“Bentornata
Rosie!”
disse una splendida donna bionda sorridente, seduta accanto a mia madre.
“Ti
ringrazio Karen!”
risposi educatamente sorridendole di rimando per poi spostare lo
sguardo su due
occhioni cioccolato che aspettavano impazienti di ricevere un
po’ di
attenzione.
“Hey
Liam!”
esclamai, non esitando ad abbracciare il ragazzo.
“Non
ti ho vista
all’uscita oggi,dov’eri finita?”
chiese lui.
“Lasciami
indovinare.... punizione per il ritardo?”
azzardò mia madre alquanto
sarcastica.
“Ehm…
già!”
replicai imbarazzata,portandomi una mano ai capelli.
Karen e suo figlio erano praticamente
una seconda famiglia
per me.
Loro c’erano sempre stati
nei momenti più
difficili,soprattutto quella volta in cui
mia madre sbatté fuori di casa mio padre che da anni ormai
aveva problemi con
l’alcool.
Da quel giorno , fu lo stesso Liam a
decidere che avrebbe
occupato un ruolo fisso nella mia vita,un ruolo fondamentale che
nessuno
avrebbe mai potuto strappargli.
°°°
“Accompagnali
alla
porta” mi
disse mia madre quando
per i nostri due
ospiti ,più che
graditi,arrivò l’ora di andare.
“Allora
ti passo a
prendere domani mattina!” mi ricordò
Payne prima di salire in macchina.
Mi chiusi la porta di casa alle
spalle e salii pigramente le
scale per raggiungere la mia camera.
Presi della biancheria intima pulita
e mi trascinai in bagno
per una veloce doccia. Ero distrutta e l’unica cosa di cui
avevo bisogno era
una dormita rigenerante.
Lasciai che i miei capelli ondulati
scendessero bagnati
sulla mia pelle ancora umida, si sarebbero asciugati da soli; saltai la
cena e
mi beai del calore del piumone bianco latte del mio letto che mi fece
cadere
presto in un profondo e meritato sonno.
°°°
Un filo di luce traspariva dalle
ampie tende delle finestre
della mia stanza ed uno strano ronzio sembrava voler interrompere
bruscamente i
miei sogni.
Cominciai ad
occhi
chiusi a tastare il comodino alla mia sinistra con una mano, scoprendo
a
malincuore che quella vibrazione insistente stesse provenendo dalla mia
sveglia.
Mi concedetti qualche minuto per fare
mente locale e
finalmente decisi di alzarmi dal letto; non mi fermai a riflettere
parecchio
sull’abbigliamento, dopotutto non avevo mai dato importanza a
queste cose.
Cercai di domare le ciocche disordinate dei miei capelli, applicai un
velo di
mascara alle mie già lunghe e folte ciglia e scesi con calma
al piano di sotto.
Distinsi chiaramente due voci, fin
troppo
conosciute,provenienti dalla cucina.
“Buongiorno
Rosie!”
disse mia madre seguita poi da un Liam piuttosto assonnato.
“Buongiorno
a voi!”
risposi accennando un sorriso.
“Pronta
per andare a
scuola?” chiese dolcemente il moro accarezzando il
mio braccio sinistro.
Sobbalzai e strinsi i denti per
l’improvviso dolore,
abbassai lo sguardo e mi ritrovai ad osservare la parte indolenzita.
“Cosa ti è successo?”
domandò preoccupata mia madre, prendendo
delicatamente il braccio marcato da quel segno violaceo.
Nella mia mente i ricordi del
pomeriggio precedente
scorrevano veloci e confusi.
“Devo
aver sbattuto
da qualche parte, ma non ricordo!” mi affrettai ad
inventare una scusa
minimamente plausibile.
“Ora
andiamo, non
voglio tardare anche oggi!” continuai sorridendo
prendendo la mano di Liam
che non oppose resistenza. La colazione era saltata.
Salutammo mia madre ed uscimmo di
casa. Percorremmo quelle
strade umide in silenzio, cercando di racimolare un briciolo di forza
psicologica per affrontare una nuova giornata scolastica.
°°°
Dopo quelle che sembrarono ore
interminabili di lezione,
arrivò finalmente il momento della pausa pranzo.
Mi recai fuori in cortile dove sapevo
che Liam mi avrebbe aspettata
per andare in mensa; mi fu facile individuarlo tra quella massa
rumorosa di
studenti dall’aria affamata; se ne stava poggiato vicino al
solito distributore
di bevande ad osservare lo schermo del suo cellulare.
“Hey!”
sussultò
quando gli piombai letteralmente addosso svegliandolo da quella sua
sorta di
stato di trance.
Il suo volto si aprì in un
sorriso angelico e le sue rosee
labbra furono presto poggiate dolcemente sulla mia guancia.
“Sto
morendo di
fame,andiamo?” chiesi prendendolo sotto braccio
,accoccolandomi ad esso.
Ci avviammo verso la mensa sotto i
soliti sguardi indiscreti
di chi credeva che io e lui fossimo una sottospecie di coppia. Sorrisi
al
pensiero di me e Liam in una relazione, conoscevamo così
tante cose l’uno dell’altro
che sarebbe stato assurdo essere più che semplici amici.
Ero assorta nei pensieri mentre un
forte braccio mi
avvolgeva e mi guidava tra la folla, d’un tratto i miei piedi
si rifiutarono di
mantenere il passo in quella direzione . Mandai giù il
groppo in gola che mi si
era formato alla vista del ragazzo dalla pelle ambrata. Era lui, Zayn.
“Va
tutto bene?”
chiese il mio amico notando il mio cambio di espressione.
“S-si”
balbettai,
guardando fisso verso il moro poggiato con entrambe le spalle ad un
muro del
cortile; sembrava aspettasse ansioso qualcuno, ma non mi
interessava,avevo un
disperato bisogno di evitarlo.
Liam si accorse del mio sguardo
costante oltre le sue spalle
e si girò per capire cosa stessi osservando,o meglio chi.
“Forza
andiamo!”
il suo tono di voce cambiò non appena mise a fuoco il
soggetto in lontananza.
Mi incitò a proseguire con fare protettivo, poggiando una
sua mano dietro la
mia schiena. Il suo volto sembrava
decisamente quello di qualcuno che sapeva fin troppe cose
sul conto di
Zayn.
Entrati in mensa ci sedemmo al primo
tavolo libero e
provammo a fingere che quello che spacciavano per cibo nei nostri
vassoi fosse
anche solo un pizzico commestibile.
“Dio,
questo cibo è
colla!” affermò Liam strizzando gli
occhi cercando di deglutire.
“Vado
a prendere da
bere, aspettami qui” continuò poi
dandosi dei colpetti al torace.
Risi alle sue affermazioni precedenti
mentre lo guardavo
allontanarsi; giocherellai per un po’ con la forchetta,
rigirando quella specie
di pasticcio.
Alzai di scatto la testa quando
sentii il calore di un corpo
al mio fianco e inaspettatamente lasciai che la forchetta cadesse nel
piatto.
Mi spinsi lontana da
quell’alta figura che faceva ombra sul
mio esile corpo seduto. Rimasi calma.
“Ciao
piccola”
disse Zayn curvando le sue carnose labbra in un sorriso sfacciato.
“Che
vuoi?”
risposi bruscamente cercando di mantenere un respiro regolare.
“Dimmi,
è il tuo
ragazzo quello?” indicò Liam e si
sedette lentamente accanto a me.
“N-non
sono affari
che ti riguardano!” cercai di aumentare la distanza
tra noi ma lo spazio
intorno a me non lo permetteva.
“Sarà
meglio che si
levi di torno.” mi sussurrò
avvicinandosi al mio orecchio,per poi lasciarvi un piccolo
umido bacio
vicino al lobo,che tuttavia mi fece chiudere gli occhi per un istante.
Scossi il capo come per riacquisire i
sensi e provai a
spingerlo via, ma lui fu più abile di me.
Entrambe i miei sottili polsi erano
ora stretti in una sua
mano così da limitarmi i movimenti.
I miei battiti aumentarono quando lo
vidi avvicinarsi
pericolosamente a me tracciando con le dita della sua mano libera dei
piccoli
cerchi all’altezza della tasca destra dei miei jeans stretti;
osservava
divertito i suoi segni evidenti sul mio braccio sinistro.
Nessuno in quell’enorme
stanza sembrò prestare attenzione a
me e Zayn,o forse avevano paura di farlo.
Dove si era cacciato Liam?
Il suo viso si nascose
nell’incavo del mio collo lasciando
che i suoi respiri lo solleticassero, il palmo della sua mano si
aprì
applicando una leggera pressione sulla mia gamba; chiusi forte gli
occhi e
lasciai che il panico si impossessasse della mia mente,mentre mi
rassegnavo
ormai alla sua prepotenza.
Con grande sorpresa estrasse il mio
cellulare dalla mia
tasca e si alzò lentamente in piedi. Tirai allora un lungo
sospiro di sollievo.
Lo fissai scioccata digitare qualcosa
sul touch screen del
mio Samsung; sgranai poi gli occhi alla soffusa suoneria del suo
Iphone: che
razza di incubo stava diventando?
Buttò il telefono sul
tavolo a cui ero seduta, con poca
delicatezza .
“A
presto piccola”
indietreggiò ammiccando con fare sicuro, rivolgendo un
sorriso beffardo a Liam
che stava tornando con due bibite in mano. La mia bocca si schiuse per
parlare,
ma fui incapace di formulare una frase.
“Che
diavolo voleva?”
chiese Payne infastidito; si sedette immediatamente accanto a me per
intrecciare le sue mani nelle mie, guardando con estremo disprezzo Zayn uscire dalla mensa.
SALVE A TUTTI :) QUESTA
è LA MIA PRIMA FAN FICTION E…CHE
DIRE HO TANTISSIME IDEE IN MENTE CHE SPERO POSSANO PIACERVI :) SO CHE QUESTI PRIMI DUE
CAPITOLI NON SONO
STATI UNA GRAN COSA (HAHAH COMINCIAMO BENE) MA VI CHIEDO SE VI VA DI
FARMI
SAPERE COSA NE PENSATE DELLA STORIA, SE VI INCURIOSISCE, SE INSOMMA
VOLETE CHE
VADA AVANTI! DUNQUE SE VI VA LASCIATE UNA PICCOLISSIMA RECENSIONE, LO
APPREZZEREI TANTISSIMO :)
P.S. : FINO AL 15°
CAPITOLO CREDO CHE, SALVO
COMPLICAZIONI, AGGIORNERò OGNI GIORNO DI UNO MASSIMO DUE
CAPITOLI :)
BACIONI :) x
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