Kenny non è un cacciatore, ma presto lo diventerà.
Con la tuta da caccia nuova di zecca e il fucile che brilla al sole, si
aggira per i campi in cerca della sua prima vittima.
Nonostante il berretto di tessuto grezzo, il sole batte forte e lo fa
sudare.
Il cielo è limpido, non si vede una nuvola in cielo, ma
nemmeno un uccello.
Si toglie il cappello per asciugarsi la fronte e se lo ricalcandoselo
in testa scorge in lontananza la sagoma di un pennuto.
È troppo distante, ma Kenny non è ancora un
esperto cacciatore e perciò prende la mira sentendosi molto
virile a fa partire un colpo dal fucile.
La sagoma continua il suo viaggio in linea retta tranquillamente e il
rimbombo dello sparo fa inalzare dai campi uno stormo di uccelli che
erano sfuggiti al suo sguardo poco allenato.
Cerca di prendere di nuovo la mira, ma presto gli uccelli si disperdono
e tornano a rendersi invisibili sugli alberi o tra i campi di granturco.
Sconsolato, Kenny torna a perlustrare i cieli.
Ecco che in alto, proprio sopra la sua testa, vede un uccello volare
serenamente.
Forse anche questa preda si trova troppo in alto, ma il neo cacciatore
decide di tentare lo stesso. Febbrilmente prende la mira certo di non
poterlo mancare e spara.
BANG ! Il potente colpo fende l'aria ma non sfiora la vittima alata che
continua a volare indisturbata.
Frustrato, segue il volatile col capo, quasi sperando che un proiettile
lo raggiunga in ritardo e lo faccia precipitare al suolo.
Incapace di accettare la sconfitta, decide di riprovare; ha
già il dito sul grilletto, pronto a sparare, quando sento un
fischio provenire dall'alto, proprio sopra la sua testa.
Alza il capo e scopre gli effetti della legge di
gravità con una pallottola in mezzo agli occhi.
Tutto ciò che sale, prima o poi scende.
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