemini.--
Uscì anche da quella casa lasciandone i custodi
profondamente addormentati, dirigendosi verso il Tempio successivo.
Il quarto templio, si mostrò innanzi a lei; esso però, era
del tutto diroccato. Il tetto non esisteva più, come neanche l’entrata, mentre
cumuli di macerie facevano bella mostra ovunque.
Sospirò, scuotendo lievemente il suo capo, addentrandosi
tra i resti della quarta casa di Cancer fino ad arrivare al suo centro, ove
trovò le sacre vestigia dorate della costellazione del Cancro su un
piedistallo.
Donna:”Sacre vestigia del padron dello spirito………”
La Cloth venne attorniata da dei lunioli doranti che
vorticavano pigramente attorno ad essa, emanando però una gran forza.
Donna:”……… che tu possa tornare a calpestar i campi di
battagli.”
Il vento si alzò, ma questa volta non era caldo, era tiepido,
poiché il gelido soffio della morte ne era compagno e i lunioli intorno alla
Cloth presero a vorticar con ancora più velocità, aumentando il loro potere.
Donna:”Il tuo spietato, ma giusto padrone, sta per
tornare a combattere una nuova guerra.”
Un vortice di fuochi fatui, come di anime che danzano, si
dispersero per tutto l’ambiente circostante illuminando in una maniera
innaturale, tutto ciò che si trovava nel raggio di qualche metro compreso il
corpo di un ventitreenne, dalla pelle abbronzata, corti e arruffati capelli blu
notte e viso dai lineamenti duri e beffardi.
Donna:--Ben ritrovato al mondo Angelo, anzi, Death
Mask, Gold Saint di Cancer.--
Si voltò, dirigendosi verso l’uscita del tempio, senza
voltarsi indietro.
La quinta casa, la casa del Leone. Era uno dei pochi
Templi non troppo danneggiati dalle guerre.
Entrò, il suo passo si era lievemente velocizzato
arrivando al centro dell’oscuro loco, ove i bagliori doranti delle sacre
vestigia della bestia guerriera rilucevano maestose sul loro piedistallo.
Donna:”Oh, Sacre vestigia del dominator delle belve……”
Scariche di cosmo puro, come di elettricità, avvolsero le
sacre vestigia dorate; sembrava che in esse la vita stesse ritornando a
scorrere.
Donna:”…… che le tue zanne possano tornar a scavar i campi
di battaglia.”
Nuovamente quel caldo vento, solo che stavolta di
elettricità statica era pervaso, andando ad aumentar le scariche che ora,
vorticavan come impazzite intorno alla Cloth.
Donna:”Il tuo impulsivo padrone, sta tornando su
codesta terra per combattere una nuova guerra.”
Le scariche elettriche si andaron a diramare per tutta la
quinta casa, di una luce bianca intensa che si spense. Fu questione di un
battito di ciglia, mentre nella semi oscurità si intravedeva un corpo, un corpo
di uomo sui vent’anni, capelli corti e arruffati color oro, viso dai lineamenti
decisi e dalla pelle olivasta.
Donna:--Bentornato Aiolia, Gold Saint di Leo.--
Un sorriso le increspò le carnose labbra, ma ben presto
più alcuna espressione le solcò il viso. Alzò il suo sguardo dal corpo
dell’uomo, avviandosi verso la sesta casa dello Zodiaco; era ancora a metà
dell’opera e il tempo, di certo, non era dalla sua parte.
Un passo veloce ma leggero si percepiva nella sesta casa,
quella della Vergine; anch’essa, mostrava degli ingenti danni, causati dalla
precedente Guerra Santa contro Hades.
Un sospiro, mentre si addentrava sempre di più all’interno
di quel luogo, ove il profumo di incenso e fiori permeava l’aria.
Il centro del loco era vicino, difatti le Sacre vestigia
della Vergine si stagliavano innanzi a lei, nella loro semplice purezza.
Donna:”Sacre vestigia della Vergine Demetra………”
Voce profonda e arcana quella della donna, sembrava Greco,
non il greco antico studiato ai giorni nostri, ma quello che risaliva all’alba
della creazione.
Intanto, intorno alle sacre vestigia, dei fili cosmici
presero a vorticare e tintinnare, come se fossero le sfere di un rosario
Buddista, che serpeggiavan intorno ad un corpo di donna chiusa in preghiera.
Donna:”……… che la tua potenza che collega vita e morte,
torni a servir colei che è nel giusto.”
Il vento caldo riprese a soffiare
all’interno della casa, portando con se dei rosei petali che dovevan provenire
dal giardino dello Sharasoju, mentre
il tintinnio e le movenze di quel rosario cosmico aumentavan la loro intensità.
Donna:”Il tuo austero padrone, sta per
tornare a calcare codesta terra, per combattere una nuova guerra.”
Il movimento del rosario e il tintinnio cessarono di
colpo, come il vento che spirava, mentre i petali sospesi prima in aria,
iniziavan una lenta discesa al suolo sconvolta per qualche attimo da delle
piccolissime sfere cosmiche che schizzarono in ogni direzione, creando una
piccola pioggia luminosa che si spese quasi subito facendo ripiombar il loco
nell’oscurità.
Alla base del piedistallo della Sacra
Cloth, vi stava un ragazzo sui vent’anni, carnagione pallida, viso dai
lineamenti delicati e lunghi e lisci capelli biondi.
Donna:--Bentornato Shaka, Gold Saint di
Virgo.--
Uscì anche da quel templio, senza mai
guardarsi alle spalle; gliene mancavano ancora sei.
Doveva sbrigarsi, doveva riuscire a riportarli tutti lì prima
dell’alba. Il suo passo si velocizzò ancor di più, prendendo a correre per le
diverse rampe di scale arrivando alla settima casa, la casa della Bilancia.
Lo so, lo so! E’ una
schifezza!ç____ç
Però la volevo scrivere! Spero di ricevere qualche commento! Mi va bene
tutto!ç____ç
Ciao e al prossimo cap!^_-