Ciao
a tutti!!! XD
Eh si, un altro extra di questa storia, non ci posso far nulla, ma
questa volta
non è colpa mia, ma dei personaggi e di Camilla L, che mi ha
fatto questo
regalino:
Se
n'è uscita con questa foto e la mia testolina ha
partorito questa, spero vi piaccia! XD
Banner
fatto da " Camilla L
" XD
Che ringrazio sia per il banner, che per la foto sopra XD
Viaggio
verso la push
Ashley's
pov
Ero
appoggiata allo stipite della porta, sentii la voce
di Seth mentre parlava al telefono, da quello che capii, stava parlando
con la
madre, Sue.
"Lo so, lo so mamma, appena possiamo veniamo a
trovarvi. Mi, anzi, ci mancate anche voi, ma ancora per qualche anno
dovremmo
stare qui… mamma… mamma lo so, ma cerca di
capire, lo sai anche tu che ci sono
ancora molte persone che potrebbero riconoscerci e noi andremmo nei
guai… anche
voi mancate ad Ash, si… aspetta… certo, vedremo,
okay… lo so che avete visto
Lucy, Renesmee e Jacob, sono tornati poco fa.
Ok…ok… appena possiamo promesso…
ciao… si… ti voglio bene anche io
mamma… ciao" e poi chiuse la comunicazione,
mi avvicinai piano a lui e lo abbracciai da dietro, appoggiai la testa
alla sua
schiena e sussurrai "Ti mancano, vero?", lui strinse le mie braccia
con le sue, e rispose "Si, ero al telefono con mia madre", sapevo
quello che sentiva e provava, sapevo quello che cercava di non pensare,
perché
erano le stesse cose che provavo e sentivo anche io.
Sapeva che avrebbe avuto ancora poco tempo per stare con
loro e che poi dopo, non avrebbe più avuto occasioni.
A volte mi fermavo a chiedermi, se avessi fatto bene ad
incatenarlo a me e farlo allontanare dalla sua famiglia, certo, lui
sapeva che
presto ce ne saremmo andati, eppure…
"Senti… se andassimo a trovarli?" proposi.
Lui sciolse l'abbraccio e si girò di fronte a me, mi
abbracciò per i fianchi.
"Davvero?"
"Certo! Manca anche a me tua madre, lo sai che mi
sta simpatica, e con gli altri che non andiamo propriamente d'accordo,
ma per
te, posso fare ogni cosa" e gli sorrisi, lui ricambiò e mi
baciò
dolcemente, prese il mio viso tra le sue mani e mi accarezzò
lieve.
"Si, però non dovremmo mai uscire da la Push"
continuò lui.
"Secondo te, potrebbe essere un problema per gli
altri? Non mi vorranno tanti giorni da loro? Io… pensavo che
saremmo stati da
tua madre… eh… che ci fosse anche Charlie, ma se
è un problema, vai tu e basta.
So quanto ti manca la tua famiglia e tu che puoi, vai" mi fece finire,
poi
con il sorriso sulle labbra, disse "Hai finito?" inarcai un
sopracciglio.
"Come?"
"Secondo te è questo il problema? Ormai ti hanno
accettato, come hanno accettato anche i Cullen, sono cambiate molte
cose da
quando siete arrivate, prima Bella e poi tu, avete cambiato molte cose,
certo,
a parte un "ciao" non pretendere altro, ma non ti faranno problemi se
ti vedranno per la riserva e poi tanto non penso che tu, a parte mia
madre,
Charlie e Leah forse, ti fermi a parlare con qualcun altro" Leah,
ripensai
a come da nemiche, eravamo diventate cognate, il nostro rapporto non si
era
evoluto moltissimo, non eravamo propriamente amiche, però
andavamo d'accordo a
modo nostro, riuscivamo a stare nella stessa stanza senza ucciderci.
"Ah, okay" risposi solamente.
"Che sciocchina che sei" e mi baciò sorridendo.
"Mi
raccomando, non uscite da la Push, okay?"
ci disse per l'ennesima volta coso, ehm Jacob.
Non ci potevo fare niente, dopo vent'anni ancora non
riuscivo a smettere di chiamarlo coso, già ero passata da
"cane" a
"coso", per passare a "Jacob" ce ne sarebbe voluta di
strada.
"Jacob, non siamo bambini, lo sappiamo cosa dobbiamo
fare, poi da quando in qua parli così? Non ci dice niente
Carlisle che sa che
non ce ne bisogno e ci pensi tu?" alzai gli occhi al cielo.
"Scusate, è che mi preoccupo" provò a
rispondere.
"Non manderò Seth sulla cattiva strada" risposi
esasperata.
"Non intendevo questo".
"Va bene, quindi quanto starete via?" chiese
Carlisle.
"Pensavamo di stare li una settimana almeno, Seth non vede Sue e Leah
da
Natale, quindi…" risposi io.
"Si, davvero, tranquilli, staremo attenti e non
andremo mai a Forks" disse lui, loro annuirono e poi incominciammo a
caricare le valigie sulla macchina.
Edward ci avrebbe accompagnato all'aeroporto, avremmo
preso l'aereo per arrivare a Seattle, poi da li saremmo andati a la
Push
correndo per i boschi, avevamo la super velocità,
perché non usarla?
Era inutile dire che avrei fatto visita anche ai miei cari, era ovvio.
"Sai,
mi fa piacere passare qualche giorno soli
soletti" dissi maliziosamente, mentre sfioravo il suo collo.
"Non saremo soli, non il giorno almeno" rispose
lui, poi mi prese il viso e mi baciò passionalmente.
Sentimmo Edward tossicchiare e ci allontanammo ridendo.
"Ops, scusa" dissi io e scoppiammo a ridere.
Arrivati in aeroporto, scendemmo dalla macchina e dopo
aver preso le valigie, salutammo Edward.
"Ciao Ed, ci vediamo tra una settimana" disse Seth e si
abbracciarono.
"Ciao Ed, ci vediamo" dissi io e ci abbracciamo.
Poi prendemmo l'aereo diretto a Seattle.
Atterrammo
dopo ore e fummo sorpresi di trovare Sue,
Charlie e Leah ad attenderci.
"Mamma! Charlie, Leah! Che ci fate qui?" disse
tutto felice e contento Seth, gli andò incontro e li
abbracciò stretti, si
vedeva quanto si erano mancati a vicenda e quanto si volessero bene.
Mi dispiaceva che erano rimasti così a lungo separati,
all'epoca gli avevamo chiesto di venire con noi, ma loro dissero che
dovevano
stare li, con gli altri, che avevano delle responsabilità,
amici, la loro vita…
e che anche se fosse, non sarebbe stato facile sparire così
di punto in bianco,
tipo Charlie era molto conosciuto e tutto il resto, alla
fine… come dargli
torto in parte? Comunque non era stato un addio, era come un figlio che
andava
a vivere con sua moglie all'estero, come capita ad altri, cose normali.
Ci eravamo promessi che ci saremmo visti spesso, il luogo
di incontro rimaneva sempre la Push, era l'unico posto dove saremmo
riusciti
abbastanza a nasconderci, non potevamo camminare per le vie di Forks o
Seattle,
non come prima, quindi a la Push che ci conoscevano quasi tutti,
eravamo
tranquilli.
Ormai a noi ci avevano accettato, dopo tutti quegli anni.
"Ehi, che fai li in disparte? Vieni qui, Ash!"
mi chiamò Sue sorridendo, era sempre stata una brava
persona, mi avvicinai
sorridendo e la abbracciai.
"Sue, come stai?" chiesi.
"Adesso che ho voi qui, bene" mi commossi a quelle parole, al suo
affetto per me.
Ero stata davvero accolta da alcuni di loro, nonostante
la nostra diversità, basta vedere che mio marito era un
licantropo.
"Charlie!" salutai sorridente, "Come
va?", lui sorrise e mi abbracciò.
"Bene, bene. Voi? E' da tanto che non venite a
trovarci, non si fa così e tu figliolo, tua madre
è da un po' che ti vuole
vedere"
"Lo so, scusate, ma prima non potevamo", mi si
avvicinò anche Leah e alla fine ci abbracciammo.
Andammo verso casa loro e ci sistemammo nella vecchia
stanza di Seth, Leah ormai abitava altrove con Embry, erano rimasti
anche loro
giovani come vent'anni prima, avevano continuato a trasformarsi per
proteggere
la zona.
"L'avete sempre lasciata così ancora?" chiese
Seth, una volta entrato nella stanza, appoggiai la borsa a terra e mi
guardai
attorno, erano anni che passavamo a trovarli ed erano anni che avevano
lasciato
la stanza intatta.
"Stasera cena in famiglia, ci saranno tutti i tuoi
amici Seth" disse Sue, entrando nella camera.
Ci girammo sorridendo, lei mi guardò e disse "Non ti
daranno fastidio", "Tranquilla" risposi io.
Nel corso degli anni i rapporti con gli altri non erano
migliorati di molto, certo ci tolleravamo, ma non eravamo diventati
amici
amici, con Leah era leggermente migliorata, almeno eravamo cognate.
La
sera, nel giardino della casa di Leah ed Embry, ci
sedemmo a una lunga tavolata, l'unica che non mangiava ero io,
però mi fecero
sentire accolta, non tutti… però era un inizio.
"Allora Ash, come vanno le cose in Alaska?" mi
chiese Sue.
"Troppo freddo, troppo buia, troppa neve e ancora
più fredda di Forks, le solite" risposi io.
Seth alzò gli occhi al cielo, "Ash, ti ricordo che tu non
senti
freddo" rise.
"Uff" sbuffai, "Comunque bene, Kate e Garrett sono
simpaticissimi, passare del tempo con loro è bello e
divertente, poi almeno
possiamo andare in giro tranquilli, devo ammettere che mi manca qui,
anche se
come città, da umana l'avrei odiata e anche adesso in parte.
Sapete, io sono
per il sole e mare, però almeno ho potuto incontrare belle
persone, persone
come Seth" e sorrisi nella sua direzione.
Dovevo ammettere che mi mancavano anche quelle terre, la
Push, il posto dove lui era nato è cresciuto, quel posto
raccontava molte cose
e c'erano persone anche belle, oltre a quelle odiose.
Ad un certo punto venni investita da un mini tornado,
(sembrava Lucy), mi si sedette sulle gambe e mi sorrise.
"Ciao zia Ash, prossimamente mi porterete tu e zio
Seth, in Alaska? Così posso anche incontrare Lucy?" era
Tess, la figlia di
Jared e Kim.
"Certo, ma solamente se i tuoi genitori sono
d'accordo, gliel'hai chiesto prima a loro?", lei annuì.
"Sei sicura?" sentimmo la voce di Jared.
"Dai papi, voglio andare a trovare Lucy, mi
manca!" e mise su il broncio.
"Ho capito, ma dovresti chiedere prima a noi e poi
non devi disturbare gli zii" rispose lui.
"Va bene, scusa zia Ash" e abbassò la testa.
"Ehi, avresti voglia di giocare un po'? Mentre i
grandi si prendono il caffè e tutto?" lei mi sorrise e
batté le mani
felice.
"Siiii, posso andare papà?"
"Certo, vai pure, piccola" e sorrise a sua
figlia, per qualche secondo provai una fitta di invidia, ma cercai di
scacciarla subito.
Presi per mano mia nipote e mi diressi verso il parco
giochi della riserva, e incominciai a spingerla sull'altalena.
"Zia, sali anche tu, vediamo chi va più in alto" era tutta
entusiasta, accettai volentieri, era divertente tornare bambine ogni
tanto.
Seth's
pov
Vidi
Ash allontanarsi con Tess, poco dopo mi alzai anche
io e le seguii, quando fui abbastanza vicino, potei sentire le loro
risate
allegre e felice.
Stavano giocando insieme, ma anche Ash era sull'altalena,
giocavano a chi arrivava più in alto, poi dopo andarono sul
girello, oppure si
arrampicarono sul cubo.
Era bello vederla così sorridente e felice, le osservai
da lontano per un po'.
Sono sempre stato convinto delle mie scelte e decisioni,
sempre convinto del mio amore per lei e lo sarei sempre stato.
Però in effetti una cosa c'era che mi sarebbe mancata,
non ci avevo mai pensato tanto prima, ma in quel momento, mentre la
osservavo
giocare, spensierata e con un affetto vero verso sua nipote, una delle
nipoti,
capii che sarebbe stata una madre fantastica.
Capii che la natura sapeva essere così crudele a volte,
perché impedire a una
donna che desidera tanto un figlio, di averlo? Perché invece
chi non
meriterebbe di averli, chi li tratta male, chi li fa solo per far
vedere che li
sa fare, si?
Noi desideravamo tanto avere un figlio, ma non potevamo, ma quando la
vidi così
materna nei confronti di Tess, come con Lucy, capii sempre di
più il dolore che
provava, era lo stesso che provavo io.
Per anni avevo cercato di non pensarci, ma in quel
momento mi venne sbattuta in faccia la realtà, nuda e cruda.
Forse avremmo potuto adottare qualcuno in futuro,
chissà…
Le fissai ancora per qualche minuto, non mi accorsi
neanche che erano sparite dalla mia vista ed erano spuntate alle mie
spalle per
farmi spaventare.
"Bu!" saltai sul posto e le sentii ridere, mi
girai e sorrisi a quelle due monelle.
"Allora? Così si tratta lo zio?" dissi scherzando
e presi in braccio Tess.
"Zio Seth, ti sei spaventato?" chiese
innocentemente.
"Si, adesso devi pagare penitenza" e
incominciai a farle il solletico, la sue risate si espansero per tutto
il parco
giochi, fino a quando finii.
"Ba-sta, ba-sta, mi arrendo, scusa, scu-sa"
ridemmo tutti e tre felici e ritornammo dagli altri.
Tess scese da me e corse verso il padre, che la prese in
braccio e la strinse a se.
"Ti sei divertita con zia Ash, tesoro?" le
chiese.
"Si, si, tantissimo! Posso giocarci anche
domani?"
"Se Ashley è libera, si, chiedilo a lei" e le
sorrise.
"Zia Ash, domani sei libera per giocare con
me?" vidi Ashley sorriderle, avvicinarsi e scompigliarle i capelli.
"Certo che sono libera, quando vuoi, tesoro".
Le osservai per un po', vidi che Leah mi fissava e mi
sorrise, un sorriso di comprensione.
Aveva capito i miei pensieri, anche lei finchè avrebbe
continuato a
trasformarsi non avrebbe potuto avere figli, ma comunque, non era detto
che una
volta che avrebbe smesso, avrebbe potuto averli.
Capiva quello che provavamo, e le dispiaceva.
Cercai di non far capire ad Ash i miei pensieri, sorrisi
quando si girò verso di me, e le presi la mano e ci
dirigemmo verso casa
nostra, dopo aver salutato tutti.
Avrei trovato una soluzione, ma in qualsiasi caso,
l'avrei amata sempre e per sempre.
Le
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i Cullen fu la mia salvezza "
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Natale
insieme - Extra di Incontrare i Cullen fu la mia
salvezza "
Se
volete passare e non perdervi nulla della serie :D
Alla prossima :D
CiaooooooooooooooooooooooooooooXD
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