All night long - Volume II

di ferao
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E dopo secoli, torno finalmente a pubblicare le drabble notturne (scritte cioè per le varie iniziative di Drabble Night). Una prima raccolta la trovate qui; siccome non mi piaceva più il sistema di pubblicazione (più drabble in una sola pagina) ho pensato di chiudere quella raccolta e iniziarne una nuova, in cui ogni drabble compare come capitolo a sé. Mi pare un sistema più ordinato.
Ogni drabble è stata scritta in base a personaggi e prompt contenuti in diversi "pacchetti", potreste quindi notare alcune forzature qua e là.
Inizio la pubblicazione con le drabble più recenti, e prima o poi posterò anche le più vecchie. Forse. Vedremo.

La maggior parte dei prompt sono frasi tratte dalle canzoni dei Follow The Mad. Così, giusto nel caso foste curiosi di saperlo.

Buona lettura a chi si è fermato qui! 
Fera









Salazar Slytherin, "Respira il vento salato, respira senza soffocare"


Anni e anni di vita tra le montagne scozzesi avevano disabituato Salazar alla vista del mare; vederselo comparire così davanti agli occhi, all’improvviso, bianco di schiuma e gonfio di tempesta, gli diede immediatamente un balzo al cuore. Una sensazione di libertà assoluta.
La Smaterializzazione lo aveva portato esattamente dove desiderava: una baia della sua Cornovaglia, lontano da Hogwarts, lontano da tutto. Le onde schiumavano in lontananza, risaltando contro il cielo sempre più grigio, e l’intera spiaggia era battuta da un forte vento marino. Salazar chiuse gli occhi e si riempì a fondo i polmoni di quell’aria salata, l’aria della sua infanzia; inspirò ed espirò più volte finché non gli parve che il suo stesso sangue si fosse mescolato a quel vento, a quel sale, a quel mare. Inspirò ed espirò, e solo dopo lunghi minuti aprì gli occhi e tornò ad osservare lo spettacolo della tempesta in avvicinamento.
– Questo – mormorò al vento. – Questo.
Le mura del castello erano diventate troppo, troppo strette attorno a lui, così come la voce polemica di Godric e gli sguardi di biasimo di Rowena. Persino le lunghe passeggiate nei boschi o sulle montagne, da solo o con Helga, non riuscivano ad alleviare la sensazione di soffocamento che Salazar provava; Hogwarts non era più il suo posto, forse non lo era mai stato.
Il gusto salato dell’aria gli solleticò la lingua, mentre una raffica gli scompigliava i capelli.
– Questo – ripeté. – Questo è il mio posto.
Rimase ad osservare il mare in burrasca, respirando liberamente per la prima volta da mesi.






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