Buongiorno ragazze,
dal momento che l'emozione è forte, non garantisco che
riuscirò ad esprimere al meglio quello che mi appresto a
dirvi.
Ho sempre condiviso molto di me con voi lettrici di Efp, e questo mi fa
sentire molto colpevole per il modo in cui sono scomparsa senza dare
più alcuna notizia.
Purtroppo quelle che pensavo circostanze personali non gravi si sono
rivelate l'esatto contrario. Hanno dato il via ad un periodo molto buio
e difficile, da cui ho cercato faticosamente di uscirne stringendo i
denti e pregando molto.
Ho chiuso fuori dal mio mondo molte persone e molte cose, non riuscivo
a fare diversamente.
Ho chiuso fuori anche Efp e tutte voi.
Non appena, però, c'è stato uno spiraglio di luce
qualche mese fa, il pensiero è tornato anche qui.
Scoprendo quante di voi mi avevano cercato nel tempo (qualcuna anche
arrabbiata e la capisco) ha contribuito in qualche modo ad allargare
ancora un pochino di più lo spiraglio di luce.
E ve ne sono grata, perchè senza saperlo avete contribuito a
rafforzare il mio percorso di risalita.
Ora mi sento più forte ed essere qui a dirvi che ho voglia
di ricominciare mi fa sentire che ho imboccato la direzione giusta.
Non so se sarò in grado di ricominciare nella maniera che
molte di voi apprezzavano, ma al momento per me è importante
solo che mi sia tornata la voglia di scrivere e di sognare ancora.
Così ricomincio da loro, dall'Edward e Bella che raccontavo
con indosso i miei occhiali rosa (a volte anche rossi...).
Non sono riuscita a scrivere molto in questo capitolo di ripresa,
perchè non è stato semplice ri-immergermi nella
storia. Mi sono ritrovata molto emozionata e sommersa da ricordi felici
di quando scrivevo di loro un anno e mezzo fa e tutto doveva ancora
succedere.
Però avevo voglia di farvi sapere che sto tornando e che,
spero, con una certa cadenza di poter completare "Un amore tra le onde".
Ringrazio ancora davvero tutte quelle lettrici che mi hanno dimostrato
affetto pur nel silenzio che ho mantenuto in questo tempo, lasciandomi
molto spesso messaggi ben auguranti.
Spero di potervi risentire e di riprendere dove ci siamo interrotte.
Un bacio grande.
Roberta
-
Quel verme viscido, strisciante, schifoso! Se fossi stata
lì,
gli sarei saltata addosso e gli avrei cavato gli occhi! Edward avrebbe
dovuto dargli la lezione che si merita! Altro che trascinarlo in
tribunale, dovrebbe trascinarlo davanti ad un plotone di esecuzione! Ma
scusa, Bella, Emmett non è mica un ex navy seals?
Sicuramente
avrà qualche bella idea su come poter sistemare quel verme!
Potrei suggerirgliene qualcuna anch'io...
Bella aveva dovuto
allontanare leggermente il cellulare perchè
le imprecazioni di Kelly erano decisamente in crescita e non in
diminuzione. Erano già dieci minuti buoni che le stava
illustrando cosa avrebbe voluto fare a Davenport se fosse stata
presente
anche lei alla festa della sera prima, dopo che ovviamente le aveva
raccontato cosa avevano scoperto sul suo conto e di come aveva usato
Alyssa per arrivare a colpire lei ed Edward.
Ancora aveva davanti agli occhi
l'espressione di Edward e ancora un brivido gelido le era corso lungo
la schiena.
Per un attimo aveva
temuto di vedere Davenport morire sotto i suoi occhi tanto era stato
micidiale.
Quando erano riusciti
a parlare di quello che era accaduto, mentre tornavano a casa, le aveva
detto parole così decise che le erano rimaste scolpite nella
mente.
"Nessuno, Isabella,
può
permettersi di minacciarti. In nessuna maniera. Chi oserà
farlo,
si ritroverà sempre a dover fare i conti con me".
In quegli occhi
verdi che la fissavano intensamente aveva
trovato diverse emozioni che l'avevano toccata nel profondo : amore,
paura, possesso, rabbia.
Un mix che le aveva
fatto comprendere come il suo istinto di protezione fosse proporzionale
all'amore che provava per lei.
I giorni passavano e a lei
sembrava sempre più impossibile che una volta loro due
fossero stati così distanti.
- Sai
cosa ti dico,
Bella? Che a parlare così tanto di quell'essere è
come
se gli stessimo dando un'attenzione che non merita affatto! Quindi,
concludo dicendo che sicuramente qualsiasi trattamente gli
riserverà
Edward, sarà la cosa più giusta che gli possa
capitare!
Kelly aveva tirato un
enorme sospiro, sintomo che stava per ributtarsi nella conversazione
con tutt'altro argomento.
- Quindi, adesso,
parliamo di David Pattinson! Devi dirmi esattamente
tutto quello che hai scoperto di lui vedendolo di persona! Non
tralasciare nulla, neanche il più piccolo particolare,
capito?
Devo sapere il più possibile per quando arriverà
qui a
Los Angeles! Ho praticamente obbligato mio padre a mettere a
disposizione gratis uno dei suoi alberghi per tenere la conferenza
stampa di presentazione, in modo che tutto il cast vi soggiorni. L'ho
anche obbligato ad offrire a David la possibilità di
usufruire
di una breve vacanza se vorrà, ovviamente a sue spese. Tanto
comunque ne ricava in pubblicità, quindi non è
che gli
costi poi molto offrirgli il meglio. Ovviamente potrà
usufruire
anche della più bella ragazza sulla piazza di Los Angeles,
cioè me, ma questo ho preferito non dirlo a mio padre. Anche
se
credo lo abbia intuito da come l'ho tormentato per la conferenza
stampa... ma tanto mi conosce, quindi mi sa che ci ha messo una pietra
sopra.
Kelly era di nuovo un
fiume in piena, ma in fondo ne era contenta,
l'esuberanza dell'amica era sempre un'iniezione di vitalità
anche per lei che tendeva ad essere molto più riflessiva.
- Quindi, Bella? Ci
sei ancora?
- Sì, ci
sono. E' che come al solito, non riesco ad inserirmi nella
conversazione!
La risata dell'amica
le era giunta piena e coinvolgente.
- Scusa!
Sarà che sono su di giri anche perchè domani
devo dare il mio primo esame e praticamente non ho aperto un libro.
- Kelly!
- Lo so, lo so... ti
prego non partire con una delle tue prediche sullo
studio. Lo sai che la secchione sei sempre stata tu! Io sono sempre
stata quella che si teneva a galla giusto per non finire tutti i giorni
nell'ufficio del Preside Klee.
Erano ancora
scoppiate a ridere, entrambe ricordando i giorni trascorsi
al St. Marie, quando condividevano la quotidianità tra alti
e
bassi.
- Okay, niente
prediche. Però posso chiederti perchè non
hai studiato? Qualche problema? Mi dispiace, in questi ultimi tempi
finisce sempre che parliamo solo di me e della mia nuova vita.
- Ehi, adesso non
iniziare coi sensi di colpa, okay? Non c'è
niente che non va per me, a parte una momentanea mancanza di voglia di
studiare. Non so, non sono pienamente convinta dell'inidirizzo che ho
scelto... ma di parlarne con mio padre non ne ho molta voglia. Sai
quanto ci tiene all'idea che prenderò il comando quando lui
si
ritirerà per godersi il "meritato riposo"... che poi, te lo
vedi
mio padre riposarsi? Io no! Ma non divaghiamo, torniamo alle cose
importanti! Allora, David, com'é?
Era rimasta un attimo
in silenzio prima di rispondere.
- Veramente, Kelly,
non sono riuscita ad avvicinarlo molto...
- COSA? Lo avevi
lì a portata di mano e ti sei fatta scappare
l'occasione? E cosa ti ha impedito di... no, no aspetta! Ti prego, non
me lo dire!
Non mi dire che è stato per Edward! Mr. Egocentrico
è
entrato in azione e ti ha tenuto alla larga da lui?
Bella si era messa a
ridere perchè l'amica si era abbastanza
avvicinata alla realtà: Edward si era mostrato subito poco
entusiasta del fatto che lei volesse conoscere David.
Edward Cullen, l'uomo tra i
dieci più affascinanti al mondo, era geloso di lei!
Era impossibile non
crogiolarsi davanti ad una scoperta del
genere, soprattutto perchè lei era convinta che non ce ne
fosse
stato nemmeno bisogno.
David Pattinson era
sempre stato circondato da una schiera di belle
donne, una più bella dell'altra... e sicuramente anche molto
disponibili! Di certo non sarebbe rimasto abbagliato da lei, ma Edward
era parso sicuro dell'esatto contrario.
Quindi, in un modo o
nell'altro, aveva sempre evitato che le loro
strade si incrociassero durante il party. Quando glielo aveva fatto
notare, aveva avuto la faccia tosta di sfoderare un'espressione a
metà tra l'innocente e il sorpreso, davanti alla quale si
era
arresa subito.
Era praticamente impossibile
resistergli, o almeno era così per lei.
- Diciamo di
sì. Però, diciamo anche che io non ho
insistito più di tanto... ora me ne pento, però.
Non
immaginavo che ci volessi davvero provare con lui!
- Scusa, Bella, ma di
chi ti ho parlato tutto il tempo l'anno scorso?
- Di lui, certo, ma
credevo fosse così, tanto per dire. Mica ci
si può innamorare di qualcuno senza neanche conoscerlo...
C'era stato un lungo
silenzio dall'altra parte che però era stato molto
più esauriente di un lungo discorso.
- Kelly? Non puoi
pensare sul serio quello che stai pensando!
- No certo! Tu non ti
sei innamorata di un uomo che praticamente non esisteva nella tua vita!
- Ma Edward era il
mio tutore! Tra di noi c'era comunque un legame...
- Sì, ho
capito, ma non puoi negare che in fondo ti sei
innamorata di lui dopo solo sei giorni di vacanza... sei giorni, non
sei anni... un colpo di fulmine! E vi sposate anche!
L'ultima affermazione
era stata decisamente più scettica, ma d'altronde
le aveva già detto come la pensava al riguardo e non era una
novità perciò che non le andasse a genio l'idea.
- Quindi, mi stai
dicendo che è normale che tu sia innamorata di David?
- Non sto dicendo che
sono innamorata... però sento che potrebbe essere un tipo
molto giusto per me!
Il rumore di una
porta che si apriva e delle voci sempre più
vicine avevano fatto capire a Bella che il tempo per quella
conversazione con Kelly era agli sgoccioli.
- Kelly? Edward si
è liberato, posso richiamarti domani?
C'era stato un
sospiro rassegnato dall'altra parte. Ovviamente
esagerato, perchè nessuno a parte Kelly, avrebbe potuto
prenderla in giro su quell'argomento sapendo come stavano davvero le
cose.
- Ovvio che
sì. Anche se una cosa te la devo proprio dire:
inizio a credere che era molto meglio prima, quando tu ed Edward
eravate cane e gatto. Allora non mi avresti mai sbattuto in faccia il
telefono per correre subito da lui!
Probabilmente c'era
un fondo di verità, ma detto dalla sua
migliore amica aveva un risvolto positivo: in realtà era
contenta che le cose fossero cambiate così tra lei ed
Edward.
L'aveva vista soffrire tanto, per cui sicuramente ora riteneva giusto
che fosse così felice.
Tutto era sempre dipeso dalla
stessa persona, tanto Edward l'aveva lasciata sola, tanto ora la voleva
sempre al suo fianco.
La dimostrazione
che aveva iniziato a portarsi del lavoro a
casa, era il segno di come cercasse di trascorrere più tempo
possibile con lei. Quindi, di riflesso, anche lei cercava di passare
tutto il tempo con lui quando era a casa.
- Grazie Kelly. E
comunque, sappilo, ti voglio sempre bene. Anche se mi
sposo con Edward, tu rimarrai per sempre la mia migliore amica.
C'era stata una
risata soffocata.
- Isabella Swan, sei
diventata una maledetta ruffiana! E comunque ti
vorrò sempre bene anch'io... anche se non hai conosciuto
David
come ti avevo chiesto... vorrà dire che mi godrò
la
sorpresa di scoprire com'è davvero! Allora un bacio, a
domani!
- Ciao, un bacio.
Aveva chiuso la
conversazione mentre Edward entrava in salone
affiancato dal suo avvocato. O meglio, il capo del team di avvocati che
erano al servizio delle imprese Cullen ventiquattro ore su ventiquattro.
Aveva osservato come
apparisse autoritario e professionale anche se non
indossava uno dei suoi eleganti completi, ma semplicemente dei jeans ed
una camicia di una sfumatura di verde molto simile a quella dei suoi
occhi.
Occhi che erano corsi
velocemente a lei, quasi in una carezza fugace,
per poi tornare a guardare l'uomo che stava congedando con un'ultima
richiesta.
- Gordon, le rinnovo
la richiesta di ridurre allo stretto necessario la
presenza di Isabella in tribunale. Pretendo che facciate il possibile
in questo senso.
Edward aveva
nuovamente spostato lo sguardo su di lei, e dato che
l'avvocato stava fissando lui mentre lo rassicurava che avrebbero fatto
il possibile, Bella si era concessa di sbuffare e alzare gli occhi al
cielo, fingendo scherzosamente di trovare esagerato il suo modo di
essere protettivo.
Incurante di quello
che avrebbe potuto pensare di lui Mr. Gordon,
Edward le aveva rimandato uno sguardo truce ed un'alzata di
spalle come a dirle "lo sai che sono fatto così, per cui
rassegnati".
- Allora, credo che
sia tutto. Aspetto notizie il prima possibile.
Aveva accompagnato
l'uomo all'uscita.
- Certo, Mr. Cullen.
Non appena avremo depositato il memoriale la informerò
immediatamente sulle decisioni del giudice. Mrs. Swan è stato un vero piacere conoscerla e farò il possibile per risolvere tutta questa spiacevole situazione.
Si erano stretti la
mano e poi l'avvocato era scomparso dentro l'ascensore.
Non appena le porte
si erano richiuse, si era voltato verso Bella e
l'aveva trovata in piedi, mentre assumeva uno sguardo truce per fargli
il verso su come le era apparso qualche attimo prima.
- Mr. Cullen, ora
pretendo che faccia il possibile perchè la qui
presente ragazza possa non morire di fame! Lo sa che sono
già le
due passate? E' stato rinchiuso in quello studio per quasi tutta la
mattina!
Il sorriso malizioso
che era comparso sul viso di Edward ne aveva
ammorbidito immediatamente i lineamenti, sottoponendo il suo cuore ad
un duro lavoro
straordinario.
Vederlo così le
faceva ancora
lo stesso effetto delle prime volte, quando le era apparso impossibile
che potesse avere un sorriso così seducente.
- Di che fame
stiamo parlando, Isabella? Perchè anch'io avverto un certo
languore...
Aveva afferrato un
cuscino e glielo aveva scagliato contro, cercando di colpirlo.
- Ma sei incredibile!
Tanto paterno e premuroso nei miei confronti
davanti all'avvocato e poi, invece, scopro che di me ti interessa una
cosa sola!
Lui aveva afferrato
al volo il cuscino per poi rilanciarlo sul divano.
Non aveva perso l'espressione maliziosa, anzi sembrava essersi
rafforzata mentre le andava incontro.
- E io scopro di
essere già scivolato al secondo posto nella
scala dei tuoi bisogni... penso di doverti rinfrescare la memoria...
Bella, ridendo, si
era rifugiata dietro il divano per sfuggirgli. Una
mossa che aveva iniziato a perfezionare, dal momento che giocare
così tra di
loro era diventato qualcosa di abbastanza frequente quando erano soli.
A dire il vero, una
mattina erano stati beccati da Rosalie che non sapeva
della presenza di Edward ancora in casa dal momento che erano
già le dieci passate. Ma era stata una lunga mattinata
piacevole
da quando si erano svegliati e ancora Edward non aveva trovato la forza
di andare in ufficio. Rose aveva espresso l'eccezionalità
della
cosa lanciando uno sguardo più che stupito quando loro due
erano
sbucati dal corridoio gridando e rincorrendosi come due bambini. Lei in
pigiama e Edward con indosso solo un paio di boxer.
Quando erano rimaste
sole si era sentita molto in imbarazzo, ma poi
Rose le aveva raccontato di alcune "lotte" avvenute tra lei ed Emmet, e
la cosa l'aveva fatta sentire subito meno stupida.
- Io non voglio che
mi rinfreschi la memoria... io voglio mangiare! Non
sono mica una vecchietta come te... io devo ancora crescere!
Gli aveva anche fatto
una linguaccia, giusto per sottolineare il fatto che la più
giovane in effetti era lei.
- Ragazzina
impertinente! Ma quando ti prendo...
Lo aveva visto
scattare per aggirare il divano, e ridendo, lei era scattata dalla
parte opposta.
- Ah, non hai
speranza di prendermi! Hai voluto che seguissi le lezioni
di Jasper in palestra? E le lezioni stanno dando i loro frutti.
Si era fermato, ma
dandole l'impressione che stesse in realtà studiando la
mossa migliore per fregarla.
Giocare
così con lui le faceva nascere dentro un misto di
divertimento ed eccitazione. Perchè indipendentemente da
come
iniziasse la lotta e da chi la vincesse, si concludeva sempre alla
stessa maniera: finivano con l'amarsi con la stessa irruenza con cui si
erano inseguiti.
- Sei lento, Cullen.
Bella sapeva di non
doversi fidare del silenzio di Edward. Soprattutto
perchè conosceva bene l'espressione determinata che aveva
adesso
il suo sguardo, poteva essere il preludio di una mossa vincente.
- E tu
incredibilmente bella come sempre.
Il complimento non se
lo aspettava, ed era stato sufficiente per farle
perdere quella battaglia. Era rimasta immobile un attimo di troppo,
giusto il tempo che era servito a lui per saltare oltre il divano e
ritrovarselo così a pochi centimetri di distanza.
A quel punto finire
tra le sue braccia era stato inevitabile. Non aveva
nemmeno provato a fuggire, perchè ad Edward era bastato
allungare la mano per afferrarle un polso e tirarsela addosso.
Premuta contro di
lui, aveva dimenticato tutto, fame compresa.
Sollevando il viso
per poterlo guardare negli occhi, il suo stomaco si era stretto nel
solito nodo.
Non era giusto che quell'uomo
possedesse degli occhi così espressivi.
Spesso, quando la
guardava, riusciva ad anticiparle solo con lo sguardo quello che le
avrebbe voluto fare.
Kelly aveva avuto
ragione su di una cosa: lui era stato proprio un
colpo di fulmine da cui, probabilmente, non si sarebbe mai ripresa.
- E adesso, che cosa
mi dici della tua fame?
Il nodo allo stomaco
si era stretto ancora più forte, perchè il
respiro di Edward le aveva solleticato l'orecchio.
Le pareva impossibile
che solo qualche tempo prima il suo corpo fosse stato
del tutto estraneo a sensazioni del genere. Si sentiva come una
lampadina percorsa dalla corrente ogni volta che lui la sfiorava.
L'imbarazzo e il
timore delle prime volte, era stato sostituito da un
desiderio sempre più consapevole che l'amore fisico era la
massima espressione dei sentimenti che potevano esserci tra un uomo e
una donna.
Quando le mani di
Edward l'accarezzavano era come se interi discorsi
fluissero dentro di lei, rendendola consapevole di quello che lui
sentiva per lei.
- Di preciso non lo
so... non dovevi rinfrescarmi la memoria?
L'aveva stretta di
più, obbligandola ad arcuare leggermente la
schiena e facendo in modo che i loro bacini aderissero completamente.
Poi si era leggermente strusciato su di lei.
- Inizi a ricordare
qualcosa?
Ricordava tutto, ogni
singolo momento trascorso insieme a lui.
- Forse.
E forse lui aveva
sorriso appena, ma Bella non ne avrebbe potuto essere
certa, perchè si era persa subito nel contatto con le sue
labbra.
Di famelico, era
rimasto soltanto quel bacio che le stava dando.
Si era ritrovata a
ridosso del divano senza neanche accorgersene e con
un'altra leggera spinta era finita lunga distesa con il peso di Edward
a gravarle addosso.
- Scusa, ti ho fatto
male?
Si era staccato dalle
sue labbra giusto il tempo per quelle scuse e per sollevarsi
leggermente, poi aveva ripreso a baciarla.
Lo poteva capire,
anche a lei sembrava di non averne mai abbastanza dei suoi baci. Si
era chiesta se per tutti fosse così, magari all'inizio. Poi
aveva deciso che non le importava di saperlo. Le bastava che fosse
così tra loro due.
Una mano era scesa a
sfilarle bruscamente la camicetta dai jeans, per
cercare porzioni di pelle nuda e il contatto l'aveva fatta rabbrividire.
- Scusa, ho le mani
fredde...
Quello che la faceva
impazzire di Edward era anche questo: la
capacità di essere irruente e gentile nello stesso tempo. A
volte l'aveva posseduta con forza, ma sempre facendole sentire che
c'era amore nei suoi gesti.
- Non ti scusare e
continua a baciarmi.
Questa volta lo aveva
visto bene il sorriso, prima che assecondasse la
sua richiesta e tornasse ad impossessarsi della sua bocca.
La stessa mano fredda
aveva preso ad aprirle la camicetta, un pò
slacciando e un pò strattonando i piccoli bottoni.
Qualcuno era saltato
via e le era scappata una risatina.
- Scusa... te li
farò ricucire...
Ma a discapito delle
scuse, l'ultimo bottone che tratteneva i lembi
della camicetta lo aveva strattonato con più forza
perchè
cedesse immediatamente.
Il sapore di Edward
era intossicante, probabilmente lo avrebbero potuto
catalogare come una droga illegale. Le bastava che posasse le labbra
sulle sue e lei ne voleva già di più.
Intanto la mano aveva
trovato il suo seno e lo aveva stretto nel palmo.
Le era scappato un gemito di piacere, mentre si era agitata sotto il
peso del corpo che la schiacciava sul cuscino morbido del divano.
- Scusa, ti sto
schiacciando...
In realtà
stava pensando che c'era troppo poco spazio per quella
mano tra di loro, e forse lo aveva pensato anche lui, perchè
si
era improvvisamente staccato da lei.
- No, non mi stavi...
Non aveva finito di
parlare perchè Edward si era limitato a
rovesciare le posizioni. Ora era lei ad essere a cavalcioni sopra di
lui, seduto sul divano.
- Scusa, tu hai fame
e io che faccio? Ti strappo i vestiti di dosso...
Erano le ennesime
false scuse, perchè aveva capito benissimo di essere
riuscito a farle dimenticare la fame.
Voleva solo
assaporare meglio la vittoria. E lei poteva anche accontentarlo, ne
aveva vinte anche lei di battaglie così.
- Cullen, sai
benissimo che non sono le tue scuse quelle che voglio...
Aveva rafforzato la
presa sui suoi fianchi per premerla ancora di più sul suo
bacino.
- Ah, no? Significa
che ti è tornata la memoria?
Aveva immerso le mani
nei suoi capelli, stringendoli per attirarlo
verso di lei. Poi lo aveva baciato con la stessa irruenza con cui lo
aveva fatto lui sino a qualche attimo prima.
Quando lo aveva
lasciato andare, l'aveva sfidato con gli occhi.
- Direi che
è tornata, ora sai di che cosa hai fame veramente.
Con uno scatto era
riuscito ad alzarsi dal divano senza lasciarla
andare. Avvinghiata come un'edera alla pianta, gli aveva stretto i
fianchi con le gambe e buttato le braccia al collo.
Non appena aveva
capito dove stava andando, si era agitata.
- Ehi, stai ferma!
Guarda che non sei così leggera come credi... devi aver
messo su qualche altro chilo!
Prenderla in giro sul
suo peso, come sulla sua fame insaziabile di
cibo, era stato uno dei primi argomenti su cui aveva iniziato a
scherzare nei primi giorni della loro vacanza in barca.
Era stata una
scoperta incredibile vederlo così, lui che era sempre stato
rigido e formale nelle sue visite al St. Marie.
- Mi agito
perchè stai andando in cucina...
L'aveva guardata
maliziosamente, mentre giunti a destinazione, l'aveva depositata sulla
superficie del grande tavolo.
- Cara Isabella, sono
un uomo dalle mille risorse, dovresti saperlo ormai. Posso sfamarti in
ogni modo e contemporaneamente...
E si era voltato
verso il frigo, aprendolo e tirando fuori i resti della torta al
cioccolato per cui Bella impazziva.
- E la forchetta?
Si era messo a
ridacchiare.
- Non credo ti
servirà.
No, probabilmente no,
dal momento che aveva iniziato a slacciarsi lentamente la camicia.
- Sei davvero un uomo
dalla mille risorse, Edward Cullen. Ogni giorno me ne convinci sempre
di più.
Aveva sfilato del
tutto l'indumento ed era rimasto immobile di fronte a
lei. A quel punto, era stata lei ad immergere due dita nel morbido
cioccolato, fissandolo negli occhi.
- Tu e tutto questo
cioccolato... non credo davvero di avere bisogno di qualcos'altro.
L'aveva fissata anche
lui.
- E allora, ragazzina, cosa
stai aspettando? Non fare complimenti e serviti pure di entrambi.
Non se lo era fatto
ripetere e gli aveva impiastricciato le labbra di cioccolato: per oggi,
il suo pranzo iniziava da lì.
Scrivevo sempre qualcosa
a fine capitolo, di solito erano chiacchiere spensierate (a volte anche
veri e propri deliri) inerenti al capitolo.
Spero di ritornare a
farlo presto, per poter dire a me stessa che una parte della Roberta
che ero è tornata veramente.
Un bacio ancora a tutte
voi.
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